Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Apr 01, 2023 1139volte

Sassuolo (MO) – 4^ Camminata delle Canalette, tra chiacchiere e libri

Sassuolo (MO) – 4^ Camminata delle Canalette, tra chiacchiere e libri Collage di Roberto Mandelli da originali di Italo Spina

1° aprile – Il memorial Giuliano Lamazzi, cordiale e non dimenticato atleta della Podistica Sassolese, quest’anno si è spostato nell’accogliente parco Vistarino e nell’adiacente parco Ducale, che dal Covid in poi sono diventati la sede pressoché unica delle corse sassolesi, tutt’al più allungate (come oggi) verso il parco fluviale del Secchia, fino a raggiungere la distanza massima dichiarata di 10 km, che i Gps hanno ridimensionato a 8,400.

Il nome "Canalette" va spiegato ai non sassolesi (infatti a me l'ha spiegato capataz Evaristo): sono quei minifossatelli nella piazza centrale di Sassuolo, per lo scolo dell'acqua piovana. Da qui nacque il nome di una delle prime gare locali, che inizialmente si svolgeva lì, poi si è pian piano allontanata dal centro fino ad essere ormai stabilmente fuori Sassuolo, tra lo Sporting e San Michele dei Mucchietti. A questo si aggiunge però il nome di "Canalette" assegnato a una palestra-centro sportivo di Sassuolo, da cui è nata l'idea di un'altra corsa podistica (questa), alla cui realizzazione ha però collaborato la Sassolese di capataz Evaristo che ci ha aggiunto la commemorazione del suo defunto atleta Giuliano. Dunque, adesso a Sassuolo ci sono due corse delle Canalette, questa è la seconda (e sicuramente la secondaria).

Bella giornata primaverile, con temperatura fino a 18 gradi, e procedura di iscrizione abbastanza singolare, a offerta libera, senza consegna di pettorale, ma col ricevimento a un km dalla fine di un tagliandino grazie a cui si poteva accedere al premio finale, un gadget oppure un libro dismesso (in questo parco ha sede la biblioteca comunale). Ho scelto questo e mi è toccato Assassinio al Comitato Centrale di Vazquez Montalban (prezzo, lire 14mila): dalla copertina leggo che l’ucciso è il segretario del partito comunista, e per sapere chi è l’assassino occorreranno 287 pagine. Basterebbe sottoporre il problema all’intelligentsia che durante la settimana si esibisce nel salotto di Lilly Gruber, per spostarsi nel week end sui salotti della Rai, per imparare senza nessun dubbio che l’assassino è La Russa, coi soldi di Silvio, e Giorgia a far da palo; mentre Montalban (a quel che leggo a p. 143) deve individuarlo tra “espulsi o espulsori dal Partito Comunista, segretari generali di tutte le sinistre in pellegrinaggio a Santiago de Compostela, venditori di articoli di ‘El Paìs’ al mercato nero, una ragazza di Siviglia…” e così via.

E via anche noi per i parchi, attesi al traguardo da Italo Spina (che consolo per la diffida da lui ricevuta da parte di certi Avvocati Riuniti per aver pubblicato più foto di quelle consentite da una onorata società tenutaria dei diritti di immagine: l’Ordine dei Giornalisti garantisce che, su suolo pubblico, vietare di fotografare è una pratica illegale); Italo unico a non correre, mentre la sua famiglia è tutta attivissima in scarpette, e nella lotta sorellicida forse Cecilia prevale su Margherita, ma chissà se entrambe sono passate dallo stesso giro di boa.

La mia sgambata si svolge invece quasi tutta con Ettore Roteglia, che forse non vedevo dai tempi del Covid, e ricorda infatti quando a Monchio, in una delle rarissime gare del 2020 disputate nel modenese, rassicuravo i colleghi della insussistenza e invalidità dei decretini sullo sport da fare solo “in prossimità”, e li informavo sull’esistenza di corse in giro per l’Italia cui si poteva partecipare, alla faccia di Conte e del roseo animale partenopeo. Roteglia dice di aver preso un cartellino da tennista professionista, così ha potuto scorrazzare anche lui senza paura.

Da quei tempi cupi usciamo parlando delle gare più belle corse in carriera, mentre a rinfrescarci la gola provvede un doppio ristoro fornito anche di ottimo tè verde, che ritroveremo al traguardo): Ettore confessa un debole per la maratona di Praga (corsa 22 volte), e la sua commozione per l’alba durante la maratona di Honolulu, e il saluto di papa Giovanni Paolo II alla partenza della maratona del Giubileo, capodanno 2000 (la sera prima io corsi la prima maratona di Assisi). Si passa anche da via Cirillo Mussini (il primario ospedaliero che fondò l’Atlas Concorde e seppe espanderla anche oltre Oceano), e il discorso si sposta sui grandi padri delle ceramiche e della prosperità sassolese (gli "zii" di Simone Gradellini, pure in gara), che oltre tutto hanno sponsorizzato pure l’ascesa del podismo in zona, dalla Fiatona del 1974 ad oggi.

Mentre lungo il giro ci si incontra colla famiglia Micio/Lorella Cenci, colla dinasty cioccolatiera dei Bandieri, col pellegrino della Via Lattea Lucio Casali, con Lady Emilia della Guglia, che domani esordirà a Russi (“ma è vero che è così brutta?”), coi due ex indiani Rambo e Mastrolia, con la bella coppia tosco-emiliana che vedete nel collage di copertina. Insomma, con la solita brava gente, aliena dal cronometro ma vogliosa di respirare l’aria nuova di quest’anno che promette cose buone per tutti.

Lascia un commento

I commenti sono a totale responsabilità di chi li invia o inserisce, del quale restano tracciati l'IP e l'indirizzo e-mail. 

Podisti.Net non effettua alcun controllo preventivo né assume alcuna responsabilità sul contenuto, ma può agire, su richiesta, alla rimozione di commenti ritenuti offensivi. 
Ogni abuso verrà segnalato alle autorità competenti.

Per poter inserire un commento non è necessario registrarsi ma è sufficiente un indirizzo e-mail valido.
Consigliamo, tuttavia, di registrarsi e accedere con le proprie credenziali (trovi i link in fondo alla pagina).
In questo modo potrai ritrovare tutti i tuoi commenti, inserire un tuo profilo e una foto rendere riconoscibili i tuoi interventi.

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina