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Giu 28, 2025
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Madrid (ESP) – Bene Italia agli europei a squadre, brillano Battocletti e Pernici

Nadia Battocletti e Francesco Pernici Nadia Battocletti e Francesco Pernici Foto Grana/Fidal

Italia terza dopo la seconda giornata di gare, appena un punto dietro la Spagna, più lontana l’Olanda, per ora saldamente al primo posto.

27 giugno 2025. Vittoria per Nadia Battocletti nei 5.000 metri e un ottimo secondo posto per l’emergente Francesco Pernici negli 800 metri, questi i risultati più eclatanti, quantomeno agli effetti dei punteggi acquisiti, ma da sottolineare i primati personali di Anna Polinari ed Edoardo Scotti nei 400 metri.

Non benissimo Ala Zoghlani sui 3.000 metri siepi, che ci ha provato ad essere protagonista dopo il recente ottimo risultato di Stoccolma, 8:14.38, a un soffio dal personale, purtroppo gli sono mancate le gambe nel finale di gara.

Comincia invece a non fare più notizia Battocletti che vince con un tempo (per lei) alto, 15:56, ma del resto qui contava solo vincere. E ha vinto.

Segue comunicato completo Fidal, tutte le gare

Una bella Italia chiude al terzo posto la seconda giornata del Campionato Europeo a squadre di Madrid, preceduta dalla Spagna (un solo punto a favore degli iberici) e dall'Olanda (avanti di 32.5). Una vittoria individuale, quella di Nadia Battocletti nei 5000 metri (15:56.01), due secondi posti per Francesco Pernici negli 800 metri (con il personale portato a 1:44.39) e Simone Biasutti nel triplo (anche per lui PB, 16.94), e due quarti posti di notevole significato tecnico, centrati entrambi nei 400 metri da Anna Polinari (50.76, seconda prestazione italiana di sempre) ed Edoardo Scotti (44.93, terza prestazione nazionale all-time). Nel finale di giornata, l'infortunio patito da Lorenzo Patta nei 100 metri (terminati al passo) condiziona pesantemente la classifica di squadra. Domani, terza giornata di gare: in campo, tra gli altri, Mattia Furlani, e i campioni europei Lorenzo Simonelli e Sara Fantini. 

LA CRONACA DELLE GARE
Triplo uomini -
 Il sorriso tra gli italiani lo riporta Simone Biasutti, secondo a sorpresa (ma neanche troppo) nel triplo. Il triestino firma due volte il personale nei primi due salti, atterrando prima a 16.70, e poi a 16.94, misura che gli consenti installarsi al comando. Dove resta fino all'ultimo salto di gara, quello del francese Jonathan Seremes, atterrato a 17 metri esatti. La misura della beffa per gli italiani. La classifica, malgrado l'infortunio di Patta nei 100 metri, vede l'Italia ancora sul podio, al terzo posto con 133 punti, dietro a Spagna (134) e Olanda (165.5). “Ero venuto qui con molte sicurezze - racconta Biasutti - sapevo di avere molto margine di miglioramento ed è arrivata la misura. Finalmente un salto che rispecchia quello che sento di valere. E ora i diciassette metri sono il prossimo obiettivo. Peccato per il sorpasso finale di Seremes: ho sperato fino all’ultimo di restare in testa ma ho dovuto ‘passare’ i vari salti per un piccolo fastidio all’inguine. Ho comunque portato 15 punti, son felice così”

Disco donne - 
Gara non esaltante per Daisy Osakue, che termina all'undicesimo posto con 54.86 (serie: 52.38; nullo; 54.86). La piemontese, reduce da un periodo ricco di alti e bassi, non riesce a riscattarsi nella prova europea, raccogliendo poco in termini di punti squadra. Vince l'olandese Jorinde Van Klinken (terza vittoria di giornata per gli arancioni, quattro successi paziali contando anche il primo posto di Vloom nell'asta, ieri), con uin miglior lancio, il primo di gara, misurato a 64.61. 

100m uomini - 
Quando la sera sta per calare, arriva il momento peggiore in casa Italia. Lorenzo Patta, dopo un ottimo avvio, e quando era in piena corsa per il successo, accusa un infortunio muscolare - alla prima impressione visiva ai flessori della coscia destra - e termina la prova al passo, per prendere almeno un punto per la squadra. Una frittata anche per la staffetta 4x100 di domani, già in (relativa) emergenza per assenze ed infortuni. Un vero peccato, perché poi il sardo, con ogni probabilità avrebbe chiuso con un super tempo. Il vincitore è il britannico Amo-Dadzie con 10.07 (vento nullo), davanti all'olandese Afrifa (10.10, stesso tempo del polacco Wdowik, vincitore della prima serie). 


100m donne - 
I 100 metri del Vallehermoso sono una battaglia che Zaynab Dosso interpreta bene per oltre metà corsa. Un buon avvio (seppure con il peggior tempo di reazione tra le migliori), a cui non fa seguito però una fase conclusiva altrettanto efficace. Nel finale l'azzurra perde centimetri ed una posizione (ai danni della portoghese Loren Bazolo), chiudendo in 11.22. Vince l'ungherese Takacs, 11.06 (record nazionale e dei campionati), davanti alla polacca Swoboda (11.13), poi Bazolo (11.21) e Dosso (11.22). Nella classifica conclusiva l'italiana è però quinta, perché si inserisce al terzo posto l'oilandese Minke Bisschops (11.17). Un risultato che non aiuta la rimonta italiana in classifica. 

3000 siepi uomini - 
Gara coraggiosa, per Ala Zoghlami, che finisce però per perdere qualche posizione nel finale, quando si decidono posizioni importanti per la classifica per Nazioni. Il palermitano è bravo a rimanere sempre nel cuore dell'azione, immediatamente a ridosso della testa. A due giri dalla fine attacca dal quarto posto, non lontano dai primi tre; prova addirittura a riagganciare i primi, finendo però per bruciare energie preziose. Negli ultimi 200 metri perde tre posizioni, chiudendo all'ottavo posto (8:28.59), con il tedesco Karl Bebendorf (8:20.43) che vince a ritmo di primato dei Campionati. La seconda piazza dello spagnolo Arce consente ai padroni di casa di superare gli azzurri al secondo posto, con entrambe le squadre che limano altri punti ai capofila olandesi (Olanda 110.5; Spagna 100; Italia 99). 

800m uomini - 
Un ottimo Francesco Pernici chiude al secondo posto gli 800 di Coppa regalando punti sostanziosi per la rimonta azzurra (Italia seconda a 13 punti dall'Olanda nella classifica parziale dopo 8 delle 11 gare della prima giornata). Non solo questo, però. Perché Pernici firma anche il primato personale, un notevolissimo 1:44.39 (anche standard per i Mondiali), togliendo 20 centesimi esatti all'1:44.59 ottenuto il 2 giugno di quest'anno a Rovereto. Vince lo spagnolo Mohamed Attaoui, come da pronostico (1:44.01, record dei Campionati), ma la battaglia a due con Pernici è avvincente. L'azzurro si lancia alla caccia dello spagnolo sul rettilineo opposto a quello d'arrivo, prova anche a superarlo, ma vista la resistenza, fa bene ad accodarsi, e a correre nel modo migliore l'ultima curva. Sulla retta finale Attaoui conferma la sua leadership, con Pernici che resiste efficacemente ai tentativi di rimonta del francese Magnou e del ceco Dudycha. “Ero qui per arrivare più avanti possibile - racconta il lombardo - e posso dire di aver inaugurato la mia prima Coppa Europa con un grande personale. È un secondo posto che porterà punti importanti alla nostra squadra e potrebbe influire sul risultato finale di domenica. Sapevo di dover tenere d’occhio lo spagnolo Attaoui: alla campana l’ho visto partire lungo in progressione e mi sono detto ‘non posso lasciarmelo sfuggire’. Credo possa essere un momento di svolta della mia carriera, ma bisognerà restare con i piedi per terra, lavorare giorno per giorno, per arrivare ai Mondiali: ora ho il ‘minimo’ e vorrei esserci al meglio”.

5000m donne 
- Non ce n'è per nessuno, almeno in Europa, quando al via di un 5000 metri si presenta Nadia Battocletti. Difficile trovare una comparazione con situazioni vissute in passato, anche con atleti illustri. Il dominio messo in atto dalla trentina è di proporzioni tali da rendere ogni prova un film già visto, seppure con variazioni di trama. Gara sul ritmo veloce? Nadia. Prova tattica? Ancora Nadia. 4600 metri a ritmo da riscaldamento, e giro finale alla morte? Sempre Nadia, solo lei. Imbattibile, nel recinto continentale.

Una "Reina", come giustamente l'ha definita lo speaker di campo, capace tra il 2024 e il 2025 di vincere praticamente ogni competizione di campionato europeo (oltre all'argento olimpico a Parigi). La gara dura poco meno di 400 metri, quelli finali, nei quali l'azzurra scioglie finalmente "le trecce ai cavalli", liberando tutto il suo talento. Uno spettacolo, da standing ovation. 400 metri da applaudire con gli occhi pieni d'ammirazione. Atletica artistica. Le altre, inesorabilmente battute, e accolte, dopo il traguardo, dal sorriso della "Reina". Il tempo? Già, 15:56.01, con un ultimo giro da 57.6 (passaggi da 10:11 e 13:11 a 3 e 4 km). Pura nota per la cronaca, così come il secondo posto (scontato) della spagnola Marta Garcia. 

“Contenta perché l’obiettivo era raccogliere il maggior numero di punti possibili - le parole di Nadia - Non è uscita esattamente la gara che mi aspettavo, non credevo mi avrebbero lasciato completamente carta bianca, pensavo mi avrebbero attaccata di più. Però mi sono divertita, soprattutto nell’ultimo quattrocento, davvero ‘pimpante’. Sì, ce la possiamo giocare anche quest’anno: ho visto il coraggio e la forza di tutti i ragazzi, stiamo dando il tutto per tutto. Mentre mi scaldavo, per esempio, ho visto il record personale di Anna Polinari, che brava! Nei prossimi giorni mi vedrete con cappellino e bandierina dell’Italia a sostenere gli azzurri dalla tribuna”.

Peso donne - Poco da fare per la giovane Sara Verteramo, inserita in una gara di livello stellare. Tale da vedere la campionessa olimpica (la tedesca Yemisi Ogunleye, qui capace di 19.58) soccombere alla furia dell'olandese Jessica Schilder, vittoriosa con il 20.14 del record dei Campionati. La Verteramo, probabilmente anche condizionata da un pizzico di emozione, non va oltre un 15.02 che la piazza al quindicesimo posto. 

Martello uomini - 
Giorgio Olivieri trova le migliori energie nel momento che conta, e coglie un prestigioso sesto posto nella gara degli Europei a squadre. Il suo miglior lancio è proprio il primo, un 72.90 (serie: 72.90; 72.53; 72.02; 72.13; 70.53) che dimostra solidità mentale , in un contesto sempre complicato come quello continentale. Vince l'ucraino Mykhaylo Kokhan, con il personale portato a 81.66, davanti al tedesco Merlin Hummel (81.27) e all'ungherese Bence Halàsz (80.63). Un trittico da oltre 80 metri che conferisce qualità e spessore alla competizione. 

400m uomini - 
Si esalta anche Edoardo Scotti, sulla pista dello stadio Vallehermoso. Il lombardo pennella un giro da meraviglia e diventa il terzo italiano di sempre a scendere al di sotto dei 45 secondi. Il suo 44.93 è preceduto, nella lista nazionale alltime, solo dai tempi di Luca Sito (44.75 del record) e Davide Re (44.77), e vale anche un prezioso quarto posto complessivo nella classifica di gara. Scotti vince la sua serie, ma nella prova riservata ai migliori (secondo i tempi personali) si va ancora più forte. Il 22enne britannico Samuel Reardon stampa un 44.60 che vale il record dei Campionati e la seconda prestazione continentale dell'anno. In scia, fanno altrettanto bene l'ucraino Oleksandr Pohorilko (44.81, record nazionale) e l'ungherese Patrik Enyingi (44.84, record nazionale eguagliato). “Adesso c’è da andare oltre, c’è da limare qualche centesimo per il minimo diretto per Tokyo (44.85, ndr) - racconta Edo Scotti nel dopo corsa - ma non posso essere più contento perché abbiamo buttato giù due muri importanti, sia io sia Anna, e l’abbiamo fatto nella manifestazione che conta. Peccato non aver corso nella serie migliore perché avrei potuto fare ancora meglio. La squadra è importantissima: è più bello correre in Coppa Europa, qui senti la responsabilità di correre per tutti i tuoi compagni e sono convinto che tutti gli azzurri altri faranno altrettanto”.


400m donne - C'è tanta Italia, in scia alla formidabile Femke Bol. L'olandese firma il record dei Campionati con un tonante 49.48 (sesta prestazione mondiale del'anno), ma non lontana da lei arriva una strepitosa Anna Polinari, quarta con il 50.76 della seconda prestazione nazionale di sempre (dopo il 50.30 del record tricolore di Libania Grenot). Tre decimi abbondanti tolti al recente primato personale (51.14 realizzato a Brescia nella finale dei CDS) e la soddisfazione di aver chiuso in mezzo alle migliori, preceduta, oltre che dalla Bol, dalla campionessa europea (la polacca Natalia Buckoviecka, seconda in 50.14) e dalla spagnola Paula Sevilla (50.70), abile a superare l'azzurra solo nei metri finali, al termine di un duello avvincente. Confermato l'ottimo momento di forma delle donne italiane del giro di pista, tutte cresciute recentemente fino a lambire i 51 secondi; e nel caso della Polinari, di abbattere il muro, siglando anche l'ottava prestazione europea dell'anno. “Avevo veramente tutte le opportunità per fare un bel tempo - le parole della veronese - la pista è velocissima, condizioni meteo ottimali e le avversarie molto forti. Dovevo solo crederci di testa e di gambe, così ho fatto e sono fierissima di me e del lavoro di squadra che sto facendo con il mio allenatore e tutto il mio team. Soltanto Libania era scesa sotto i 51, il suo nome risuona tanto e capisco l’importanza di quel record italiano, ma ora ci sono nuovi obiettivi e sono pronta a raggiungerli”
 

 

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