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Feb 24, 2021 4119volte

Sanremo (IM) - 2° Sanremo Ultra Trail

Salita al Monte Carparo Salita al Monte Carparo Foto Piera Parodi/Facebook

Nonostante la pandemia, domenica scorsa  21 febbraio si è disputata la 2^ edizione della Sanremo Ultra Trail, gara di interesse nazionale, con partenza all’alba, distanziamento e ogni misura di sicurezza compresa la mascherina indossata per gli iniziali 700 metri. 

Per la prima volta, alla tradizionale distanza di 32km (1750m D+), si è aggiunta la 62km (3300 m D+): le partenze, a scaglioni, da Piazza Borea D'Olmo (di fronte al teatro Ariston), sono avvenute dalle ore 5.30 alle 6.00 per la lunga e dalle 7.00 per la 32 km, rispettivamente con tempo massimo di 13 ore (e due cancelli orari) e di 6 ore.  

Gli iscritti della 62 km, dopo aver lasciato le vie asfaltate del centro di Sanremo, in un percorso ad anello unico,  sono passati sullo sterrato percorrendo sentieri in salita fino a raggiungere Perinaldo (38° km), dopo aver attraversato Bajardo e Apricale, per attraversare Vallebona, Ospedaletti, Bordighera e Seborga, fino a tornare a Sanremo, con arrivo in Piazza Cassini. 

La manifestazione è stata organizzata da Sanremo Bike School, presieduta da Fabio Carota, con il sostegno dell’assessorato al turismo guidato da Giuseppe Faraldi e di tutte le amministrazioni comunali dei centri attraversati.

350 gli iscritti, limitati per via della pandemia, onde garantire condizioni di sicurezza a tutti i partecipanti.

In una giornata soleggiata, nella gara più lunga, podio interamente francese con successo di Kenvin Vermeulen in 6h11:55 su Ugo Ferrari, secondo in 6h32:0, e Patrick Bringer, terzo in 6h37:15.
Quarto Alessio Zambon in 6h43:04 che ha così commentato la sua gara su facebook:  “Era mercoledì, al classico messaggio di Francesco Rigodanza, 'Allora pronto per Sanremo?', non sono riuscito a mentire perché avevo il senso di vomito al solo pensiero di tornare in gara. Lo sapevo che nei piani sarebbe stata una gara di allenamento, ma l’idea di prendere la terza batosta di fila, dopo tutte la passione che metto nella corsa, mi metteva veramente di cattivo umore. Confrontarsi in una gara con un livello così alto non era sicuramente l’antidoto giusto, perché di km nella gambe ne avevo pochi e di sicurezza in me stesso ancora meno. Sono stati mesi in cui però non sono rimasto immobile a piangermi addosso, mi sono messo in gioco e sono andato a fondo di ciò che pensavo non andasse bene. In teoria sapevo che potevo stare meglio, ma la pratica mi spaventava tantissimo. Poi la gara si rivela qualcosa di incredibile, un trail vero, quello duro e tecnico, con il tepore del clima ligure e gli orizzonti senza fine. Non mi guardo mai dietro, non domando mai ai volontari in che posizione sono, perché in quel momento sto sentendo che sto dando il meglio, tutto il resto viene di conseguenza. Realizzo solo alla fine di essere arrivato appena ai piedi del podio, e questa volta la batosta non l’ho presa, e cavolo quanto mi mancava il sentirmi soddisfatto. Ci voleva. Lascio solo qui lo spazio per i ringraziamenti, anche se ci vorrebbe un post ad hoc per quelli organizzatori che si fanno il mazzo per permetterci di correre. Fabio Carota ha veramente inventato una gara, tra le più belle che abbia corso, e l’ha fatto rispettando rigorosamente ogni minima normativa. Che ce ne siano sempre di persone come lui e tutto il suo team!” 

Quinto Silvio Pesce in 6h51:20, con Nicola Poggi sesto in 6h56:33. 

Prima donna (24^ assoluta), Chiara Giovando in 8h10:20 su Laura Besseghini, seconda in 8h13:50, e Guendalina Sibona, terza in 8h37:57. 

98 i finisher della gara più lunga, con 20 ritirati. 

Riccardo Borgialli ha vinto la 32km in 2h36:11 precedendo il francese Anthony Felber (2h36:16) e Davide Cheraz, terzo in 2h36:59; al femminile, successo di Stefania Merlo in 3h47:11, davanti a Laura Fanfani, seconda  in 3h55:52, e Serena Guida, terza in 4h00:37. 

170 i finisher, 27 non giunti al traguardo.

 

 

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