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Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

Ogni promessa è debito, recita una famosa frase che David Stephenson, direttore di Deseret Industries, un negozio a Cedar City, nello Utah, non ha voluto smentire. E così, dopo che i suoi dipendenti avevano raggiunto gli obiettivi di vendita previsti, indossando i suoi abiti da lavoro, ovvero in camicia e cravatta, si è messo a correre intorno alla piccola rotonda in fronte al negozio, come si vede dalla fotografia. Così piccola da dover effettuare ben 264 giri per arrivare alla fatidica distanza della maratonina. Oltrepassando peraltro i 200 giri previsti dalla “scommessa”, ma si sa bene che se uno è un runner, quando ci prendi gusto non vuoi mai smettere di correre, anche in condizioni particolari, in quanto la temperatura era attorno ai 7 gradi. Sebbene, ad onor del vero, Stephenson si era ben coperto sotto gli abiti da lavoro. Lo spettacolo, iniziato verso le ore 7 e durato circa tre ore, oltre ad essere stato certificato dal suo GPS, è stato ammirato dai dipendenti man mano che gli stessi arrivavano sul posto di lavoro. Per chi nel suo stipendio ha previsto anche una quota variabile, nel caso non abbiate ancora definito premi ed obiettivi per il 2019, provate ad inserire nel contratto anche questa clausola per il vostro capoufficio. Magari usando caratteri più piccoli e difficilmente leggibili ;-).

Come promesso, dopo il nostro articolo di lancio che potete leggere qui, siamo lieti d’informarvi che Paolo Venturini ce l’ha fatta. Il poliziotto cinquantenne è riuscito a percorrere ed arrivare sano e salvo i 39120 metri tra Tomtor e Oymyakon, due villaggi della Jacuzia. Il tutto malgrado la rigida temperatura che ha toccato una minima pari a 52,6 gradi centigradi.

Ieri mattina, domenica 20 gennaio, il padovano ha impiegato 3h54’10”. Quindi alla media di circa 10 chilometri orari, come aveva pianificato, in quanto velocità maggiori avrebbero comportato altri problemi tra cui l’aumento del freddo percepito. Tutto è andato per il verso giusto, dai cambi di vestiario ai materiali utilizzati, compreso la maschera che difendeva polmoni e denti dalla temperatura, ma anche dall’umidità a livelli proibitivi.

I dati raccolti durante questa prova saranno studiati dal dipartimento di Medicina dello Sport dell’Università di Padova e dagli esperti in medicina del freddo della locale Università di Yakutsk, nonché da alcuni produttori di materiali sportivi.

Giovedì, 17 Gennaio 2019 11:49

Coyote aggredisce e morde 5 runner texani

Negli States ci sono diverse cittadine con lo stesso nome. Capita anche a Frisco, ma non vi è dubbio che sia quella Texana di cui ci si ricorda maggiormente, complici i tanti film e fumetti western che la citano.

Premesso che la notizia è ormai datata, ci teniamo a segnalare come a Frisco sia in azione un coyote che è ormai diventato un aggressore seriale di runner. L’ultimo attacco è datato 17 Dicembre e siamo a quota cinque vittime negli ultimi due mesi. Tra le vittime anche una bambina di nove anni.

Due donne stavano facendo la loro corsetta mattutina quando sono state entrambe aggredite dall’animale che non si è accontentato di un “mordi e fuggi”, ma le voleva nuovamente attaccare. Le conseguenze sarebbero state peggiori se le malcapitate, Sheri Devore e Marcia Foster, non avessero chiesto ed ottenuto di salire sulla vettura di Michael Harvey, un automobilista di passaggio. Tutto sotto gli occhi dell’animale che si era seduto poco lontano in attesa di proseguire i suoi attacchi. Ricoverate in ospedale per le medicazioni del caso, la Foster è stata sottoposta al vaccino antirabbico.

A tutt'oggi la polizia locale sta ancora cercando d’identificare l’animale e consiglia di non correre, camminare o andare in bicicletta in quella zona, tra la Preston Road e la Eldorado Parkway prima delle 9, in quanto tutti gli episodi sono avvenuti in prima mattinata. Di certo si tratta di una situazione anomala dato che abitualmente i coyote non sono aggressivi nei confronti dell’uomo.

IL FILMATO DA www.nbcdfw.com

Mercoledì, 16 Gennaio 2019 00:09

Sconto sulla distanza alla Mezza di San Gaudenzio

Domenica 13 gennaio a Novara si è svolta la 23^ edizione della Maratonina di San Gaudenzio, con oltre 1200 arrivati, a cui vanno aggiunti i partecipanti delle corse non competitive. Michele Belluschi (Atletica Recanati), non a caso pettorale numero 1, è stato il primo a tagliare il traguardo col tempo 1h10’22”. Chiara Milanesi (Fò di Pe) la miglior donna in 1h22’56”.

Buona l’organizzazione, comprensiva di medaglia, servizio navetta dalla stazione e tanto altro, tra cui il gustoso riso party finale. Al gorgonzola. Il tutto supportato dalle strutture e servizi del PalaIGOR, il Palazzetto dello Sport.

Tutto bene? Quasi, perché qualcosa non è andato per il verso giusto sul percorso. A questo proposito lasciamo la parola a Marco Scianca, alfiere dell’Atletica Lambro nonché esperto runner: “Percorso più corto di circa 220 metri per una curva non ben segnalata che ha indotto tutti a tagliare la traiettoria. Sulla foto ho evidenziato in verde la traiettoria giusta che avremmo dovuto tenere. Invece ci siamo tutti diretti nell’altra direzione, finendo su una breve scalinata che ha tagliato la curva (in rosso la mia traccia GPS). Mi sono accorto dell'errore scorgendo in fondo alla curva un addetto al percorso, che nessuno ha però notato, data la pendenza della strada in quel punto”.

E così il dottor Scianca, apprezzato medico, ha percorso 20.870 metri invece dei canonici 21.097. E mezzo, per la precisione. E non è il solo, a sentire le dichiarazioni di altri partecipanti o i loro post sui social network che mostrano tracce di GPS anche con 400 metri in meno. E qui nasce il sospetto che forse, anche al netto del taglio involontario al chilometro 17, il tracciato fosse comunque più corto. Perché va bene che i GPS non sono il vangelo, però in una corsa su strada è raro percorrere meno della distanza nominale.

Ci sarebbe da domandarsi come è stato misurato il percorso dalla UISP (la gara non era FIDAL), ammesso che sia stato misurato. In ogni caso, quando si resta più corti, non protesta nessuno, anzi piovono i personali e tutti sono più contenti. Concorrenti che ritorneranno volentieri ed ovviamente gli organizzatori. Questo è running-marketing. Sveglia ragazzi!

13 gennaio - Condizioni meteo ideali per gareggiare oggi a Cittiglio. Non fa freddo ed anche il vento, spesso protagonista qui nel Vallone della frazione San Biagio, risparmia gli atleti. Dopo due tappe in solitudine, oggi era la prova del nove per il circuito, giunto ormai alla sua XXXVIII^ stagione, in quanto in concomitanza con un carroarmato. Parliamo del “Cross per Tutti” griffato FIDAL e promosso, se così si può dire, dalla Gazzetta dello Sport che lo ha definito “storico” in uno degli articoli di lancio, anche se oggi spegneva otto candeline. Quindi il risultato ottenuto, portando circa 250 atleti in questo paesino, lontano dalle città ed in mezzo alle Valli del Verbano, non è trascurabile.

Super come sempre l’organizzazione dell’Atletica Verbano, con tende/spogliatoi montate all’interno del solito edificio agricolo a garantire un buon confort. Galli e galline, alcune di loro scorrazzanti in un angolo, regalavano un tocco di colore all’ambiente. All’esterno, insieme alla simpatia degli alpini e di altri volontari, anche due caldi bracieri, stamane più decorativi che effettivamente necessari.

Il posto è incantevole, molto meglio di quanto possa apparire nella cartolina che ho scattato da improvvisato fotografo e nella quale, sulla sinistra, si notano anche i ruderi di una fornace che produceva laterizi. Un bel monumento di architettura industriale, ormai avvolto dalla natura.

Il percorso è sempre molto tosto, con tanti saliscendi. Rispetto al solito è stata sfruttata maggiormente la zona nella parte alta. Giro da circa due chilometri che per le prime due manches i GPS misuravano in 4060 metri totali.

Tra le donne, partite per prime, trionfa Sara Speroni che essendo tesserata per il CUS Insubria si aggiudica anche il titolo provinciale cross, messo in palio per tutte le categorie dalla FIDAL Varese. Ad soffio arrivano Joanna Marta Drelichartz (Atl Lonato) e Katiuscia Nozza Bielli (Runners Bergamo). Nella seconda batteria che impegnava gli over 60 maschili, netto successo di Marco Busi (Atl Lumezzane) su Renato Pegorin (Atl Verbano) e Francesco Mazzilli (Atl Casorate). La parte agonistica della manifestazione si è conclusa con la gara sui 6 chilometri circa degli assoluti e dei master maschili fino alla categoria SM55. Vittoria per Badr Jaafari (Varese Atl), secondo un altro giovane, Fabio Bazzana (La Recastello) e terza piazza ad un SM40 della Marathon Cremona: Mauro Cattaneo.

Per la prova di chiusura del Trofeo ecco un’altra novità. L’Atletica Martinengo non ci ospiterà nel suo territorio comunale come l’anno passato, ma dall’altra sponda del fiume Serio e più precisamente presso il Centro Sportivo di Urgnano (BG). Appuntamento fissato per la mattinata del prossimo 10 Febbraio. Attenzione, perché gli orari di partenza sono stati anticipati rispetto al solito e già alle 9 in punto lo starter premerà il grilletto per la prima volta.

Mercoledì, 09 Gennaio 2019 16:41

Runner morsa dal cane? No, dalla padrona!

Nell’ABC del perfetto reporter viene spesso inserita questa massima, attribuita a John B. Bogart, caporedattore del New York Sun: «Il cane che morde l’uomo non fa notizia… ma un uomo che morde un cane sì».

Quindi oggi non possiamo esimerci dal segnalare quando accaduto in California, e pìù precisamente sul Goldenrod Trail all’interno dell’Anthony Chabot Regional Park di Oakland, dove la giovane runner Cyndi Stainner stava effettuando la sua corsetta giornaliera. Trovatasi ad affrontare un grosso cane nero che per la verità non l’ha morsa ma le saltellava addosso, la ragazza si è spaventata ed ha utilizzato uno spray al pepe per liberarsene.

La padrona, Alma Cadwalader non l’ha presa benissimo. Anzi ha aggredito la colpevole con tale veemenza che oltre a colpirla ripetutamente ad un certo punto l’ha pure morsicata, lasciandole un segno molto evidente!

Lasciando alla polizia locale l’onere di stabilire le responsabilità delle due donne, a nostro avviso crediamo che entrambe abbiano la loro parte di responsabilità. Di certo per noi podisti, i cani lasciati completamente liberi possono essere fonte di cadute quando non di morsi e chi vi scrive ne porta ancora oggi un ricordo su una gamba.

Bella giornata oggi a San Giorgio sul Legnano, con cielo limpido che consente di godere, malgrado la distanza, del panorama dell’arco alpino. Temperatura attorno ai 10 gradi e batterie che partono già alle ore 9.15 con i Master maschili SM35 e 40. Si comincia presto, in quanto ci sono quasi duemila atleti che non vogliono mancare a questa festa del cross e dunque saranno necessarie circa una dozzina di manches, peraltro tutte molto affollate. E combattute, in quanto da queste parti il livello è altissimo, non soltanto per gli atleti elite. Si può tranquillamente sostenere che un successo al Campaccio equivalga ad un titolo nazionale.

Tra le tante qualità di questa gara vi è anche il percorso. Sempre lo stesso. Immutabile al centimetro. Quindi le uniche variabili per comparare le prestazioni arrivano dallo stato di forma e dalle primavere che avanzano. Oltre alle condizioni del fondo, oggi ottime, tanto è vero che non era nemmeno necessario pulire le suole delle chiodate a fine gara. Il giro è da circa due chilometri. A fare da tampone la settantina di metri del rettilineo di partenza che fa in maniera che sui due giri si facciano quattro chilometri abbondanti, mentre chi ne fa tre o cinque, finisce per correre qualche metro in meno di sei e dieci chilometri.

La prima batteria ha visto primeggiare Salvatore Gambino (Don Kenia Runners Milano) in 19’57” che ha staccato di quasi un minuto Gabriele Fusé (Ondaverde) e Giovanni Bosio (Alpinistico Vertovese) tutti SM35. Per gli SM40 successo di Noé Gambusi (Falegnameria Guerrini), terzo assoluto in 20’44” precedendo allo sprint Paolo Finesso (Atletica Valsesia) e di 11” Fabrizio Sutti (GS Valgerola). Come suggerito dagli organizzatori, questa manche era aperta anche alle Runcard a partire dai ventenni ed in generale agli atleti che non avevano un tempo di accredito significativo per poter competere con gli altri assoluti nella gara elite. Simone Fumagalli (Runners Bergamo) con il tempo di 21’39” ed il ventesimo posto assoluto, è stato il migliore di questo gruppo.

Alle 10 hanno gareggiato gli SM45 e gli SM50 ed è stato proprio un runner di questa seconda categoria ad arrivare per primo col tempo di 20’30”: Stefano Zimi (GP Parco Alpi Apuane) che nella classifica di categoria ha preceduto Roberto Pedroncelli (GP Santi Nuova Olonio) ed Oscar Balbiani (SEV Valmadrera). Tra gli SM45 oro per Graziano Zugnoni (GP Santi Nuova Olonio) davanti a Paolo Pizzato (Lib Cernuschese) e Franco Zanotti (Alpinistico Vertovese).

Alle 10.45 sono scese in campo tutte le categorie femminili master, insieme agli uomini dagli SM55 ad i più anziani. Mentre per le gare precedenti si gareggiava sui 6 km, qui si è corso solo due giri. Claudia Gelsomino (Cardatletica) è stata la donna più veloce col tempo di 15 netti ed il fatto che sia una SF50 non sembra sia rilevante per lei. Per le SF35 successo di Lara Giardino (Biella Running). Joanna Drelicharz (Atletica Lonato) ha vinto tra le SF40 e Barbara Corsini (Gamber Cuncuress) per le SF45. Altre vincitrici: Elena Fustella (Atl Lecco) SF55, Elisa Pelliccioli (Atl Lumezzane) SF60, Rita Altieri (GS Bernatese) SF65 e Gabriella Valassina (Road Runners) SF70.

Anche tra le “pantere grigie” alcuni vincitori sotto il muro dei 4 minuti al chilometro, ovvero 16 minuti in questo caso. 14’31” per Massimo Martelli (Road Runners) primo SM55 dopo volatona con Giacomo Lia e 14’50” per Giorgio Costa (Atl Alessandria) per gli SM60. L’SM65 Bernhard Eisenstacken (US Quercia) ci va vicino con 16’04”. Giù il cappello a Giovanni Grassini (Campus Varese) negli SM70, Giorgio Bianchi (US Quercia) per la categoria SM75 e l’immarcescibile Oscar Iacoboni (Euroatletica 2002) per gli over 80.

Lasciamo San Giorgio con un bel cappellino della manifestazione, sempre perfetta, anche se stavolta permetteteci un piccolo suggerimento agli organizzatori. Al ristoro di fine gara veniva distribuito solo del tè. Il problema è che c’era solo una povera volontaria ed ad un certo punto è finito anche quello.

Martedì, 01 Gennaio 2019 22:58

Milano – 10° KiloMetrObliquO

Spegne dieci candeline questa manifestazione che in realtà è solo un pretesto dei Road Runner per far festa tra di loro in un evento che però è aperto a tutti. Si corre al Montestella, la “montagna” dei milanesi, nata per caso alla fine della seconda guerra mondiale, quando vennero accumulate in questa zona, allora di periferia, tutte le macerie provocate dai bombardamenti. L’area venne poi trasformata dal comune in un parco. Un polmone verde di circa 370 ettari che fa tanto bene a questa metropoli malata di polveri sottili. 

Il KiloMetrObliquO, l’alternanza tra maiuscole e minuscole non è casuale, parte poco dopo i panettoni che bloccano il traffico vicino al parcheggio del Campo Sportivo XXV Aprile, fino in cima all’attigua montagnetta di San Siro. Una gara a cronometro individuale lunga circa un chilometro. Il tracciato, tutto in sterrato, prevede uno strappo iniziale, seguito da un falsopiano fino al primo tornante. In seguito le pendenze si fanno più dure specialmente dopo il secondo tornante. Prima dell’ultima rampa che porta in vetta, una leggera discesa permette di fare velocità e prendere il fiato per la progressione finale. In totale sono solo una cinquantina di metri di dislivello, ma la veduta dall’alto è suggestiva, specialmente nelle giornate più limpide. 

Oggi sono più di un centinaio i partenti e raramente alle gare la composizione del gruppo è così eterogenea. Sono rappresentate tutte le età, a partire da bambini piccolissimi in braccio alle madri, fino a uomini con moltissime primavere. Poi ci sono runner di tutte le velocità. Costante anche la presenza canina. Stamani ha esordito Giovannino, un simpatico trovatello di Senago che muove solo le zampe anteriori dopo essere stato investito. Un carrellino sul posteriore gli consente di seguire la padrona fino al traguardo. 

Manifestazione all’insegna del fair play nella massima semplicità, come simpaticamente descritto nel sito del club: “il KiloMetrObliquO è gratuito ed aperto a tutti, non necessita di iscrizioni, pettorali, chip e quant'altro; ognuno è responsabile di se stesso… i tempi verranno rilevati col consolidato PTS (Personal Timing System) ovvero ognuno si piglia il proprio tempo (dunque portatevi un cronometro) e all'arrivo lo comunica all'addetto (se ci sarà) o lo memorizza per consentire, comunque, di stilare una classifica ufficiale”.  

In realtà tutto è ben organizzato. Le partenze sono gestite e scaglionate ogni 15 secondi, il percorso è chiaramente indicato e ritornati al campo base non manca un ristoro finale. Ringraziamo Riccardo Ghidotti, anima di questo evento, e le due giudici, Lucia ed Enrica, che ci hanno fornito i nomi dei due vincitori: Alessandra Bestiani, col tempo di 5’13” e Luigi Batzella in 4’18”.

CLASSIFICA

Lunedì, 31 Dicembre 2018 19:05

Bilancio positivo per il CorriEmilia 2018

Con la San Donnino Ten di domenica 23 dicembre, si è conclusa la 1^ edizione di “CorriEmiia-Trofeo Giosport”, un vero e proprio Campionato UISP di Corsa su Strada che si è sviluppato su 11 prove.

I numeri certificano il buon successo della manifestazione, con ben 1445 atleti, tutti tesserati UISP, in classifica. Anche prendendo in considerazione le gare singole, spesso le presenze sono state superiori all’anno precedente.

La buona organizzazione del circuito è stata certificata anche dalla capacità di svolgere la premiazione finale del CorriEmilia già al termine dell’ultima prova. Le singole categorie hanno visto i successi di Enrico Lazzari (Assoluti), Fabio Pirondi (M35), Marco Longagnani (M40), Giacomo Carpenito (M45), Raffello Villa (M50), Piero Pastore Trossello (M55), Giorgio Zagnoni (M60) e Corrado Bonafè (M65). Tra le donne vittorie per Valentina Venturi (Assolute), Libera Blanda (F35), Teresa Montalto (F40), Nadege Vuillemenot (F45), Manuela Cremonini (F50), Annamaria Ligabue (F55) e Paola Lambertini (F60). Nella classifica per società vittoria netta di Modena Runners, davanti a Atletica Castenaso, Gnarro Jet Mattei, Pol Quadrilatero e Atletica Corriferrara.

Giusto il tempo di finire le premiazioni e si è già elaborato il Regolamento 2019 che vede un aumento delle manifestazioni, alla luce delle richieste di diversi organizzatori di far parte del prossimo CorriEmilia. Così alle 11 già confermate, si aggiungono la Mezza di Reggio del 17/3, il 5000 di Zola Predosa del 21 giugno, il Circuito di Castel S.Pietro del 10/9 e la Mezza di Voltana dell’1/12. Appuntamento alla prima prova in programma il 6 gennaio a Crevalcore (BO) con il 10.000 della Befana, ultima edizione.

Per venire incontro alle richieste degli atleti, e dato anche l’aumento delle gare, nel 2019 sarà prevista la possibilità di scartarne alcune, con un punteggio modificato per premiare sia la qualità che la quantità dei risultati. Per il regolamento, calendario e classifiche potete navigare sul sito http://www.uisp.it/emiliaromagna/atletica/corriemilia

 

Domenica di corsa in questa valle bergamasca, con una gara che non era una mezza maratona, come si potrebbe pensare dal nome, bensì una 24 chilometri su un percorso con un dislivello positivo di 900 metri. Partenza e arrivo a Rota d’Imagna, il tracciato ha toccato i comuni di Brumano, Fuipiano, Locatello e Sant’Omobono Terme.

Gara agonistica ma anche solidale, con l’obiettivo di donare un contributo al reparto di pediatria oncologica dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.

Come da pronostico, a salire sui primi due gradini del podio sono stati i portacolori del team organizzatore, la Valetudo Serim. Con 1h33’46” si è imposto il ruandese Primien Manirafasha che ha preceduto di soli 18” il keniano Philemon Kipchumba. Terzo posto per il bergamasco di Torre Boldone del team Altitude Race Luca Arrigoni (1h39’59”).

In ambito femminile affermazione di Claudia Noris, che è giunta sul traguardo in 1h55’31” davanti alla runner del Valetudo Serim Giuliana Arrigoni, con il crono di 2h06’00”. La medaglia di bronzo è spettata a Elena Salvi (Pol. Villese) che ha completato i 24 km in 2h08’46”.

A metà strada fra corsa in montagna e corsa su strada, la manifestazione intende far conoscere la Valle Imagna delle meraviglie, con i suoi borghi storici, come Arnosto di Fuipiano, con i suoi personaggi, come Giacomo Quarenghi, illustre architetto e artista originario di Rota d’Imagna, con le sue foreste che ricoprono i fianchi del Resegone, e con le sue grotte, come la Tomba dei Polacchi, un sorprendente mondo sotterraneo situato proprio in prossimità dell’arrivo della gara. “Non conosco altro luogo in Lombardia ove in breve spazio si celano tante caverne” diceva l’abate Stoppani a proposito di questa valle.

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