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Due sentenze che riguardano il nostro mondo sono state pubblicate l‘8 agosto, a seguito di una lunga serie di accuse e controaccuse che hanno popolato i social nell’ultimo biennio.
Il Tribunale federale della Federazione Italiana di Atletica Leggera ha provveduto a squalificare l’ultrarunner Luisa Betti per dodici mesi per: “aver quantomeno dall’anno 2012 e sino all’anno 2019 prodotto, utilizzato e comunque beneficiato di un documento di identità falsamente alterato recante quale propria data di nascita il 27/08/1987 anziché la reale del 27/08/1985, utilizzando altresì e falsamente dichiarando mediante apposizione di rituale sottoscrizione, plurima certificazione medica recante tale data di nascita del 27/08/1987”. Lo stesso documento era stato prodotto anche al Tribunale Nazionale Antidoping nel procedimento a carico della stessa atleta.

Il Tribunale, accettando l’intervenuta prescrizione “per le condotte dell’incolpata tenute negli anni 2012 e 2013, in relazione alle competizioni alle quali l’incolpata aveva partecipato, essendosi concluse le relative stagioni sportive da oltre otto anni” e considerando “che non risulta provata la sussistenza di un effettivo vantaggio goduto dall’incolpata in ragione dei comportamenti antiregolamentari ascrittile né la sussistenza del dolo specifico, che giustificherebbe l’applicazione delle aggravanti richieste dal Sostituto Procuratore Federale”, ha applicato lo squalifica di dodici mesi, rispetto ai tre anni richiesti dall’accusa.

Infine, lo stesso Tribunale ha disposto “la trasmissione degli atti alla Procura Federale, per le valutazioni di competenza in ordine ad altri eventuali profili di responsabilità emersi nel corso dell’udienza innanzi al Tribunale Federale in relazione alle società coinvolte nei tesseramenti della signora tesserata Luisa Betti nonché in relazione alla redazione e sottoscrizione dei certificati di idoneità agonistica da parte dei medici sportivi che li hanno rilasciati”.

Altra sentenza del Tribunale Federale, con protagonista sempre la Betti, che aveva segnalato alla Procura federale “comportamenti disciplinarmente rilevanti posti in essere dal signor Carlo Esposito (all’epoca dei fatti non tesserato FIDAL e, pertanto non più oggetto del presente procedimento), dal tesserato signor Marco Mazzetto e dalla signora Federica Boifava (all’epoca dei fatti tesserata FIDAL), e la “pagina facebook aperta al pubblico e denominata ‘Carl Marc’ e amministrata dal signor Marco Mazzetto, per plurime frasi denigratorie e offensive della signora ”. La Procura aveva altresì ricevuto “segnalazione a firma del signor Marco Mazzetto, con la quale si evidenziava di aver ricevuto plurime offese da parte della signora Luisa Betti tramite la medesima pagina facebook aperta al pubblico e denominata Carl Marc”.

La Procura, considerando anche le responsabilità oggettiva delle società  per le quali Betti e Mazzetto erano stati tesserati, “all'esito dell'istruttoria e analizzata la documentazione in atti, nonché le difese delle parti costituite, ha ravvisato la responsabilità di tutti i soggetti deferiti, ad eccezione della Stars Bergamo Atletica”, mentre per la signora Boifava “non emergevano comportamenti illeciti nei confronti della signora Bett:, ma la stessa Boifava durante la prima audizione offendeva la Procura Federale e il suo operato, oltre a non partecipare alle successive audizioni”, applicando le seguenti sanzioni:

- l’ammonizione per la tesserata Luisa Betti (tess. JL000 310- Società MT073);

- la sanzione della sospensione di mesi 15 (quindici) per il signor Marco Mazzetto (tess. GB 7366 - Società BO468);

- la sanzione della sospensione di mesi 9 (nove) per la signora Federica Boifava (già tess. RR368826): non emergevano comportamenti illeciti nei confronti della signora Betti da parte della signora Boifava, la quale, tuttavia, durante la prima audizione offendeva la Procura Federale e il suo operato, oltre a non partecipare alle successive audizioni;

- la sanzione dell’ammenda pari a euro 500,00 (cinquecento/00) per la GS Athlos Matera (tess. MT073);

- la sanzione dell’ammenda pari a euro 333,33 (trecentotrentatre/00) per l’ASD Unione Sportiva Zola Predosa (già tess. BO571);

 - la sanzione dell’ammenda pari a euro 333,33 (trecentotrentatre/00) per l’ASD Triiron (tess. MT073)

 - l’assoluzione della società Stars Bergamo Atletica (tess. BG795). 

Per completezza informativa, precisiamo che le società Athlos MT  (condannata), Bergamo Stars (assolta)  sono quelle presso cui è stata tesserata Luisa Betti; la US Zola Predosa e la Triiron (condannate) sono le società di Mazzetto. 

DOWNLOAND PDF "SENTENZA FALSIFICAZIONE BETTI"

DOWNLOAD PDF "SENTENZA BETTI-MAZZETTO-BOIFAVA"

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Era attesa la sentenza che finalmente è arrivata: Luisa Betti è stata squalificata per 18 mesi.  

Ecco il comunicato Nado Italia:

La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico della sig.ra Luisa Betti (tesserata FIDAL), visti gli artt. 2.1, 4.5.11 e 4.11.1 delle NSA, afferma la responsabilità della stessa in ordine all’addebito ascrittole e le infligge la squalifica di 18 mesi a decorrere dal 6 ottobre 2018 e con scadenza al 5 aprile 2020. Visto l’art. 10 NSA dispone l’invalidazione del risultato eventualmente conseguito in gara. Condanna la sig.ra Betti al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378,00.

Riporto anche il comunicato della sospensione per ricordare i fatti:

La Prima Sezione del TNA, in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, ha provveduto a sospendere in via cautelare la sig.ra Luisa Betti (tesserata FIDAL), riscontrata positiva alla sostanza Betametasone a seguito di un controllo disposto dalla NADO Italia al termine della Manifestazione “100 Km delle Alpi – Torino -Foglizzo “ svoltasi a Foglizzo il 6 ottobre 2018.

Riporto, ancora, quando dichiarato dalla Betti, su questo sito e anche sulla sua pagina Facebook quando arrivò la sospensione cautelare:

“Prima di iniziare ad accusare e a crocifiggermi… sappiate almeno bene come sono andate le cose. Io non ho nulla da nascondere e spiegherò tutto, anche perché prima del controllo anti-doping (alla 100 km delle Alpi in cui sono arrivata quinta, figuriamoci) ho subito dichiarato l'uso di un farmaco a base cortisonica che ho dovuto purtroppo assumere per motivi di salute a fine settembre (causa blefarite, una grave infiammazione delle palpebre di natura allergica), ma solo per una decina di giorni. Prima del controllo l'ho DICHIARATO ed ho mostrato anche il CERTIFICATO medico che mi ero fatta fare nell'eventualità di un controllo (non lo posto solo per motivi di privacy), ma evidentemente non è bastato. Proprio poche ore fa mi è giunta la brutta notizia di una sospensione cautelare (che NON equivale a una squalifica, ci tengo a sottolineare) e mi sono subito affrettata a contestarla e ad avvisare chi di competenza, compreso il mio medico di fiducia. Forse non avrei dovuto gareggiare in quei giorni, è vero… ma sinceramente non pensavo che la situazione potesse rivelarsi così grave. E poi con il certificato mi sentivo tutto sommato abbastanza sicura, ignorando o quasi tutta la storia della procedura TUE. Certamente è stata una imperdonabile leggerezza di valutazione che pagherò a caro prezzo come è giusto che sia, non mi sto affatto giustificando per quello… ma sono comunque tranquilla e soprattutto ho la coscienza più che pulita, e fiduciosa di riuscire a chiarire la faccenda. Ho tutte le prove e le documentazioni che testimoniano la mia buonafede e non vedo l'ora di poterle mostrare a chi di dovere. Chi mi conosce bene sa chi sono, sa da quanto tempo corro e soprattutto per quali MOTIVI corro. Motivi non certo legati a tempi e vittorie, anche perché altrimenti mi allenerei come si deve e non correrei così tante gare di fila. Confido quindi nell'intelligenza e nella sensibilità di ognuno di Voi. Se poi dovrò scontare una pena la sconterò, come è giusto che sia… del resto la leggerezza è stata mia e sono concorde con la frase "la Legge non ammette ignoranza". Se siete comunque Amici, come in cuor mio spero… mi crederete e mi starete magari vicini in questo difficile momento, senza crocifiggermi ne’ darmi addosso. Anche perchè come è accaduto a me, una semplice Amatrice che ha sempre corso per pura passione, può accadere a qualsiasi altro. Spero solo che serva come monito e insegnamento non solo a me, ma a tutti quanti. Per adesso non ho altro da aggiungere, anche perchè sono ancora abbastanza scossa e abbattuta. Grazie a tutti della comprensione”.

Ecco ora le parole della Betti appena pubblicate sul suo profilo Facebook: 

"Solo tre cose: 1) a breve uscirá anche la MIA verità, che ho già raccontato per filo e per segno a diversi giornalisti. Sono convinta che un medico che dichiara il falso per insabbiare le sue scorrettezze e le sue violazioni di protocollo vada denunciato e fatto radiare, e giuro che sarà quello che cercherò di fare fino a che sarò viva, per evitare che danneggi altri come ha danneggiato me. Se le regole valgono per tutti, allora devono valere anche per i medici che controllano. 2) Ho sempre detto la pura e semplice verità, ho sempre ammesso di aver sbagliato e che avrei accettato di buon grado qualsiasi pena, purchè giusta ed equa. Questa non lo è stata affatto, credetemi, poichè sono state dichiarate cose false, oltretutto da un MEDICO, e guarda caso i miei testimoni (Stefano Romano e Costanzo Michelangelo, i quali ringrazio immensamente per la disponibilità), che lo avrebbero smentito, non sono nemmeno stati ascoltati. NON intenzionalità dichiarata, come dichiarato era il farmaco al momento del controllo, eppure alla sottoscritta DICIOTTO mesi di squalifica quando ad altri per casi analoghi (e farmaco NON dichiarato) solo SEI: perdonatemi ma non mi sembra proprio "equità". 3) Ovviamente farò ricorso e denuncerò al tribunale giudiziario il cosiddetto individuo, quindi non finisce qui... anzi, è appena iniziata. 4) Chi mi odia può stare tranquillo/a, poichè annuncio già da adesso che non gareggerò più. MAI PIU'. Già deciso. Preferirei mozzarmi un braccio e ingoiarlo piuttosto che rimettere piede in questo ambiente. Cinque mesi d'inferno, due esaurimenti nervosi in quattro mesi (tre con quello di oggi) sono bastati e avanzati. Non ne vale proprio la pena, e adesso lo so. A me non è mai fregato niente dei tempi, dei podi, di vincere, ho sempre corso per motivi ben più profondi e chi mi conosce lo sa. Quindi alla fine posso correre anche per conto mio, oramai mi sono abituata. Ma almeno voglio andarmene a testa alta, facendo trionfare la verità. Mi consola solo il fatto che io, a differenza di altri, potrò sempre guardarmi allo specchio la mattina. Altri invece continueranno a strisciare come topi di fogna, protetti dai loro sponsors e dalle loro raccomandazioni. Se questo è un ambiente che premia e favorisce questi ultimi, allora mi spiace, ma non può fare per me. Sono stata bene in questi anni, ho conosciuto tante persone meravigliose che porterò sempre nel cuore...ma dopo questa vicenda per me estremamente traumatica, che mi ha fatta comunque crescere e migliorare, è un capitolo definitivamente chiuso. Saluti dal "Santo Spirito" di Roma, rimango qui almeno fino a domani, quindi chi vuole mi venga pure a trovare (non spaventatevi però se mi troverete in uno stato comatoso). Non voglio likes, infatti questo profilo domani sarà sparito (affrettatevi pertanto a leggere e a screennare). E ricordatevi sempre che..."la Legge NON è uguale per tutti", specie in Italia e specie in questo ambiente. Grazie di cuore a chi mi ha sempre sostenuta e ha sempre creduto in me".

[F. M.] Aspettiamo le prossime puntate, condite (si spera) da fatti credibili e non da proclami e accuse dalla quantità indefinita (le "tre cose" sono già diventate quattro). Per restare nei numeri e nel settore medico, tre "esaurimenti nervosi" in quattro mesi ci sembrano un po' tanti, se alla parola "esaurimento nervoso" attribuiamo il significato medico tradizionale (peraltro oggi in disuso, e poco fondato scientificamente, dato che i "nervi" non si possono "esaurire"), di uno stato cronico che imponeva mesi se non anni di cura. Non dubitando di quanto asserisce Luisa Betti, immaginiamo e speriamo per lei che sotto questo termine abbia voluto indicare delle "crisi di nervi", delle situazioni acute momentanee di stress e sofferenza mentale, recuperate e recuperabili in pochi giorni. Quanto al ristabilimento della verità, non è minacciando di perseguire altri a 361 gradi che si acquista credibilità. Avendo dato prova di garantismo fin dalla prima messa in stato d'accusa di L. B. (chissà se l'interessata se ne è accorta) ci offriamo tra quei "giornalisti" disposti ad ascoltarla "per filo e per segno". Al momento, sappiamo solo che a un nostro giornalista erano stati promessi documenti che non ha mai avuto.

 

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 La Prima Sezione del TNA, in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, ha provveduto a sospendere in via cautelare la sig.ra Luisa Betti (tesserata FIDAL), riscontrata positiva alla sostanza Betametasone a seguito di un controllo disposto dalla NADO Italia al termine della Manifestazione “100 Km delle Alpi – Torino -Foglizzo “ svoltasi a Foglizzo il 6 ottobre 2018.

(da comunicato NADO Italia)

Abbiamo contattato Luisa che ha rilasciato questo commento, presente anche sulla sua pagina Facebook:

Prima di iniziare ad accusare e a crocifiggermi… sappiate almeno bene come sono andate le cose. Io non ho nulla da nascondere e spiegherò tutto, anche perché prima del controllo anti-doping (alla 100 km delle Alpi in cui sono arrivata quinta, figuriamoci) ho subito dichiarato l'uso di un farmaco a base cortisonica che ho dovuto purtroppo assumere per motivi di salute a fine settembre (causa blefarite, una grave infiammazione delle palpebre di natura allergica), ma solo per una decina di giorni. Prima del controllo l'ho DICHIARATO ed ho mostrato anche il CERTIFICATO medico che mi ero fatta fare nell'eventualità di un controllo (non lo posto solo per motivi di privacy), ma evidentemente non è bastato. Proprio poche ore fa mi è giunta la brutta notizia di una sospensione cautelare (che NON equivale a una squalifica, ci tengo a sottolineare) e mi sono subito affrettata a contestarla e ad avvisare chi di competenza, compreso il mio medico di fiducia. Forse non avrei dovuto gareggiare in quei giorni, è vero… ma sinceramente non pensavo che la situazione potesse rivelarsi così grave. E poi con il certificato mi sentivo tutto sommato abbastanza sicura, ignorando o quasi tutta la storia della procedura TUE. Certamente è stata una imperdonabile leggerezza di valutazione che pagherò a caro prezzo come è giusto che sia, non mi sto affatto giustificando per quello… ma sono comunque tranquilla e soprattutto ho la coscienza più che pulita, e fiduciosa di riuscire a chiarire la faccenda. Ho tutte le prove e le documentazioni che testimoniano la mia buonafede e non vedo l'ora di poterle mostrare a chi di dovere. Chi mi conosce bene sa chi sono, sa da quanto tempo corro e soprattutto per quali MOTIVI corro. Motivi non certo legati a tempi e vittorie, anche perché altrimenti mi allenerei come si deve e non correrei così tante gare di fila. Confido quindi nell'intelligenza e nella sensibilità di ognuno di Voi. Se poi dovrò scontare una pena la sconterò, come è giusto che sia… del resto la leggerezza è stata mia e sono concorde con la frase "la Legge non ammette ignoranza". Se siete comunque Amici, come in cuor mio spero… mi crederete e mi starete magari vicini in questo difficile momento, senza crocifiggermi ne’ darmi addosso. Anche perchè come è accaduto a me, una semplice Amatrice che ha sempre corso per pura passione, può accadere a qualsiasi altro. Spero solo che serva come monito e insegnamento non solo a me, ma a tutti quanti. Per adesso non ho altro da aggiungere, anche perchè sono ancora abbastanza scossa e abbattuta. Grazie a tutti della comprensione.

 

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