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Minimi “impossibili” per gli azzurri ai mondiali di Tokyo 2025
Messi in archivio Europei ed Olimpiadi, il prossimo appuntamento per l'atletica mondiale è in calendario tra circa dodici mesi e precisamente tra il 13 ed il 21 settembre 2025 a Tokyo. Per gareggiare nella capitale nipponica, World Athletic ha comunicato i minimi, i cosiddetti Entry Standard che trovate nella foto di copertina. Come potete notare, si tratta di tempi/misure che restringono molto la cerchia dei potenziali qualificati in maglia azzurra. Partendo dalla prima riga, dove serve un 10 secondi netti per staccare il biglietto. Senza dimenticare che l’arco temporale di validità delle prestazioni è limitato.
Concentrandoci sulle gare di mezzofondo fino ai 42,195 metri, va segnalato che World Athletic ha dato un ulteriore giro di vite. Ad esempio in maratona, a parte i due nostri attuali primatisti, ovvero Yeman Crippa e Sofiia Yaremchuk, nessun altro azzurro avrebbe diritto di partecipare. 10000 metri: Crippa è 10 secondi oltre il limite e la fresca medaglia d’argento Nadia Battocletti, a Parigi ha chiuso in 30’43”, ovvero 23 secondi sopra. Beh, mettiamola così, non si rischiano polemiche come quando si esclude qualcuno per motivi di abbondanza... Sui 5000, tra uomini e donne, è dentro solo la Battocletti per un secondo. Sui 3000 siepi ci sono i due fratelli Zoghlami. Poi ce ne sarebbe un terzo, ma si è beccato 4 anni di squalifica… Sui 1500 metri al maschile possiamo contare su Pietro Arese e Federico Riva mentre tra le signore l’unica sarebbe Gabriella Dorio, ma senza offesa crediamo che la sessantasettenne primatista padovana non sia più in formissima. Concludendo con gli 800 metri, senza disturbare Fiasconaro, Longo o Sabia, abbiamo Tecuceanu, Barontini ed Elena Bellò tra le donne.
Questo non significa che l’anno prossimo in Giappone andremo in quattro gatti. Come dichiarato dalla stessa World Athletic, il sistema di qualificazione si baserà anche sul World Ranking e circa la metà degli atleti Vi accederanno grazie a questo secondo passaggio. Di certo questi limiti dovrebbero servire ad attenuare certi toni trionfalistici sul nostro movimento. Abbiamo fatto tanta strada, ma ce n’è altrettanta da percorrere.
WorId Athletics: vietato l’uso in pista di scarpe con suola alta
Finalmente è stato disciplinato da WorId Athletics (la Federazione Internazionale di Atletica Leggera) l’uso delle scarpe hi-tech, quelle dalla suola rialzata con piastra di carbonio, che hanno portato il 12 ottobre 2019 il keniota Kipchoge a infrangere il muro delle due ore in maratona, pur in una gara ufficiosa.
Infatti, non potranno più essere utilizzate in pista: se su strada resta consentito lo spessore massimo delle suole di 4 centimetri, in pista fino ai 400 metri la suola non dovrà superare i 20 millimetri, dagli 800 in poi i 25 millimetri.
Nei concorsi, vale a dire salti e lanci, lo spessore delle suole non potrà superare i 20 millimetri. Unica eccezione nel triplo dove sarà autorizzata la suola di 25 millimetri.
Nelle gare di cross sono consentite suole alte fino a 25 millimetri.
Ribadiamo che per le gare su strada resta tutto invariato: sono ammesse scarpe con suole alte fino a 40 millimetri, e tutte le scarpe in commercio con suola di carbonio rientrano perfettamente nelle regole.
E’ inoltre rafforzata la tesi per la quale, per il concetto della disponibilità di questi prodotti a tutti gli atleti, sponsorizzati e no, questi modelli di scarpe siano garantiti a tutti un mese prima di un evento internazionale.
Antonio La Torre, direttore tecnico azzurro, ha commentato: “E’ una scelta contraddittoria perché così rischiamo di avere due velocità, una in pista e una su strada, ma capisco che si voglia mettere tutti sullo stesso piano in vista di Tokyo il prossimo anno”
Queste le parole di Sebastian Coe, il presidente di World Athletics: “Siamo pronti a rivedere la norma sulla base delle evidenze del gruppo tecnico incaricato di studiare il fenomeno, ma non possiamo fermare la tecnologia”.
Ecco le specchietto riassuntivo:
Specialità |
Massimo spessore suola |
|
Concorsi (ecc. triplo) |
20mm |
|
Salto Triplo |
25mm |
|
Corse fino ai 400 e staffette |
20mm |
|
Da 800 a 10.000 |
25mm |
|
Cross |
25mm |
|
Strada |
40mm |
|
Montagna e Trail running |
Nessun limite |
Le nuove regole sono valide a tutti gli effetti fino alle Olimpiadi di Tokyo 2021; l'apposita commissione di studio esaminerà la situazione ed emanerà le regole definitive dopo i Giochi.
Olimpiadi: per maratona e marcia ci si può qualificare già dal 1° settembre
World Athletics ha comunicato l’anticipo al 1° settembre dell'inizio della 'finestra' di qualificazione olimpica per la maratona e la marcia dei Giochi di Tokyo, in programma nel 2021, mettendo da parte la data del 1° dicembre sinora prevista. La decisione è dipesa dal timore che non ci siano abbastanza opportunità prima del termine del periodo di qualificazione, previsto per il 31 maggio 2021.
World Athletics precisa che “le gare del periodo settembre-novembre 2021, valide per l’ottenimento degli standard olimpici, dovranno essere pre-identificate, pubblicizzate e autorizzate, su percorsi certificati da World Athletics e con test antidoping sul posto”.
Queste le parole del presidente, Sebastian Coe: “La maggior parte delle più importanti maratone sono già state cancellate o rinviate per il resto di quest’anno e l’evoluzione della pandemia rende difficile prevedere se quelle previste per la prima metà del prossimo anno si potranno disputare. Questa situazione, unita al fatto che gli atleti di maratona e marcia possono produrre solo un numero molto limitato di prestazioni di alta qualità all'anno, restringerebbe davvero la finestra delle qualificazioni. Siamo stati inoltre assicurati dall'Athletics Integrity Unit che il sistema antidoping è in grado di garantire la correttezza delle gare su strada durante questo periodo e di assicurare rigidi controlli per tutti gli atleti”.
Il periodo di sospensione (dal 6 aprile al 30 novembre 2020) rimane in vigore per tutti gli altri eventi di atletica. Anche l'eventuale accumulo di punti per le classifiche mondiali e la qualificazione automatica tramite maratone Gold o Platinum, rimane sospeso fino al 30 novembre 2020.
Real Time e Gun Time: in Italia solo il secondo!
Mi permetto di rispondere (cosa che faccio raramente) a quanto ormai è divenuto una sorta di consuetudine da parte dei Redattori di Podisti Net sui crono Gun Time e Real Time.
In primis come lessico la parola "lordo" non l'avevo mai sentita applicabile ai crono degli arrivati: in secondo, che la Fidal pubblichi il tempo "lordo" è errato: la Fidal da tempo erroneamente pubblica quanto gli viene fornito o dall'organizzazione o dallo stesso atleta al quale ovviamente conviene comunicare il Real Time.
Credo sia opportuno (lo dico da statistico mondiale) che andiate a leggervi i regolamenti IAAF e Fidal (e se non li trovate ve li mando io), dove si dice esattamente che il tempo valido da considerarsi è quello dello sparo dello Starter. Tanto per essere precisi, i complimenti al sig. Andrea Massimiliano Milani (cosi diamo anche il suo nome per esteso), che ha comunque ottenuto il personal best con il tempo allo sparo di 2.27'51", tanto per essere ancor più precisi nel 2018 il pur bravo Milani viene accreditato dalla stessa Fidal di un 2.28'55": in realtà è un 2.29'22", ed è quanto noi statistici riportiamo.
Se poi vi serve, vorrei ricordare a tutti che la grande maratona della Mela non riporta mai la classifica Gun Time: ma basta cliccare sul nome dell'atleta e vi troverete il tempo cosiddetto "brutto", diversamente da quanto fanno la maggioranza delle maratone dove trovate le due colonne. Inoltre la maratona di New York sta usando il sistema Real Time dal 2001, quindi i tanti risultati che appaiono nelle varie statistiche non sono quelli “veri”, poi ognuno scriva quel che vuole, e se un domani i regolamenti verranno cambiati ci dovremmo adeguare, ma per ora IAAF e FIDAL e anche altre nazioni (leggasi Francia per esempio) mettono il tempo “Gun Time” ovvero quello allo sparo.
Ultima annotazione: sono pienamente d'accordo che il concorrente che non parte davanti abbia la possibilità di sapere quanto realmente ha impiegato dal punto di partenza a quello d'arrivo, ma se io mi alzo prima e vado in fila prima non sono assolutamente d'accordo di vedermi dietro in classifica a chi è arrivato dopo di me.
NdD. Prendiamo atto, e già lo sapevamo, che ‘legalmente’ è così: e so che di questo avviso ci sono anche i redattori più 'fidaliani' di Podisti.net. Ma (dico io, che abbastanza spesso calpesto le strade estere) come si fa con le nazioni più evolute nel campo del podismo su strada (Germania, Inghilterra, Svizzera: altrocché la Francia dove non mettono nemmeno le docce all’arrivo), nazioni civili, ripeto, dove la classifica è basata sul real time? E come si fa, a New York, Chicago e altrove, dove la gran massa di partecipanti è suddivisa in tante ‘onde’? Al traguardo in Central Park il cronometro, ossia il tempo “lordo” (che male c’è a usare lordo e netto? È forse più bello “tempo brutto”?), segna il tempo intercorso dal primo sparo (quello dei vip): e se io, non perché mi sono alzato tardi, ma perché mi hanno sistemato in una onda che parte un’ora e mezzo dopo, ho il cronometro che segna 6h30 ma ci ho messo 5 ore, devo rassegnarmi a finire nelle statistiche con 6h30? Marescalchi replicherà che no, il mio tempo sarà quello intercorso dallo sparo della mia ‘onda’, e io commenterò che non mi basta ancora, perché dallo sparo di quell’onda al mio passaggio dal via magari intercorrono dieci minuti, non per colpa della mia pigrizia ma della folla che mi sta davanti. La prima volta che corsi la maratona di Berlino, già dotata di chip nei primi anni Novanta, rimasi colpito dalla calma assoluta con cui i podisti si avvicinavano, camminando anche dopo lo sparo, alla porta di Brandenburgo dove era sistemato il tappeto di rilevamento. Nessuna sgomitata o spintone o dribbling, come era ed è l’uso nelle maratone italiane, anche quelle miserelle da trecento partenti che non hanno nemmeno i soldi per mettere un rilevamento al via. I regolamenti Fidal Iaaf ecc. sono stati concepiti per le gare in pista dove al massimo partono in 12 o 15, tutti sulla stessa linea, o al massimo per le gare in strada dei tempi di Dorando Pietri, dove tutti i partenti stavano in tre metri e dunque il tempo era uguale per tutti... e il chip era al massimo la fiche da mettere prima di una mano di poker. Bisognerà pur adeguarsi a una realtà, impensabile per i soloni delle federazioni anteguerra, dove tra il primo e l’ultimo partente passano minuti o mezzore, e addirittura si scaglionano le partenze. Sono così scandalose le gare a cronometro nel ciclismo? E certamente, i primi dieci o cinquanta delle maratone saranno tutti a sgomitare in prima fila, e per loro valga pure il tempo “lordo”, tanto partono insieme. Ma il podismo di massa è altro, ed esige regole nuove: che poi, di fatto, sono applicate dalle grandi gare internazionali. [Fabio Marri]
La Diamond League cancella i 5.000 metri
Brutte notizie per gli amanti del mezzofondo ed in generale delle distanze più lunghe dell’atletica leggera. Specialmente quando certe decisioni arrivano dall’organismo mondiale, la IAAF e riguardano la Diamond League. Per chi non conoscesse bene questo circuito di gare, in pratica stiamo parlando della coppa del mondo di atletica leggera. Sono i 14 meeting più importanti dell’anno e si svolgono in 13 nazioni in tutto il mondo. Dotata di un montepremi milionario e giunta alla sua decima edizione, la manifestazione prevede la presenza di 32 specialità del programma olimpico, 16 maschili e altrettante femminili che si alternano fra loro nelle varie tappe, in maniera che alla fine vengano disputate 8 gare per ogni specialità. Quali competizioni sono escluse rispetto al programma a cinque cerchi? I 10000 metri, la maratona, le gare di marcia, il lancio del martello, le staffette, in quanto non individuali e le prove multiple.
Le ragioni sono sostanzialmente quelle televisive. Il lancio del martello esigerebbe il campo sgombro da altre gare in contemporanea, decathlon ed eptathlon sono troppo lunghe e complicate. Impossibili da svolgere in una serata. Marcia, maratona e diecimila durano troppo.
Tutto questo fino al corrente anno, in quanto come comunicato dalla IAAF lunedì scorso, tra le novità della Diamond League 2020 ci sarà anche quella che la distanza massima saranno i 3000 metri, implicitamente cancellando i 5000 dal programma. Troppo lunga una corsa di circa un quarto d’ora per i palinsesti televisivi. La gente comune, non noi malati di corsa, si annoia e cambia canale. A commentare le novità è intervenuto anche il presidente IAAF Sebastian Coe, gran mezzofondista, ma che ironia della sorte, non aveva certo nei 5000 metri la sua distanza preferita. Lui vinceva 800 e 1500.
Quattro anni di squalifica a Lahcen Mokraji
Lahcen Mokraji, atleta marocchino nato nel marzo del 1979 e molto noto in Italia, è stato squalificato per 4 anni in quanto, dopo un prelievo effettuato il 19 novembre scorso al termine della maratona di Verona dove si classificò al terzo posto, gli sono state riscontrate tracce di clenbuterolo.
Tesserato per l’Atletica Desio, nel suo palmares Mokraji vanta molte vittorie, come ad esempio la maratona di Reggio Emilia del 2011 e 2014, le mezze di Crema, Gualtieri, Trecate e tante altre ancora.
La squalifica di Mokraji decorre dal 12 febbraio 2018 e scadrà il 12 dicembre 2021 (è stato sospeso il 12 dicembre 2017).
I personali di Mokraji:
10.000 metri: 30’15”90 (Binasco 2012)
10 km: 29’59” (Cuneo 2014)
Mezza maratona: 1h01’37” (Ostia 2012)
Maratona: 2h12’29” (Reggio Emilia 2011)
BOclassic: un San Silvestro esplosivo
La BOclassic si conferma per l’ennesimo anno la regina delle corse su strada di Capodanno in Europa e non solo.
Una lunga trattativa, giunta a un finale positivo solo pochi giorni fa, ha portato Sondre Nordstadt Moen a scegliere la BOclassic per il suo ritorno alle competizioni.
Era il 3 Dicembre scorso quando il norvegese, allenato dal leggendario coach Renato Canova, vinse la maratona giapponese di Fukuoka nell’incredibile tempo di 2h05.48, crono che regalava al forte scandinavo il nuovo record europeo sulla distanza di maratona e il titolo di primo uomo bianco al mondo a scendere sotto le le 2h06 in gara omologata.
Stupore generale nell’applaudire la fantastica impresa di questo atleta, salito alla ribalta mondiale lo scorso Ottobre quando, a Valencia, realizzò la seconda prestazione di sempre europea sulla mezzamaratona con quell’incredible 59.48, secondo solo a Sir Mo Farah.
Carriera ancora giovane quella di Moen, che ricordiamo anche campione europeo under 23 sui 10000m e che e’ seguito da quest’anno da coach Canova,allenatore italiano abituato a lavorare e vincere con i migliori africani al mondo.
Un binomio vincente andato migliorare la scorsa estate con un lungo stage al Sestriere dove il norvegese si e’ fatto amare anche per la sua personalità, la sua caparbietà e la sua abnegazione in allenamento anche in solitaria.
Particolari che lo hanno aiutato a salite parecchi steps mondiali stagionali.
Il presidente Gerhard Warasin non nasconde la propria felicità della strepitosa news “Sapevo che il nostro resp. Elite Gianni DeMadonna ci stava lavorando ma non ho voluto crederci fino all annuncio ufficiale.
Ancora stento a credere che un simile campione, di cui tutti parlano in queste settimane, abbia scelto proprio la nostra gara per il rientro. Che onore!.”
Il turco Kaan Kigen Ozbilen, vincitore della medaglia d’oro ai campionati europei di corsa campestre ha accettato l’offerta della BOclassic e sarà al via della competizione bolzanina il prossimo 31 Dicembre.
A Samorin ha mostrato una condizione di forma eccellente recuperando una gara partita male per lui e finita al meglio con la medaglia piu’ preziosa dopo un duello incredibile con lo spagno Meechal.
Terminati da poco i campionati europei di corsa campestre a Samorin in Slovacchia e lo staff della BOclassic rientra dalla periferia di Bratislava con una serie di colpi che fanno apertamente pensare ad una edizione pazzesca la n.43 della BOclassic.
Hanno gia’ confermato atleti da 12 nazioni per una gara che una volta in piu’ potra’ essere chiamata mondiale.
Lui voleva la BOclassic e la gara bolzanina lo stava cercando: torna a Bolzano l’azzurro Yemane Crippa medaglia di bronzo agli eurocross nella prova individuale Under23.
Lo scorso anno alla BOclassic si classifico’ settimo dopo una gara da protagonista come lui ci ha abituati.La scorsa estate,agli europei under23 in Polonia,ha conquistato il titolo europeo sui 5000m con quel mirabolante ultimo giro dove sovverti’ ogni pronostico.
Dalla Germania arrivera’ Amanal Petros che la scorsa estate conquisto’ la medaglia d’argento sui 10000m ai campionati europei under23 e domenica,a Samorin, e’ stato uno dei protagonisti della gara under.
Medaglie d’oro ne avremo non una ma ben due.Saranno a Bolzano due stelle di prima grandezza della armata brtiannica fresche campionesse d’Europa a squadre nel cross senior donne.
Debutta a Bolzano Emelia Gorecka, ottava classificata domenica e sulla via di un grande recupero dopo un anno di carriera interrotta.
Da junior ha vinto tutto spaziando da cross e pista e siamo sicuri che proprio dalla BOclassic ripartira’ di slancio la sua carriera verso nuovi palcoscenici-
Con lei arrivera’ anche la scozzese Stephanie Twell, quarta lo scorso anno alla competizione bolzanina e decima agli Europei. Atleta che predilige la pista viene data in grande forma in vista dell imminente stagione indoor. Campionessa del mondo junior sui 1500m e tre volte campionessa europea junior di corsa campestre ha subito parecchi stop per gravi infortuni ma sempre tornata piu’ battagliera che mai.
Il responsabile elite athletes Gianni Demadonna conferma di essere al lavoro per alcune ulteriori trattative “Stiamo allestendo una edizione che lasci il segno negli annali e posso quindi dire che la lista partenti non e’ assolutamente chiusa.
Sto discutendo una medaglia d oro individuale degli Eurocross e poi,sto valutando un big name della pista: medagliato mondiale e olimpico in pista... quei nomi che da soli nobilitano la gara! “.
Incessanti proseguono le iscrizioni alla gara LADURNER aperta a tutti gli amici runners e grande successo continua a destare anche la “Charity Run Alto Adige Aiuta” corsa non competitiva in circuito con unico scopo di raccogliere fondi per beneficienza.
Informazioni aggiuntive
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- Fotografo/i Fabio Rossi