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Lug 13, 2024 Comitato Elettorale Giacomo Leone 160volte

Giacomo Leone si candida alla Presidenza FIDAL 2024-28

«Candidarmi alla presidenza della Fidal è stata una scelta ponderata, maturata assieme a un gruppo di persone competenti che rappresentano e conoscono profondamente il mondo dell’atletica italiana in tutte le sue declinazioni, non solo di vertice.» Il movimento de “L'atletica 2024”, negli ultimi due anni, è stato a stretto contatto con il territorio per ascoltare le esigenze di chi lo rappresenta e comprendere le ragioni del malcontento che emerge da parte di coloro che avvertono la distanza tra l’attuale vertice federale e la loro realtà quotidiana. Il nostro movimento ha stilato un programma sintetico, chiaro nel quale le società tornano al centro perché rappresentano il vero motore propulsivo dell'atletica italiana: lì nascono e crescono i talenti che poi approdano al settore tecnico nazionale per emergere a livello internazionale in un progetto scritto a più mani. Il programma de “L’atletica 2024” prevede una modifica radicale dello statuto con la creazione di una “Lega delle Società” che colleghi direttamente la base al vertice della federazione, garantendo una concreta rappresentanza degli interessi dei territori. Un altro grande obiettivo consiste nella creazione di una società di servizi, “Sviluppo Atletica”, con l’obiettivo di creare iniziative volte al finanziamento della Federazione e, soprattutto, garantire un supporto concreto alle società sostenendole, ad esempio, nell’accedere ai bandi o tramite convenzioni atte a ridurre i costi delle trasferte, anche grazie a una razionalizzazione dei calendari. «Auspico il ritorno a una Federazione in cui l’ascolto della base e la condivisione superino l’attuale ricerca di un sempre maggior accentramento del potere nella figura del Presidente. Il nostro obiettivo è il ritorno al dialogo con tutti, perché la Federazione è di tutti e non può essere gestita da un uomo solo.» Un dialogo che deve coinvolgere anche il mondo no-stadia, col quale attivare un confronto costante e non episodico, e i Master che meritano una diversa dignità. Infine, il programma prevede un crescente investimento nei territori: «Negli ultimi anni la periferia è stata abbandonata e inascoltata. Solo grazie al lavoro delle regioni che godevano delle risorse e della visione necessarie per investire sui giovani l’atletica è continuata a crescere. Molti territori, però, sono rimasti indietro e bisogna garantire reali risorse per evitare una Fidal a più velocità. Il nostro motto è “Nessuno verrà lasciato solo o sarà lasciato indietro”».

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