Elezioni FIDAL: il Tribunale Federale non accoglie il ricorso di Leone, si va in Appello
Si arricchirà di una nuova puntata la “Telenovela” che vede come protagonisti Giacomo Leone, la Giustizia Federale e sullo sfondo Stefano Mei, ad oggi “Candidato Unico” per la Presidenza FIDAL alle elezioni del prossimo 8 Settembre, vista l'esclusione del suo unico antagonista.
Ieri, 23 Agosto, come Vi avevamo anticipato sul nostro precedente articolo che illustrava la vicenda (clicca qui), è stata pubblicata la decisione del Tribunale Federale sul ricorso presentato avverso l‘esclusione della candidatura di Leone alla Presidenza Federale. Riassumendo, la Commissione Elettorale Nazionale lo aveva escluso per due motivi, il suo ricorso al TAR del Lazio e quattro “imprecisioni” tra le 300 sottoscrizioni degli atleti, necessarie per presentare la candidatura. Mentre per il ricorso al TAR la Corte ha dato “ragione” a Leone, ha ritenuto valide le eccezioni “di forma” relative alla sottoscrizioni. La querelle vivrà il prossimo episodio al Tribunale d’Appello.
Ecco le dichiarazioni di Leone: “Sono state smontate parte delle motivazioni che avevano portato alla mia esclusione permanendo solo una questione di forma delle sottoscrizioni. Infatti in origine la Commissione Elettorale Nazionale aveva valutato inammissibile la mia candidatura per due motivi, ossia per l’esistenza di un ricorso innanzi al TAR Lazio, ricorso da me proposto per l’annullamento delle modifiche statutarie FIDAL ed indizione assemblea elettiva, prossima udienza fissata al 4 settembre 2024 e per la mancanza dell’indicazione del candidato in 4 sottoscrizioni atleti consegnate direttamente nelle mie mani! (NdR: a nulla sono valse le successive dichiarazioni integrative presentate dai 4 atleti e che confermavano la loro volontà di candidare Leone). Pertanto, al netto delle due riserve, in relazione a quest’ultimo motivo, sono stato escluso perché mancavano due sottoscrizioni atleti al numero richiesto. La motivazione dell’esclusione della mia candidatura riferita al ricorso pendente innanzi al TAR Lazio è stata travolta dal Tribunale Federale mentre sono state ritenute irregolari le sottoscrizioni in questione rilasciate in mio favore. Non solo, la Fidal aveva richiesto la mia condanna per “lite temeraria”.
Anche su questo punto, il Tribunale Federale ha respinto totalmente la richiesta degli avvocati federali. Ho pieno rispetto nella decisione del Tribunale Federale, ed ho apprezzato molto l’approccio dello stesso verso una questione tanto delicata. Complessità riconosciuta anche dallo stesso organo giudicante, nonostante ciò, mi sento di non condividere alcuni passaggi della decisione e stiamo valutando con i miei legali, la possibilità di un ricorso alla Corte D’Appello Federale. Sempre in relazione alle elezioni, come già evidenziato innanzi al TAR, non condivido il modo con cui è stato modificato lo Statuto Federale, non condivido le modalità di accentramento dei poteri in favore del Presidente Federale sottraendoli al controllo e alla ratifica del Consiglio Federale, non condivido le modalità d’indizione e di convocazione dell’assemblea. A mio parere tutto ciò aumenta la distanza tra la Federazione e la base quando invece dovrebbe essere il contrario.
Personalmente mi sento di battermi per una Federazione quanto più inclusiva possibile. Il traguardo ancora non è stato raggiunto, ma ci sono ancora tre appuntamenti: Il Tribunale d’Appello, il Collegio di Garanzia del CONI e il TAR: la strada è ancora lunga ed io confido nella forza che le giuste battaglie conferisce a chi le combatte”.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
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