Il lavoro terrà Catherine Bertone fuori dai Mondiali di Doha
La storia si ripete: la maratoneta Catherine Bertone, selezionata per i Campionati del Mondo di Doha, è costretta a rinunciare per l’impossibilità di poter usufruire di adeguati spazi temporali di preparazione.
Infatti, la Bertone, medico pediatra, all'ospedale Beauregard di Aosta, nella vita quotidiana, non potrà lasciare la sua attività professionale nel corso dell’estate (a causa del pensionamento di una collega e del prossimo trasferimento di un'altra, nell'impossibilità di trovare un sostituto) e quindi non potrà preparare al meglio la maratona mondiale.
La notizia è stata data dal Direttore tecnico delle squadre nazionali, Antonio La Torre, nel corso della relazione al Consiglio federale, ed è stata amaramente commentata da Catherine in un'intervista radiofonica.
Ritorna la questione già evidenziata su queste pagine nel 2018 (https://www.podisti.net/index.php/notizie/item/630-catherine-bertone-in-nazionale-solo-in-ferie.html) :
quando si evidenziò l’impossibilità per il medico Bertone, non atleta professionista, né appartenente a gruppi militari, di partecipare ai raduni nazionali per la mancata concessione di permessi e del cosiddetto part-time, e di dover per forza far ricorso alle ferie.
Dispiace che in una nazione come l’Italia dove lo sport occupa un ruolo primario della nostra vita, della nostra cultura, e proprio nei giorni in cui si esalta il calcio femminile (di cui si propone la 'professionalizzazione'), una dottoressa e mamma di 47 anni, capace ancora di essere selezionata per una maratona mondiale, ottava agli Europei dell'anno scorso, sia costretta a rinunciare perché non si può assentare dal lavoro.