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Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

27 Ottobre - Il trail è un tipo di corsa che piace a chi vuole correre non sull’asfalto ma in mezzo alla natura, quindi prati e i boschi sono gli ambienti prediletti da questi “appassionati” atleti che se trovano qualche pozzanghera nel percorso non l’aggirano ma l’attraversano felici di inzaccherarsi come bambini. E quest’ultime, chi ha partecipato al 4° Trail del Principato di San Calimero di Bolladello ne ha trovate in abbondanza lungo i due fangosi percorsi della corsa. Le caratteristiche tipiche della campestre per veri innamorati di questa specialità c’erano tutte, perché i protagonisti non rimanessero delusi di aver partecipato a questa bellissima, e umida, giornata di sport.

I vincitori sono: per la 6km Francesco e Filippo Fiocchi (padre e figlio a pari merito), per la maschile e Daniela Ronchetti per la femminile. Alberto Piacentini e Silvia Coriele sono i vincitori, rispettivamente maschile e femminile, della 16 km.

Manca solo di darvi appuntamento alla prossima edizione e, anche, al prossimo Trofeo Bradipozoppo, il numero 16, in programma come al solito al 1° maggio.

17 Aprile - La notizia del giorno è la sconfitta di Eliud Kipchoge: bissa, viceversa il successo del 2022 Evans Chebet in 2:05’54”, davanti al tanzaniano Gabriel Geay, secondo in 2:06’04”, e a Benson Kipruto, compagno di allenamenti di Chebet,  terzo in 2:06’06”.

Solo sesto il favorito Kipchoge in 2:09’23”, il peggior tempo della sua carriera, che deve di nuovo rinunciare all’en plein delle World Marathon Majors. Kipchoge, nel gruppo di testa fino al 30° km, cede di colpo, abbandonando l’appuntamento con la storia.

Tra le donne, con la gara che si è decisa negli ultimi due chilometri, si impone la keniana Hellen Obiri in 2:21’38”, davanti all’etiope Amane Beriso, seconda in 2:21’50”, e alla israeliana Lonah Salpeter, terza in 2:21’57”.

Classifiche

Uomini
1 Evans Chebet (KEN) 2:05:54
2 Gabriel Geay (TAN) 2:06:04
3 Benson Kipruto (KEN) 2:06:06
4 Albert Korir (KEN) 2:08:01
5 Zouhair Talbi (MAR) 2:08:35
6 Eliud Kipchoge (KEN) 2:09:23
7 Scott Fauble (USA) 2:09:44
8 Hassan Chahdi (FRA) 2:09:46

 

Donne
1 Hellen Obiri (KEN) 2:21:38
2 Amane Beriso (ETH) 2:21:50
3 Lonah Salpeter (ISR) 2:21:57
4 Ababel Yeshaneh (ETH) 2:22:00
5 Emma Bates (USA) 2:22:10
6 Nazret Weldu (ERI) 2:23:25
7 Angela Tanui (KEN) 2:24:12
8 Hiwot Gebremaryam (ETH) 2:24:30

31 Marzo - Andrea Spinelli non c’è più. Il male l’ha portato via, nonostante la sua grande forza di reazione che l’aveva trasformato nel "Forrest Gump" di Pordenone, quando aveva deciso di divenire un viandante, combattendo il tumore camminando, attraversando a piedi l’Italia e diversi paesi europei.

Ieri mattina il cinquantenne Andrea è deceduto nell'Hospice del centro oncologico di Aviano: il 18 ottobre del 2013 gli era stato diagnosticato il cancro al pancreas, inoperabile, con la prospettiva di meno di un mese di vita; che però aveva funzionato da stimolo, dopo sedici mesi di chemioterapia, per portarlo a percorrere chilometri su chilometri, per poi raccontare il tutto nei suo diversi libri: “Se cammino vivo – Se di cancro si muore pur si vive”, "Il caminante", "Camminatore, pellegrino e viandante". 

Angelo, catanese di nascita e di crescita, ma friulano di adozione, siccome ultimamente viveva con la moglie in un camper a Pordenone,  ha reagito fin quando ha potuto come aveva testimoniato in un suo scritto: "Ognuno ha la sua tempesta, si può chiamare tumore, paraplegia, depressione, ma è sempre un buon motivo per (ri)mettersi in cammino".

Partito con piccoli tratti: “Ho iniziato con il recarmi in ospedale a piedi da casa mia che dista circa quindici chilometri per poi fare piccole escursioni in montagna fino a iniziare dei veri e propri cammini”, cammino che l’ha portato dappertutto, realizzando la modica cifra di trenta milioni di passi, per più di 18mila chilometri,  e che soprattutto l’ha tenuto in vita come lui stesso spiegava: “Non so perché ho iniziato a camminare, l'ho fatto e basta. Forse ho cominciato con il pensiero già sul letto di ospedale e oggi, se sono ancora in vita lo devo proprio alle mie gambe".

Nell’ottobre del 2022 la terribile scoperta del tumore anche al polmone, che aveva reso necessari continui nuovi ricoveri.

E così i suoi ultimi scritti sui social il 25 gennaio ("Ciao a tutti, buona domenica, dal 25 gennaio sono nuovamente ricoverato al Cro. Situazione forse anche più delicata dell'altra volta, quindi il silenzio continuerà ad essere la miglior risposta, in attesa di vedere cosa potrà accadere. Meglio il nulla che parole senza contentezza della ragione. Grazie di cuore e buona vita"); e poi il 18 marzo, quando oramai aveva compreso che la sua fine era vicina: "Un mese di Hospice e sono ancora qua a ringraziare chi si sta occupando di me. Molto probabilmente non riuscirò più a camminare, ma con la mente desidero ancora fare qualche passo, non perderò mai la speranza. Con serenità, buona vita".

Per noi “Spino”, come lo chiamavano gli amici, non è morto, la sua anima vaga, cammina e magari anche corre, perché uno spirito libero non può, non potrà mai morire.

23 Dicembre - Ancora doping per atleti keniani: Diana Chemtai Kipyokei, vincitrice della maratona di Boston 2021, è stata squalificata per 6 anni, come da comunicato dell’AIU, l’Athletics Integrity Unit.

Sospesa ad ottobre, proprio dopo la positività riscontrata al termine della vittoriosa prova di Boston, è arrivata la squalifica per uso di  triamcinolone acetonide, un glucocorticoide, con l’aggravante di aver manomesso le prove: in particolare avrebbe contraffatto dei documenti, cercando di giustificare la sua positività.
Chiaramente il successo a Boston le sarà presto revocato. 

Stessa storia per Purity Cherotich Rionoripo, vincitrice della Maratona di Praga del 2021: squalificata per 5 anni per essere stata trovata positiva al diuretico furosemide, e a sua volta beccata nel contraffare documenti, sempre nel tentativo di giustificare l’uso del medicinale vietato. 
E, anche a lei, sarà revocata la vittoria di Praga.

4 Dicembre - La quinta edizione della Sanremo Marathon che, come recita il sito della manifestazione, “ti aspetta lungo lo scenario spettacolare che dal Casinò di Sanremo si sviluppa lungo la città dei fiori e il parco costiero della Riviera dei Fiori, attraversando i borghi di Arma di Taggia, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare e Ospedaletti, per 42 chilometri e 195 metri interamente sulla costa del Mar Ligure”, ha visto il successo del pisano Marcello Villani (La Galla Pontedera) in 2h51:45 davanti all’olandese Alex Van Oostrum, secondo in 2h52:27, e a Daniele Fornoni (Podistica Torino), terzo in 2h54:10.  

Tra le donne si è imposta la francese Irene Gorban in 2h59:27, davanti a Celeste Albertino, seconda in 3h09:52, e Giulia Magnaldi (Podistica Savonese), terza in 3h18:37.

259 gli atleti che hanno tagliato il traguardo.

La mezza maratona, con 289 atleti finisher, ha visto imporsi James Thompson in 1h13:34, davanti a Stefano Finazzi (Top Run), secondo in 1h14:03, e a Silvio Paluzzi (Pam Momdovì-Chiusa Pesio), terzo in 1h14:33.

In campo femminile si è affermata Elisa Viora (Torino Road Runners) in 1h28:24, davanti alle due francesi Charlotte Joinville e Fanny Scales (ACV Valbonne), rispettivamente in 1h33:20 e 1h34:56.

Doppietta francese nella 10 km: Julien Gueydon ha vinto al maschile in 34:03, precedendo Daniele Carlini (34:23) e Alessandro Castagnino (34:47); Fanny Voirol (Valbonne) si è imposta tra le donne in 43.15, davanti a Monica Fierice (43:22) e Cristina Parisi (44:52). 327 i classificati.

Molto forte la presenza di atleti stranieri, con partecipanti sulle varie distanze giunti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Lituania, Gran Bretagna, Svizzera, Repubblica Ceca, Principato di Monaco e Ungheria.

Tempo nuvoloso, ma che ha risparmiato la pioggia a gran parte degli atleti in gara, salvo il suo scatenarsi al momento delle premiazioni.

Ecco le ultime risultanze degli atti ufficiali:

La Procura Nazionale Antidoping comunica che al sig. Mike Kipruto (tesserato FIDAL) sono stati applicati 4 anni di squalifica per la violazione degli artt. 2.1 e 2.2 del CSA (sostanze riscontrate: 19-Norandrosterone>15 Ng/ml (S.1), 19-Noretiocholanolone (S.1)), con decorrenza della sanzione dal 09/06/2022 e scadenza al 08/06/2026.

La Procura Nazionale Antidoping comunica che al sig. Nicola Daniel De Benedetto (tesserato FITRI-FIDAL) è stato applicato 1 anno di squalifica per la violazione degli artt. 2.1 e 2.2 del CSA (sostanze riscontrate: Clostebol Metabolita (S1)), con decorrenza della sanzione dal 25/07/2022 e scadenza al 24/07/2023.

La Procura Nazionale Antidoping comunica che al sig. Mohamed Hajjy (tesserato FIDAL) sono stati applicati 4 anni di squalifica per la violazione degli artt. 2.1 e 2.2 del CSA (sostanze riscontrate: Eritropoietina Ricombinante (S2)), con decorrenza della sanzione dal 08/09/2022 e scadenza al 07/09/2026.

La Procura Nazionale Antidoping comunica che al sig. Alessandro Braconi (tesserato FIDAL) sono stati applicati 12 anni di squalifica (con decorrenza dalla cessazione della squalifica in atto) per la violazione dell'art. 11.14 del CSA, con decorrenza della sanzione dal 24/03/2034 e scadenza al 23/03/2046.

Il Tribunale Nazionale Antidoping, in accoglimento dell'istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, ha provveduto a sospendere in via cautelare l'atleta Monica Giacometti (tesserata FIDAL) per la violazione degli artt. 2.1 e 2.2 (sostanza riscontrata: furosemide). Il controllo è stato effettuato da NADO Italia.

6 Novembre - Una giornata stupenda di sole ha accolto i partecipanti alla undicesima edizione della Lago Maggiore Marathon, organizzata da Sport PRO-MOTION A.S.D, con partenza da Arona e arrivo a Verbania, passando per Stresa.

Lo scozzese Ruairidh Gollan (East Sutherland Athletic Club), specialista di gare brevi, cross e trail, all’esordio sulla distanza, si è imposto in 2h31:10 precedendo il tedesco Oleg Mazurov, secondo in 2h44:10, e il primo italiano, Andrea Antonacci (Pro Patria Busto Arsizio), terzo in 2h44:19.

Quarto assoluto, secondo italiano, Francesco Spina (Asd Bumbasina Run) in 2h46:20, davanti all’omegnese Alessandro Lacqua (Sport Project VCO), quinto in 2h46:51, terzo italiano.

Successo femminile per Sarah Aimee L’Epee (Atletica Settimese) in 3h02:14, che migliora il pb stabilito sembra a Verbania nel 2014. Seconda e terza, anche loro con il pb, Celeste Albertino (Run Card) e Stefania Combi (Asd Tapascione Running Team), rispettivamente in 3h12:01 e 3h20:31.

237 gli atleti giunti al traguardo: erano stati 422 un anno fa (quando il vincitore chiuse in 2.28:56), 289 nel 2019.

Le altre distanze

Il triatleta Alessandro Degasperi (Trentino Running Team), due volte vincitore dell’Ironman di Lanzarote, ha vinto, in preparazione della Maratona di Valencia, la 33km (da Arona a Verbania) in 1h57:58, seguito da Stefano Avalle (Asd Podistica Valle Vairata), secondo in 1h58:25, e dallo svizzero Enrico Cavadini (RunCard), terzo in 2h08:32.

Tra le donne si è imposta (anche lei in preparazione della Maratona di Valencia) la campionessa italiana di maratona Arianna Lutteri (Calcestruzzi Corradini Excels) in 2h11:57, a precedere Stefania Brazzoli (Asd Podistica Valle Vairata), seconda in 2h16:21, e Federica Gismondi (US Dolomitica ASD), terza in 2h27:00. 

222 i finisher.

La mezza maratona, con partenza da Arona e arrivo a Stresa, ha registrato la vittoria dell’ossolano Marco Giudici (Sport Project VCO) in 1h06:13 (pb) davanti allo svizzero Lucien Epiney, secondo in 1h11:01, e a Carlo Bonnet (Sport Project VCO), terzo in 1h14:51.

Laila Francesca Hero (Atl. Arcobaleno Savona) è la prima donna in 1h27:19, seguita da Cristina Gogna (Atl. Verbano), seconda in 1h27:44, e da Elisabetta Negra (Asd Inrun), terza in 1h28:09.

437 gli arrivati.

Infine, la 10km, con partenza da Fondotoce e arrivo a Verbania, ha visto affermarsi Mauro Cattaneo (Marathon Cremona) in 33:34, davanti ad Andrea Zucchiatti (Team Attivasalute Asd), secondo in 33:41, e ad Andrea Benati (Atletica Cogne Aosta), terzo in 34:22.

Tra le donne, Martina Tognin (DK Runners Milano) ha vinto in 37:31 su Banchialem Amodio (Atl Bergamo 1959 Oriocenter), seconda in 37:59, e Michela Patrizia Pieri (Sport Project VCO), terza in 38:11.

106 gli atleti classificati.

Da ricordare, nelle non competitive, 133 arrivati nella 42km, 28 nella 33km, 232 nella mezza e 160 sulla 10km.  

16 Ottobre - Mohammed Morchid ed Eleonora Franzini sono i vincitori della sesta edizione della Parma Marathon.

Morchid, tesserato per l'Atletica Winner Foligno, ha tagliato il traguardo in in 2h26.14, seguito da Cristian Ciobanu (Cus Parma), secondo in 2h35.59, e da Gabriele Turconi (Athletic Club Villasanta), terzo in 2h36.36. Quarto posto per Luca Merighi (Cus Insubria Varese Como) in 2h40.48, davanti a Davide Lochis (Runners Capriolese), quinto in 2h45.16.

Tra le donne, ha vinto la valtellinese, tesserata runcard, Eleonora Michela Franzini in 3h11.34, davanti a Elisa Benvenuti (Rimini Marathon), seconda in 3h12.27, e a Valentina Lunini (ancora runcard), terza in 3h18.45. Quarta Sonia Ceretto (Maratoneti del Tigullio) in 3h32.30, seguita da Elena Malaffo (Team Km Sport), quinta in 3h43.37. In totale sono stati 441 gli atleti classificati nella distanza regina.

All’arrivo, Morchid si è detto felice della vittoria in una gara che doveva essere un test in vista della prossima maratona di Ravenna, campionato italiano; ha aggiunto di essere stato inizialmente con il gruppo di testa per poi staccarsi verso il successo su di un “percorso tutto sommato veloce, anche nel passaggio in città”.

Ancor più felice e sorpresa la prima donna, Franzini, lei che è un amatore, che lavora in banca per poi dedicarsi alla corsa nel tempo libero. Ha aggiunto di aver scelto Parma per il periodo non troppo freddo, in una città che non aveva mai visto e che le è piaciuta tantissimo.

Il percorso prevedeva la partenza dall’anello superiore della Cittadella, per attraversare il centro storico per i primi dieci chilometri,  poi estendersi verso la zona sud, fino alla cassa di espansione del fiume, con caratteristico passaggio sull’argine, per poi rientrare progressivamente in città, facendo ritorno al traguardo sito sempre nella Cittadella.   

La distanza più partecipata è risultata la “Trenta2” (575 finisher) con la vittoria di Elia Generali (Atl. Castenaso Celtic Druid) in 1h48.20, che ha preceduto la prima donna, l’azzurra (allenata da Stefano Baldini) Rebecca Lonedo (Fiamme Oro), al traguardo in 1h53:18. Secondo uomo Sergio Errico Eder (Run & Smile), in 1h53.46, terzo Maurizio Lavarra in 1h59.19. Seconda donna è giunta Benedetta Coliva (Gherdeina Runners) in 2h03:20, terza Arianna Lutteri in 2h04.05.

Nella “Venti4”, con 469 arrivati, successi del bolzanino Gioacchino Rinaldi (101 Running) in 1h2912, su Luca Botti (CUS Parma), secondo in 1h30.03, e Michele Mascis, terzo in 1h33.35. Al femminile, vittoria di Bethany Jane Thompson (Circolo Minerva) in 1h41.46, su Anna Zilio (Team KM Sport), seconda in 1h42.57, e Lisa Flammini (Casone Noceto), terza in 1h49.39.  

La gara di 10 km, denominata "Vigorosa", conclusa da 442 atleti, ha visto affermarsi il marocchino Azeddine Majdoubi (Circolo Minerva) in 32.17, seguito da Marco Rinaldi (Cus Parma), secondo in 33.15, e da Danilo Ruggiero (Circolo Minerva), terzo in 33.16. Tra le donne, vittoria di Matilde Avanzini (Circolo Minerva) in 39.14, davanti a Giulia Pasini, seconda in 40.14, e da Elena Manini, terza in 41.35, entrambe del CUS Parma.

137 i partecipanti alla “Desmila”, non competitiva di 10km.

                                                    

 

Valle d'Aosta, 21 Settembre - L’improvviso cambio delle condizioni climatiche, estremamente avverse nella notte tra venerdì e sabato scorsi, con forte vento in quota e tempeste anche di neve (che ha raggiunto i 40cm), hanno reso necessario fermare il TOR330 – Tor des Géants, e il TOR450 – Tor des Glaciers, mentre il TOR30 – Passage au Malatrà è stato annullato.

Impraticabili i colli Saint Rhémy, Des Ceingles e del Malatrà, tanto che otto partecipanti sono risultati dispersi, fin quando qualcuno di loro ha chiamato con un cellulare il Soccorso alpino, rendendo possibile la localizzazione nella zona del Col de Barasson anche se il salvataggio è stato particolarmente complicato per via della nebbia, con l’elicottero che è atterrato in una radura e gli addetti sono saliti a piedi. Sette atleti erano in condizioni accettabili, mentre uno solo era in condizioni difficili, esausto e in ipotermia.

Per quanto riguarda il TOR330, gli atleti che hanno raggiunto Saint-Rhémy-en-Bosses entro le 136 ore di corsa o che hanno raggiunto il Rifugio Frassati, sono stati considerati finisher. Per il TOR450 sono stati considerati finisher i corridori arrivati all'Hotel Italia (dopo 429km).

Per tutti i concorrenti, circa 500, è stata decisa l'evacuazione a Courmayeur.

Si era viceversa, regolarmente concluso il TOR130, Tot Dret.

Classifiche e dati riportati sul sito della manifestazione:

TOR450 – Tor des Glaciers

Uomini

1) Sebastien Raichon 123:57:18 Francia

2) Luca Papi 134:23:35 Francia

2) Tiaan Erwee 134:23:35 Guernsey

4) Paul Tierney 136:23:20 Irlanda

5) Taro Kuchiimi 146:03:40 Giappone      

Donne

1) Isabelle Ost 168:04:32 Belgio

2) Chloe’ Saint Joly 171:43:16 Francia

3) Nicky Spinks 173:20:59 UK

4) Guendalina Sibona 184:00:55 Italia

5) Monica Sala Guilera 169:25:45 (Fine Hotel Italia) Spagna 

57 finisher

TOR330 – Tor des Géants

Uomini

1) Jonas Russi (70:31:36) Svizzera

2) Simone Corsini (75:27:33) Italia

3) Andrea Macchi (76:43:50) Italia

4) Andrea Mattiato (78:22:28) Italia

5) Lawrence Eccles (80:45:07) UK

Donne

1) Sabrina Verjee (80:19:38) UK

2) Silvia Ainhoa Trigueros Garrote (84:58:55) Spagna

3) Sandrine Beranger (89:40:04) Francia

4) Sophie Grant (95:17:47) Nuova Zelanda

5) Florence Golay-Geymond (99:55:03) Svizzera

589 finisher

TOR130, Tot Dret

Uomini

1) Henri Grosjacques Italia 22:06:31

2) Florentin Gooris 22:39:06 Belgio

3) Vincent Boitelet 24:03:05 Svizzera

4) Giovanni Paris 25:00:48 Italia

5) Fabien Piquerez 25:13:30 Francia

Donne

1) Alessandra Boifava 25:45:25 Italia

2) Katrin Bieler 27:12:25 Italia

2) Denise Zacco 27:12:25 Italia

4) Saara Peteri 32:45:17 Finlandia

5) Laura Bernardi 32:48:26 Italia

236 finisher, 152 ritirati

4 Settembre - Alla fine, hanno vinto quelli arrivati da più lontano. Il team dei “Senza Paura”, eterogeneo ed attrezzatissimo, si è presentato alla terza edizione della “Resia Rosolina Relay – Along Adige River” da campione uscente, ed ha confermato le previsioni della vigilia salendo di nuovo sul gradino più alto del podio. Un viaggio dalla Val Venosta al mare Adriatico lungo il corso dell’Adige, secondo fiume italiano per lunghezza, percorso all’andatura di 4’16” al chilometro, segno di grande affiatamento tra i dieci componenti della squadra, che hanno condiviso ogni momento della grande staffetta attraverso cinque province italiane per più di trenta ore, esattamente 30h57’20”, come recita la classifica ufficiale. Perché questo è la “Resia Rosolina Relay”, invenzione del VRM TEAM e del Rennerclub Vinschgau (Val Venosta, società organizzatrice del Giro del Lago di Resia),  Polisportiva Adige e RUN IT Rovigo: una lunga corsa che affratella al di là del risultato, che esalta il senso del viaggio e dell’avventura, in cui ogni runner è importante per “fare gruppo” e raggiungere l’obiettivo finale: arrivare “diritti alla foce”, come ricorda proprio il nome di uno dei team iscritti all’edizione 2022 e come fa il Grande Fiume.

Grande risultato dei “Senza Paura”, dunque, che migliorano di oltre un’ora il crono della vittoria di un anno fa. Ma anche grande incertezza alle loro spalle, dove a giocarsi il secondo posto sono stati “Reschenseelaufteam” e “Vicenza Marathon”: alla fine l’hanno spuntata i primi in 31h21’28”, ma dopo 433 chilometri a dividere le due formazioni c’era un’inezia, appena 1’27”. Ritmi alti e numeri importanti, per una prova così impegnativa: tre squadre sotto il muro delle 32 ore, addirittura otto sotto quello delle 34 ore, venticinque teams su ventisei regolarmente arrivati al traguardo. Praticamente tutti, considerando la defezione dell’ultima ora del team “Austria & Friends” di Salisburgo, penalizzato dal Covid che ha costretto al palo ben quattro elementi.

Dunque, i più veloci arrivano da più lontano. Lo dicono i numeri: per arrivare da Roma a Resia, punto di partenza della grande corsa, bisogna percorrere 736 chilometri, mentre ne bastano poco meno della metà, esattamente 345, per presentarsi al via da Stoccarda, dal cui territorio quest’anno sono arrivate due formazioni. Il bello è che dalla Capitale questa volta non sono arrivati soltanto i “Senza Paura”, ma anche un secondo gruppo, quel “Roma Nord” la cui spina dorsale è rappresentata da ben sei atleti del mitico GS Bancari Romani, quello per intenderci che ha in Luciano Duchi, fondatore e anima della Roma-Ostia, un riferimento costante. Il debutto alla “Resia-Rosolina” vale per loro un tredicesimo posto (in 36h 45’24”) e tanto divertimento. “Nel camper”, ci hanno raccontato durante l’attesa del cambio numero 30 ad Angiari, “abbiamo cucinato undici chili di riso, abbastanza per sfamarci un reggimento. Ma è sono ancora quasi tutti lì, perché qui intorno è pieno di gente che svuoterebbe la sua dispensa per noi… Questo è esattamente lo spirito che ci piace, l’idea vincente di questa corsa: la solidarietà tra atleti, l’attenzione al dettaglio e alla sicurezza dei concorrenti da parte dell’organizzazione, creano situazioni impagabili. Lungo l’Adige abbiamo trovato una bellissima gara, ma anche tanti nuovi amici, ed è bello che a Rosolina tutto finisca in festa a due passi dal mare”.

 E’ una festa che inizia di sabato sera, dopo un giorno e mezzo di corsa, cambi, tabelle di marcia, punti di controllo e di ristoro: di fatica, insomma, che viene quasi dimenticata tra musica e convivialità. Una festa di cui sono parte e anima tutti i partecipanti, ma anche gli organizzatori, le istituzioni delle due regioni e delle cinque province attraversate, quelle dei tanti comuni che hanno accolto il passaggio della staffetta, le forze dell’ordine. E naturalmente i più di cento volontari che hanno dedicato il loro tempo per la riuscita dell’evento. Uno di loro, Adriano Brentegani di Bussolengo, lo ha fatto addirittura nel giorno del suo compleanno. Come del resto due atleti in gara: Matteo Buniotto dei “Giulietta Tolo da Re” e Carlo Masiero dei “Diritti alla Foce”. Loro lo sanno, che le candeline valeva la pena spegnerle qui…

 

CLASSIFICA GENERALE:

  1. TEAM SENZA PAURA (Roma, Ita) 30h 57’20” md 4’16”/km; 2. RESCHENSEELAUFTEAM (Resia, Ita) 31h 21’28”; 3. VICENZA MARATHON UAN 31h 22’55”; 4. LAUFFREUNDE SARNTAL 32h 51’12”; 5. ATL. LUPATOTINA 33h 32’51”; 6. LAUF CLUB PFEFFERSBERG 33h 44’11”; 7. GRAUN-CURON 33h 46’36”; 8. SEISERALM RUNNINGTEAM 33h 50’01” 9. AUTOVEGA 34h 11’29”; 10. BOCLASSIC 35h 36’24”.

CLASSIFICA SQUADRE MISTE: 1. Senza Paura; 2. Reschenseelaufteam; 3. Lauffreunde Sarntal.

CLASSIFICA SQUADRE MASCHILI: 1. Vicenza Marathon;  2. Lauf Club Pfeffersberg; 3. Graun-Curon.

 

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