Marciatore russo squalificato 8 anni per doping
Anche a noi podisti, specie di lunga distanza,interessa. Otto anni di squalifica, dal 3.4.2019 fino al 2.4.2027, sono stati inflitti al marciatore russo Sergey Bakulin dall'Unità di Integrità (AIU) dell’Agenzia Antidoping della IAAF per violazioni nel Passaporto Biologico, con l’aggravante di essere recidivo.
Bakulin era infatti stato qualificato per 3 anni nel 2012 sempre per violazioni nel Passaporto Ecologico, ed era stato privato del titolo mondiale sulla 50 km vinto a Daegu nel 2011 e del sesto posto ai Giochi Olimpici di Londra nel 2012.
Nel 2016, il marciatore era tornato a gareggiare, limitandosi alle sole gare nazionali, favorito in questo dalla sospensione della Federazione Russa da parte della IAAF da novembre 2015 a seguito del vasto scandalo sul doping: tutti questi risultati sono stati cancellati.
In particolare, lo scorso 3 aprile era stata notificata all’atleta russo l’accusa di aver ritrovato nei 17 campioni raccolti in due anni strani valori di concentrazione di emoglobina e di diminuzione di reticolociti.
Le giustificazioni addotte dall’atleta (aumento degli allenamenti e del chilometraggio, allenamenti in quota, un infortunio precedente, la cura con alcune iniezioni) non sono tate ritenute valide dai Giudici che hanno deciso di infliggere la pesante condanna, con Bakulin che ha già preannunciato ricorso al TAS.
Il russo, nato il 13 novembre del 1986, a fine squalifica avrà 41 anni: è chiaro che la sua carriera lascia pochi residui per ulteriori performance ad alto livello. E forse non sarà un male.
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