Ordinanza nazionale: attività motoria solo nei pressi di casa (e da soli)
20 Marzo - E’ stata pubblicata la nuova ordinanza, firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, per contenere il contagio da coronavirus: valida dal 21 al 25 marzo, prevede nuove restrizioni.
Per quanto riguarda l’attività motoria, l’articolo 1 dispone che: “Resta consentito svolgere individualmente attività motoria nei pressi della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona".
Ecco il testo della parte saliente:
Ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale
- Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono adottate, sull’intero territorio nazionale, le ulteriori seguenti misure:
- a) è vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici;
- b) non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona;
d) nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza.
Personalmente, senza voler entrare nella già troppo affrontata discussione se sia giusto ed etico correre o meno in questo periodo, ritengo che questa presunta restrizione, oltre a non chiarire quali sia la distanza effettiva da casa (200m, 500m, 1km, ???) vada a punire esclusivamente i podisti di lunga lena e allenati, favorendo i “nuovi” runners emersi in questo ultimo periodo più che altro per poter uscire di casa o per così sopperire alla chiusura delle palestre.
Non per nulla il sito della Fidal (pur non prendendo una netta posizione di difesa dei podisti, che rischiano di essere additati come diffusori del covid-19 per l’intera popolazione), proprio stamattina ha pubblicato il seguente decalogo di “buon senso”:
- Runner non ci si improvvisa
- Chi non ha mai corso non è proprio il caso che inizi ora
- Correre senza sapere come farlo può nuocere alla salute
- Per chi già è runner, oggi si corre solo per conservare la salute
- ...la tua e quella di chi ti sta vicino
- Per fare questo in primis corri da solo
- Se vedi altri che corrono, allontanati
- E se prima correvi 1 ora, oggi bastano 20 minuti
- Fai le scale più volte al giorno ed ottieni lo stesso risultato
- E se tutto questo non è possibile, stai a casa e fai esercizi di tonificazione muscolare
Ma tutto questo il vero runner lo sa! Aiutaci a farlo diventare buon senso comune e buone pratiche condivise".
A questo punto, forse, una chiusura netta e definitiva dell’attività all’aperto (imposta dal governo e 'benedetta' dalla Fidal) sarebbe stata più giusta, stroncando ogni interpretazione ed eventuali rischi di ulteriori contagi.
1 commento
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Sabato, 21 Marzo 2020 17:26
inviato da Mark
Nei pressi, piuttosto che in prossimità, nel mio comune significa "al massimo a 200m".
Non è specificato se di raggio o di distanza percorribile per la strada più breve.
Sta di fatto che piuttosto che correre nei campi poco lontani e non incontrare nessuno nel mio caso significherebbe incontrare più umani (o meglio più macchine).
Sinceramente io non vorrei rinunciare all'attività motoria in forma di corsa a livello aerobico, che ritengo francamente meno prona ad incidenti rispetto alla vita domestica, checchè ne dicano gli ex CT della nazionale senza lavoro improvvisati sui social. Per questo, in orari non particolarmente battuti mi infilerò le scarpette e scenderò in strada, cosa che ritengo molto meno rischiosa a livello di contagio che andare a fare la spesa o comprare le sigarette.
A proposito: runner demonizzati, ma fumatori, invece, oh poverini...
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