Catherine Bertone, tra lavoro, Giochi e difesa dei runner
23 Marzo - L’intervista a Catherine Bertone, maratoneta della nazionale italiana e pediatra dell’ospedale di Aosta, rivela tutte le difficoltà di questo tragico momento nazionale.
Pubblicato contemporaneamente stamani su La Gazzetta del Mezzogiorno e sul Giornale di Sicilia, l’articolo permette alla 48enne atleta, che vanta un ottavo posto all'europeo sulla distanza (e un personale di 2h28:34), di rivelarci la speranza di arrivare ai Giochi Olimpici di Tokyo “con i tempi e le qualificazioni” e che soprattutto la situazione generale migliori “e dunque li facciano, questi benedetti Giochi”.
L’anno scorso, Catherine - pediatra in servizio presso l'ospedale Beauregard di Aosta - aveva dovuto rinunciare ai Mondiali di Doha non potendo usufruire di ferie e permessi per potersi allenare in modo serio: “Vestire la maglia azzurra per me è sempre motivo di orgoglio, ma la chiamata l'anno scorso è arrivata a ridosso dell'estate e stravolgeva l'organizzazione del reparto in cui lavoro, con le ferie già fatte: tenete conto che in certi mesi la popolazione in Val d'Aosta raddoppia, e bisogna farsi trovare pronti”.
Quest’anno, invece, il contagio da coronavirus sta cambiando tutto, i Giochi non si sa se saranno rinviati nel 2020 e addirittura spostati nel 2021: “L'eventuale rinvio di un anno dei Giochi non mi spingerebbe a smettere. Io amo troppo correre, e lo farò per un altro anno se Tokyo si svolgerà nel 2021. L'Olimpiade rimane il mio obiettivo”.
Ma in questo momento, allenarsi risulta difficile anche per un’atleta della Nazionale, per i divieti e anche per la campagna denigratoria nei confronti dei podisti visti come i moderni untori: “So bene che questo è un momento difficilissimo, ma non capisco tutto questo odio che si sta scatenando contro i runner. Io non faccio del male a nessuno se vado a correre, sempre da sola, per allenarmi per un obiettivo importante. Ma con l'ultimo decreto sono tre giorni che non lo faccio, e ora sono molto perplessa. Come faccio a prepararmi? Per le Olimpiadi, se le faranno quest'anno e se ci sarà un allentamento dei parametri, potrei rientrare per via del ranking, ma non posso mica allenarmi a casa. Io rispetto le indicazioni che sono state date agli italiani, ma tutto questo rancore contro chi corre mi sembra una caccia alle streghe come succedeva nel Medioevo. Sono passati i secoli ma la stupidità di tante persone rimane”.
Parole chiare quelle di Catherine…
Lascia un commento
I commenti sono a totale responsabilità di chi li invia o inserisce, del quale restano tracciati l'IP e l'indirizzo e-mail.
Podisti.Net non effettua alcun controllo preventivo né assume alcuna responsabilità sul contenuto, ma può agire, su richiesta, alla rimozione di commenti ritenuti offensivi.
Ogni abuso verrà segnalato alle autorità competenti.
Per poter inserire un commento non è necessario registrarsi ma è sufficiente un indirizzo e-mail valido.
Consigliamo, tuttavia, di registrarsi e accedere con le proprie credenziali (trovi i link in fondo alla pagina).
In questo modo potrai ritrovare tutti i tuoi commenti, inserire un tuo profilo e una foto rendere riconoscibili i tuoi interventi.