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Apr 29, 2020 3142volte

Tokyo 2021, a rischio annullamento? Ma il CIO insiste con forza…

I 5 Cerchi Olimpici I 5 Cerchi Olimpici Foto Ansa

29 Aprile - I Giochi Olimpici di Tokyo 2020, già rinviati di un anno, esattamente dal 23 luglio all’8 agosto 2021, a seguito dell’epidemia per Covid19, rischiano addirittura di essere annullati. 

Infatti, il presidente del comitato organizzatore dei Giochi giapponesi, Yoshiro Mori, ha così dichiarato al quotidiano sportivo “Nikkan Sports”: "Se non riusciremo a controllare il contagio e non riusciremo ad avere la situazione completamente sotto controllo nel 2021, è possibile che le Olimpiadi vengano annullate". 

Mori ha escluso la possibilità di un ulteriore rinvio: “Pensando sia agli atleti che ai problemi causati all'organizzazione, è tecnicamente difficile rinviare la competizione di due anni".  

D’accordo con Mori si è mostrato il presidente dell'associazione medica giapponese, Yoshitake Yokokura, dichiarando che una buona riuscita dei Giochi sarebbe "eccessivamente difficile" se entro tale data non fosse disponibile il vaccino. "E' impossibile pensare di organizzare i Giochi in Giappone, accogliere decine di migliaia di atleti, tecnici, dirigenti e pubblico da tutto il mondo, senza che prima non ci sia stata una diffusa campagna di vaccinazione. Non sto dicendo che non dovrebbero aver luogo, ma sarebbe particolarmente arduo disputarli", le sue parole. 

Del resto, alcune perplessità erano stato espresse qualche giorno fa da Kentaro Iwata, professore nel dipartimento di malattie infettive dell'Università di Kobe, che aveva sostenuto come per la disputa delle Olimpiadi di Tokyio “occorrono due condizioni: il controllo della Covid-19 in Giappone e ovunque, perché devi invitare atleti e spettatori di tutto il mondo". 

Oggi, di contro, la lettera aperta del presidente del CIO, Thomas Bach, che invita a non arrendersi, a considerare Tokyo 2020 (ma '21) in una "opportunità unica" di rilancio, non solo dell'olimpismo. Ecco il testo: 

"Proseguiamo a lavorare e a dialogare fruttuosamente con gli atleti e i Comitati olimpici nazionali. Basandoci sulle indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ci regoliamo circa eventuali adattamenti dell'organizzazione e degli afflussi delle masse in momenti come questo. Ma abbiamo un'opportunità unica, fare in modo che Tokyo 2020 diventi il festival del genere umano, il simbolo della resilienza e del superamento del nuovo coronavirus. Immaginate che segnale potente di speranza per il mondo sarebbe questa Olimpiade: la fiamma olimpica può essere la luce in fondo all'oscurità di questo tunnel in cui ora si trova l'umanità".

"Di fronte a noi abbiamo una sfida senza precedenti: organizzare un'Olimpiade che è stata rinviata. Questa è una 'prima volta' nella lunga storia dell'olimpismo, e un compito enormemente impegnativo per il CIO, i nostri partner e amici giapponesi e per tutti i membri della comunità olimpica. E' una situazione nuova in cui dovremo mostrare solidarietà, creatività, determinazione e flessibilità. Tutti dovremo fare dei sacrifici e dei compromessi: circostanze straordinarie richiedono misure altrettanto straordinarie. E ognuno dovrà fare la propria parte, compresi noi membri del CIO. Abbiamo chiarito che continueremo a fare la nostra parte e a essere responsabili per ciò che ci compete, a livello operazionale e di costi, nei termini degli accordi presi per il 2020 con i partner e amici giapponesi. E' troppo presto per quantificare, ma sappiamo già che ci accolleremo diverse centinaia di milioni di dollari come conseguenza di questo rinvio. Ecco perché abbiamo bisogno di revisionare tutti i servizi che forniremo per questi Giochi rimandati. La task force con il simbolico nome di 'Here we Go' sta già lavorando, velocemente e con alta professionalità, e sono state stabilite delle priorità per rendere questi Giochi un successo. Fra queste priorità c'è, al primo posto, la creazione di ambienti sani con la massima tutela della salute e delle sicurezza di tutti i partecipanti”.  

 

 
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