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Gen 13, 2022 padre Pasquale Castrilli 2791volte

Un maratoneta diventa arcivescovo di Algeri

All'arrivo della "Via Pacis" 2019 All'arrivo della "Via Pacis" 2019 R. Mandelli

E’ arrivata a fine dicembre la notizia dello spostamento di mons. Jean-Paul Vesco dalla sede di Orano, seconda città dell’Algeria, alla capitale Algeri. Jean-Paul Vesco, 60 anni a marzo, domenicano di origine francese è un corridore. Nel 1989 ha corso la maratona di New York in 2ore 52minuti. Originario di Lione, prima di intraprendere il percorso che lo ha condotto al sacerdozio nel 2001, ha esercitato la professione di avvocato. A dicembre del 2012 papa Benedetto XVI lo nominò vescovo di Orano, città di quasi un milione di abitanti, importante porto commerciale situato sul Mediterraneo 420 km a ovest di Algeri. Ora si trasferisce nella capitale dove succede e mons. Paul Desfarges, gesuita, che ha lasciato la guida dell’arcidiocesi della capitale per raggiunti limiti di età.

Vesco ha sempre visto nella corsa a piedi un’occasione di incontro e dialogo anche tra persone di fedi religiose diverse. Il contesto in cui vive, in passato si è rivelato particolarmente difficile. Il suo predecessore a Orano, il vescovo Pierre Claverie, fu ucciso da un autobomba all'ingresso dell'arcivescovado nel 1996  divenendo uno dei 19 martiri d'Algeria beatificati l'8 dicembre 2018. Ma la forza del dialogo è concreta e reale. E dialogare significa incontrarsi senza eliminare le proprie convinzioni. “Qui valutiamo forse in maniera più consapevole la possibilità dell’essere cristiani. - diceva in un’intervista del 2019 - Questo non toglie nulla alla ricchezza delle religioni, e specificatamente dell'Islam. E questo non toglie nulla al mistero della differenza religiosa, ma è sicuro che più che mai io sono meravigliato dall’essere cristiano”.

Il 23 settembre 2019 partecipò alla corsa Via Pacis a Roma. Quell’anno (era una giornata piovosa) la gara partiva e arrivava a piazza San Pietro con passaggi alla sinagoga, alla moschea, alle chiese ortodossa, metodista e valdese, e ai templi buddista e induista. In quell’occasione ebbe modo di dire: “Per me correre è un piacere. Corro da sempre e la maratona più importante l’ho fatta parecchi anni fa a New York; poi sono seguite Parigi e Berlino. Se sant’Agostino ha detto che cantare è pregare due volte, per me correre è anche uno spazio interiore: è pregare e meditare insieme, ossia pregare due volte”.

L’insediamento di mons. Vesco ad Algeri è previsto per venerdì 11 febbraio. "Lasciare la diocesi di Orano - ha detto a fine dicembre dopo aver appreso della nuova nomina - non era certamente nei miei orizzonti, ma sono certo che questo cambiamento porterà ricchezza e fecondità. Ringrazio dal profondo del cuore per essere stati miei fratelli e sorelle. Chiedo perdono a coloro che ho potuto ferire o trascurare mio malgrado. Ringrazio per quanto abbiamo vissuto di bello, ed è molto. Rimetto tutto alla grazia di Dio con fiducia".

Alla sua nuova arcidiocesi di Algeri in un'altra lettera ha scritto: "È un compito che non era nella mia mente; lo ricevo con fiducia e gioia. Auguro a tutti un buon anno di scoperta reciproca e di cammino insieme e vi saluto fraternamente".

E dire che il vescovo corridore si stava preparando da tempo ad accogliere ad Orano gli atleti della XIX edizione dei Giochi del Mediterraneo che lì si svolgeranno dal 25 giugno al 5 luglio 2022 dopo il rinvio del 2021. “Lo sport abolisce le distanze. Quando corriamo, quando facciamo sport insieme, è l’umanità al centro e siamo tutti fratelli e sorelle”, afferma con convinzione.

La storia sportiva e di fede di mons. Jean-Paul Vesco è raccontata nel libro ‘Preti (sempre) di corsa’ (ed Missionari OMI) di cui abbiamo parlato nel 2020:

http://podisti.net/index.php/commenti/item/6314-preti-sempre-di-corsa-il-libro-continua-in-un-progetto.html

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