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Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

5 dicembre 2021. Diciamolo subito, ci si aspettava qualcosa di più, in particolare dal punto di vista cronometrico. Perché 30 atleti al via avevano personali sotto 2h10’, addirittura 15 sotto 2h07’, o anche perché qui nel 2019 il podio era sotto 2h05’.

Non è mancato comunque lo spettacolo nella gara maschile, con molti colpi di scena. Gara che si risolve nella parte finale, con una grande rimonta di Lawrence Cherono (Kenya), che vince in 2h05:12, davanti all’etiope Chalu Deso (2h05:16) e un altro keniano, Philemon Kacheran (2h0519’).

Primo italiano è Francesco Agostini (Casone Noceto), che all’esordio sulla distanza si porta a casa un ottimo 2h16:31.

Gara meno combattuta tra le donne,  con Nancy Jelagat (Kenya) che saluta la compagnia dopo il passaggio alla mezza e va a vincere in 2h19:31. Seconda e terza posizione per due etiopi: Etagegne Woldu (2h20:16) e Beyenu Degefa (2h23’04).

Ma per i colori italiani le buone notizie arrivano da Giovanna Epis, che con 2h25’20, decima assoluta, realizza la sua miglior prestazione, polverizzando il precedente personale di 2h28’03 (Reggio Emilia 2020). Questo è anche il quinto crono italiano di sempre. Davvero bene anche Giulia Sommi (Cus Pro Patria): notevole il suo miglioramento in maratona,  chiude in 2h35’00, precedente Reggio Emilia 2020 (2h47').

Lista italiana all time maratona femminile
2h23:44 Valeria Straneo, Rotterdam 15 aprile 2012
2h23:47 Maura Viceconte, Vienna 21 maggio 2000
2h24:00 Sara Dossena, Nagoya 10 marzo 2019
2h25:17 Franca Fiacconi, New York 1 novembre 1998
2h25:20 Giovanna Epis, Valencia 5 dicembre 2021 (crono ufficioso)
2h25:28 Bruna Genovese, Boston 17 aprile 2006
2h25:32 Anna Incerti, Berlino 25 settembre 2011
2h25:57 Maria Guida, Carpi 10 ottobre 1999
2h26:10 Rosaria Console, Berlino 25 settembre 2011
2h26:15 Nadia Ejjafini, Francoforte 30 ottobre 2011


 

Vittoria della burundiana Niyomukunzi con record del percorso e del keniano Mwaniki Njeru; prima italiana Grisoni, primo italiano Lollo. Condizioni meteo un po’ difficili per il freddo e la pioggia caduta prima ed in parte durante la gara.

28 novembre 2021. Si è tornati a correre a Padenghe per la tredicesima edizione, un ritorno fortemente voluto dall’Atletica Vighenzi che, come sempre avvenuto, ha ben soddisfatto i partecipanti. Non è infatti un caso che la gara abbia fatto registrare un calo davvero contenuto , con 633 classificati (750 gli iscritti) contro i 700 del 2019, quando invece in questo periodo si sono viste perdite medie nell’ordine del 30/40%.

La gara maschile: vittoria del kenyano Peter Mwaniki Njeru (Atl. Vomano), un giovane in crescita che recentemente ha fatto il suo personale (1h02:56, Lodi) in una gara che ha controllato sin dall’inizio ed ha chiuso col tempo di 1:04:58. Secondo posto in 1:05:25 per il connazionale Rodgers Maiyo (Pod.Torino). Sempre kenyano il terzo gradino del podio, con Kimeli Hosea Kisorio (Atl. Virtus Lucca, 1h06:13). Podio solo sfiorato col tempo di 1h06:20 dal primo degli italiani, Antonino Lollo (Atl. Bergamo).

Nella gara femminile si è rinnovato il duello tra le burundiane Francine Niyomukunzi (Atl. Castello) e Cavaline Nahimana (Libertas Livorno), che ieri avevano dato vita ad  una bella sfida sui 5 chilometri al Memorial Lolli di Zola Predosa. Anche stavolta ha prevalso in 1h13:35 la giovane Niyomukunzi (classe 1999), seconda Nahimana in 1h13:42. Entrambe sono andate sotto il precedente record della gara (1h15:28, Ruth Chebitok). Terzo posto per l’etiope Addisalem Belay Tegegn (1h16:53, Atl. Saluzzo), atleta che vanta diverse prestazioni tra 1h11 e 1h13, ma che non gradisce proprio il freddo. Prima italiana in 1h22:27 Eva Grisoni (Atl. Paratico).

Buona prestazione di Stefano Goffi (classe 1997), atleta tesserato proprio con la Polisportiva Vighenzi; dopo l’esordio alla mezza di Crema del 14 novembre, si è migliorato ulteriormente chiudendo al decimo posto assoluto in 1h11:02.  

A detta dei partecipanti il nuovo percorso (dal 2019) è un pochino più impegnativo ma certamente più bello del precedente, soprattutto per chi corre guardandosi intorno di tanto in tanto.

 

Zola Predosa, 27 novembre - Davvero bella questa gara per ricordare Bruno Lolli: alto livello tecnico con ben 11 atleti sotto i 15 minuti ma anche una buona partecipazione complessiva, con 116 atleti classificati, una dato interessante per una distanza nuova e mediamente poco amata dai master, ma anche perché inserita in un periodo del calendario dove proliferano mezze e maratone. Ma il 27 novembre doveva essere e così, giustamente, è stato. Oggi Bruno Lolli avrebbe compiuto 80 anni.

La gara femminile: le burundiane Francine Niyomukunzi (Atl. Castello) e Cavaline Nahimana (Libertas Livorno) fanno presto il vuoto, tutto come da copione, del resto pur essendo specialiste delle lunghe distanze vantano personali sui 5.000 metri di poco superiori a 15 minuti. A seguire altre africane, Asmerawork Wolkeba Bekele (Etiopia, Podistica Torino) e Engidu Meseret Ayele (Eiopia,GS Il Fiorino). Nel corso della gara non cambia la situazione, in una volata molto lunga vince in 16:10 Niyomukunzi su Nahimana (16:14), terzo posto per Bekele (17:02). Segnalo la bella rimonta di Chiara Pizzolato (Atl. Vicentina) che chiude in 17:13 (polverizzando il suo precedente pb di 18:09, in pista) davanti a nonno Orlando Pizzolato e nonna Ilaria Fedeli.

Livello piuttosto alto, con cinque atleti al via con personali sotto i 14 minuti sui 5.000 metri, e la gara non tradisce le aspettative. Si forma subito un gruppo di una decina di atleti tirato dagli africani su ritmi di 2’50/km, da qui in avanti, come spesso accade, è gara ad eliminazione, ma con distacchi minimi tra le varie posizioni (alla fine sono trenta secondi tra il primo e il decimo classificato). Restano in sei sino all’inizio dell’ultimo giro, quando cambiano i ritmi: a 400 metri l’islandese Klynour Andresson ( allenato da Stefano Baldini) lancia la volata e chiude in 14:16; vicino, vicinissimo Stefano Massimi (C.U.S. Camerino) che finisce in 14:16, un’atleta che è esploso nel 2021, migliorando tutti i suoi primati su miglio, 3.000, 5.000 10.000 metri e 10 k su strada. Terzo posto per Hicham Boufars (International Security,14:18); quarto per Michele Fontana (Aeronautica Militare, 14:18) e quinto per Andrea Sanguinetti (Fiamme Oro Padova, 14:21).

Da segnalare l’undicesimo posto assoluto per Davide Ranieri (C.S. San Rocchino) che vince la sua categoria; non è certo questa la notizia (succede sempre così), bensì che con 14:55 realizza il record italiano sulla distanza categoria M45.

Bella gara, avvincente, soprattutto al maschile, ma più in generale bella manifestazione; se si voleva ricordare Bruno Lolli... beh, questo è stato un gran bel modo per farlo. Il pettorale numero uno a lui assegnato assume un bel significato. Devo dire che l’emozione di Cristiana e della famiglia Lolli mi ha coinvolto, in particolare quando è stato il momento del minuto di silenzio, una cosa davvero particolare: un “silenzio” a ritmo di mazurka, perché Bruno Lolli amava il ballo.

La mia gara? Chi mi legge e mi conosce sa che non racconto mai nulla in merito, dico solo che rimettere le scarpe da corsa dopo tre mesi è costata… tanta fatica, però mi è parsa una buona idea farlo in questa occasione. Al tempo stesso condividere una parte della fatica con Paola (Lambertini), che a 64 anni ha corso a 4’50/km, davvero niente male, direi.

Auspico che questa manifestazione abbia un seguito, quanto accaduto oggi dimostra la validità dell’iniziativa, c’è “dietro e dentro” gente capace ed appassionata, a questo proposito non posso certo dimenticare Arturo Ginosa. Sono certo che la risposta degli atleti, a tutti i livelli, non mancherebbe.

 

Dal Comunicato Ufficiale

Tanti ospiti quali il professor Luciano Gigliotti, Orlando Pizzolato, Ester Balassini, Giovanni Lorenzini, il sindaco Davide Dallomo e l’assessore allo sport Ernesto Russo del Comune di Zola Predosa, Roberta Licalzi assessore allo sport del Comune di Bologna, il conte Nicolò Rocco di Torrepadula, Matteo Vecchia sponsor dell’evento che ha pure gareggiato.

Presenti anche tanti rappresentanti del passato e attuale comitato podistico bolognese, atleti che hanno vestito la maglia dell’Atletica Lolli. Il tutto condito da due gare di assoluto valore e spettacolo per l’impegno e l’agonismo che hanno messo tutti gli atleti in gara.

La gara femminile  ha visto nella prima parte il dominio delle due atlete burundiane Nahimana e Niyomukunzi, che dopo il terzo giro dei cinque hanno preso nettamente il comando della corsa, seguite nella prima parte dalle due etiopi Wolkeba e Ayele. Molte brave le nostre ragazze guidate da Christine Santi, Chiara Pizzolato e Ilaria Sabbatini, che non si sono date per sconfitte anzitempo e sono andate a conquistare il quarto, quinto e settimo posto, nella gara vinta per distacco da Francine Niyomukunzi (Atl. Castello) in 16’10” seconda prestazione dell’anno in Italia nei 5 km su strada, precedendo la connazionale Cavaline Nahimana (Atl. Lidertas Unicusano) e l’etiope Wolkeba (Podistica Torino), al personale stagionale e quarta italiana dell’anno la pavullese Christine Santi quarta assoluta in 17’03”.

In campo maschile grande finale dell’islandese Hlynur Andresson, allievo da circa un mese di Stefano Baldini, il quale con una magnifica volata ha messo in fila Stefano Massimi, Hicham Boufars, Michele Fontana e Andrea Sanguinetti, solo sesto il keniano Peter Njeru che insieme all’islandese era il grande favorito, ma una caduta al giro di boa dell’ultimo giro, gli ha fatto perdere una decina di secondi che gli sono stati fatali.

Ordine d’arrivo Donne: 1^ Niyamukunzi (Bdi) 16’10”, 2^ Nahimana (Bdi) 16’14”, 3^ Wolkeba (Eth) 17’02” , 4^ Santi (Caivano Runners) 17’03”,5^ Pizzolato (Atl. Vicentina) 17’13”, 6^ Ayele (Eth) 17’17”,7^ Sabbatini (Atl. Avis Macerata) 17’28”, 8^ Piazzi (Atl. Cascina) 17’40”, 9^ Pierli (Calcestruzzi Corradini) 17’47”, 10^ Lot (Atl. Ponzano) 17’50”.

Ordine d’arrivo Uomini: 1° Andresson (Isl) 14’14”, 2° Massimi( Cus Camerino) 14’16”, 3° Boufars (ASD International) 14’18”, 4° Fontana (Aeronautica) 14’18”, 5° Sanguinetti (Fiamme Oro Pd) 14’21”, 6° Njeru (Ken) 14’31”, 7° Kisorio (Ken) 14’35”, 8° Ursano (Cosenza K42) 14’35”, 9° Kiptoo (Ken) 14’38”, 10° Tamassia (Trevisatletica) 14’41”.

 

 

Ormai ci siamo, sabato 27 novembre si correrà in ricordo di Bruno Lolli, una 5 chilometri su strada, gara nazionale Fidal omologata e certificata.

Sono già annunciati diversi forti atleti, ecco alcuni nomi. Stefano Massimi (Cus Camerino), atleta esploso nel 2021, difatti ha migliorato tutti i suoi personali sui 3000 metri (anche indoor), 5000 metri e 10.000 metri. Michele Fontana (Aeronautica), con Massimi detiene il miglior risultato sui 5000 metri (13:58) sia pure un po’ …datato, ma dopo la recente paternità ha ricominciato a correre forte. Vasyl Matviychuck, ucraino ma è difficile non considerarlo italiano dopo molti anni che vive da noi. Davide Raineri, detentore dei primati del mondo su miglio e 3000 metri nella categoria M45. Non mancheranno alcuni atleti africani, keniani ed etiopi, a rendere ancora più importante e prestigiosa la manifestazione.

La lista tuttavia è ancora incompleta e andrà a definirsi nella giornata di domani.

Rammentiamo le principali informazioni:

Data 27 novembre. Via Dozza 90, Zola Predosa (BO), di fronte al concessionario Lolli Auto. Ritrovo alle ore 13.00

Ore 14.30, partenza gara femminile, tutte le categorie, e gara maschile M60 e oltre.

Ore 15.30, tutte le altre categorie maschili

A seguire le premiazioni, con un interessante montepremi, 1500 euro.

Per tutte le informazioni, vedere l’articolo di presentazione:  CLICCARE QUI

Per le iscrizioni: CLICCARE QUI

 

Si corre per ricordare Bruno Lolli, che ci ha lasciato nello scorso mese di aprile, e la data non è casuale, infatti proprio il 27 novembre avrebbe compiuto 80 anni. La sua è una lunga storia di supporto al movimento del running, credo siano in molti ad avere presente la mezza maratona Lolli Auto, non fosse altro per le sue quaranta edizioni.

Ora è la volta di una 5 chilometri su strada, una nuova distanza destinata ad essere sempre più presente nel calendario delle gare, anche grazie alla positiva esperienza di Canegrate (MI), che in qualche modo ha aperto la strada LEGGERE QUI.

La manifestazione, fortemente voluta dalla famiglia Lolli (n.d.r. non si tratta solo di uno sponsor, bensì di una vera e propria ASD affiliata Fidal), si correrà quindi sulla distanza di 5 chilometri, regolarmente omologata e certificata Fidal; un dettaglio non da poco, che implica costi importanti, ma che testimonia la precisa volontà di offrire un “prodotto” con caratteristiche ben precise ed i cui risultati sono valevoli a tutti gli effetti per il ranking di ogni atleta.

Anima e motore della gara è Arturo Ginosa, buon atleta (1h09:39 e 2h32:44 rispettivamente su mezza e maratona) ma soprattutto appassionato di atletica che, forte del supporto della famiglia Lolli, ci ha messo tutto il suo entusiasmo e la sua competenza in questa iniziativa.

Il percorso, molto veloce, si svolge su un circuito di cinque giri uguali di mille metri, quindi spettacolare per chi guarda e stimolante per chi corre. Partenza e arrivo coincidono, dalla storica sede della Lolli Auto, situata a Zola Predosa, in via Dozza 90.

Alle ore 13 il ritrovo, partenza fissata alle 14.30 per tutte le categorie femminili e per gli uomini M60 e oltre. Invece alle 15.30 per le altre.

Di tutto rilievo il montepremi in denaro, 1500 euro, a testimonianza della volontà di attrarre forti atleti, oltre ovviamente ai tanti master. Interessante anche il primo premio riservato alle categorie amatoriali, un paio di scarpe da running di un noto brand del settore.

Chiusura iscrizioni il 25 novembre alle 24, per iscriversi : CLICCARE QUI

 

 

Domenica, 14 Novembre 2021 17:30

Crema (CR) - Maratonina e Marian Ten

Servizio fotografico: CLICCA QUI PER VISUALIZZARE

14 novembre. Un’edizione certamente poco fortunata causa un meteo inclemente, ma che comunque ha fatto registrare numeri complessivi più che accettabili, coi tempi che corrono.

Nella 10 chilometri competitiva (181 i classificati) vince Luca Magri, che recentemente ha abbassato il suo record personale a 1h03:23 alla mezza Darfo-Boario; forse un po’ a sorpresa perché si poteva pensare che l’azzurro  Ahmed Abdelwahed (recente la sua partecipazione alle Olimpiadi di Tokio) l’avrebbe spuntata: tra l’altro proprio nel 2021 ha realizzato un personale di 29:34.

Questo il podio. 1) Luca Magri (La Recastello Radici) 30:47 2) Ahmed Abdelwahed (Fiamme Gialle) 30:49 3) Nabil Rossi (Atl. Valle Brembana) 32:26

Ecco invece il podio femminile: 1)Fabiola Conti (Torino Road Runners) 36:59, nuovo record personale. 2) Erika Michielan (Atl. Chirignago) 38:22 3)Debora Spalenza (Atl. Fanfulla) 38:31.  

Mezza maratona di livello tecnico un po’ più basso rispetto alle precedenti edizioni: vince il keniano Eric Muthomi Riungu (Atl.Saluzzo) in 1h07:55, secondo posto per Michele Belluschi (Grottini Team, 1h10:25) e terzo per Gianluca Ferrato (Atl.Saluzzo,1h11:59).

Gara femminile senza storia, dominata dall’etiope Addisalem Belay Tegegn (Atl. Saluzzo) con un buon tempo, 1h13:46. Secondo posto in 1h16:11 per la connazionale Meseret Ayele (GS Il Fiorino); completa il podio Elisabetta Manenti (Atl. Pianura Bergamasca, 1h19:32).

Complessivamente sono stati 896  gli atleti che hanno terminato la gara. 

Nella corsa non competitiva, che ha risentito in misura maggiore delle cattive condizioni meteo, sono stati 363 i partecipanti, contro i 600 dell'edizione 2019.  

Beh, dov’è la notizia? C’è gente che ne corre 50, 100, millanta e più ogni anno. E invece queste prestazioni hanno tutt’altra importanza, perché non parliamo di chi fa raccolta di maratone, bensì di un’atleta di alto livello, che ha deciso di chiudere in un modo quantomeno originale la sua splendida carriera.

Un’atleta che ha vinto la maratona di New York nel 2017, che ha un personale sulla distanza di 2h21:14 (Berlino 2014). E se andiamo un po’ indietro nel tempo scopriamo che correva i 5.000 metri in 15:03; i 10.000 in 30:22, un tempo che le è valso la medaglia di argento alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, Olimpiadi alle quali ha partecipato in ben quattro edizioni.

Classe 1981, americana di Boulder (Colorado) prima di questa impresa - difficile non definirla tale - ha scritto importanti pagine nella storia dell’atletica made in USA. Invece poco conosciuta in Europa, dove ha gareggiato raramente. 

Diventata mamma nel 2020 attraverso un’adozione, probabilmente ha deciso di chiudere la sua carriera anche per questo, oltre ad una serie di guai fisici. Tuttavia  voleva uscire dalla scena… facendo rumore, e non c’è dubbio sia riuscita nell’intento.

Sei maratone in sei settimane, di certo se si vuole fare rumore non si scelgono gare “a caso”, ecco quindi che cinque delle sei sono del famoso circuito “major”. In realtà sono tutte e sei, però la maratona di Tokio è stata corsa virtualmente, per… far tornare i conti. Di certo la scelta è stata facilitata dal fatto che le date corrispondessero ai suoi desideri, sei maratone in sei settimane, ciò è avvenuto per gli spostamenti di date causa Covid (Londra e Boston tradizionalmente vengono corse in primavera). Vediamo nel dettaglio le gare e le prestazioni ottenute. 

26 settembre, Berlino, 2h38:32

3 ottobre, Londra, 2h35:04 

10 ottobre, Chicago, 2h46:39 ; 11 ottobre, Boston, 2h40:34 . Da notare che queste due maratone le ha corse in 24 ore

17 ottobre: Tokio (virtuale), 2h35:14

7 novembre, New York, 2h33:34 

E’ innegabile che in questo modo abbia chiuso col botto; in particolare colpisce la prestazione nell’ultima maratona, proprio a New York, con un tempo notevole che la posiziona al 57esimo posto assoluto e al 12esimo al femminile. Un tempo “solo” sei minuti più alto di quello realizzato sette anni prima, nella maratona che l’ha vista vincitrice. 

Voleva dimostrare qualcosa a se stessa? Oppure ci sono ragioni economiche alla base della sua scelta? Probabilmente entrambe le cose, in fondo un‘atleta a fine carriera deve preoccuparsi della sua nuova vita, e di certo ciò che ha fatto la proietta molto bene nel suo futuro; pare infatti che entrerà a far parte dello staff del Bowerman Track Club in qualità di coach: un’associazione che fa capo a Nike, azienda che è stata molto vicina a Shalane Flanaghan prima e durante la sua impresa.

Personalmente non ci trovo nulla di anomalo ed invece dico… chapeau per la sua impresa e ancor più per tutto ciò che è stata capace di fare prima come atleta di alto livello.

7 novembre 2021. Daniele Meucci torna a correre ad alto livello, dopo un periodo certamente non facile. dodicesimo posto alla maratona catalana ma sopratutto nuovo record personale in 2h10:03, il precedente era di 2h10:45 (Otsu, 2018).

Vince il keniano Samuel Kosgei, col nuovo personale di 2h06:03, che è anche il record della gara; secondo posto per Pthmane El Goumri (Marocco, 2h06:30), terzo per Mohamed Ziani (Marocco, 2h06:33).

Anche nella gara femminile con 2h23:53 cade il record del percorso, ad opera dell'etiope Tadu Teshome, davanti alle connazionali Meseret Gola (2h24:09) e Bekelech Gudeta (2h24:51).

Dopo la Roma-Ostia, chiusa in 1h00:11 ecco un'altra prestazione convincente per l’atleta allenato da Luciano Di Pardo, al rientro sulla distanza dei 42,195 chilometri a poco più di un anno dal ritiro di Londra nell’ottobre 2020, che si lascia alle spalle i problemi fisici delle ultime stagioni. È un risultato ampiamente in linea con lo standard richiesto per i Mondiali della prossima estate a Eugene, fissato a 2h11:30, e per i successivi Europei di Monaco di Baviera (2h14:30), ottenuto su un tracciato suggestivo nel cuore della città, ma ricco di saliscendi, in una mattinata fresca e piuttosto ventosa.

 

TUTTI GLI ITALIANI CLASSIFICATI 

ore 17:15 - Vince Albert Korir (Kenya), 2h08:22, vicinissimo al suo personale di 2h08:03. Secondo posto con un buon tempo di Mohammed El Aaraby (Marocco), 2:09:06 (che invece ritocca il suo precedente pb di 2:09:16). Grande terzo posto per Eyob Faniel (2h09:52),autore di una grande gara, coraggiosa, forse ai limiti dell'incoscienza, ma è stato premiato. Tanti, tanti complimenti a questo ragazzo, che riporta un italiano sul podio a New York. Ultima volta Stefano Baldini, terzo nel 1997.
Bekele sesto in 2h12:52. 

Ore 17:00 - Ingresso in Central Park, attacco deciso della Jepchirchir, resiste a pochi metri la Cheptoo, ma non riesce a riprenderla. 1) Peres Jepchirchir (Kenya) 2h22:40 2) Viola Cheptoo (Kenya), al debutto, 2h22:43 3) Ababel Yeshaneh (Etiopia), 2h22:52. Buona prova dell'americana Molly Seidel, quarto posto e record personale in 2h24:42.

Nella gara maschile, km 40, sembrano cristallizzarsi le prime due posizioni, primo Korir, secondo El Aaraby, invece è in rimonta verso il terzo posto Eyob. 

Ore 16:50 - Korir prende il largo; tiene a distanza Kandie e forse ancora di più El Aaraby, cede Eyob. Sembra naufragare il super favorito Bekele. Le tre donne in testa sembrano studiarsi; di sicuro qui c'è tutto il podio della 50esima maratona di New York.

Ore 16:45 - allunga con decisione Korir, Kandie prova a tenere a venti metri, poco dietro Eyob e El Aaaraby.

Ore 16.35 - Kandie e Korir raggiungono i fuggitivi, che però provano a tenere il passo. Il ritmo è molto veloce, passaggio al km 30 in 1h30:30, una proiezione finale sotto 2h07! Sempre insieme in testa alla gara Jepchirchir, Yeshaneh e Jeptoo.

Ore 16:25 - Continuano a tenere la testa Eyob e El Aaraby, passaggio al km 25 in 1h15:25, ma dietro si avvicinano Korit e Kandie, cede il favorito Bekele. Si "spacca" la gara femminile, allungano con decisione Jepchirchir, Yeshaneh e Jeptoo. Passaggio in 1h42:43 al km 36.


Ore 16.05 - le donne (tutte in gruppo le favorite) affrontano il Queensboro Bridge, km 24,5, uno dei punti più compl9icati del percorso, forse non si vince qui la maratona, ma si può perderla sulla lunga e difficile salita. Di certo è l'unico punto silenzioso, assenza totale di pubblico, si sente solo il rumore dei propri passi. 


A breve arriveranno qui Eyob e El Aaraby, passato al km 20 in 1h00:33, ritmo piuttosto veloce. 55 secondi di vantaggio sul gruppo dei migliori.

Ore 15.45 - allunga Eyob, portandosi dietro il marocchino Mohammed El Aaraby (pb 2:09:16). Sembrano collaborare nel darsi il cambio, in breve prendono circa 200 metri di vantaggio sul gruppo

Ore 15.36 - 
Passaggio al km. 10 per la gara maschile con il gruppo elite compatto e con il nostro Faniel, passaggio in 30:48.




Ore 15.15
 - Passaggio al 
Km 10 per la gara femminile relativamente lento in 35:02.

Ore 15.10 - E' la volta delle prime "wave". in totale sono in 33.000 al via (53.000 classificati nel 2019). Il “travel ban”, ne avevano scritto QUI , ovvero l’impossibilità per gli entrare negli Stati Uniti, ha ridotto drasticamente i numeri dei partecipanti, numeri che peraltro erano previsti in calo.



Ore 15:05 - Partita la gara maschile. Eyob si mette davanti per qualche centinaio di metri, sembra quasi a voler studiare gli avversari.

Ore 14.40 - (ora italiana), partita la gara femminile, nessuna atleta elite italiana al via. Al km 5 sono tutte in gruppo le favorite, passaggio in  17:59. Favorita d'obbligo Peres Jepchirchir, miglior tempo di accredito, 2h17:16.

I motivi di interesse per questa edizione, tra gli altri, sono rappresentati da Kenenisa Bekele e, per quanto ci riguarda più direttamente, la partecipazione del nostro Eyob Faniel.

Bekele viene da una prestazione tutt’altro che entusiasmante alla maratona di Berlino, chiusa in 2h06:47 su uno dei percorsi più veloci al mondo, normale quindi pensare che la gara di New York sia un modo per rifarsi. Un grande atleta, che oltre a detenere il secondo tempo di sempre in maratona (2h01:41) ha un  palmares con cinque titoli mondiali e tre ori olimpici nei 5 e 10.000 metri. La start list non è di altissimo livello, sembra quasi favorire il campione etiope, ma è da seguire con attenzione Kibiwott Kandie, primatista mondiale sulla mezza maratona con 57:32 (Valencia 2020), all’esordio in maratona.

Eyob Faniel è un atleta in grande crescita, negli ultimi 18 mesi ha stabilito i record italiani nella mezza maratona (1h00:07) e maratona (2h07:19). Con 28:08 aveva stabilito anche il miglior tempo sui 10 chilometri, poi superato da Pietro Riva (28:06, Ginevra  2021).

 

 

 

 

 

 

 

  

 

24 ottobre 2021 - I numeri non premiano di certo il grosso sforzo degli organizzatori della Venice Marathon, dai 5369 classificati del 2019 si è passati ai 2736 di questa 35^ edizione; vero che il calo di partecipazione alle gare è generalizzato, però qui il crollo è piuttosto pesante. Bene invece la 10 chilometri, sia in versione agonistica che non competitiva, con oltre 5.000 atleti partecipanti.

Magari, ma credo di no, i numeri complessivi possono anche soddisfare chi organizza, tuttavia non si può non fare qualche osservazione “tecnica” sul livello della gara; se i primissimi classificati tutto sommato hanno corso su tempi discreti, la quinta posizione assoluta è stata conquistata col tempo di 2:29:12 (e già questo dice qualcosa sul livello complessivo della gara), con un buco di un quarto d’ora rispetto al quarto posto. Non è bello per lo spettacolo, non è bello per gli atleti di medio livello (per intenderci, quelli che vanno da 2:15 a 2:30), che di certo non sono invogliati a partecipare in una gara che già nel 2019 vedeva 12 minuti tra la quinta e la sesta posizione, anche se in quel caso erano stati in dieci a correre entro 2:30 (sempre pochi, sia chiaro). Scelte degli organizzatori? Probabile, se avranno voglia ce lo diranno loro, però insisto sul fatto che, a parte valori tecnici piuttosto modesti, una gara dovrebbe offrire una competizione che possa coinvolgere un maggior numero di atleti, quantomeno fino a certi livelli. Tendo a credere che anche per questa ragione molti atleti italiani vanno a correre nelle tante maratone europee, dove con 2:20, 2:25 magari si finisce al 40esimo posto, però c'è più stimolo, motivazione, competizione anche questi livelli.

Comunque ottime notizie sul fronte italiano: Marco Salami (C.S. Esercito) al suo esordio in maratona chiude in 2:14:57, dopo una gara corsa con estrema intelligenza tattica per quanto riguarda la distribuzione degli sforzi, verrebbe da dire… da provetto maratoneta. Passaggio alla mezza in 1:07:39, quindi addirittura con una seconda parte più veloce (tempo finale di 2:14:57), nonostante le difficoltà rappresentate dai famosi (e faticosi)  14 ponti finali.

Altrettanto brava Sofiia Yaremchuk (C.S. Esercito), la quinta assoluta, anche lei battezza un ottimo esordio col notevole tempo di 2:29:12. Un risultato che tuttavia può sorprendere solo chi non la conosce, dato che negli ultimi 12 mesi ha portato il suo personale sui 10 chilometri a 32:06 e quello sulla mezza a 1:10:33. 

Questo il comunicato degli organizzatori 

Non poteva esordire sulla maratona in modo migliore Sofiia Yaremchuk. L’atleta del Centro Sportivo Esercito, allenata da Fabio Martelli, è stata interprete di una gara intelligente e giudiziosa: non ha risposto agli strappi delle atlete africane nei pressi del Parco San Giuliano mantenendo il suo ritmo regolare, per poi riprenderle e superarle lungo il Ponte della Libertà fino alla passerella finale che l’ha portata a chiudere sul traguardo in Riva Sette Martiri con l’eccellente crono di 2h29’12”. Nettamente staccate le altre favorite, che avevano corso con l’azzurra per lungo tempo: 2h31’17” per la keniana Marion Kibor seconda; 2h33’50” per l’etiope Megertu Geletu terza. 

Era dal 1999 (Sonia Maccioni) che un'italiana non saliva sul grandino più alto del podio della Venicemarathon, mentre in campo maschile l’ultima vittoria in azzurra risale al 2017 per opera di Eyob Faniel. 

"Sono felicissima di questa vittoria, ci speravo tanto e ci ho creduto fino in fondo. Mi sono resa conto che avrei potuto farcela, quando sono rimasta nel gruppo di testa. Temevo un pò i ponti di Venezia, ma il pubblico mi ha dato la carica giusta per stringere i denti e inserire l'allungo finale. Dedico questa vittoria al Centro Sportivo Esercito e spero che questo sia solo l'inizio".

Gara ‘pazza’ quella maschile: dopo essere passati in un veloce 1h03’58” alla mezza maratona, il terzetto degli atleti favoriti, composto dai keniani Justus Kangogo, Geoffrey Yegon e Gilbert Chumba, si è prima sfaldato e poi ha perso di inerzia, permettendo l’incredibile ritorno del quarto connazionale, Anderson Seroi. L’atleta keniano, che aveva perso contatto già dopo pochi chilometri dai primi ed aveva oltre un minuto di ritardo alla ‘mezza’, ha messo in atto una rimonta pazzesca sul Ponte Della Libertà, per poi superare a velocità quasi doppia i battistrada sui ponti di Venezia. Andreson Seroi ha chiuso sul traguardo di Riva Sette Martiri in 2h12’21”, migliorando di quasi un minuto e mezzo il suo precedente primato. Al secondo posto è giunto Julius Kangogo (2h13’34”) e terzo Gilbert Chumba (2h13’55”) che torna così sul podio dopo il secondo posto del 2018. Quarto, con una prova di grande spessore, l’azzurro Marco Salami (2h14’57”) all'esordio nella specialità. Il 36enne atleta del CS Esercito seguito da Piero Incalza, all’esordio sulla specialità, è stato bravo a mantenere un ritmo regolare per tutta la gara, finendo non lontano dai primi e mostrando ottimi margini di miglioramento. 

"Sono molto felice di questo debutto. Ho corso in progressione e regolare, cosa non semplice per uno che viene dalla pista, e mi sono stupito di me stesso per come ho saputo gestire bene la gara e arrivare non distrutto al traguardo" - ha dichiarato Marco Salami al traguardo. 

La VM10K hanno incoronato due giovani promettenti. Tra gli uomini, si è imposto Andrea Mason della Silca Ultralite Vittorio Veneto, che con 35’13” ha domato la concorrenza del favorito Pietro Sartore (Atl. Vicentina, 35’22”) e di Stefano Ghenda della Trevisatletica (35’52”).

Tra le donne, trionfo della ‘figlia d’arte’ Chiara Pizzolato. La 19enne dell’Atletica Vicentina, figlia del grande maratoneta Orlando Pizzolato (trionfatore due volte alla Maratona di New York e alla Venicemarathon nel 1988) ha fatto una gara in solitaria, arrivando al traguardo in 39’50”, con grande margine sulle avversarie. Elisa Commisso (Aristide Coin Venezia) si è classificata seconda in 40’28”, mentre al terzo posto è giunta Sharon Giammetta (Biotekna Marcon) in 41’12”.

 

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