
Maurizio Lorenzini
Brescia - Gran Prix Brescia
15 luglio 2025. Meeting di alto livello per questa seconda edizione, noi ci occupiamo di corse, ma qui c'erano atleti di altissimo livello in altre specialità dell'atletica leggera, basti pensare a Letsile Tebogo e Jerome Blake nei 100 metri, ma per questo e altro vi invitiamo a prendere visione del servizio completo che trovate al link sottostante.
Negli 800 metri al femminile bella vittoria per Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre), al termine di una volata con le prime quattro atlete racchiuse in soli 50 centesimi; secondo e nuovo record personale in 1:59.45 per Marta Zenoni (Luiss) che corre sempre più fortei.
Al maschile batteria di alto livello, con 8 atleti sotto 1:45 e il nostro Tecuceanu (Fiamme Oro), che con 1:44.65 aggiorna il suo miglior risultato stagionale.
Nei 1500 metri vittoria in 4:07.41 per Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre), sia pure con tempi piuttosto lontani dai suoi standard.
Nell'occasione erano previste anche batterie master sui 100 metri.
https://www.fidal.it/content/Brescia-fulmine-Doualla-11-29-nei-100/179003
Nembro (BG) – 28° Meeting Città di Nembro
10 luglio 2025. Come da tradizione le gare da queste parti sono di buon livello, ci occupiamo qui di quelle del mezzofondo, anche se risultati di rilievo sono arrivati anche in altre specialità.
Secondo posto nei 3.000 metri per Federica Del Buono (C.S. Carabinieri) col tempo di 8:51.67, appena dietro alla etiope Yenenesh Ademas Shimket (8:51.11), una giovane forte e promettente, classe 2007, vanta un personale di 8:32.01 che le vale il 20esimo posto nel ranking 2025. Quarto posto per Elisa Palmero (C.S. Esercito), che nell’occasione realizza il suo primato personale col tempo di 8:56, festeggiando al meglio il suo ventiseiesimo compleanno. Anche Gaia Colli (C.S. Carabinieri) migliora il suo limite sulla distanza portandolo a 9:04.68.
Avvincente la gara maschile sui 3.000 metri, col podio racchiuso in 38 centesimi: 1) Harbert Kibet (Uganda-7:53.05); 2) Emmanuel Korir Kiplagat (Kenya-7:53.33); 3)Elie Sindayikengera (Burundi-7:53’43). Quinto posto in 7:54.47 per Sebastiano Parolini (GAV Vertova).
Infine, da segnalare il terzo posto negli 800 metri Serena Troiani (Cus Pro Patria-2:04.56) nella gara vinta in 2:03.56 dalla danese Annemarie Nissen, mentre la gara maschile ha visto la vittoria del tunisino Abdessalem Ayouni (1:45.70).
Per un commento più diretto sulla gara abbiamo raggiunto Massimo Magnani (coach della Del Buono), appena arrivato a St.Moritz con Iliass Aouani e Rebecca Lonedo, ai quali si aggiungeranno a fine luglio Neka Crippa ed Elisa Palmero.
“La gara di Nembro era funzionale ad altre che verranno in seguito. L'obiettivo era correre bene e possibilmente conseguire un buon tempo. Purtroppo il lavoro delle pacer non è stato adeguato e ne è uscita una prova tattica. Federica ha cercato di correre un buon finale per provare situazioni analoghe in prossime gare. Contro un'atleta che ha un pp di 8'32" si è ben difesa, ma soprattutto ha corso con molta facilità a ritmi che può tenere anche per 5km. È stata molto brava anche Elisa Palmero che si è incaricata di fare il ritmo quando la pacer si è fermata. Testa (e gambe) a Liegi il 16 luglio”.
Eugene (USA) – 5.000 metri, cade il muro femminile dei 14 minuti, grande Beatrice Chebet
Lo aveva già sfiorato a Roma, quando finì davanti alla nostra Battocletti, che nell’occasione realizzo il primato italiano in 14’23”15.
La 25enne keniana della contea di Kericho con 13’58”06 abbatte il muro dei 14 minuti sui 5.000 metri, e ciò avviene in uno dei più importanti meeting americani, e non solo, intitolato al grande Steve Prefontaine. Già nel 2024, sempre qui ad Eugene, aveva abbattuto un altro muro, quello dei 29 minuti sui 10.000 metri (28’54”14).
Davvero notevoli anche i tempi della seconda classificata, Agnes Ngetich, 14:01.29, e la terza Gudaf Tsegay, 14:04.41.
Ma che sia un meeting pazzesco lo dimostra un altro eccezionale risultato: la connazionale Faith Kipyegon, già detentrice del record del mondo sui 1500 metri (3’49”04) si migliora ulteriormente con il tempo di 3’48”68.
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Curon Venosta (BZ) – Lago di Resia Trail
6 luglio 2025. Si è concluso il circuito Terre Raetica Trails, partecipazione in netta crescita a testimonianza dell’apprezzamento verso la manifestazione, in particolare per quest’ultima tappa, Lago di Resia Trail. Partenza dalla stazione a valle della cabinovia, situata tra i laghi Muta e Resia, ad un’altitudine di 1500 metri.
In totale sono da superare 1730 metri di dislivello positivo, distribuiti suo una lunghezza di 18 chilometri.
Vittoria al maschile per l’austriaco Philipp Brugger, che ha avuto ragione di poco, pochissimo, sullo svizzero Patrick Feuz, con il tempo finale di 2h04’39 distanzia il suo avversario di soli 19 secondi. Terzo posto per l’italiano Tobias Zaros.
Apparentemente meno combattuta la gara femminile, vittoria all’arrivo per la tedesca Anna Schmidt, suo il tempo finale didi 2h49’40, con 6 minuti di vantaggio sulla connazionale Christina Streb; terzo posto per la svizzera Celine Cebe.
UN BEL PASSAGGIO DELLA GARA
E ora avanti tutta con un’altra manifestazione di successo da queste parti, il giro del lago di Resia, si correrà il 12 luglio la corsa più e famosa e partecipata di queste parti, con la novità, ma in realtà è un ritorno, dello svolgimento in serale, partenza ore 21.30 sul lago di Resia.
Spazio alla gara competitiva ma anche una versione non agonistica “Just for Fun” ed una di nordic walking.
Vestone (BS) - Ivars Tre Campanili Half Marathon
Vestone (BS) 6 luglio 2025. Una mezza maratona davvero particolare, con 900 metri di dislivello positivo; primi 6 chilometri di salita facile e asfaltata, ideale per prendere le misure. Ristoro al km 6,5 e da qui inizia la Tre Campanili, un infinita corsa nella natura, si attraversano borghi e posti caratteristici. Intorno al km 11,5 si raggiunge il punto più alto del percorso, 1040 metri. Si resta in quota fino circa al km 16, quando inizia la discesa verso l’arrivo, a tratti è una vera picchiata, se ti sei giocato le gambe in salita diventa tutto più complicato.
Passano gli anni, ma è notevole, come sempre, la partecipazione dei locali nel supportare i partecipanti. Mi unisco ai complimenti dei tanti per Michele Carzieri, e tutto lo staff, alla sua prima Tre Campanili ha davvero fatto un ottimo lavoro e ora avanti tutta verso il 2026.
Segue il comunicato a cura di Elisabetta Rezzani, Ufficio Stampa della manifestazione.
Sono Benjamin Kiprop Serem con il tempo di 01:28:33 e Marina Pedretti con il tempo di 01:55:09 ad aggiudicarsi la XVIII edizione di Ivars Tre Campanili Half Marathon, svoltasi questa mattina a Vestone.
La mezza maratona, organizzata dall’associazione Garda Running A.S.D. con il patrocinio e il supporto del Comune di Vestone, ha preso il via alle 9.00 da piazza Garibaldi.
Circa 350 gli agonisti che dallo start ufficiale si sono cimentati sul tradizionale percorso misto di 21,097 km, appassionante e impegnativo come nella migliore tradizione di questa gara. Con un dislivello di oltre 900 metri e caratterizzato da salite e discese continue e passaggi tecnici delicati, Ivars Tre Campanili Half Marathon rappresenta sempre una gara capace di regalare grandi emozioni, mai scontata e in cui tutto può accadere.
Al termine della gara sono stati premiati i primi cinque classificati assoluti e i primi tre maschili e femminili di categoria.
Vittoria per il keniano Serem, che ha personali di rilievo sia pure un po’ datati su mezza e maratona (rispettivamente 1:03.04 e 2:14.02) ma che in tempi recenti si è dedicato con successo alla corsa in montagna; secondo posto per il bresciano Bottarelli, che proviene dalla corsa in montagna ma si cimenta con ottimi risultati anche nelle corse su strada (pb mezza maratona 1:08.26).
La classifica maschile:
1) Benjamin Kiprop Serem 01:28:33
2) Davide Bottareli (Atletica Valtrompia), 01:32:18
3) Marco Biondi (Sport & Fitness) 01:36:50
Podio femminile sotto le due ore, spicca il terzo posto di Ana Nanu, classe 1973, ma che quando i percorsi sono tosti riesce sempre ad emergere.
1) Marina Pedretti (Padile Running Team) 01:55:09
2) Paola Battaglia (Atletica Gavardo) 01:58:48
3) Ana Nanu (Casone Noceto) 01:59:56
Classifiche complete disponibili sul sito https://trailive.wedosport.net/it/ivars-tre-campanili-half-marathon-2025/ivars-tre-campanili-half-marathon/classifica
Tutti i partecipanti che hanno tagliato il traguardo (330 i classificati) hanno ricevuto la medaglia ufficiale della XVII edizione; Michele Carzieri, Presidente di Garda Running ASD, ha dichiarato a fine competizione: “Sono felice per questa importante giornata di sport: il tempo è stato dalla nostra parte con una temperatura ottimale per la corsa. Tutti gli atleti e le atlete hanno regalato un grandissimo momento di sport.”
Mezze e maratone Fidal: in arrivo grandi cambiamenti
2 luglio 2025. Se non è una rivoluzione, poco ci cambia, la federazione mette in campo una serie di modifiche con l’intendimento di qualificare maggiormente queste gare.
In effetti questo appiattamento delle gare bronze, piccole o grandi che fossero, con tempi di rilievo oppure meno significativi, di fatto metteva tutte sullo stesso livello. Ora le cose cambiano, o quantomeno cambieranno a partire dal 2026 (quando per l’assegnazione dei livelli si prenderanno come riferimento i tempi del 2024), mentre tutto resta uguale per l’anno in corso. E’ una buona iniziativa? Lo vedremo.
Questo articolo non vuole certo esaurire l’argomento, anche perché il progetto è ancora “work in progress”, tuttavia è bene che gli organizzatori di mezze e maratone (per le altre distanze credo se ne parlerà più avanti) prendano atto dei cambiamenti, che incideranno decisamente sulle loro scelte, in particolare sui livelli bronze, che peraltro rappresentano la maggioranza delle oltre 150 mezze maratone del 2025.
Con questo progetto vengono premiati i risultati qualitativi delle gare, ad esempio:
PARAMETRI A TEMPO “CLASSIFICA GENERALE” ✓ Tempo del Vincitore Assoluto ✓ Tempo medio dei primi 8 arrivati maschili ✓ Tempo della Vincitrice Assoluta ✓ Tempo medio delle prime 8 arrivate donne. I risultati cronometrici sono da trasformare con le risultanze della tabella “World Athletics Scoring Tables of Athlete” (per la classificazione 2026 si fa riferimento alle tabelle Anno 2022)
PARAMETRI A TEMPO “CLASSIFICA ITALIANI” (riservato agli atleti italiani e “italiani equiparati”) ✓ Tempo del 1° atleta italiano ✓ Tempo della 1^ atleta italiana ✓ Tempo medio dei primi 3 atleti italiani maschili e femminili.
Sono poi allo studio una serie di ulteriori parametri che nel tempo potranno avvantaggiare, o penalizzare, le manifestazioni, e pertanto influenzare il livello di assegnazione gold, silver, bronze. Alcuni esempi:
-Antidoping stanza predisposta 24 ore prima
-Segnalazione di ogni km
-Veicolo di testa con Cronometro
-Ritiro pettorali almeno dal giorno prima
-Tutela di Genere
-Richiesta in calendario dopo i termini (decurtazione)
-Pagamento dei premi in 90 giorni (decurtazione)
Ma, in pratica, che cosa accadrà? Sostanzialmente ci sarà una riassegnazione dei livelli gold, silver e bronze, secondo il seguente schema:
-le maratone verranno così suddivise:
Dalla 1 alla 4: ORO, dalla 5 alla 8: ARGENTO, dalla 9 alla 12: BRONZO, dalla 13 senza classificazione
-le mezze maratone verranno così suddivise:
Dalla 1 alla 4: ORO, dalla 5 alla 10: ARGENTO, alla 11 alla 20: BRONZO, dalla 21 senza classificazione (n.d.r. quindi in totale solo venti, a fronte delle 150 del 2024)
Ad una prima valutazione, magari anche solo superficiale, viene da chiedersi che significa “senza classificazione”, sappiamo che ci saranno nuovi criteri di assegnazione basati sulla distanza, ma di questo ne parleremo più avanti. Invece, osservando la classificazione attuale, che impatterà sulle assegnazioni del 2026, notiamo alcune anomalie: tra queste, balza subito all’occhio il 21esimo posto della Dolomitica Run – Val Rendena.
Il percorso è sostanzialmente in discesa (oltre 200 di dislivello negativo tra partenza ed arrivo), quindi con una omologazione che non può essere completa (tipo A); norme alla mano non risponde nemmeno ad un altro requisito, quello della distanza tra partenza ed arrivo (non può essere maggiore del 50% della distanza totale), infatti è gara point-to-point. Se dopo le classificazioni di tipo A e tipo B, esistesse quella di tipo C…sarebbe sua.
E’ evidente come ci sia un notevole vantaggio nell’ottenimento dei tempi ( e quindi dei punteggi assegnati) e, indirettamente, una penalizzazione per chi ha percorsi che rispondono alle normative (quindi sono di tipo A). L’obiezione qui sarebbe facile, ma la Roma-Ostia, per punteggio in testa alla classifica, non è anch’essa una gara point-to-point? Vero, ma è gara livello gold, e forse il peso di 10.000 partecipanti è un po’ diverso dai 400 della Dolomitica Run, e tutto sommato anche i criteri “quantitativi” devono essere considerati.
Insomma, c’è già qualcosa da rivedere, o quanto meno da rivalutare. Ai prossimi aggiornamenti, questa è solo una prima puntata.
Neustift (AT) - Stubai Ultratrail 2025
28 giugno 2025. Nello scorso week end è andato in scena un ultratrail nella splendida valle austriaca Stubai, siamo a due passi da confine italiano. Stesso nome e stessa data del 2024 ma percorsi quasi totalmente rivisti; COMUNICATO EDIZIONE 2024.
Varie distanze e difficoltà altimetriche, vediamole nel dettaglio.
La gara sul percorso più impegnativo, 78 chilometri e 5930 metri di dislivello positivo, è stata teatro di una competizione emozionante: vittoria per l'idolo di casa Christian Stern, che ha prevalso in 12h34:19 sull'italiano Patrick Ramoser (12h35:06) e sul ceco Tomas Kubicik (12h42:46).
Nella gara femminile, Marie-Luise Mühlhuber si è aggiudicata la vittoria in 16h:07:55, seconda l'olandese Noor van der Veen e terza l'austriaca Claudia Rosegger.
La Stubai Ultra (59 km e 4280 metri di dislivello) al femminile ha visto un podio tedesco, nell’ordine Sophia Reuß , Carina Helmreich e Jana Klaiber ; invece , Gerhard Kaufmann (AUT), Vincent Fletscher (NZL) e Mattheus Jelle (BEL) hanno occupato i primi tre posti nella gara maschile.
Il giorno precedente era stata corsa la Sunnenseit’n, gara alla quale avevo partecipato nel 2024, QUESTO IL MIO RACCONTO; sono 16 chilometri e 700 metri di dislivello, un percorso molto bello e un assaggio ideale per poi pensare a gare più impegnative.
Condizioni meteo ottimali hanno favorito sia gli organizzatori che i partecipanti, i cambiamenti effettuati trovano tutti concordi, a cominciare dal responsabile del turismo della Valle dello Stubai, Adrian Siller, che si è detto entusiasta dell'evento: "Sviluppare ulteriormente la Stubai Ultratrail è stata la decisione giusta, con nuovi percorsi spettacolari, con area di partenza e arrivo nel centro di Neustift. La risposta dei partecipanti e l'atmosfera nella valle ci confermano che le scelte sono state giuste. La Valle dello Stubai è e rimane un'attrazione per i trail runner di tutto il mondo".
Madrid (ESP) – Europeo a squadre, vittoria di prestigio per l’Italia
29 giugno 2025. Se nel “day 3” c’è stato il sorpasso, la giornata finale è stata quella della consacrazione, dell’apoteosi; alle 18 quando Leonardo Fabbri iniziava la sua gara, getto del peso, la classifica a squadre nelle prime cinque posizioni diceva questo:
1) Italia p 290 2) Germania 266 3) Polonia 256,5 4) Olanda 253,5 5) Gran Bretagna 252
Questa sera erano 15 gli azzurri in gara (complessivamente 51 nell’arco delle 4 giornate), tra questi alcune prime linee come Fabbri, Iapichino e Crippa, ma per onore della verità si deve raccontare di un successo davvero di squadra, perché se certamente le tre vittorie sono state di prestigio, tutti gli atleti hanno dato un sostanziale contributo, con piazzamenti di eccellenza; ne prendiamo uno su tutti, Erika Saraceni. La triplista, 19enne, all’esordio in nazionale, chiude al terzo posto, realizzando il record nazionale juniores con la misura di 14,08.
Alle 21.58, con l’ottima prova della 4x400 mista , con nuovo record italiano, la classifica dice che l’Italia ha vinto il titolo europeo a squadre.
1) Italia 431,5 2) Polonia 405,5 3) Germania 397
Pistoia – Pistoia-Abetone, vittoria a Lucchese e Valgimigli
29 giugno 2025. E con questa sono ben 48 le edizioni di questa bella e longeva manifestazione, un percorso che fino al 2006 era di 52 chilometri, poi “arrotondato” a 50 per diventare campionato di specialità. La gara principale prevede l’arrivo al passo dell’Abetone, tuttavia c’è anche una versione ridotta di 30 chilometri, che termina a San Marcello Pistoiese.
Una corsa che ho amato al punto di correrla ben nove volte, se chiudo gli occhi la rivivo con emozione, sia pure nel ricordo di tanta fatica; non ho perso la speranza di aggiungere una bandierina. Chissà.
Ma prima di descrivere le caratteristiche del percorso diamo giustamente spazio ai risultati
Nella gara maschile primo posto per Matteo Lucchese (Bergamo Stars Atletica), che così realizza il suo personale poker in questa gara, dopo le vittorie nel 2015, 2016 e 2019, suo il tempo di 3h43’15, che significa una media di 4’27/km, su un percorso con oltre 1800 metri di dislivello. Secondo posto per Julien Gueydon (3h48’44), un francese che corre spesso le gare italiane, qui era all’esordio su una lunga distanza. Terzo Filippo Bovanini (Avis Castel San Pietro) in 3h49’30, che così migliora tempo e posizione del 2024 (5° in 3h51’12).
Tra le donne ha prevalso Daniela Valgimigli (Liferunners), che aveva “assaggiato” questa gara nel 2019, ed è tornata per vincerla. Daniela si è avvicinata tardi al mondo delle ultra ma si è dimostrata ampiamente all’altezza di queste specialità, prova ne è il secondo posto alla recente 100 km del Passatore. Secondo posto in 4h15’28 per Ilaria Bergaglio (Atletica Novese), altra forte atleta sulle lunghe distanze, vittoriosa alla 100 km del Passatore 2025, dove aveva preceduto proprio la Valgimigli. Terza posizione per Sarah Giomi (Cus Pro Patria), suo il tempo di 4h17’17, era la campionessa uscente.
Un percorso che, come si vede al grafico, alla fine risulta particolarmente impegnativo, e il dislivello positivo (il cosiddetto D+) sfiora i 1900 metri. “discese ardite e risalite” citava Lucio Battisti, ed è proprio così. Dopo un primo tratto sostanzialmente in piano, dal km 4 al km 14 (Le Piastre) si superano circa 600 metri di dislivello, poi si corre facilmente fino al km 26, segue una picchiata, dagli 800 metri di Gavinana, fino ai 450 della località La Lima; da qui, ricordo bene, comincia la Pistoia-Abetone. Sono 17 chilometri e mille metri di dislivello, una salita sempre corribile, ma arriva dopo due, tre ore di gara, e dopo oltre 30 chilometri. Però, insieme alla fatica, ricordo l’entusiasmante arrivo al passo dell’Abetone.
Nota a parte per l’albo d’oro, che riporta ancora il nome di Roberto Barbi, col miglior tempo mai realizzato, atleta super squalificato (fino al 2047); almeno un asterisco a fianco potrebbe starci.
Presente Monica Casiraghi, nella veste di responsabile del settore ultramaratona era qui a seguire le atlete, anche nella prospettiva del campionato del mondo che si correrà nel 2026; bello ricordare che da atleta ha vinto quattro volte questa gara.
Al momento che scriviamo la gara è tuttora in corso, aggiorneremo il report non appena in possesso delle classifiche ufficiali e con tutti gli arrivati.
Madrid (ESP) – Bene Italia agli europei a squadre, brillano Battocletti e Pernici
Italia terza dopo la seconda giornata di gare, appena un punto dietro la Spagna, più lontana l’Olanda, per ora saldamente al primo posto.
27 giugno 2025. Vittoria per Nadia Battocletti nei 5.000 metri e un ottimo secondo posto per l’emergente Francesco Pernici negli 800 metri, questi i risultati più eclatanti, quantomeno agli effetti dei punteggi acquisiti, ma da sottolineare i primati personali di Anna Polinari ed Edoardo Scotti nei 400 metri.
Non benissimo Ala Zoghlani sui 3.000 metri siepi, che ci ha provato ad essere protagonista dopo il recente ottimo risultato di Stoccolma, 8:14.38, a un soffio dal personale, purtroppo gli sono mancate le gambe nel finale di gara.
Comincia invece a non fare più notizia Battocletti che vince con un tempo (per lei) alto, 15:56, ma del resto qui contava solo vincere. E ha vinto.
Segue comunicato completo Fidal, tutte le gare
Una bella Italia chiude al terzo posto la seconda giornata del Campionato Europeo a squadre di Madrid, preceduta dalla Spagna (un solo punto a favore degli iberici) e dall'Olanda (avanti di 32.5). Una vittoria individuale, quella di Nadia Battocletti nei 5000 metri (15:56.01), due secondi posti per Francesco Pernici negli 800 metri (con il personale portato a 1:44.39) e Simone Biasutti nel triplo (anche per lui PB, 16.94), e due quarti posti di notevole significato tecnico, centrati entrambi nei 400 metri da Anna Polinari (50.76, seconda prestazione italiana di sempre) ed Edoardo Scotti (44.93, terza prestazione nazionale all-time). Nel finale di giornata, l'infortunio patito da Lorenzo Patta nei 100 metri (terminati al passo) condiziona pesantemente la classifica di squadra. Domani, terza giornata di gare: in campo, tra gli altri, Mattia Furlani, e i campioni europei Lorenzo Simonelli e Sara Fantini.
LA CRONACA DELLE GARE
Triplo uomini - Il sorriso tra gli italiani lo riporta Simone Biasutti, secondo a sorpresa (ma neanche troppo) nel triplo. Il triestino firma due volte il personale nei primi due salti, atterrando prima a 16.70, e poi a 16.94, misura che gli consenti installarsi al comando. Dove resta fino all'ultimo salto di gara, quello del francese Jonathan Seremes, atterrato a 17 metri esatti. La misura della beffa per gli italiani. La classifica, malgrado l'infortunio di Patta nei 100 metri, vede l'Italia ancora sul podio, al terzo posto con 133 punti, dietro a Spagna (134) e Olanda (165.5). “Ero venuto qui con molte sicurezze - racconta Biasutti - sapevo di avere molto margine di miglioramento ed è arrivata la misura. Finalmente un salto che rispecchia quello che sento di valere. E ora i diciassette metri sono il prossimo obiettivo. Peccato per il sorpasso finale di Seremes: ho sperato fino all’ultimo di restare in testa ma ho dovuto ‘passare’ i vari salti per un piccolo fastidio all’inguine. Ho comunque portato 15 punti, son felice così”
Disco donne - Gara non esaltante per Daisy Osakue, che termina all'undicesimo posto con 54.86 (serie: 52.38; nullo; 54.86). La piemontese, reduce da un periodo ricco di alti e bassi, non riesce a riscattarsi nella prova europea, raccogliendo poco in termini di punti squadra. Vince l'olandese Jorinde Van Klinken (terza vittoria di giornata per gli arancioni, quattro successi paziali contando anche il primo posto di Vloom nell'asta, ieri), con uin miglior lancio, il primo di gara, misurato a 64.61.
100m uomini - Quando la sera sta per calare, arriva il momento peggiore in casa Italia. Lorenzo Patta, dopo un ottimo avvio, e quando era in piena corsa per il successo, accusa un infortunio muscolare - alla prima impressione visiva ai flessori della coscia destra - e termina la prova al passo, per prendere almeno un punto per la squadra. Una frittata anche per la staffetta 4x100 di domani, già in (relativa) emergenza per assenze ed infortuni. Un vero peccato, perché poi il sardo, con ogni probabilità avrebbe chiuso con un super tempo. Il vincitore è il britannico Amo-Dadzie con 10.07 (vento nullo), davanti all'olandese Afrifa (10.10, stesso tempo del polacco Wdowik, vincitore della prima serie).
100m donne - I 100 metri del Vallehermoso sono una battaglia che Zaynab Dosso interpreta bene per oltre metà corsa. Un buon avvio (seppure con il peggior tempo di reazione tra le migliori), a cui non fa seguito però una fase conclusiva altrettanto efficace. Nel finale l'azzurra perde centimetri ed una posizione (ai danni della portoghese Loren Bazolo), chiudendo in 11.22. Vince l'ungherese Takacs, 11.06 (record nazionale e dei campionati), davanti alla polacca Swoboda (11.13), poi Bazolo (11.21) e Dosso (11.22). Nella classifica conclusiva l'italiana è però quinta, perché si inserisce al terzo posto l'oilandese Minke Bisschops (11.17). Un risultato che non aiuta la rimonta italiana in classifica.
3000 siepi uomini - Gara coraggiosa, per Ala Zoghlami, che finisce però per perdere qualche posizione nel finale, quando si decidono posizioni importanti per la classifica per Nazioni. Il palermitano è bravo a rimanere sempre nel cuore dell'azione, immediatamente a ridosso della testa. A due giri dalla fine attacca dal quarto posto, non lontano dai primi tre; prova addirittura a riagganciare i primi, finendo però per bruciare energie preziose. Negli ultimi 200 metri perde tre posizioni, chiudendo all'ottavo posto (8:28.59), con il tedesco Karl Bebendorf (8:20.43) che vince a ritmo di primato dei Campionati. La seconda piazza dello spagnolo Arce consente ai padroni di casa di superare gli azzurri al secondo posto, con entrambe le squadre che limano altri punti ai capofila olandesi (Olanda 110.5; Spagna 100; Italia 99).
800m uomini - Un ottimo Francesco Pernici chiude al secondo posto gli 800 di Coppa regalando punti sostanziosi per la rimonta azzurra (Italia seconda a 13 punti dall'Olanda nella classifica parziale dopo 8 delle 11 gare della prima giornata). Non solo questo, però. Perché Pernici firma anche il primato personale, un notevolissimo 1:44.39 (anche standard per i Mondiali), togliendo 20 centesimi esatti all'1:44.59 ottenuto il 2 giugno di quest'anno a Rovereto. Vince lo spagnolo Mohamed Attaoui, come da pronostico (1:44.01, record dei Campionati), ma la battaglia a due con Pernici è avvincente. L'azzurro si lancia alla caccia dello spagnolo sul rettilineo opposto a quello d'arrivo, prova anche a superarlo, ma vista la resistenza, fa bene ad accodarsi, e a correre nel modo migliore l'ultima curva. Sulla retta finale Attaoui conferma la sua leadership, con Pernici che resiste efficacemente ai tentativi di rimonta del francese Magnou e del ceco Dudycha. “Ero qui per arrivare più avanti possibile - racconta il lombardo - e posso dire di aver inaugurato la mia prima Coppa Europa con un grande personale. È un secondo posto che porterà punti importanti alla nostra squadra e potrebbe influire sul risultato finale di domenica. Sapevo di dover tenere d’occhio lo spagnolo Attaoui: alla campana l’ho visto partire lungo in progressione e mi sono detto ‘non posso lasciarmelo sfuggire’. Credo possa essere un momento di svolta della mia carriera, ma bisognerà restare con i piedi per terra, lavorare giorno per giorno, per arrivare ai Mondiali: ora ho il ‘minimo’ e vorrei esserci al meglio”.
5000m donne - Non ce n'è per nessuno, almeno in Europa, quando al via di un 5000 metri si presenta Nadia Battocletti. Difficile trovare una comparazione con situazioni vissute in passato, anche con atleti illustri. Il dominio messo in atto dalla trentina è di proporzioni tali da rendere ogni prova un film già visto, seppure con variazioni di trama. Gara sul ritmo veloce? Nadia. Prova tattica? Ancora Nadia. 4600 metri a ritmo da riscaldamento, e giro finale alla morte? Sempre Nadia, solo lei. Imbattibile, nel recinto continentale.
Una "Reina", come giustamente l'ha definita lo speaker di campo, capace tra il 2024 e il 2025 di vincere praticamente ogni competizione di campionato europeo (oltre all'argento olimpico a Parigi). La gara dura poco meno di 400 metri, quelli finali, nei quali l'azzurra scioglie finalmente "le trecce ai cavalli", liberando tutto il suo talento. Uno spettacolo, da standing ovation. 400 metri da applaudire con gli occhi pieni d'ammirazione. Atletica artistica. Le altre, inesorabilmente battute, e accolte, dopo il traguardo, dal sorriso della "Reina". Il tempo? Già, 15:56.01, con un ultimo giro da 57.6 (passaggi da 10:11 e 13:11 a 3 e 4 km). Pura nota per la cronaca, così come il secondo posto (scontato) della spagnola Marta Garcia.
“Contenta perché l’obiettivo era raccogliere il maggior numero di punti possibili - le parole di Nadia - Non è uscita esattamente la gara che mi aspettavo, non credevo mi avrebbero lasciato completamente carta bianca, pensavo mi avrebbero attaccata di più. Però mi sono divertita, soprattutto nell’ultimo quattrocento, davvero ‘pimpante’. Sì, ce la possiamo giocare anche quest’anno: ho visto il coraggio e la forza di tutti i ragazzi, stiamo dando il tutto per tutto. Mentre mi scaldavo, per esempio, ho visto il record personale di Anna Polinari, che brava! Nei prossimi giorni mi vedrete con cappellino e bandierina dell’Italia a sostenere gli azzurri dalla tribuna”.
Peso donne - Poco da fare per la giovane Sara Verteramo, inserita in una gara di livello stellare. Tale da vedere la campionessa olimpica (la tedesca Yemisi Ogunleye, qui capace di 19.58) soccombere alla furia dell'olandese Jessica Schilder, vittoriosa con il 20.14 del record dei Campionati. La Verteramo, probabilmente anche condizionata da un pizzico di emozione, non va oltre un 15.02 che la piazza al quindicesimo posto.
Martello uomini - Giorgio Olivieri trova le migliori energie nel momento che conta, e coglie un prestigioso sesto posto nella gara degli Europei a squadre. Il suo miglior lancio è proprio il primo, un 72.90 (serie: 72.90; 72.53; 72.02; 72.13; 70.53) che dimostra solidità mentale , in un contesto sempre complicato come quello continentale. Vince l'ucraino Mykhaylo Kokhan, con il personale portato a 81.66, davanti al tedesco Merlin Hummel (81.27) e all'ungherese Bence Halàsz (80.63). Un trittico da oltre 80 metri che conferisce qualità e spessore alla competizione.
400m uomini - Si esalta anche Edoardo Scotti, sulla pista dello stadio Vallehermoso. Il lombardo pennella un giro da meraviglia e diventa il terzo italiano di sempre a scendere al di sotto dei 45 secondi. Il suo 44.93 è preceduto, nella lista nazionale alltime, solo dai tempi di Luca Sito (44.75 del record) e Davide Re (44.77), e vale anche un prezioso quarto posto complessivo nella classifica di gara. Scotti vince la sua serie, ma nella prova riservata ai migliori (secondo i tempi personali) si va ancora più forte. Il 22enne britannico Samuel Reardon stampa un 44.60 che vale il record dei Campionati e la seconda prestazione continentale dell'anno. In scia, fanno altrettanto bene l'ucraino Oleksandr Pohorilko (44.81, record nazionale) e l'ungherese Patrik Enyingi (44.84, record nazionale eguagliato). “Adesso c’è da andare oltre, c’è da limare qualche centesimo per il minimo diretto per Tokyo (44.85, ndr) - racconta Edo Scotti nel dopo corsa - ma non posso essere più contento perché abbiamo buttato giù due muri importanti, sia io sia Anna, e l’abbiamo fatto nella manifestazione che conta. Peccato non aver corso nella serie migliore perché avrei potuto fare ancora meglio. La squadra è importantissima: è più bello correre in Coppa Europa, qui senti la responsabilità di correre per tutti i tuoi compagni e sono convinto che tutti gli azzurri altri faranno altrettanto”.
400m donne - C'è tanta Italia, in scia alla formidabile Femke Bol. L'olandese firma il record dei Campionati con un tonante 49.48 (sesta prestazione mondiale del'anno), ma non lontana da lei arriva una strepitosa Anna Polinari, quarta con il 50.76 della seconda prestazione nazionale di sempre (dopo il 50.30 del record tricolore di Libania Grenot). Tre decimi abbondanti tolti al recente primato personale (51.14 realizzato a Brescia nella finale dei CDS) e la soddisfazione di aver chiuso in mezzo alle migliori, preceduta, oltre che dalla Bol, dalla campionessa europea (la polacca Natalia Buckoviecka, seconda in 50.14) e dalla spagnola Paula Sevilla (50.70), abile a superare l'azzurra solo nei metri finali, al termine di un duello avvincente. Confermato l'ottimo momento di forma delle donne italiane del giro di pista, tutte cresciute recentemente fino a lambire i 51 secondi; e nel caso della Polinari, di abbattere il muro, siglando anche l'ottava prestazione europea dell'anno. “Avevo veramente tutte le opportunità per fare un bel tempo - le parole della veronese - la pista è velocissima, condizioni meteo ottimali e le avversarie molto forti. Dovevo solo crederci di testa e di gambe, così ho fatto e sono fierissima di me e del lavoro di squadra che sto facendo con il mio allenatore e tutto il mio team. Soltanto Libania era scesa sotto i 51, il suo nome risuona tanto e capisco l’importanza di quel record italiano, ma ora ci sono nuovi obiettivi e sono pronta a raggiungerli”