Roberto Annoscia
Maggiola in piedi… in attesa di correre?
12 Novembre - Ogni tanto le belle notizie arrivano: l‘ultramaratoneta Enrico Maggiola, primatista italiano delle 12 ore – investito lo scorso 24 settembre in un grave incidente di cui avevamo riferito (https://www.podisti.net/index.php/notizie/item/4905-pordenone-investito-sulle-strisce-l-ultramaratoneta-enrico-maggiola.html), dopo essere uscito dal coma lo scorso 2 ottobre, è stato ripreso in piedi due giorni fa, in occasione del suo compleanno, a camminare e salutare nella Clinica Gervasutta a Udine, dove è ricoverato da alcuni giorni: il tutto pubblicato dalla sorella Giulia sulla pagina Facebook.
La cosa più confortante è che le prime diagnosi sembravano infauste: Enrico, invece, dopo essere stato operato alla testa, ha reagito splendidamente, aiutato dal suo fisico da maratoneta e dall’affetto dei suoi cari.
Ecco il link per poter vedere Enrico di nuovo in piedi: https://www.facebook.com/Giuliettaa/videos/10221062078001856/
Doping: Kiptum, ex primatista sulla mezza, squalificato per 4 anni
In data 5 novembre, l’AIU (Athletics Integrity Unit), l’agenzia antidoping della IAAF, ha pubblicato la notizia della squalifica di quattro anni, a partire dal 26 aprile (data della sospensione temporanea), del keniano Abraham Kiptum.
Il 30enne Kiptum, per pochi mesi detentore del record mondiale della mezza maratona col 58'18 a Valencia nel 2018 (migliorato poi a settembre da Geoffrey Kamworor a Copenaghen con 58.01), era stato sospeso per irregolarità nel "passaporto biologico" nell’aprile scorso, tanto che gli fu impedito di partecipare alla Maratona di Londra a poche ore dal via.
L’attuale sentenza parla di “Use of a Prohibited Substance or Prohibited Method (Article 2.2) “, senza specificare meglio: l’atleta potrà presentare appello.
I personal best di Kiptum:
10,000 Metres |
29:18.0h |
Mumias (KEN) |
15 APR 2017 |
|
10 Kilometres |
27:44 * |
Ziwa (KEN) |
09 DEC 2017 not legal |
|
Half Marathon |
58:18 |
Valencia (ESP) |
28 OCT 2018 |
|
Marathon |
2:05:26 |
Amsterdam (NED) |
15 OCT 2017 |
Livorno - 3^ Livorno Half Marathon
10 Novembre - La terza edizione della Livorno Half Marathon, gara Nazionale UISP (che ha ormai preso il posto, nella stessa data, dell'antica maratona di Livorno), corsa in una splendida giornata di sole, registra il successo di Jilali Jamali, atleta marocchino 39enne tesserato per il G.P. Parco Alpi Apuane, che si afferma in 1h10’59”, scrivendo il suo nome per la seconda volta nell’albo d’oro della manifestazione, non riuscendo però a migliorare il primato della corsa da lui stesso detenuto (1h09'24'' nel 2017).
La gara si è risolta nel finale, quando Jamali è riuscito a distanziare e a precedere Jacopo Boscarini (Asd Costa d'Argento), secondo in 1h11'23'', e Giacomo Barontini (Sempredicorsa Asd), che l'anno scorso era arrivato sesto, ed ora è terzo in 1h11'42''.
In campo femminile, successo per la 40enne Denise Cavallini (Gs Lammari), firma storica del podismo toscano, in 1h24'27'', che precede Ilaria Lasi (Toscana Atletica Empoli Nissan), seconda in 1h24'51'', e Claudia Marietta (Gs Lammari) in 1h25'39''.
1013 atleti (di cui 200 donne) hanno tagliato regolarmente il traguardo, su di un percorso pianeggiante con passaggio della Accademia Navale, Porto Mediceo, Galleria Caserma Santini della GdF, Cantiere Benetti Lusben e i monumenti più importanti della città. Tanti gli spettatori per le strade, favoriti anche dalla bella giornata; numerose le iniziative collaterali.
Spagna, cross di Atapuerca: vincono Teferi e Oumaiz, 14^ Battocletti
9 Novembre - La prima tappa del circuito mondiale IAAF, il 16° cross internazionale di Atapuerca, a Burgos, in Spagna, vede la 19enne azzurra Nadia Battocletti concludere in 14^ posizione in 27:30, sulla distanza di 8 km, in una campestre del più alto livello al mondo, con in gara le atlete mondiali più forti.
La rappresentante delle Fiamme Azzurre, in una giornata di pioggia, vento e freddo resta a lungo al gruppo delle migliori atlete spagnole, per lanciarsi nel finale nella volata che le permette di recuperare alcune posizioni in classifica.
La gara femminile è vinta per la quarta volta consecutiva dalla etiope Senbere Teferi in 25:38 che si produce nell’allungo decisivo nell’ultimo dei 4 giri previsti. Seconda è la keniana Eva Cherono in 25:42, seguita dalla etiope Zenebu Fikadu, terza in 25:44.
Quarta l’altea keniana Gloria Kite (25:45), quinta la connazionale Deborah Samum (26:15), sesta l’ugandese Peruth Chemutai (26:19), settima la britannica Charlotte Arter (26:29 prima europea), ottabva la spagnola Teresa Urbina (27:14), nona la gallese Jenny Nesbitt (27:18), decima la spagnola Celia Anton (27:19).
Tra gli uomini, a sorpresa, vince un europeo, lo spagnolo ventenne Ouassim Oumaiz, vicecampione europeo under 20 nella scorsa stagione, in 25:54 (sui 9 chilometri); precede i due ugandesi Thomas Ayeko e Timothy Toroitich, rispettivamente secondo e terzo, entrambi in 25:56; quarto l’eritreo Aron Kifle in 25:59.
Le parole di Nadia Battocletti: “Ho avuto buone risposte e sinceramente sono contenta per aver fatto la mia gara. Non ho finalizzato questo esordio perché sono ancora in un periodo di carico negli allenamenti, dopo aver iniziato la preparazione da circa un mese, senza aver fatto ritmi veloci. Un’altra indicazione positiva viene dal finale, per aver chiuso bene anche se inevitabilmente ero stanca, con uno sprint in progressione. Il freddo si è fatto sentire. C’era tanto, troppo vento, soprattutto nei due tratti in rettilineo, ma mi sono divertita! Al terzo chilometro è stato il momento in cui ho fatto più fatica, quando il gruppo delle inseguitrici si è diviso, però non ero troppo distante. Se penso che sono arrivata a una decina di secondi dalla spagnola Anton, che sui 5000 metri ha un personale di 15:28 mentre il mio è di 16:09 ottenuto vincendo l’argento agli Europei under 20 di Boras, vuol dire che quello di oggi è un bel risultato. L’obiettivo è puntato sull’Eurocross dell’8 dicembre a Lisbona, ma prima correrò ancora all’estero, tra due settimane a Tilburg, dove un anno fa ho vinto l’oro continentale”.
Classifiche
Uomini (9 km)
1 Ouassim Oumaiz (ESP) 25:54
2 Thomas Ayeko (UGA) 25:56
3 Timothy Toroitich (UGA) 25:56
4 Aron Kifle (ERI) 25:59
5 Abdessalam Oukhelfen (ESP) 26:09
6 Thierry Ndikumwenavo (BUR) 26:15
7 Carlos Mayo (ESP) 26:17
8 Awet Habte (ERI) 26:18
9 Nassim Hassaous (ESP) 26:20
10 Hassan Chani (BRN) 26:24
Donne (8 km)
1 Senbere Teferi (ETH) 25:38
2 Eva Cherono (KEN) 25:42
3 Fikadu Zenebu (ETH) 25:44
4 Gloria Kite (KEN) 25:45
5 Deborah Samun (KEN) 26:15
6 Peruth Chemutai (UGA) 26:19
7 Charlotte Arter (GBR) 26:29
8 Teresa Urbina (ESP) 27:14
9 Jenny Nesbitt (GBR) 27:18
10 Celia Antón (ESP) 27:19
La Diamond League 2020 elimina quattro specialità
Basilari novità nella Diamond League 2020 che, sulla base di una ricerca legata alla popolarità degli atleti e all’interesse complessivo suscitato dalle competizioni e per contenere la durata dei meeting a 90 minuti (nuovo format televisivo), elimina quattro specialità: i 200, i 3000 siepi, il triplo e il disco (per i 200, più che altro, si evita la sovrapposizione con i 100).
Restano così 12 specialità: 100m, 100/110m ostacoli, 400m, 400m ostacoli, 800m, 1500m, 3000m, Lungo, Alto, Asta, Giavellotto e Peso.
I 200 e i 3000 siepi saranno presenti come discipline Non Diamond in 10 (5 volte al maschile e 5 al femminile) dei 14 meeting come "gare ad invito" (5+5), il triplo e il disco in due (una volta al maschile e una volta al femminile).
“Il nostro obiettivo è creare un circuito sempre più appassionante, ma capiamo il dispiacere degli atleti le cui discipline non faranno parte del programma nel 2020”, la dichiarazione di Sebastian Coe, presidente IAAF e numero uno della Diamond League, che ha promesso come le discipline escluse saranno “recuperate” nel nuovo circuito di meeting, il World Athletics Continental Tour.
Il calendario:
- 17 aprile: Doha
- 10 maggio: tappa cinese ancora da decidere
- 16 maggio: Shanghai
- 24 maggio: Stoccolma
- 28 maggio: Milano
- 31 maggio: Rabat
- 7 giugno: Eugene
- 11 giugno: Oslo
- 13 giugno: Parigi
- 4 luglio: Londra
- 10 luglio: Montecarlo
- 16 agosto: Gateshead
- 20 agosto: Losanna
- 4 settembre: Bruxelles
- 11 settembre: Finale a Zurigo
Doping: sospesa l’olimpionica paralimpica Martina Caironi. E' giusto così?
7 Novembre - Martina Caironi, 30 anni, bergamasca, atleta paralimpica delle Fiamme Gialle, portabandiera azzurra alle Paralimpiadi di Rio 2016, 3 ori e un argento olimpico, 5 ori e un argento mondiale, 6 medaglie agli Europei, fra 100, 200 e salto in lungo, è stata trovata positiva a un controllo antidoping, come da seguente comunicato NADO:
“La Seconda Sezione del TNA, vista la richiesta di immediata sospensione dall'attività agonistica dell'atleta Martina Caironi (tesserata Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali - FISPES) presentata in data odierna dalla Procura Nazionale Antidoping, rilevato che l'atleta in questione è risultata positiva alla sostanza Clostebol Metabolita all’analisi del primo campione al controllo fuori competizione effettuato dal Comitato Controlli Antidoping di NADO Italia il 17 ottobre 2019 a Bologna, ritenuta sussistente la competenza della Seconda Sezione del TNA, giusta le disposizioni recate dall’art. 24, comma 2, del vigente Codice Sportivo Antidoping, vista la comunicazione dell’IPC in data 6 novembre 2019; visto l’art. 21, comma 2, del vigente Codice Sportivo Antidoping dispone l'immediata sospensione dall'attività dell'atleta.”
Immediato il clamore, il presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli, ha definito subito la notizia un “fulmine a ciel sereno”.
Ma, più tardi, l'atleta, amputata alla gamba sinistra dopo un incidente di moto nel 2007, ha spiegato di aver utilizzato il Trofodermin, una crema cicatrizzante che contiene il Clostebol Metabolita, uno steroide anabolizzante, dichiarando: “In attesa dell’esito delle controanalisi del campione B, dichiaro di essere a conoscenza della sostanza contenuta nella crema cicatrizzante che ho assunto. Tale crema veniva da me acquistata nel gennaio 2019 dopo tre mesi di sofferenza per ulcera all’apice del moncone. Si tratta di una ferita aperta che nessun farmaco è riuscito a richiudere, e nemmeno il non utilizzo delle protesi da cammino e da corsa, con evidenti disagi importanti”.
La Caironi precisa: “In gennaio chiedo al medico federale la possibilità di usare questa crema e mi viene detto che deve essere usata in modo locale e a piccole dosi, e che non è necessario il TUE per le quantità troppo basse. Faccio il test antidoping a luglio che risulta negativo. Da quel momento la ferita si apre altre due volte ma in maniera meno grave e quindi ritengo di poter continuare in piccole dosi in quanto sicura di non incorrere in alcun tipo di infrazione, tanto è vero che all’ultimo controllo antidoping di ottobre ho dichiarato tale sostanza. Mi ritrovo a dover saltare un Mondiale in un anno fondamentale senza ancora aver provato una definitiva cura per la mia ulcera”.
E in effetti la Caironi, che già si vede costretta a saltare i Mondiali di atletica che si svolgono da oggi al 15 novembre a Dubai con 1400 atleti (16 azzurri) di 122 Paesi, rischia una sospensione fra i 12 e i 18 mesi (pene inflitte in passato a chi era risultato positivo per l'utilizzo del Trofodermin) e di dire addio ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020.
[NdD: Se le cose stanno come dice l' "imputata", siamo di fronte all'ennesimo summum ius, summa iniuria: un' atleta, ma prima di tutto un essere umano, deve soffrire, non può curarsi come le altre persone, solo perché l'unica medicina in grado di curarla contiene una sostanza 'dopante'? Oppure (rispondo alla prevedibile obiezione delle vestali dell'antidoping e dei loro allegri delatori): se un'atleta è costretta a curarsi, deve per forza astenersi dal praticare sport? Fabio Marri]
Massafra - 10^ Stracittadina Massafrese
3 Novembre - Edizione storica per la Stracittadina Massafrese giunta a festeggiare il decennale: ottimo il lavoro della Marathon Massafra, che ha visto tutte le sue unità impegnate per la riuscita della manifestazione, valida come 16^ prova del Campionato Corripuglia 2019, il massimo circuito regionale master a tappe su strada.
Persino il meteo ha smentito le previsioni di pioggia, c’era un fastidioso vento di scirocco, ma non ci si può davvero lamentare.
Tradizionale location nella dorsale est di Corso Roma: ampi gli spazi per parcheggiare, subito visibili i numerosi bagni chimici a disposizione degli atleti e rapida definizione delle operazioni burocratiche di iscrizione presso il bar Aurora. Poco distante, la distribuzione del ricco premio di partecipazione, contenuto in una sacca rossa in nylon, al costo di 8 euro, solita tariffa Corripuglia per gare di livello nazionale.
Già allestito l’ampio palco, coloratissimo ed arricchito dai Tricolori, proprio a ricordare la valenza nazionale della decima edizione (con percorso omologato di 10 km) e - perché no – anche per un po’ di sano orgoglio italiano.
Ottima l’accoglienza degli organizzatori per tutti i convenuti, con in testa lo splendente sorriso di Tundra Chiaradia, la presidentessa, sempre solare e disponibile.
927 gli iscritti Fidal, circa trecento i cosiddetti liberi (che speriamo di ritrovare iscritti alla federazione fra un anno), che hanno colorato ed animato le strade di questo produttivo centro del tarantino.
A presentare la manifestazione, big Paolo Liuzzi, che le congiunture astrali hanno finalmente permesso di avere a Massafra: Paolo non si è smentito, aggiungendo altra perfezione alla manifestazione.
Per non farsi mancare nulla, l’organizzazione ha dato vita a una serie di eventi collaterali come l’annullo filatelico ricordante la prima edizione, e i progetti sociali con la raccolta di scarpe da running usate per il riciclo nel progetto Esosport, e la presenza dell’associazione “Coalizzati per Matteo”, per la tutela dei bambini, con gli splendidi aquiloni che si sono levati al cielo e la dispensa solidale di marmellate, in collaborazione con Raffaella Dianora, responsabile della “solidarietà” per la Fidal Puglia.
E’ così davvero volato il tempo, subito ci siamo ritrovati con gli atleti a riscaldarsi e poi in zona partenza, più nel mezzo di Corso Roma, già blindato lateralmente, con la griglia iniziale riservata agli atleti più veloci, con il pettorale contraddistinto da uno speciale bollino distintivo, preventivamente selezionati dalla Commissione Master della Federazione Regionale.
Solite operazioni per “spingere” gli atleti dietro l’esatto punto di via, con i soci organizzatori a fare da cordone umano: finalmente raggiunta l’agognata linea, si può dare il via alla manifestazione.
Lo sparo del Giudice ed ecco gli atleti invadere il lungo Corso Roma, fino alla villa Comunale; la circumnavigazione della stessa, il ponte, una parte della città vecchia e poi il parallelo lungo Viale, per scendere ed avviarsi progressivamente nella parte più extraurbana, per poi man mano rientrare, ritrovarsi i circa 600 metri di salita che riportano sul Viale Roma, e via per la lunga passerella finale, conclusa – per chi ha ancora forza – anche con epici sprint.
Tracciato blindato al traffico e continuamente sorvegliato, con ristoro con bottigliette d’acqua a metà distanza, soprattutto tecnico, con numerosi e “sentiti” (nelle gambe) strappetti, fino alla suddetta salita finale, per un tracciato bello, difficile ma accattivante. Importante anche il fastidio del vento, che ha senz’altro aggiunto secondi ai crono degli atleti.
Due i favoriti in campo maschile: Giuliano Gaeta, uno dei massimi protagonisti di questa stagione, e il rientrante Mino Albanese, richiamato anche dal correre in casa. In campo femminile, favorita d’obbligo Francesca Labianca, ma occhio a due o tre aitanti signore…
Ben presto le previsioni si traducono in realtà: Gaeta conduce da subito, segue Albanese, più incerta la lotta delle posizioni a seguire, in uno sviluppo appassionante. Al femminile, conduce Labianca, dietro combattono Riti e Lavarra.
E dopo 33 minuti e 57 secondi, annunciato dalla sirena della macchina apripista e dalle biciclette dell’organizzazione che l’hanno guidato lungo il percorso, ecco il palese Giuliano Antonio Gaeta (Montedoro Noci) andare a cogliere il nono successo stagionale, in una gara condotta ottimamente, con giudizio, senza eccessi.
Secondo posto per il ritorno di Mino Albanese (Atletica Crispiano), in 34:16, che nella sua città deve “accontentarsi” della piazza d’onore, ma che rappresenta il punto di ripartenza verso la definitiva e meritata ripresa.
Fattaccio a meno di un chilometro dalla fine: Nuccio Busto in piena lotta per il terzo posto aggancia una transenna e cade malamente, nell’enfasi della gara i “rivali” proseguono e Nuccio conclude quasi camminando…
La lotta per il terzo posto nello scontro fratricida, tra i due giovani rappresentanti dell’Atletica Pro Canosa, vede primeggiare Antonio Di Giulio in 35:05 che precede di tre secondi Antonio Di Nunno; quinto l’altro compagno di team, Andrea Dettole in 35:43. Splendido SM50, Michele Tedone (Amici Strada del Tesoro Bari) è sesto in 35:55, a precedere un altro massafrese, Mino Demito (Atletica Amatori Cisternino Ecolservizi), settimo in 36:09; ecco finalmente giungere Nuccio Busto (Dof Amatori Turi), ottavo in 36:17, stesso tempo dello sportivissimo Stefano Todisco (Dynamyk Palo del Colle), che si ferma e segue l’amico dolorante fino a tagliare il traguardo in successione; decimo l’instancabile Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle) in 36:25.
Tra le donne, Francesca Labianca (Bitonto Sportiva), pur evidentemente non ancora al meglio, si afferma in 41:27; prova la clamorosa rimonta Mara Lavarra (Amatori Putignano), giungendo seconda in notevole progressione in 41:45; completa il podio la sempre agguerrita Francesca Riti (Montedoro Noci) in 42:05.
Festosamente forte, Ornella Donghia (Nadir on the road Putignano) è quarta in 42:25, a precedere quell’Erica Delfine (Amatori Putignano), che messe da parte le lunghe distanze e ritrovata un po’ di velocità, è quinta in 43:53, seguita dalla mai doma Stella Giampaolo (Atletica Monopoli), sesta in 44:05, e dalla superdeterminata Sandra Barbieri (Manzari Casamassima), settima in 44:14. Maledetto raffreddore per Nicoletta Ferrante (Atletica Tommaso Assi Trani), ottava in 44:27, a precedere la prima atleta della società organizzatrice, Marisa Russo, che speriamo di rivedere presto al meglio e in tempi a lei più consoni, nona in 44:43. Decima, davvero brava, Marica De Pinto (Assi Trani) in 45:00 tondi tondi.
Prima dell’arrivo degli esemplari ultimissimi, ecco il via alla gara-esibizione di circa duecento metri per gli alunni delle scuole dell’obbligo (come si diceva una volta!): un fiume impetuoso, colorato e festante invade Corso Roma, felici i bimbi, genitori ed accompagnatori, nella speranza che qualcuno di quei piccoli partecipanti voglia presto fare atletica in maniera più seria, seguendo magari il settore promozionale avviato dalla Marathon Massafra.
Ritornando alla gare dei grandi, 880 atleti tagliano regolarmente il traguardo: chiudono la locale Maria Scala Marangi, al femminile, in 1h23h22 e nonno Vincenzo Mirizzi (Atletica Bitritto), classe 1933, in 1h42:16.
Piccola cartolina di giornata dedicata a Mimino De Carlo (Polisport Ciclo Club Fasano), classe 1934, che puntualmente ogni domenica, dopo aver ballato fino alle 2 di notte, è pronto per partecipare alla gara del mattino successivo, chiudendo anche in ottimi tempi (1h07:27, oggi) in rapporto all’età; altra cartolina per celebrare il primo posto di categoria di Cosimo Montemurro, dopo giorni, mesi, anni di sofferenze, lui che era solito primeggiare, al traguardo in 37:22, visibilmente emozionato.
Buona la gestione della zona arrivi, con uscita laterale dei liberi, magari da transennare meglio la parte finale, con il pubblico che ha sempre più invaso e quindi ristretto la sede stradale, costringendo giudici e fotografi agli straordinari.
Da evidenziare l’ottimo ristoro finale, soprattutto con il classico panino con la mortadella, cosi profumata da rimettere subito tutti in sesto, prontamente pronti per consultare le classifiche subito redatte dai Giudici ed affisse dagli organizzatori.
E, così, comincia la cerimonia di premiazione, partendo logicamente dai due vincitori assoluti, Gaeta e Labianca. Per loro la firma sull’albo d’oro della manifestazione e poi il ritiro del trofeo, di un cesto di prodotti alimentari, di un prosciutto e di un capo tecnico.
A seguire salgono sul palco i primi cinque di tutte le categorie per fascia di età, con cesto di prodotti alimentari per i primi tre e confezione mega di lattine di birra per i quarti e quinti, per la soddisfazione generale.
Premi anche per i donatori Avis, prima di passare alle società con il maggior numero di atleti giunti al traguardo: sportivamente eliminatasi la organizzatrice Marathon (seconda con 48), la vittoria è per la Amatori Putignano con 67 finisher, su Atletica San Giovanni Bosco Palagianello (46), Nadir on the road Putignano (44), Assi Trani (43) e Montedoro Noci (42).
I saluti e i ringraziamenti della presidentessa chiudono la manifestazione, manca la foto di gruppo per non danneggiare chi è al lavoro sul percorso, segno del grande rispetto reciproco che vige in questo gruppo.
Ottima manifestazione davvero organizzata al meglio, difficile questa volta trovare spunti critici da sottoporre all’attenzione del direttivo della Marathon… per migliorare ulteriormente: la sola promessa di voler tornare presto nella Tebaide per una nuova, sana mattinata di sport e socializzazione insieme.
Mondiali 24 ore ad Albi: Italia 7^ tra le donne, 10^ tra gli uomini
26-27 Ottobre - Discreto bilancio per la spedizione azzurra al Campionato Mondiale IAU di 24 ore ad Albi, in Francia: la squadra femminile è settima, mentre quella maschile chiude in decima posizione.
A livello individuale il primo degli azzurri è il padovano Matteo Grassi (Spirito Trail), 22° con 244,865 chilometri percorsi, un ottimo risultato al debutto azzurro che gli vale il record personale e l’ottava prestazione italiana di sempre.
L’altro esordiente, il veneziano Matteo Ceroni (Atl. Albore Martellago) è 29° con 236,979 km, record personale anche per lui.
Il terzetto italiano per la classifica a squadre è completato dal decano piemontese Paolo Rovera (Dragonero), 50° con 220,910 km.
A seguire, il marchigiano Paolo Bravi (Grottini Team Recanati), alla prima esperienza in una 24h, 53° con 220,196 km; il torinese Stefano Romano (Giro d’Italia Run), 112° con 191,237 km (112°).
Si fermano, invece, seppur restando in classifica in posizioni fatalmente arretrate, l’abruzzese Nicola Leonelli (Bergamo Stars Atletica), 173° con 128,329 km e Luca Verducci (Grottini Team Recanati), 183° con 119,383 km.
Ventottesima donna la prima italiana, la veneta Sara Trevisan (#faisenzadire), con 216,046 km, record personale; trentesima l’aretina Francesca Innocenti (Bergamo Stars Atletica), con 213,847 km (PB); trentunesima la debuttante romana Eleonora Rachele Corradini (Impossible Target), con 212,356 chilometri (PB), che compongono il terzetto per la classifica a squadre e coi loro chilometraggi divengono, rispettivamente, sesta, settima e ottava italiana di sempre.
42° posto e record personale per la marchigiana Valeria Empoli (Bergamo Stars Atletica) con 203,906 km; 43° per Lorena Brusamento (Gs Gabbi), con 203,410 km: per la prima volta, cinque italiane sono sopra i 200 km nello stesso evento.
89^ la massafrese Luisa Zecchino (Team Pianeta Sport Massafra) con 172,724 km; 122^ la friulana Serena Natolini (Bergamo Stars Atletica), che si ferma in anticipo, con 126,838 km corsi.
Da ricordare che era purtroppo assente Enrico Maggiola, il primatista nazionale della 12 ore, coinvolto un mese fa in un incidente stradale.
I titoli individuale sono stati vinti, in campo maschile, dal lituano Aleksandr Sorokin con 278,973 km, sull’ungherese Tamas Bodis, secondo con 276,222 km, e sullo statunitense Olivier Leblond, terzo con 275.485km; in campo femminile, dalla titolatissima statunitense Camille Herron, che ha realizzato il record mondiale con 270,116 km, sulla tedesca Nele Alder-Baerens, seconda con 254,228 km, e sulla polacca Patrycja Bereznowska, terza con 247,724 km.
A livello di squadre doppietta per gli Stati Uniti, che precedono in campo maschile Ungheria e Francia, e in campo femminile, Polonia e Germania.
Prossimo appuntamento, gli Europei del prossimo anno che si svolgeranno a San Giovanni Lupatoto (Verona) nel settembre 2020.
Maratona di Lubiana: record per Bornes Chepkirui, si ritira Maraoui
27 Ottobre - In una giornata caratterizzata dal caldo, si registra il ritiro di Fatna Maraoui alla 24^ edizione della maratona di Lubiana, in Slovenia.
La portacolori dell’Esercito, al rientro sulla distanza dopo un anno, quando il suo quattordicesimo posto individuale, in 2:34:48, fu determinante agli Europei di Berlino per vincere l’argento a squadre, si ritira al 31° chilometro per un dolore all’anca.
Peccato, perché i suoi passaggi (al 5° in 17:20, al 10° in 35:21, al 15° in 52:58; al 20° in 1:10:22, alla mezza in 1:14 e rotti, al 25° in 1:28:19, al 30° in 1:47:17) erano idonei per migliorare il record personale (2h30:50).
“Ci riproverò e spero di completare una maratona entro la fine dell’anno”, il commento di Fatna.
Vittoria femminile per la 31enne keniana Bornes Chepkirui in 2:21:26, nuovo record della gara (precedente: 2:22:58 della keniana Visiline Jepkesho nel 2018), seguita dalla etiope Amane Beriso, seconda in 2:21:33, e dall’altra keniana Diana Chemtai Kipyogei, terza in 2:22:07.
Vittoria etiope in campo maschile con il successo di Kelkile Gezahegn in 2:07:29 sui keniani Anthony Maritim, secondo in 2:07:52, e Vincent Rono, terzo in 2:08:06.
Classifica
Uomini
1 Kelkile Gezahegn (ETH) 2:07:29
2 Anthony Kiplangat Maritim (KEN) 2:07:52
3 Vincent Rono (KEN) 2:08:06
4 Goitom Kifle (ERI) 2:08:09
5 Ezekial Omullo (KEN) 2:08:41
6 Regasa Bejiga (ETH) 2:09:38
Donne
1 Bornes Chepkirui Kitur (KEN) 2:21:26
2 Shitaye Eshete (BRN) 2:21:33
3 Diana Chemtai (KEN) 2:22:07
4 Kuftu Tahir Dadiso (ETH) 2:23:14
5 Sharon Jemutai Cherop (KEN) 2:25:11
6 Sentayehu Lewetegn (ETH) 2:25:26
7 Medina Armino (ETH) 2:27:51
8 Olga Skrypak (UKR) 2:27:58
9 Fetale Dejene Tsegaye (ETH) 2:28:41
10 Afera Godfay (ETH) 2:29:18
Bari - 7^ Ganten Bari21 Half Marathon
27 Ottobre - Francamente mi sarei aspettato altri numeri per la Mezza Maratona di Bari, giunta alla 7^ edizione, la quarta organizzata dalla Laguna Running SSDrl di Chia (Cagliari), in collaborazione con MG Sport.
Sarà forse che, ormai definitivamente sparito il nome di San Nicola dall’intestazione della gara per sostituirlo con il più pagano Bari21 Half Marathon, è venuta meno la protezione del Santo!
Scherzi a parte, solo 1352 finisher per tutte le formule e distanze previste lasciano perplessi anche a confronto del recentissimo campionato italiano a Trani con quasi 2400 iscritti alla sola mezza.
Cerchiamo di capire cosa non ha convinto o non convince i podisti pugliesi…
La sede è di serie A, siamo in pieno centro a Bari sul Corso Vittorio Emanuele, con il Palazzo del Comune da un lato e la Prefettura dall’altro. Qualche difficoltà per parcheggiare, facile fare ricorso alle due aree “park & ride” che con un solo euro permettono di lasciare la vettura anche relativamente sicura.
Dopo le critiche degli scorsi anni (troppo cara!), la quota di iscrizione è leggermente scesa, con costo di 25€ per la 21km e 15 per la 10 km nell’ultimo mese: sul profilo facebook della manifestazione è poi riportata la formula per le società con almeno 10 iscritti che fa scendere le quote rispettivamente a 19 e 12 anche negli ultimi giorni (per gli anni a venire sarebbe utile riportare questa opzione sul regolamento Fidal evitando equivoci).
Il ritiro pettorali, chip e pacchi gara è possibile sin dal venerdì e comunque le operazioni si svolgono comodamente senza eccessive code.
Lamentele mi giungono per quanto riguarda la maglia “tecnica” del pacco gara, non di marca e non di primissima qualità; qualche problema anche con gli altri prodotti contenuti nel premio di partecipazione, dove a tutti gli iscritti manca un qualcosa rispetto a quanto descritto sui social.
A disposizione degli atleti un buon numero di bagni chimici, gli spogliatoi e il servizio di la consegna borse, che permettono di prepararsi in maniera comoda alla gara.
Giornata ottima per correre, soleggiata ma non caldissima e anche meno umida rispetto alla settimana appena trascorsa; a presentare lo speaker “numero uno della strada” di Puglia, Paolo Liuzzi, sempre arguto, preparato, pronto, gioviale.
Partenza con sede stradale larga e comoda: gli iscritti sono divisi in cinque settori secondo le andature, anche se alcune classificazioni lasciano perplessi, come accade alla (poi) vincitrice della 10km competitiva confinata nella penultima griglia.
Presente l’Assessore allo Sport del Comune di Bari, Piero Petruzzelli, uno dei pochi politici realmente in gara; mancano viceversa atleti top, come la Valeria Straneo degli ultimi anni.
A condurre gli atleti, secondo le andature “cercate”, il gruppo pacer “Gli Originali”, guidati dalle sempre vitale, anzi vitalissima Laura Tassielli.
Partenza in perfetto orario, gli atleti invadono il Corso, con immediata svolta a destra per proseguire su Piazza Massari e altra svolta a sinistra andare a percorrere Corso Vittorio Veneto in direzione nord.
E’ cambiato, infatti, il tracciato, divenuto più lineare, che conduce i partecipanti inizialmente verso la Fiera del Levante e lo Stadio della Vittoria: giro di boa e ritorno verso sud, costeggiando il porto, il Teatro Margherita (e qui la 10 km gira per Corso Vittorio Emanuele II per il traguardo), per scendere sul Lungomare Nazario Sauro, la spiaggia Pane e Pomodoro e giungere al giro di boa tornando indietro fino a imboccare il Corso Vittorio Emanuele II avviandosi, in leggera salita verso l’arrivo.
Tracciato pianeggiante e veloce, con tanto iodio da respirare, reso meno ripetitivo dall’andata e ritorno verso nord, ma in questo tratto più anonimo, in quasi completa solitudine, senza pubblico, un po’ come quello che una volta era una parte del percorso della Maratona di Bari di patron Arpa.
Ristori e spugnaggi come da regolamento, tracciato blindato al traffico veicolare, molto meno a motori, biciclette e “intelligentoni” che hanno attraversato la sede stradale, soprattutto nel finale, proprio quando passavano gli stanchi atleti.
All’arrivo, medaglia per tutti, con il solito simbolo del circuito Follow Your Passion di cui anche la mezza di Bari fa parte; ritiro, poi, di busta ristoro con acqua, integratore e un frutto.
Agevole e ordinato il ritiro delle borse, comodo il cambiarsi negli spogliatoi, manca però la possibilità di potersi docciare o al limite anche di sciacquarsi velocemente.
La gara della 10 km vede vincere con distacco l’ottimo Michele Uva (Free Runners Molfetta) in 33:34, davanti a Roberto Rubino (Athletic Academy Bari), secondo in 36:06, e a Gianvito Galasso (CUS Bari), terzo in 37:59. Quarto Domenico Ricupero (Free Runners Molfetta) in 38:09, quinto Giuseppe Piccininno (Enterprise Giovani Atleti) in 38:39, sesto Diego Bruno (Cosenza K42) in 39:12, settimo Giovanni Manella (Sport Center Bari) in 39:15, ottavo Michele Introna (Atletica Adelfia) in 39:16, nono Giancarlo Candiano (Team Pianeta Sport Massafra) in 39:30, decimo Paolo De Bartolo (Per Aspera ad Astra Bari) in 40:18.
Tra le donne si afferma la junior Valentina Lomonte (Athletic Academy Bari) in 41:14, che precede la sua allenatrice, la brillante Pina Fornarelli (Athletic Academy Bari), seconda in 41:43, e la forte allieva Rebecca Volpe (Enterprise Giovani Atleti), terza in 42:06. Quarta Maddalena Carella (La Fenice Casamassima) in 42:34, quinta Maria Rosa Valerio (Quelli della Pineta Bari) in 43:29, sesta Valeria Cirielli (Amatori Atl. Acquaviva) in 46:10, settima Mariangela Bozzano (Quelli della Pineta Bari) in 48:04, ottava Valentina Fava (Team KM Sport) in 49:48, nona Rosa Peragine (La Fenice Casamassima) in 51:09, decima Anna Suriano (I Podisti di Capitanata) in 51:09. 164 i finisher, mentre 382 completano la non competitiva, con 52 al traguardo sulla 5km non competitiva.
La 21km registra il successo del bergamasco Giorgio Soldani (Runners Bergamo), sempre in testa, in 1:15:35, con Michele La Vista (Free Runners Molfetta), che sfiora la rimonta clamorosa, ed è secondo in 1:16:28; terzo il runcard Matthew Xuereb in 1:16:36. Quarto Matteo Manuppelli (Jure Sport) in 1:18:31, quinto Domenico Squicciarini (Atletica Adelfia) in 1:18:36, sesto Fabio Gervasi (Atl. Castelnovo Monti) in 1:19:48, ottavo Luca Cannone (Maratoneti Andriesi) in 1:20:30, nono Vito Campobasso (Sport Center Bari) in 1:21:15, decimo Michele Nicolardi (Gravina festina lente!) in 1:22:09.
Tra le donne, il successo, mai in discussione, è tutto per Eva Liz Mognon (Vicenza Marathon) in 1:30:12, che precede Francesca Riti (Montedoro Noci), che con un ottimo finale risale posizioni e chiude seconda in 1:32:11, con la bravissima Rosa Di Tacchio (Maratoneti Andriesi), terza in 1:32:23. Quarta Luana Piscopo (Dream Team Bari) in 1:33:02, quinta Marilena Brudaglio (Assi Trani) in 1:33:49, sesta Alessia Bechi (CUS Bari) in 1:37:17, settima Alessandra Gratton (Gruppo Marciatori Teenager), in 1:40:04, ottava Claudia Cherubini (Atletica Corriferrara) in 1:40:09, nona Michela Rovescala (Raschiano Triathlon Pavese), in 1:40:19, decima Gina Gigante (Atletica Adelfia) in 1:40:26. 705 i finisher ai quali si aggiungono 36 della non competitiva e 33 stranieri del progetto Tourist.
La gara è chiusa dall’arrivo in contemporanea di Girolamo Vitale (Runners del Levante) e Vincenzo Iannone (Cral Acquedotto Bari), in 2:57 e rotti, che hanno spinto la carrozzella del loro grande amico: tra gli applausi di tutti i presenti, annunciano che il loro prossimo impegno sarà la Maratona di Roma.
Le premiazioni, alla presenza del Presidente Regionale del CONI Puglia, Angelo Giliberto, di Veronica Inglese ed Eusebio Haliti, vedono salire sul podio i primi cinque assoluti, maschili e femminili, della 10 km; i primi dieci assoluti, maschili e femminili, nonché i primi tre di ciascuna categoria per fascia di età della 21 km: per tutti medaglia e una bottiglia di Chianti Classico, per i componenti dei podi l’iscrizione gratuita per un’altra tappa a venire del circuito FollowYourPassion (per la stragrande maggioranza…. la 'vicinissima' Chia).
Ultimo atto, il riconoscimento per le prime tre società per numero complessivo di atleti giunti al traguardo: assenti i relativi rappresentanti in una piazza oramai desolatamente vuota, si chiude definitivamente la manifestazione.
Torniamo ora al quesito iniziale: come fare per migliorare la partecipazione? Senz’altro sono da migliorare il pacco gara e soprattutto i premi finali (troppa la delusione dei premiati, perché si corre per correre, ma un bel premio… spinge ad impegnarsi di più); per il resto una manifestazione come questa, peraltro ben organizzata nei fondamentali, dovrà lavorare molto sulla comunicazione e sull’incentivazione locale. Il podista ama sentirsi coinvolto, coccolato e interessato, va incentivato, altrimenti preferisce correre senza pettorale, come i tanti portoghesi presenti, o andare nelle vicine garette locali che offrono meno costi, ma gloria, considerazione e ricchi cesti.