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Gen 24, 2024 Fausto Dellapiana - Sir Marathon 439volte

“Avere memoria del passato per non errare nel futuro”: la mia Run for Mem K42

Pettorale e medaglia Pettorale e medaglia Foto Dellapiana

Il 27 gennaio si celebra la “Giornata della Memoria” che commemora le vittime dell'olocausto. Non mi dilungo qui in spiegazioni in quanto credo che tutti conoscano la Storia (in ogni caso se volete rinfrescarvi la memoria i link a fondo pagina, oltre a “raccontare” le mie gare, offrono una esauriente spiegazione). Quest'anno, a differenza degli scorsi anni, ho notato un “raffreddamento” sull'evento e credo che questo fatto sia dovuto ai recenti e nefasti avvenimenti che si stanno verificando ai confini di Israele. Non ho trovato in rete nessun riferimento alla ormai consueta “Run For Mem”, manifestazione che in varie città italiane aggrega cittadini/atleti per ripercorrere alcuni luoghi simbolo. Nessun problema: io, come ormai faccio da tre anni, avrò la mia “Run for Mem -K42-”. Come più volte ribadito su questo blog, la mia corsa diventa una scusa per ricordare alcuni fatti, persone che hanno condiviso con me tratti di strada, celebrare alcuni avvenimenti, etc. etc.

Eccomi quindi alla partenza della mia gara solitaria. Se il 6 gennaio la giornata si poteva paragonare ad una “giornata da lupi” per via della pioggia e della bruma che avvolgeva il parco, quella di oggi si potrebbe paragonare ad una “giornata da orsi … polari”. Temperatura -2°; i campi erano bianchi, ma non per la neve, bensì per la brina che li rendeva simili al pack ghiacciato (beh, con un po' di fantasia). Nessuna indecisione oggi per iniziare la gara, anche perché sarà una gara un po' speciale: come già attuato gli altri anni, oggi non ci saranno ristori: nessun gel, nessuna bevanda calda, niente di solido per aiutare il “povero e vecchio” atleta nella sua pazza gara. Questo per ricordare le marce della morte a cui furono sottoposti migliaia di prigionieri dei campi di concentramento nazisti. Solo acqua! Oggi sono fortunato, infatti dopo circa cinque giri del mio percorso un sole illumina la giornata e riscalda la temperatura. La pista si popola, non solo di atleti che la usano come allenamento, ma anche di altre persone che ne approfittano per una passeggiata. Metà gara. Amara sorpresa: ho sì in auto delle bottiglie d'acqua, ma … sono vuote e per di più la fontanella non è attiva! Acc... per mia fortuna ho delle bottigliette di integratore. Ora ho una decisione da prendere: continuare fino alla fine senza bere nulla oppure utilizzare l'integratore? Non mi sembra il caso di sfidare la sorte e correre tutta la maratona senza bere nulla; opto per un compromesso, visto che anche la giornata me lo permette: solo una bottiglietta da mezzo litro fino alla fine della gara.

Sarà anche come ricordare quelle persone pietose che al passare dei prigionieri che affrontarono le marce della morte offrirono un tozzo di pane, una patata bollita a quelli che più che persone sembravano scheletri che camminavano. La seconda metà della mia maratona è quella più impegnativa, non tanto per la stanchezza che si accumula, ma per il fatto che la pista ciclabile si svuota e rimango praticamente solo. Solitudine che cerco di alleviare impegnando la mente. Ecco quindi che i ricordi di ieri, motivo principale della mia gara, diventano preoccupazioni per l'oggi. Penso a quello che succede nella striscia di Gaza, in Palestina, dentro i confini di Israele: morte e distruzione. Fatti che, per volere di pochi, portano lutti a molti. Non è certo il caso qui di approfondire l'argomento, in fondo il blog dovrebbe trattare argomenti più leggeri. Anche la giornata sembra assecondare i miei tristi pensieri, infatti il sole viene coperto da una leggera foschia e una fredda umidità entra nelle ossa. Sono quasi alla fine della mia gara, percorro gli ultimi chilometri con la sete che aumenta, ma resisto. Berrò arrivato a casa, in fondo sarà questione di minuti. Ora posso finalmente guardare il cronometro e rimango favorevolmente stupito: ho più di mezz'ora per terminare il mio ultimo giro! Ho capito, sarà perché avrò aumentato il passo per poter finalmente bere, sarà perché non mi sono fermato per i ristori. Tempo finale 54510” (regola del “60” rispettata).

Maratona terminata, ma non è finita la mia giornata della Memoria. Ho ricordato il passato cercando di “immedesimarmi” in un partecipante alla marcia della morte (con tutte le differenze ed il rispetto del caso). Voglio ricordare l'oggi immedesimandomi in un ostaggio Israeliano, anche qui con tutto il rispetto per chi questa situazione la sta vivendo sulla propria pelle. Oggi il mio pasto sarà quello che gli ostaggi liberati hanno affermato essere stato per giorni la loro quotidianità: “riso bollito, alcuni cetrioli ed una pita”. Domani sarò a fianco dei bambini palestinesi che stanno soffrendo una terribile infanzia: a loro la mia quota iscrizione della gara ed il premio in denaro per la prima posizione.

I link allegati spiegano, in maniera credo oltremodo esaustiva, il mio pensiero, molto meglio di quanto possa fare io! 

P.S. cerco ora di sdrammatizzare un po' il … post. Ci sono anche dei lati positivi in questa mia corsa: di sicuro la pancia sarà diminuita, magari di poco, ma almeno non è aumentata. Un particolare ringraziamento a Vanni, che mi ha accompagnato per un tratto di strada. La sua compagnia mi ha fatto dimenticare per un breve periodo la sete.

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2021 – “Una gamba dopo l'altra”

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