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Apr 17, 2024 Michele Rizzitelli 197volte

Impressioni da Cracovia, anche senza correre

Chi può, corre... Chi può, corre... Michele Rizzitelli

I guerrafondai moderni sarebbero dovuti venire alla Maratona di Cracovia di quest’anno. Giungere un paio di giorni prima, per recarsi il venerdì mattina ad Auschwitz-Birkenau, Patrimonio Unesco: caso unico nella storia dei Siti, per gli orrori che ricorda. Nel tardo pomeriggio, proseguire il percorso rieducativo a Kazimierz, quartiere ebraico di Cracovia. Sabato mattina, sostare alle pendici della collina di Wawel per pregare ai piedi del grande crocifisso che commemora il massacro di Katyn, in cui 22.000 ufficiali polacchi furono uccisi dai russi. Il 12 aprile ricorre l’anniversario, e una composta cerimonia ha ricordato l’eccidio.

Il sabato pomeriggio, si passa alla seconda fase del programma: educazione alla bellezza. Si comincia nella Piazza del Mercato, che contiene il Palazzo dei Tessuti, la chiesa di Santa Maria Vergine e la Torre Civica; si prosegue sulla collina di Wawel per godere il vasto panorama sul fiume Vistola e le strutture gotiche della cattedrale e del castello reale, nel cui cortile ci si commuove davanti alla leggerezza dell’ardita loggia rinascimentale: un miracolo di eleganza sono gli archi a tutto sesto nella fitta selva delle spigolose forme che dominano il complesso monumentale.

La rigenerazione completa dovrebbe concretizzarsi il giorno seguente, domenica 14, lungo i 42 km, correndo fra i viali alberati del Planty e alla visione delle architetture di questa città di 750.000 abitanti, salva per un puro colpo di fortuna. I tedeschi dovettero abbandonarla troppo in fretta e non ebbero il tempo di raderla al suolo, come avevano fatto a Varsavia.

I satrapi dei nostri giorni, eliminate con il sudore le tossine dai pori e migliorata l’irrorazione sanguigna cerebrale grazie all’attività aerobica della maratona, dovrebbero essere indotti a più sagge decisioni.

Per quanto riguarda me, afflitto da una insistente e fastidiosa sindrome del piriforme destro, che mi ha dimezzato la muscolatura dell’anca e della coscia, ho potuto usufruire di questo protocollo terapeutico solo parzialmente. La maratona podistica sarà per un’altra volta.

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