“Sport e Salute”: mala tempora per Malagò
Il vento del cambiamento col nuovo Governo Conte soffia impetuosamente anche sul CONI: la bozza della Legge di Bilancio vede la nascita di “Sport e salute Spa”, che manderebbe in pensione la CONI Servizi.
La novità non è di poco conto: la CONI Servizi è la Società operativa delle attività del CONI, partecipata al 100% dal Ministero dell’ Economia, ha un contratto di servizio col CONI e il compito di creare valore per lo sport italiano, gestisce i Centri nazionali di preparazione olimpica, la Scuola dello sport, l’Istituto di medicina e scienza dello sport, e fornisce consulenza impiantistica di alto livello.
La novità è che mentre prima i vertici erano nominati dal CONI, in futuro saranno decisi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze su indicazione dell’autorità di governo competente in materia di sport, sentito il CONI, con la regola della incompatibilità di incarico nei vertici CONI e in quelli di Sport e Salute.
Colpo finale, l’assegnazione dei fondi: sarà il Governo attraverso Sport e salute a distribuire alle Federazioni il 90 % del budget, non inferiore a 410 milioni di euro provenienti dalle imposte pagate dal settore: perciò al CONI andranno solo 40 milioni e 370 a Sport e Salute.
E’ vero che l’inferno è lastricato di buone intenzioni e attendiamo gli effetti di questa rivoluzione, ma è indubbio che ci vuole un cambio di passo nella tutela della salute attraverso lo sport.
Sul portale del Ministero della Salute si hanno questi dati: In Italia il 30% degli adulti tra 18 e 69 anni svolge, nella vita quotidiana, meno attività fisica di quanto è raccomandato e può essere definito sedentario. In particolare, il rischio di sedentarietà aumenta con il progredire dell'età, ed è maggiore tra le persone con basso livello d'istruzione e difficoltà economiche (Rapporto PASSI 2011).
Secondo i dati ISTAT, nel 2010 in Italia il 38% delle persone monitorate da 3 anni in su ha dichiarato di non praticare, nella vita quotidiana, né sport né altre forme di attività fisica. Secondo i dati del sistema di monitoraggio Okkio alla salute, soltanto 1 bambino su 10 fa attività fisica in modo adeguato per la sua età e circa 1 bambino su 4 (26%), al momento della rilevazione, dichiarava di non aver svolto alcuna attività fisica il giorno precedente l'indagine.
Come in altri paesi europei, l'attività motoria della popolazione in Italia è diminuita di pari passo con i grandi cambiamenti del lavoro e dell'organizzazione delle città. Da una parte lo sviluppo dell'automazione, anche nel lavoro domestico, e il deprezzamento sociale del lavoro manuale, dall'altra la dominanza del trasporto motorizzato e la riduzione di spazi e sicurezza per pedoni e ciclisti. Assieme a questi fattori, si sono sempre più ristretti gli spazi per il gioco libero dei bambini e per i giochi e gli sport spontanei e di squadra; queste attività hanno ora luoghi deputati la cui accessibilità è limitata ed ha un costo, non solo monetario. Inoltre, giocano un ruolo il valore che viene socialmente assegnato alle attività motorie, ed altri fattori: come i modelli genitoriali e il peso attribuito all'attività motoria nel curriculum scolastico. Questi ostacoli rendono difficili i comportamento motorii attivi.
Con queste premesse è logico pensare ad un intervento sostanziale nella promozione dell’attività fisica quotidiana, lasciando al CONI solo il compito con cui è nato, preparare adeguatamente gli atleti di élite per le Olimpiadi. Può essere un riconoscimento allo sport amatoriale, alla nostra passione di podisti, che corriamo in libertà e serenità per la nostra salute fisica e mentale.
2 commenti
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Martedì, 06 Novembre 2018 19:48
inviato da Fabio
Dove c'è il miele ci sono sempre le api!!!
In tempi di vacche magre il governo cerca di racimolare tutto ciò che trova, compreso 400 milioni, e chi sene frega dello sport. -
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Venerdì, 02 Novembre 2018 19:29
inviato da Rodolfo Lollini
Gran brutto colpo per il "piacione", gli stanno togliendo il portafoglio dalla tasca e con quello tanto, tanto potere specifico... Speriamo che la gestione dei nuovi sia diversa rispetto a quella, catastrofica, con cui stanno rovinando la maratona di Roma. E che non distruggano le iniziative CONI tipo "Sport di Classe" ovvero l'unica maniera con cui si fa un po' di scienze motorie alle scuole elementari
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