L’atleta della settimana è Giuseppe Tundo
In assenza di grandi prestazioni dei top runner nel weekend appena trascorso, torniamo ad occuparci degli atleti master, perché è giusto che ogni tanto anche loro salgano all’onore delle prime pagine.
Oggi i riflettori sono puntati su Giuseppe Tundo, almeno per cinque ragioni che andiamo ad elencare qui di seguito.
Il primo motivo può sembrare banale - ma lo è solo per chi non ha mai superato questa prova -: domenica scorsa Giuseppe ha completato la maratona di Cagliari. E coprire 42195 metri merita sempre rispetto. Bravo lui e tutti i finisher, a prescindere da ogni altra considerazione tecnica.
Al secondo posto di questa lista (che non segue l’ordine d’importanza): se le informazioni che ci sono pervenute sono corrette, si tratta della numero seicento, quindi i migliori complimenti a questo decano della distanza regina.
Terzo motivo, perché gli anni pesano: l’atleta del CRAL Italtel conta ben 68 primavere e dunque la sua impresa va valutata anche tenendo in considerazione questo fondamentale parametro.
Quarto aspetto da segnalare è quello relativo al tempo finale di 4h08’15”. Oltre al fatto che correre a 10 km/ora una maratona non è da tutti, specialmente a quell’età, va sottolineato che negli ultimi anni i suoi crono su analoga distanza si avvicinavano alle cinque ore, come documentato dalla banca dati della FIDAL.
La quinta considerazione che vogliamo evidenziare è sempre di carattere cronometrico ed è relativa ad un suo tempo parziale. Pensate che per percorrere gli 11097 metri che separavano il tappeto di rilevazione dei dieci chilometri da quello di metà gara (vedere sotto il relativo link), Tundo ha impiegato 47’13”, alla media di 4’15” al chilometro, ovvero ad oltre 14 km/ora! https://www.tds-live.com/ns/index.jsp?login&password&is_domenica=0&nextRaceId&dpbib&dpcat&dpsex&serviziol&pageType=1&id=9993&servizio=000&locale=1040
Nella seconda parte di gara il ritmo è notevolmente calato; d’altro canto, dopo la zampata appena descritta, era prevedibile. Tuttavia Tundo, con mestiere e perseveranza, non ha mollato. Malgrado il percorso fosse molto tortuoso, come mostrano le immagini in apertura, l’atleta non si è perso d’animo: ha tenuto la barra dritta, ha evitato di sbagliare strada, ha resistito alle sirene che lo invitavano a ritornare subito al traguardo ed ha portato in porto la nave per la seicentesima volta (più o meno: al 31 dicembre le sue maratone e ultra registrate erano 574). Chapeau!
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