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Ago 22, 2023 1228volte

Cartoline da Budapest - seconda puntata

RISULTATI E PROGRAMMA

Dopo il pezzo di lunedì e con cadenza casuale, proseguiamo con le impressioni a ruota libera dalla poltrona di casa, guardando i mondiali di Budapest. Grazie per le Vostre impressioni direttamente in calce a questo articolo o sulla pagina facebook di Podisti.net

Le catene dei velocisti: passa il tempo e malgrado gli sprinter si giochino medaglie e reputazione per pochi centesimi di secondo, molti di loro continuano a presentarsi sulla linea di partenza con gioielli ed altri oggetti che sembrano poco pratici, catene d'oro che aumentano il peso e diminuiscono l’aerodinamicità. Chi ci capisce è bravo.  

Cavallina storna: la Cavalli si gioca con dignità la sua finale dei 1500 dove evita il cucchiaio di legno e si migliora nuovamente. Super.

Dosso invisibile: no, non parliamo di un dosso stradale mal segnalato che ci rovina le sospensioni dell’auto, ma della povera Zaynab Dosso che eguaglia con 11”14 il record sui 100 metri della Levorato e non se la fila nessuno in prima pagina, nemmeno sui quotidiani sportivi. Alla faccia della parità di genere e della sensibilità per l’atletica.

Per Ayomide domani titoli a otto colonne? Record sui 400 ostacoli per la Folorunso che abbatte la barriera dei 54 secondi con 53”89. Subirà lo stesso trattamento della Dosso? Di sicuro non da Podisti.net: complimenti a lei e alla Dosso.

La Iapichino delude (?!?): perché a 21 anni e dopo aver già conquistato un argento europeo, arriva “solo” quinta ai mondiali. A  6 cm da una medaglia. Mamma Fiona sale sul podio iridato a 26 anni…

Tamberi immenso guascone, cancella i 3000 siepi: per lo stesso motivo per cui l’argento di Fabbri ha oscurato i 10000 metri donne, stasera la regia indugia su gara e festeggiamenti di un monumentale Tamberi. Ci saremmo accontentati del doppio riquadro mentre faceva il giro sulle tribune, troppo intelligente come scelta?

Bravi gli ottocentisti, male il nonnismo: Barontini e Tecuceanu spiegano come si corre una batteria mondiale, il giovane Francesco Pernici è il primo dei non qualificati per 13 centesimi, malgrado capisca bene cosa stia succedendo e lucidamente vada al comando per aumentare il ritmo e relativi tempi di ripescaggio. Comportamento più maturo di chi gli ha tagliato i capelli come un pellerossa solo perché era all’esordio in azzurro.

Medaglie subito: bella l’innovazione di consegnare nell’immediato dopogara le tre medaglie per foto di rito a caldo con la medaglia al petto.

Che invidia Faustino Pietro Alfaro: il rappresentante della Guinea Equatoriale chiude col personal best la sua batteria degli 800 metri, tempo 2’04”20. A saperlo prima, conosco diversa gente che avrebbe fatto carte false pur di ottenere la cittadinanza di questo stato africano e partecipare alla rassegna iridata.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

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