Il pagellone degli italiani a Budapest 2023
Eccoci qui a festeggiare il bel successo azzurro a Budapest, ma senza voler passare per dei bastian contrario, anche ad evidenziare cosa poteva andare meglio. Le piste di miglioramento, per evitare di finire mescolati nel pensiero unico del “tutto va bene”.
L’Italia chiude al 13° posto nel medagliere con un oro, due argenti ed un bronzo, prodezza che non riusciva da Edmonton 2001. Terzo miglior risultato di sempre, solo dietro a Goteborg 1995 e ai favolosi mondiali casalinghi a Roma 1987. Però con più medaglie di noi finiscono ben cinque nazioni europee: Spagna, Gran Bretagna, Olanda, Norvegia e Svezia.
Passando al “Placing table”, la classifica a punti che calcola anche tutti i piazzamenti fino all’ottavo posto, con 51 punti risaliamo ottavi, insieme ad Australia e Olanda. Di europei davanti c’è solo la Spagna che peraltro ha beneficiato della doppietta (maschile e femminile) sui 20 e 35 km di marcia. Quattro ori. Non saremo certo noi italiani a considerare di minor valore questa disciplina, però con la cancellazione della 50 km, sostituita dalla 35, queste gare fotocopia (con vincitori fotocopia), ci hanno lasciato alquanto perplessi. Insomma, nel Placing Table che è una fotografia più completa, ci siamo confermati leader del continente. Con francesi, belgi, austriaci e tedeschi a totalizzare, tutti insieme, una sola medaglia. Non oso immaginare drammi e processi in corso tra i nostri cugini d’oltralpe…
Venendo ai nostri settori, per come li abbiamo divisi noi:
SALTI: un oro e 14 punti grazie a San Tamberi, ma anche ad una consistente Iapichino ed ai triplisti Ihemeye e Dariya Derkach. Molto bene.
LANCI: un argento e 10 punti. Il tutto grazie al medagliato Leonardo Fabbri, pesista in ascesa ed alla continuità di Sara Fantini, sesta nel martello. Bravi anche loro.
VELOCITA’: un argento, 19 punti. Il sesto posto della Folorunso nei 400hs sarebbe stato troppo poco, ma con le staffette abbiamo recuperato alla grande. Staffette che testimoniano di un movimento solido (per metterne in campo quattro ci vuole una doppia squadra) e di una grande scuola (vedi capitolo cambi di testimone). Ottimo
MEZZOFONDO: zero medaglie, zero punti. Voto insufficiente. Tristezza attutita da qualche finalista ma fuori dagli otto ed atleti come la Cavalli, Barontini ed altri ottocentisti che ci fanno ben sperare di crescere. Oltre a Crippa e Battocletti che siamo sicuri torneranno a farsi valere.
PROVE MULTIPLE: zero medaglie, zero punti, zero atleti partecipanti. Il voto mettetelo voi… Il fatto che mancasse Dario Dester, sesto agli europei è una giustificazione, ma mostra come per essere presenti costantemente in una disciplina da nazioni evolute, servano impianti e tante strutture anche indoor che a casa nostra difettano.
MARCIA: un bronzo e 8 punti grazie a Stano e la medagliata Palmisano. La marcia c’è sempre. Molto bravi.
MARATONA: zero medaglie, zero punti, un decimo, un undicesimo ed un dodicesimo posto che sanno tanto di brodino. Il piatto che si dà ai malati, come la nostra maratona. Con enorme rispetto per chi almeno si è piazzato e senza evocare Baldini, Bordin o Straneo, il voto è sotto il fatidico sei. Poi speriamo che gli assenti (Aouani, …), chi era impegnato in pista (Crippa), chi c’era ma è come non ci fosse stato (Faniel), chi stavolta ha fatto esperienza (Chiappinelli) ci assicurino un futuro migliore. Forza ragazzi.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
1 commento
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Martedì, 29 Agosto 2023 10:13
inviato da Fabio
È un bilancio del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto... La fotografia dell'atletica italiana vede un movimento sempre più in crescita ma che si ferma sempre a 30 prima di arrivare a 31. Ok non vincere, ma non possiamo accettare che l'oro olimpico Jacobs non arrivi neanche in finale. Idem per Crippa. Un solo oro non basta. Grazie Rodolfo per le tue pagelle e analisi.
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