Squalifiche federali, ovvero il pasticciaccio brutto di Deruta
21 aprile - L’edizione 2024 di “Per le vie della ceramica”, che tutti gli anni si corre a Deruta in provincia di Perugia, è stata funestata da una inverosimile sequela di squalifiche ai danni di atleti tesserati con gli Enti di promozione sportiva. A quanto riportato da alcuni dei podisti estromessi, ciò è la terza volta che accade nelle ultime settimane, e sempre ad opera di un giudice particolarmente ligio alle disposizioni, a mio avviso assai discutibili, della Fidal.
Fidal che, nel periodo della firma delle convenzioni con gli stessi Eps, ha emanato il 12 aprile una circolare di carattere draconiano, di cui riportiamo integralmente il testo:
“Come da indicazioni nazionali si comunica che alla data odierna gli Enti di Promozione Sportiva che hanno sottoscritto la convenzione con la Federazione Italiana di Atletica Leggera sono ASC, CSAIN e LIBERTAS.
Per quanto sopra, gli Enti che non hanno aderito non potranno far partecipare i propri tesserati alle manifestazioni regionali FIDAL e altresì non potranno inserire nel Calendario FIDAL condiviso le manifestazioni organizzate dagli Enti stessi o dai propri affiliati.
Conseguentemente, in tali eventi non potranno partecipare gli atleti tesserati della Federazione in virtù del solo tesseramento FIDAL, ma soltanto in funzione di un eventuale doppio tesseramento con l'EPS (non potendo fare apparire in classifica il codice ed il nome societario FIDAL).
Altresì non potranno essere presenti in tali manifestazioni i giudici di gara e i rappresentanti istituzionali federali, in funzione dei propri ruoli FIDAL.
Da non trascurare anche le possibili e discendenti conseguenze in punto assicurativo e fiscale.”
Ora, secondo indiscrezioni, sembra che alcuni degli Enti più rappresentativi, come l’Uisp e l’Endas, abbiano iniziato un vero e proprio braccio di ferro con la Fidal per almeno ottenere la possibilità di far partecipare i propri iscritti alle gare nazionali di tipo “bronze”, ovvero di minor rilevanza rispetto alle “gold” e le “silver”.
Pertanto, la succitata circolare sembra tesa a fare pressione sugli stessi Enti, costringendoli, come fu ai tempi dell’istituzione della runcard – che personalmente considero un permesso a competere che contrasta con i principi di libertà insiti in ogni disciplina sportiva– a firmare le nuove convenzioni a prescindere dal loro effettivo contenuto.
Tra l’altro, le squalifiche inflitte a Deruta, in questa triste mattinata di sport, appaiono assai discutibili, siccome la gara si svolgeva anche sotto l’egida dell’Endas, in quanto valevole come terza prova del suo circuito regionale. Quindi non si comprende su quale base un giudice Fidal possa impedire a persone tesserate con un altro Ente, che tra l’altro avevano già pagato la tassa di iscrizione, di gareggiare in una manifestazione del medesimo Ente.
Mi sembra evidente, così come in molti altri settori della nostra vita sociale, che pure nello sport amatoriale il peso della burocrazia e delle norme, spesso insensate, tenda a paralizzare ogni attività, spingendo molti appassionati ad uscire dai circuiti organizzati. Tutto questo, almeno per quanto riguarda l’Umbria, sembra trovare una conferma nel continuo calo nel numero delle gare e nel livello di partecipazione alle stesse che si registra da quando è stata istituita la Runcard, alias permesso a competere.
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