A Roma pioggia di medaglie, vuoti in tribuna e conti in profondo rosso
Siamo circa a metà strada di questa 26^ Edizione dei campionati Europei di Atletica a Roma, ma quanto visto ci consente già di fare un primo bilancio della manifestazione sotto diversi punti di vista.
Cominciando con quello sportivo, dove l’Italia sta stravincendo. Ori, argenti e bronzi a pioggia che ci portano saldamente in testa al medagliere e ai maligni che insinuano come qualcuno dei nostri avversari sia rimasto a casa in preparazione dei giochi olimpici di Parigi, ricordiamo che gli assenti hanno sempre torto e soprattutto che le misure non mentono, quindi il 13”05 di Simonelli sui 110 ostacoli o i quasi 22 metri e mezzo di Fabbri nel peso sono risultati di assoluto valore mondiale. Una squadra bella, giovane, in crescita, unita e solidale. Completa in tutte le famiglie dell’atletica. Da marcia, velocità, ostacoli, salti, lanci, prove multiple, arrivano allori o primati italiani. Senza dimenticare i nostri prediletti fondo e mezzofondo. Ad una regale Battocletti, sui 5000 la norvegese Grovdal apparecchia la gara perfetta, facendo da inconsapevole lepre fino allo splendido finale di Nadia in 14’35”29 con vittoria e record nazionale. Bene anche Yeman Crippa che soffre il caldo e qualche problemino fisico, ma alla fine porta a casa l’oro in mezza maratona. Doppietta completata da Pietro Riva che nel rettilineo finale conquista l’argento, ma la fa grossa, salutando l'avversario appena sorpassato ad ampi gesti. Se la caverà con una ammonizione, dopo aver rischiato di perdere l'argento individuale e far perdere l’oro a squadre agli azzurri. Vorremmo essere una mosca per ascoltare cosa gli dirà coach Stefano Baldini…
Passando alle presenze sugli spalti ed eccezion fatta per la serata magica di ieri, con Jacobs, Ali e soci a fare da volano, purtroppo sulle tribune si sono visti ampi spazi vuoti e non parliamo solo delle curve, ma anche sulle tribune. Con una campagna pubblicitaria che non ha funzionato, un pricing che ha fatto arrabbiare chi ha comprato i biglietti a prezzo pieno poi ridotti del 40%. Neppure gli ingressi per 1 euro destinati alle scuole ci hanno messo una pezza. E pensare che parliamo di un Olimpico che rispetto ai 65000 posti abituali, ha una capienza ridotta a circa 40000.
Concludiamo con i conti. Secondo “Il Fatto Quotidiano”, in un pezzo firmato da Lorenzo Vendemiale, il pareggio dei conti arriverà soltanto grazie a 8,8 milioni messi a disposizione dal governo, 2 milioni a testa da Comune e Regione, ma poiché tutto ciò non bastava è dovuta intervenire la partecipata governativa “Sport e Salute” con circa 7 milioni, ma queste sono ancora cifre provvisorie. Insomma ogni medaglia, oltre agli encomiabili sforzi degli atleti, costerà cara anche a noi contribuenti. A nostro avviso non un bell’esempio di gestione da parte della FIDAL, a cui ovviamente e come sempre lasciamo il diritto di replica.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net