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Nov 17, 2024 647volte

Pensieri sparsi dalla 5 Mulini

Il Mulino Meraviglia Il Mulino Meraviglia Foto: R. Lollini

SERVIZIO FOTOGRAFICO

E’ andata in archivio da poche ore, oggi domenica 17 Novembre, la 92^ Edizione della “5 Mulini”. Gara “Gold Level” valida per il World Cross Country Tour, privilegio che in Italia divide solo con i vicini di casa del Campaccio. Un’ottima occasione anche per i master per cantare nel “Teatro alla Scala del Cross” e poi godersi lo spettacolo in prima fila con i campioni di questo sport. Da non perdere. Qui trovate le classifiche. Sulle gare, vincitori e celebrazione dell’evento, vi lascio al Comunicato Stampa degli organizzatori. Da parte mia non posso che confermare come questo spostamento da gennaio a novembre della gara, che peraltro ci ha costretto ad un’attesa di oltre venti mesi, sembra averle fatto molto bene. A cominciare dal meteo. Settimana precedente senza piogge, giornata solatia che ha messo i runner nelle migliori condizioni possibili. Sarò stato sfortunato, ma a San Vittore Olona (MI) avevo beccato troppe volte gelo o fiumi di acqua. Va bene che fango e freddo, insieme a fatica sono le tre F del cross, ma qui avevano un poco esagerato. 

Il percorso resta sempre un unicum che ogni volta rapisce con il passaggio per il Mulino Meraviglia. Il tutto nell’ambito di un tracciato tecnico con diversi saliscendi ed un paio di rampe come la salita di Giovanni dove si può fare la differenza. Senza dimenticare le Rogge. Una serie di “fossetti artificiali” da saltare che se non stai attento finiscono per farti imballare o perdere il ritmo. Da segnalare anche qualche curva secca a cui va aggiunto lo slalom nel mulino. Detto questo, pare che i protagonisti della gara elite non se ne siano accorti, viste le medie al giro. Al maschile bravo Pietro Arese ed altri mezzofondisti a mettersi coraggiosamente in gioco cercando di restare davanti, ma dopo un giro e mezzo sui cinque previsti a 2e50 al mille, i keniani hanno accelerato a 2e43. E non eravamo in pista, ma sul percorso appena descritto. Alla fine il migliore italiano è stato Neka Crippa a premiare una condotta più prudente ed in progressione. Giunto undicesimo, il fratello di Yeman è sicuramente abituato a macinare tanti chilometri e probabilmente è quello che da più tempo sta preparandosi in vista degli Europei in Turchia. Esattamente l’opposto di Nadia Battocletti che dopo una magica quanto estenuante estate sta ricaricando le pile, ma con il suo talento è stata comunque capace di fare lo stesso un’ottima gara. Ultimo pensiero dedicato alla prova finale ovvero il cross corto. Novità di questa edizione. Anche qui tanto agonismo e ritmi indiavolati considerato che si correva per soli 3 chilometri. Tra le donne Marta Zenoni ha giocato al gatto con i topi, mentre tra i maschi segnatevi il nome del vincitore, Sebastiano Parolini.

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