A Milano Arena con le pezze e credibilità a pezzi
Il grido di allarme è arrivato pochi giorni fa dal neo presidente FIDAL Milano Tito Gilberti. La pista dell’Arena Civica “Gianni Brera” è ormai da rifare. Pezze, rattoppi di ogni forma, buchi, strappi sono sparsi un po’ ovunque sull’anello. Nella nostra disonorata carriera di pistard ne abbiamo visti di anelli vecchi e scalcagnati però tutti con danneggiamenti che seguivano una certa logica in termini d’invecchiamento e frequenza d’uso. All’Arena la localizzazione dei danni non sembra invece dettata da un progressivo consumo delle zone più soggette allo stesso e questo fa pensare.
Ma da quanto tempo la pista era stata rifatta? L’inaugurazione in pompa magna, presenti il sindaco Sala, Luminosa Bogliolo, Vittoria Fontana, Lorenzo Perini e Filippo Tortu è datata 15 ottobre 2020. Com’è possibile che già nel 2022, dopo solo un paio di anni la pista abbia avuto bisogno di diversi interventi? L’allora Assessore allo Sport, Roberta Guaineri, nel frattempo precocemente deceduta, pace all’anima sua, li aveva definiti “fisiologici”. Ma chi gli aveva suggerito questa giustificazione? No, non era un fatto normale, come è ugualmente anomalo che dopo quattro anni sia già finita definitivamente KO.
Non avendo prove certe, non possiamo e non vogliamo accusare nessuno, ma soltanto affidarci a delle ipotesi. Ad esempio relative alla minore qualità dei materiali usati, a cui però, a dirla tutta, si dovrebbe aggiungere anche un mancato o deficitario controllo della messa in opera degli stessi. Speriamo proprio non sia così, anzi, ne siamo certi in quanto sarebbe molto grave. Di sicuro anche per Gilberti i lavori sono stati fatti male. Altra causa o concausa da ricordare è come l’impianto stesso abbia ospitato anche eventi extra sportivi, con pesanti attrezzature montate sull’anello. La pista è stata adeguatamente protetta e controllata in fase di montaggio e smontaggio? Mentre sulla prima congettura relativa a qualità e messa in opera della pista, lo ripetiamo, non abbiamo prove, qui almeno in un caso questa eventualità è stata acclarata, ma ci sembra insufficiente per giustificare l’attuale sfacelo.
Se qualcuno ha altre spiegazioni saremo ben lieti di ascoltarle. In primo luogo in qualità di contribuenti. Di certo, lo ripetiamo, che dopo un paio di anni la pista avesse già dei rattoppi non può essere associato al consumo. Un anello dura più di un quadriennio olimpico. E questo lo sanno tutti quelli che masticano un po’ di atletica, in primis Tito Gilberti che ha dichiarato anche questo sulle colonne del Corriere della Sera. E se si vuol tirare in ballo un uso massiccio della stessa, nemmeno questa causa regge come spiegazione. Se pensiamo agli utenti, non dimentichiamo che nessuno dei seppur tanti bambini che la usa indossa scarpe chiodate. Quelle che in sostanza provocano la maggiore usura. In ogni caso, un’analisi rigorosa delle cause credo sia indispensabile per non ricadere con le scelte future, negli errori passati.
Tirando un pietoso velo e guardando avanti, l’augurio è che si faccia alla svelta, ma anche bene. Premesso che chi scrive non prende provvigioni da nessuno, si potrebbe utilizzare il fornitore che è leader mondiale di anelli di atletica e pavimentazioni sportive. Quello che per intenderci ha realizzato anche la pista parigina dei record alle ultime olimpiadi. Guarda caso è italiano. Costa il doppio? Tutto è relativo. Dipende anche da quanto durano i suoi materiali, probabilmente il triplo degli attuali e senza costose “manutenzioni fisiologiche” a cadenza biennale.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Lascia un commento
I commenti sono a totale responsabilità di chi li invia o inserisce, del quale restano tracciati l'IP e l'indirizzo e-mail.
Podisti.Net non effettua alcun controllo preventivo né assume alcuna responsabilità sul contenuto, ma può agire, su richiesta, alla rimozione di commenti ritenuti offensivi.
Ogni abuso verrà segnalato alle autorità competenti.
Per poter inserire un commento non è necessario registrarsi ma è sufficiente un indirizzo e-mail valido.
Consigliamo, tuttavia, di registrarsi e accedere con le proprie credenziali (trovi i link in fondo alla pagina).
In questo modo potrai ritrovare tutti i tuoi commenti, inserire un tuo profilo e una foto rendere riconoscibili i tuoi interventi.