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Set 05, 2018 Sebastiano Scuderi 6372volte

Quer pasticciaccio brutto della maratona di Roma 2019

Si voltano le spalle alla maratona? Si voltano le spalle alla maratona? Comitato organizzatore

Finalmente il 17 luglio, al termine dell’iter burocratico, sono state aperte le buste dei concorrenti all’organizzazione della Maratona di Roma  dal 2019 al 2024; su cinque candidature, hanno superato il primo grado in quattro:

  • Infront, azienda elvetico-cinese di marketing, che dovrà trovare un organizzatore e dunque potrebbe avvalersi dell’opera di Italia Marathon Club di Enrico Castrucci, attuale organizzatore.
  • RCS Sport – RCS Active Team, cioè la Gazzetta dello Sport (Milano Marathon). Smentito ogni interesse da parte del GS Bancari Romani (Roma-Ostia).
  • Purosangue o 42,195, già collaboratore di Castrucci nel 2016, con l’interessamento di Carlo Capalbo della Praga Marathon e Glenn Latimer, Segretario World Marathon Majors dal 2008 al 2014
  • Atleticom di Camillo Scarselli, organizzatore del Miglio di Roma, della San Silvestro e di We Run Rome, alleato con Città del Messico Marathon nella Top Ten.

Escluso Flavio Salvarezza, che faceva parte del triumvirato fondatore della Romaratona con Castrucci e Luciano Duchi. Il Presidente del CONI ha escluso il coinvolgimento della Canottieri Aniene in un primo tempo ventilato.

Ci saranno altri due gradi di giudizio: offerta tecnica e offerta economica. Ricordiamo brevemente cosa prevede il bando:
Entrate per 14.500 iscritti  € 2.141.250 (iscrizioni 1.051.250, Merchandising 90.000 e Sponsor 1.000.000) x 6 anni= 12.847.500 Valore Concessione.

Uscite € 1.776.000 (Expo, Percorso, Top Runner, Personale, Marketing, Progetti innovativi, Eventi, Uffici, FIDAL e spese legali, Canone Concessionario € 45.000)

Attivo  € 365.250 x 6  = 2.191.500

Importo base di gara € 270.000 (6 x 45.000) IVA esclusa.

Ma questo non è il primo problema per una Maratona che si dovrebbe disputare il 7 aprile 2019, come si legge sul sito di Italia Marathon Club, seppur con la specifica che nulla è ancora definito a causa del bando, ma che comunque l’Atielle s.r.l. resta titolare di ogni diritto del marchio “Maratona di Roma”.

Lo stesso Italia Marathon Club ha presentato uno dei due ricorsi al TAR del Lazio, sostenendo che il bando del Comune di Roma è illegittimo in quanto la promozione della pratica sportiva podistica non presenta connotati tali da giustificare un intervento pubblico e totalizzante, intervento che non esiste per nessuna manifestazione podistica in Italia e anche a Roma; maggior esempio la Roma – Ostia (se si capisce bene: perché un comune dovrebbe vietare a un organizzatore di allestire una maratona, e pretendere che nel proprio territorio ci sia una sola maratona sotto il controllo comunale?).

Il secondo ricorso, ancor più pregnante, è di RCS Sport, che si basa su quattro punti:

  • Impossibilità di calibrare correttamente la propria offerta tecnico-economica per assenza di un vero piano economico-finanziario di riferimento.
  • Ampia arbitrarietà della Commissione nell’attribuzione dei punteggi.
  • Clausole manifestamente illogiche e sproporzionate.
  • Tempistiche irragionevoli: il bando favorisce il gestore uscente, viola i principi sull’affidamento dei contratti pubblici, non consente l’individuazione di un esperto e qualificato organizzatore di maratone.

Tutti sanno che per promuovere un grande evento occorre almeno un anno di duro lavoro, se tutto andrà bene l’attribuzione dell’incarico avverrà per fine 2018, come sarà possibile rispettare la data del 7 aprile 2019 ?

Esiste una scialuppa di salvataggio, la FIDAL potrebbe organizzare la Maratona di Roma: ma Infront è sponsor della Federazione dal 27 luglio, solo 10 giorni dopo l’apertura delle buste, e questo ha fatto partire un altro ricorso al TAR da parte di Castrucci (che, come si è sussurrato, sarebbe un potenziale collaboratore di Infront), adombrante un conflitto d’interesse.

Come andrà a finire? chi vivrà vedrà. Vedremo alla fine se e quanto ci rimetteranno i podisti.

 

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