La Lake Garda sommersa dall’acqua e dalle polemiche: proseguirà?
La 12^ edizione della Lake Garda Marathon è stata letteralmente rovinata dal maltempo: dopo il posticipo di una settimana per via delle elezioni provinciali di Trento, imposto dal Commissariato del Governo onde “garantire l'esercizio del voto (costituzionalmente sancito e di livello superiore ad ogni altro diritto” (che già aveva portato la Lake Garda a collidere nientemeno che con Venezia oltre ad altre maratone minori nel Nord Italia), le piogge e la conseguente esondazione del Sarca che ha invaso il tratto di ciclabile tra Torbole e Arco, una porzione del percorso che i runner avrebbero dovuto percorrere, hanno portato all’annullamento della Torbole Night Run del sabato sera e, su ordine della Protezione Civile, della Maratona ‘integrale’ di domenica mattina.
Si sono disputate soltanto la Garda Run di 30 km, di fatto ridotta a 27 km, e il Memorial Stefano Ballardini di 15 km, non competitivo.
La decisione è stata annunciata poco prima della partenza da Limone, suscitando la reazione di tanti podisti, soprattutto francesi, secondo i quali gli organizzatori sapevano che il maltempo avrebbe costretto alla riduzione del percorso ma non hanno detto nulla sino all’ultimo istante.
Stefano Chelodi, presidente di Garda Supersport Srl, organizzatore della gara, ha dichiarato: “E’ scoppiato un putiferio e sono volati anche insulti nei nostri confronti. Probabilmente è stato frainteso un post che abbiamo pubblicato sabato sui social chiedendo ai partecipanti se volevano posporre la partecipazione al 2019. Al di là di questo comunque è andato tutto bene e abbiamo liberato le strade anche prima del previsto”.
Già lo spostamento di data della settimana prima aveva ridotto di 468 unità gli iscritti, divenuti dunque 1100 (sommando le varie distanze): i partenti alla fine sono stati 950, provenienti da 27 nazioni, rispetto alle 31 iniziali. A chi non poteva presenziare il 28 era stato offerto il trasferimento dell’iscrizione alla 10 km di Bardolino (25 km da Malcesine).
Sempre Chelodi ha commentato che i fatti di quest’anno portano alla necessità di una “una riflessione profonda per capire se e cosa fare in futuro. La burocrazia non ci aiuta e anche le associazioni locali che abbiamo interpellato non ci hanno fornito alcun sostegno. Siamo tutti volontari anche noi, lo facciamo per il territorio».
Si salva il lato benefico della manifestazione, con l'associazione di Malcesine “Un Sorriso Solidale”, che ha potuto comunque ricavare dei fondi per la propria opera di volontariato. “Unica nota positiva, e comunque non è poco – aggiunge Chelodi - è che in ogni caso daremo una mano a Beatrice tramite "Un Sorriso Solidale", per cercare, come avevamo detto, di garantire le cure a questa bambina di 9 anni. Speriamo possa rendersi autonoma nel camminare a breve: il nostro contributo non è mai stato messo in discussione e di certo non si ferma a causa del meteo”.
Massimo Leonardi (X- Bionic Running Team) ha vinto la Garda Run in 1h38:42 su Juri Radoani (S.A. Valchiese), secondo in 1h1:07, ed Emiliano Mazzarini (Ssd Tremalzo), terzo in 1h41:10.
Tra le donne si è imposta Diana Dardha (Atletica Alto Garda e Ledro) in 1h54:55, su Monica Carlin (GS Valsugana Trentino), seconda in 1h54:56, e sulla francese Etienne Loisel (A Caen La Forme), terza in 1h55:13.
503 i finisher; 161 nella 15km. Nel 2017 erano stati 328+312 nelle due gare maggiori, circa 440 nella non competitiva.
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