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Gen 05, 2019 Sebastiano Scuderi 4185volte

Col “Run project” , -4500 in maratona, -9000 nelle “mezze” 2018

Fuggono anche gli Stramilanini? Fuggono anche gli Stramilanini? Roberto Mandelli

Avevamo anticipato un paio di mesi fa con questo articolo la sensazione che Maratone e  Mezze maratone fossero in difficoltà: ora, alla conclusione della stagione agonistica 2018, la situazione è chiara, come impietosamente si ricava dai risultati.

Nelle Mezze maratone il totale generale delle manifestazioni è pari a 265 contro le 260 dello scorso anno, ma la partecipazione crolla da 207.110 a  198.240, con una perdita secca di 8.870 podisti, come si spiega?

Come manifestazioni la FIDAL scende da 185 a 178, ma le gare del calendario nazionale passano da 173 a 156, leggermente compensate dalle territoriali che salgono da 12 a 22; gli EPS crescono da 75 a 87.

Ancor più evidente la Caporetto del calendario nazionale nei partecipanti, con una perdita di 21.150 unità contro un guadagno delle territoriali di 3.675 e degli EPS di 8.606.

Nelle Maratone la situazione è meno drammatica, ma comunque significativa: le manifestazioni scendono da 75 a 68, la FIDAL ne perde 4 e gli EPS 3, ma, nel totale dei partecipanti, la perdita di 3208 arrivati si deve alla FIDAL,  con 3992 classificati in meno, mentre gli EPS ne guadagnano 786.

Come si spiega tutto ciò? È  necessario partire dal 2015. Dopo oltre quarant’anni dall’affermazione del podismo come sport di massa, la FIDAL si pose l’obbiettivo di dar vita ad una Riforma delle competizioni non stadia e, principalmente, della corsa su strada, dando regole precise a cui uniformarsi, forte del mandato del CONI, che le attribuisce il compito di “disciplinare e autorizzare le manifestazioni di atletica leggera in Italia”.

Fu inviato un questionario a tutti i Comitati Regionali, con 13 argomenti essenziali su cui esprimere le proprie considerazioni e i suggerimenti opportuni.

Alla fine del 2015 i Comitati Regionali furono convocati a Roma per la presentazione del Run Project da realizzare in tre anni: 2016 anno zero, 2017 entrata in vigore delle nuove norme, 2018 messa a regime del sistema con eventuali aggiustamenti.

Il 2017 fu un anno felice con un incremento di 5.480 partecipanti nelle maratone e oltre 207.000 presenze nelle Mezze Maratone: probabilmente gli organizzatori avevano creduto nella bontà del Progetto, ma i risultati, soprattutto dal punto di vista economico, sono stati deludenti e il 2018 ne ha pagato le spese.

La FIDAL sconta il suo peccato d’origine, la mentalità “da pista”, che privilegia le regole e le prestazioni, cioè l’élite, la ragion stessa della sua esistenza.

Fino al 1999, anno dell’attribuzione da parte del CONI del podismo, cioè della corsa su strada, alla FIDAL, per la Federazione esistevano solo le gare su pista, qualche maratona e alcune gare su strada con partecipazione estremamente elitaria e, quindi, ridotta.

Esistono poi anche dei pregiudizi nei confronti degli organizzatori legati alla scarsa conoscenza della realtà, basti pensare che la possibilità di una tassazione agevolata, con sconti dal 40 al 60 %, è prevista per “Società per cui è plausibile pensare che le entrate derivanti da manifestazione di Running siano reinvestite in attività giovanile e su pista”, in pratica si parte dal presupposto che organizzare una manifestazione sia una fonte di lucro!

Partendo da questa premessa è “logico” stabilire tasse di approvazione, che, per i tre gradi, Gold, Silver e Bronze assommano per la maratona 4500, 3600 e 1500 euro, per le Mezze 3000, 2400 e 900, a cui poi aggiungere la tassa di un euro per ogni iscritto. Eppure, nelle intenzioni è scritto “riformulare la tassazione per l’approvazione delle manifestazioni affinchè tutte le manifestazioni di running italiane possano stare sotto egida federale ed affinchè il ruolo di servizio della Federazione sia evidente “

Ma quale servizio? Gli 11 parametri minimi per avere la qualifica Bronze, o i 10 su 13 per essere Silver,  o i 13 su 16 per essere Gold sono validi, ma sono a carico dell’organizzatore: la FIDAL si limita a fornire l’opera dei giudici, che, come si sa, sono volontari rimborsati solo delle spese vive qualora le sostengano. In realtà la tassa di approvazione è percepita come una rendita feudale che i vassalli devono al Signore.

Ben diversa sarebbe l’accoglienza da parte dell’organizzatore se con quella cifra fosse la FIDAL a fornire i servizi necessari, a cominciare da SIGMA , sistema nato per la pista e ormai obsoleto essendo rimasto fermo all’anno di introduzione, il 2009.

Sarebbe semplicissimo raccogliere le iscrizioni alle gare contemporaneamente alla tassa d’iscrizione e poi versare la somma, al netto degli oneri dovuti, all’organizzatore.

Altrettanto semplice sarebbe fornire giornalmente all’organizzatore la situazione delle iscrizioni.

Con un’equipe FIDAL si potrebbero gestire contemporaneamente gli arrivi, la rilevazione dei tempi e le classifiche; in questo modo, oltre a tutto, si eviterebbe che molti risultati non vengano inseriti in graduatoria, in quanto non sempre i gestori di transponder si ricordano di inviarli nel formato e nei tempi  richiesti alla FIDAL.

In conclusione: l’organizzatore accetterebbe una tassa per un servizio professionale, ma rifiuta, giustamente, una imposta mascherata.

Le norme FIDAL stabiliscono che “la denominazione di Maratona e di Mezza Maratona (in qualsiasi lingua) si può usare solo se la distanza corrisponde a km. 42,195 e 21,0975 rispettivamente”; se questo fosse vero per gli organizzatori non ci sarebbe scampo, o bere o affogare, in realtà tutti sanno che il termine maratona è di uso comune per ogni manifestazione impegnativa, perfino Telethon o le sedute notturne al Parlamento, altrettanto dicasi per maratonina o mezza maratona: non sono termini esclusivi della FIDAL e, quindi chiunque può usarli, oppure basta che scriva 42 o 21 km e gli utenti sanno di cosa si tratta.

Occorre inoltre considerare che la Convenzione FIDAL – EPS stabilisce che gli Enti possono organizzare in proprio i Campionati nazionali e regionali, quindi considerando che ci sono 15 Enti e 20 regioni …fate voi i conti;  quest’anno la Maratona di Russi è già inserita nel calendario FIDAL come Campionato Nazionale UISP (e non è la prima volta per questa gara, antichissima e organizzata molto prima che la Fidal protendesse le sue mani sulle corse in strada).

In conclusione, il Run Project è arrivato al capolinea del 2018, ora si tratta di vedere come la Riforma riuscirà ad imporsi alla “controriforma” data dai fatti.

 

Diamo allora un rapido sguardo ai risultati, partendo dalla Maratona e prendendo in considerazione due item: partecipazione e media dei tempi dei primi tre classificati, maschili e femminili.

Roma si conferma la numero uno in tutti gli item con 11.705 partecipanti, 2h08’39” e 2h26’17”.

C’è però da notare una perdita nell’ultima edizione di 1.613 presenze, speriamo che le vicissitudini di questi mesi nell’assegnazione dell’organizzazione non portino altri cali.

Al secondo posto nelle presenze c’è Firenze con 7.604, 787 in meno del 2017; terza Milano con 5.556, 252 in più [ringraziamo Andrea Basso per la precisazione].

Nei tempi maschili Milano con 2h09’47” precede Firenze con 2h12’19”.

Venezia, quarta con 4.912, presenta la maggior perdita dopo Roma (percentualmente è il dato peggiore), 993 partecipanti.

Da notare che in base ai parametri FIDAL solo tre maratone sono Gold superando i 5.000 classificati, e altre tre Silver superando i 2.000.

Ragionando sui tempi maschili, le “promosse” sono  6 Gold e 7 Silver, e per i tempi femminili rispettivaente 4 e 7.

Per la stagionalità, a parte le 10 maratone in 10 giorni di agosto, il mese più “ricco” è dicembre con 9 gare, seguito da marzo e novembre con 7.

Come partecipazione invece i numeri premiano aprile con 20.552, ma influisce parecchio la concomitanza delle due più importanti maratone di Roma e Milano, un’anomalia che nessuno riesce a eliminare; secondo mese è novembre con 13.470, terzo ottobre con 6.516, poco più di dicembre che ne fa 6.408.

Per quanto riguarda le Mezze maratone, ancora Roma e Milano sugli scudi, grazie alla Roma – Ostia con 9.165 classificati e alla Stramilano con 5.627: ma entrambe con forti perdite, 809 e 731 rispettivamente.

Al terzo posto Verona con 5.432, in lieve crescita, 42 partecipanti in più; ottima quarta piazza per Napoli con 5.291 e un incremento di 1.486 classificati.

In base ai parametri FIDAL (5.000) queste quattro rientrano nella sfera Gold, nella Silver (2.000) solo 14.

Quanto ai risultati cronometrici maschili, fa sensazione Verbania con 59’11”, davanti a Roma  e Milano a pari merito con 1h00’31”, Napoli 1h00’50”.

Nei risultati femminili rivincita di Roma e Milano con 1h09’29” e 1h10’16”, ma Verbania al terzo posto con 1h10’43” ribadisce  la velocità del percorso e dei partecipanti; solo 1” di vantaggio su Napoli che si conferma al quarto posto.

Anche per i risultati la schiera delle “promosse” è molto contenuta: nel maschile le Gold (1h03’00) sono 13 e le Silver (1h06’00”) 23; nel femminile le Gold (1h13’00”) sarebbero 9, ma Strà con 1h12’57” non è omologata e quindi poco affidabile;  le Silver (1h16’00”) sono 15.

Per la stagionalità, ottobre è il mese con più manifestazioni,  38; seguito da aprile, 31, settembre e novembre 30.

Come partecipazione svetta però marzo con  31.967 classificati, seguito da novembre 28.508 e febbraio 26.513.

La media generale è di 754 partecipanti a manifestazione, nel 2017 era di 800: a conferma di un calo sensibile.

Un’ultima considerazione va fatta, su 265 Mezze Maratone 247 sono Bronze, ma sotto la media sono in 191. Dovrebbe essere chiaro che certi costi non sono sostenibili dalla maggior parte degli organizzatori: per evitare dolorose rinunce o passaggi ad altri “fornitori” sarebbe opportuno limitare l’iscrizione obbligatoria nel calendario nazionale alle sole Gold e Silver, lasciando liberi i Comitati Regionali di approvare le Bronze. D’altra parte è quello che già molti cominciano a fare, non a caso le “territoriali” in un anno sono quasi raddoppiate.

Informazioni aggiuntive

Fonte Classifica: Sebastiano Scuderi

1 commento

  • Link al commento Andrea Basso Lunedì, 07 Gennaio 2019 08:13 inviato da Andrea Basso

    Caro Sebastiano, leggo sempre con interesse le tue analisi. Ti segnalo però un'inesattezza: gli arrivati di Milano Marathon nel 2018 sono stati 5.556 a fronte dei 5.304 del 2017.

    Rapporto

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