Livigno (SO) - Stralivigno e Podisti.Net festeggiano vent'anni
20 anni di Stralivigno e 20 anni di Podisti.Net, non si poteva non esserci!
In realtà partecipo ormai da diversi anni a questa manifestazione, se ricordo bene è la prima volta che si è corso senza la pioggia e con condizioni climatiche ideali, col sole che ogni tanto si nascondeva dietro nuvole mai veramente minacciose, erano pause gradite, perché a quest’altitudine, 1816 metri, l’irraggiamento solare dà fastidio quando sei sotto sforzo.
L’ambizioso progetto di partire dalla pista di atletica non si è materializzato per ritardi nell’ultimazione dei lavori, anche a causa del maltempo che non ha consentito di procedere più speditamente nel completamento. In compenso c’è stato un significativo miglioramento del percorso, con i primi chilometri attraverso il centro di Livigno: bella novità.
Per il resto è stata la solita Stralivigno, un primo tratto e fino al km 6 sostanzialmente in piano o leggera salita, seguito da un altro di 600-700 metri piuttosto “cattivo”, con pendenze toste. Dopo fino al km 10 è un susseguirsi di brevi salite e brevi discese su un sentiero boschivo relativamente stretto e con fondo irregolare. Ecco, secondo me è nella prima parte del percorso che ti giochi una buona parte della gara, perché dopo un ristoro (zona cambio staffetta) ed un tratto di circa 1000 metri in piano….inizia la Stralivigno, con la sua parte più impegnativa. Se ci arrivi stanco diventa tutto più complicato. Poco dopo il km 12 e fino al km 16 ci sono salite vere, con alcuni tratti…..limite ribaltamento, dove gli umani non corrono proprio. In compenso per chi piace correre nei boschi è davvero tutto bello, gli scorci panoramici sono unici, anche se è meglio non distrarsi troppo. Tanti i ristori, ne ho contati cinque e ci volevano tutti, tra l'altro, come di consueto, gestiti con entusiasmo in gran parte da ragazzi e bambini. Poco dopo il km 17 inizia la discesa, che a tratti è una vera picchiata, se non hai salvato le gambe prima non riesci a frenare, i quadricipiti, ormai esauriti, gridano vendetta. Si arriva da dove si era partiti, ma in senso inverso.
Dal km 14 all’arrivo ho corso con l’amico Antonello Deiana; in precedenza ci eravamo raggiunti e superati reciprocamente, poi abbiamo deciso che insieme si faticava meno, e di aiutarci. Così è stato, siamo arrivati insieme. Prima volta che mi succede, in genere su queste distanze mi rifila almeno 10 minuti, deve essere proprio fuori forma. Grazie della compagnia.
Bella la medaglia consegnata ai finishers, in legno, celebrativa della 20esima edizione.
Un po’ di ressa al ristoro in zona arrivo, un tavolo e qualche addetto in più non sarebbe guastato ma quest’anno eravamo veramente in tanti. A proposito, record di partecipanti classificati nella gara singola, in 914 hanno concluso entro il tempo massimo. Invece sono state 104 le staffette, tra queste ha brillato la “Monica Run”, con Monica Casiraghi e Antonella Sirtori, che hanno vinto la gara femminile.
Organizzazione complessiva sempre di ottimo livello, con la logistica ormai super collaudata presso il centro “Aquagranda”, che offriva docce, deposito borse e anche un dopo corsa rilassante, con piscina e solarium.
Alla sera, dalle ore 19, premiazioni e pasta party che in realtà è una cena completa; poi musica e balli per chi ne aveva ancora.
1 commento
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Lunedì, 22 Luglio 2019 13:22
inviato da Matteo Bragieri
Un bel percorso per chi ama queste gare che non sono veri e propri Trial ma che ti portano in paesaggi montani e dove correre 21km vuol dire anche portarsi a casa un buon allenamento di potenziamento. Sicuramente non facile e per gustare a pieno il tracciato serve un po di preparazione. Organizzata molto bene lo staff è molto competente e location ritiro pettorale e spogliatoi super.... bravi!
Matteo
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