Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Gen 11, 2020 Sebastiano Scuderi

Davvero so’ finiti i tempi cupi?

Onorevoli maratoneti a New York 2012 Onorevoli maratoneti a New York 2012 Roberto Mandelli

Tutti felici, tutti entusiasti per l’approvazione “bulgara” della mozione dell’onorevole Lupi

http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/5549-fidal-tempi-da-lupi-e-regolamenti-cupi.html

Ma chi come me vive nell’Atletica dal lontano 1955 (avevo i calzoncini corti) non lo è altrettanto.
Pensiamo proprio che una eventuale legge che dicesse agli stranieri “venite pure, nessuno vi farà pagare gabelle ai medici di medicina sportiva” sarà sufficiente ad invertire la scarsa partecipazione alle nostre Maratone?
Roma, che era il nostro fiore all’occhiello, è precipitata nel giro di cinque anni da 14.875 a 8.817 classificati. Dall’altra parte, non parliamo di New York, ma limitiamoci a Valencia 2019 con 21.542 classificati!
Qual è il problema? Ce ne sono tanti e di difficile soluzione, già con questo provvedimento, basta leggere gli atti degli “apostoli”: l’interrogazione riguarda “atleti italiani e stranieri non tesserati né con la Fidal né con federazioni straniere affiliate alla Iaaf”; il parere espresso dal Ministero della salute ricita “l’evento sportivo a cui fa riferimento l’interrogazione per i tesserati FIDAL o EPS affiliati alla Federazione Internazionale di Atletica Leggera (IAAF)”.
Prima di tutto la IAAF non esiste più, da qualche mese si chiama World Athletics: ma questa è una sottigliezza, il Ministero ha cose più importanti a cui pensare. In secondo luogo gli EPS NON sono affiliati al W.A. alias IAAF ma al CONI. Ma il Comitato Olimpico Internazionale riconosce una sola Federazione per ogni sport olimpico, per l’Atletica Leggera è la FIDAL che in questa sua veste, lei sì, è affiliata al W.A.; i tesserati EPS possono partecipare ad una Maratona o Maratonina FIDAL solo in virtù di una Runcard EPS (costo 15 euro).
Questa situazione pone già un grosso problema, la legge che sarà varata riguarderà SOLO le Maratone e Maratonine FIDAL e non anche le altre non omologate dalla Fidal ma solo dagli EPS?
Parrebbe proprio “la prima che hai detto”, le altre non possono entrare nelle graduatorie e quindi non hanno valore; e sarebbe difficile far capire a uno straniero la nostra visione dello sport, la Convenzione FIDAL – EPS ha valore solo in Italia e non si può dire che sia un esempio di bon ton.
Esiste poi un problema nazionale più volte segnalato, l’esosità della FIDAL forte della sua posizione dominante: un organizzatore solo per avere l’autorizzazione ad una Maratona Gold (almeno 3.500 classificati) deve sborsare 4.500 euro, e se putacaso volesse raggiungere i partecipanti di Valencia dovrebbe versare alla fine 27.000 euro! Quale interesse ha a raggiungere certi risultati? Meglio inventarsi distanze intermedie non omologate, ad esempio 15, 30 km largamente non competitive in modo da non dover pagare la tassa partecipazione gare, cioè un euro a iscritto. La FIDAL quest’anno ha tentato di arginare il fenomeno prevedendo 5.000 euro di multa per la presenza di non tesserati alle manifestazioni territoriali, oltre che nazionali, ma gli organizzatori sanno benissimo come dribblare i regolamenti.
Esiste poi un ultimo problema importante legato alla legge del 1982, la visita medica agonistica obbligatoria.
Purtroppo il nostro Bel Paese è il paradiso dei legulei amministrato da burosauri, uno Stato con 10.000 leggi, che tutti cercano di addomesticare o girare a proprio vantaggio.
Che la visita medica di idoneità agonistica sia utile nessuno lo nega, che sia un pannicello caldo è altrettanto risaputo: “al momento non presenta controindicazioni alla pratica sportiva agonistica”; basterebbe vedere a quali esami vengono sottoposti i calciatori per rendersi conto della enorme differenza, ma i costi sarebbero proibitivi, e già così sborsare ogni anno da 60 a 100 euro per poter correre non è piacevole. Questo è il motivo principale per cui oggi sono in numero predominante e crescente le “manifestazioni ludico motorie” per le quali non è richiesto alcun certificato.
E la soluzione?
All’americana: “io sottoscritto Pinco Pallino sono a conoscenza della normativa sulla tutela sanitaria in Atletica Leggera ed ho ottemperato a quanto in essa disposto”, un’autodichiarazione da consegnare all’organizzatore, che non deve essere obbligato a fare il Carabiniere.
L’auspicio è che da questo primo riconoscimento delle criticità esistenti a tutti i livelli si possa arrivare ad una revisione completa della corsa su strada, la vera materia del contendere. Certo che finché le Società “podistiche” non riusciranno ad avere rappresentanti nella stanza dei bottoni federale, in quanto lo Statuto esistente in pratica le estromette (i voti vengono attribuiti alle Società sulla base delle graduatorie relative solo all'attività su pista dell'anno precedente, questo di fatto esclude le Società che non fanno pista cioè i due terzi), nessuno penserà seriamente a “tempi sereni”.

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina