Le vedove del sito GPS
E’ durato circa una settimana la chiusura del sito di una nota casa fornitrice di apparecchiature GPS. Diciamo una settimana, ma di certo c’è chi ha contato giorni, ore e forse anche i minuti. Quelli che avranno provato e riprovato a connettersi, mille volte, inutilmente. Per quale motivo? Forse non conosciamo bene tutte le potenzialità del portale, ma gli apparecchi personali funzionavano. Era possibile rivedere sulle varie videate dell’orologio l’allenamento di corsa o in bicicletta o negli altri sport. Distanze, tempi, battiti cardiaci ecc ecc. Insomma tutti i dati.
Ma allora cosa mancava tanto alle vedove del portale GPS? Si, OK, chi si fa allenare a distanza non poteva mandare il link al coach, però uno poteva organizzarsi raccogliendo e trasmettendo ugualmente i dati.
Quindi perché tanto sconforto sui social e beninteso, non soltanto sul profilo della casa in questione? Come mai il loro centralino telefonico è stato letteralmente preso d’assalto? Un fiume di email spedite alle loro caselle postali?
Forse il problema era quello che non si poteva mostrare bene l’impresa del weekend agli amici di Facebook? Da cosa derivava questa schiavitù che sembrava renderere il problema comparabile ai giorni del lockdown più duro, quando non si poteva correre?
E poi, come mai facevano a praticare sport i nostri padri, senza uno straccio di GPS al polso? Ma veramente si divertivano ugualmente? Non ci credo.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net