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Set 03, 2020 5060volte

Le novità dei protocolli Fidal: riapertura ai grandi eventi podistici?

Il logo della Federazione Il logo della Federazione Foto Fidal

3 Settembre - Pubblicate sul sito della FIDAL, Federazione Italiana di Atletica Leggera, le novità dei "protocolli"  per la ripresa delle attività.

In particolare in pista, le gare dagli 800 ai 5000 esclusi vedranno 12 partecipanti per serie; dai 5000 inclusi ai 10000, marcia compresa, 16 partecipanti per serie, magari suddivisi in due differenti linee di partenza.

Per quanto riguarda la strada, le partenze, con partecipanti che indossano la mascherina per i primi 500 metri, potranno permettere scaglioni fino a 500 atleti; la partenza del successivo scaglione potrà avvenire solo al termine della procedura di partenza del precedente; il distanziamento tra atleti è  portato ad almeno un metro. 

Ecco, più dettagliatamente, quanto scritto sul sito Fidal:  

IN PISTA

Alla luce dell’apertura degli sport di contatto e delle esperienze nel frattempo maturate con le competizioni di mezzofondo in varie modalità organizzate sul territorio nazionale, la FIDAL, relativamente al numero dei partecipanti, ha maturato la decisione di aggiornare le modalità di svolgimento delle gare in pista dagli 800 metri a crescere:

  • Dagli 800 metri e fino ai 5000 esclusi, n. 12 partecipanti per serie.
  • Dai 5000 inclusi ai 10.000, marcia compresa, n. 16 atleti per serie; ove possibile gli atleti dovranno partire suddivisi in due differenti linee di partenza come da Regola Tecnica 17.5.2 (ex Regola 163).


NON STADIA

Le modifiche apportate sono poche ma rilevanti, soprattutto perché richieste dai principali organizzatori di maratone italiane, e discusse con loro:

  • partenze con mascherina fino a 500 atleti per scaglione (erano 200);
  • partenze separate da adeguato intervallo temporale, al fine di mantenere le distanze tra gli atleti: uno scaglione non può partire prima che la procedura di partenza del precedente scaglione non sia ultimata (l’intervallo era genericamente di 5 minuti, non necessariamente adeguato a contesti spaziali differenti);
  • distanziamento tra atleti portato a 1 metro (come da normativa; era 1,5 metri prudenziale).

Tra le buone pratiche (non rientra tra gli obblighi): “Come ulteriore dispositivo di protezione dal contatto e in particolare in occasione di competizioni in cui sono prevedibili stagione fredda o meteo avverso, si può ipotizzare di fornire ai partecipanti mantellina impermeabile con cappuccio da indossare prima della partenza”.

Questo il link al documento intero del protocollo organizzativo "temporaneo" non stadia: 

http://www.fidal.it/upload/files/2020/L%27Italia%20torna%20a%20correre%20-%20disciplinare%203%20settembre.pdf

 

[F. M.] Non vorrei farmi prendere dall'entusiasmo, ma questo protocollo o linea guida o raccomandazione generale (o comunque lo si voglia chiamare) mi sembra il miglior documento fidaliano da marzo ad oggi. Avendo scorso tutto il testo, a parte le ovvie precauzioni di dire che eventuali disposizioni limitative delle autorità politiche-amministrative (cioè di un qualsiasi ras locale che non vuole grane) prevarranno su tutto, mi pare che siamo davanti a un notevole miglioramento rispetto alle prescrizioni vigenti, probabilmente suggerito dagli organizzatori di maratone o eventi di massa, eventi che così potrebbero aprirsi a un numero di partecipanti elevato (curiosa però la raccomandazione delle mantelline con cappuccio se fa brutto tempo! è un'idea di qualche virologo dell'ultima moda?).
Non lasciamoci cullare da eccessivo ottimismo, ma questo potrebbe sembrare anche un via libera a corse davvero di 'quantità': non vedo traccia di un numero massimo di partecipanti. Basta che gli scaglioni non superino i 500, e che uno scaglione parta dopo che il precedente è già andato via (ma non dice a che distanza di tempo: un minuto? tre? fossero anche cinque!), e la cosa si può fare. Ci sono evidenti compromessi con la realtà, come quando si raccomanda di mantenere in corsa una distanza di 5 metri in lunghezza (fronte-retro, per intenderci) tra gli atleti (già, perchè negli sport di contatto la mantieni?!): cosa impossibile, ma peraltro indicata solo a livello di raccomandazione, senza sanzioni per l'inadempienza. Direi che siamo un po' al livello della pantomima sul riempimento degli autobus scolastici: i medici vorrebbero il 50%, ma gli amministratori che non hanno i bus o gli autisti hanno insistito per arrivare all'80%: cosa che ovviamente metterà tutti a contatto con tutti, ma che si fa finta di ignorare, o nella speranza dello stellone italico, o in nome del bene superiore dell'aprire le scuole.
Dunque, se in un autobus omologato per 50 posti ce ne staranno 40, allo stesso modo, e anzi con migliori garanzie per la salute, in un rettilineo di partenza lungo mille metri e largo venti potranno ben stare cinquemila persone... Ma andiamo piano con l'ottimismo: è sempre in agguato qualche ordinanza contingibile ed urgente che smorzi gli entusiasmi. Salvo che, anche in questo caso, il ras locale non consideri che è meglio avere i ristoranti pieni che le strade vuote di podisti...

 

 
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