Basterà “l’orgoglio” per “il riscatto”?
La FIDAL ha scelto di cambiare pagina, almeno così sembra: il Generale Parrinello ha probabilmente pagato la sua lunga permanenza al fianco di Alfio Giomi, non dava sufficienti garanzie di novità.
La prima votazione aveva visto Parrinello con 24.286 voti (41,17%), davanti a Mei 21.563 (36,56%) e Fabbricini 13.140 (22,27%), totale voti 58.989.
Al ballottaggio Mei è salito a 31.051 (53,6%) contro 26.917 di Parrinello (46,4%) totale voti 57.968, un migliaio di astenuti, quindi i fabbriciniani hanno votato in massa per Mei.
http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/6875-stefano-mei-e-nuovo-presidente-fidal.html
Ma se si va ad esaminare il nuovo Consiglio c’è da parlare di una vittoria di Pirro, infatti i “Volonterosi” di Parrinello hanno conquistato sette delle dodici poltrone: Sergio Baldo 24.581, Grazia Maria Vanni 22.745, Oscar Campari 22.396, Annarita Balzani 21.958, Sandro Del Naia 21.615 ai primi cinque posti dei dirigenti, poi i tre “Orgogliosi” di Mei: Alessio Piscini 19.879, Gianfranco Lucchi 18.920, Carlo Cantales 18.186. I Tecnici e gli Atleti hanno pareggiato, due “Volonterosi” Elisabetta Artuso 61 e Margherita Magnani 93, e due “Orgogliosi” Simone Cairoli 72 e Domenico Di Molfetta 82.
Totalmente assente la squadra di Fabbricini.
Facile prevedere un futuro incerto, se non tempestoso: le Olimpiadi da preparare nel migliore dei modi - ammesso che si disputino come stabilito -, le risorse sempre più ridotte, con la stagione su strada, quella che dà importanti introiti, che tarda a cominciare - per adesso ci si limita alle poche manifestazioni di interesse nazionale -, i minori introiti delle tasse di affiliazione e dei tesseramenti decisi dal precedente Consiglio Federale.
Tutte calamità che si sommano ai mali atavici, che rendono improcrastinabile una serie sostanziosa di riforme, a cominciare dal Gruppo Giudici Gare col progetto Advisor, una nuova generazione di cento giudici al passo coi tempi; corsi di formazione per i dirigenti; incentivazione delle Società con rendimento qualitativo e quantitativo; progetto valore per gli atleti e progetto giovani con incentivazione Juniores e Promesse; percorso di specializzazione dei tecnici per lo sviluppo di cento tecnici di élite, i top trainers; incentivazione risorse umane con valorizzazione delle competenze; management by objectives per una migliore modulazione delle retribuzioni. con la condivisione della progettualità e delle finalità federali col personale; particolare cura e attenzione a running e walking, chiave di volta della Federazione.
Tutti punti del programma “Orgoglio del riscatto” largamente condivisibili e che hanno convinto la maggioranza delle Società a votare Mei: ma quanto di tutto ciò sarà realizzabile, a prescindere dalla situazione congiunturale sfavorevole, se la maggioranza del Consiglio, che aveva aderito ad un altro programma, non si sentirà di votare a favore?
È questa la spada di Damocle che sarà difficile scansare.