Rodolfo Lollini
Canegrate pronta all’invasione di 6000 “crossisti” da 5 a 86 anni!
Canegrate (MI) è un comune di 12000 abitanti vicino a Legnano ed a circa 25 km dal capoluogo. Domenica 22 gennaio la sua “popolazione” aumenterà di circa 6000 persone grazie alla pacifica e festosa invasione dei partecipanti al IV Roccolo Cross Country che sarà la prima tappa 2023 di quel meraviglioso spot per l’atletica a tutti i livelli che risponde al nome di "Cross per Tutti".
Sono 2450 gli iscritti, ma se si tiene conto di giudici, allenatori, dirigenti accompagnatori, volontari dell’atletica PAR Canegrate e soprattutto dei genitori che accompagneranno i figli (oltre agli adolescenti sono iscritti circa 1100 bambini fino a 10 anni), anche sulla base delle esperienze precedenti non è difficile immaginare di raggiungere la cifra che abbiamo previsto nel titolo. Per tutti i nominativi degli atleti iscritti potete cliccare qui.
Ed il nome “Cross per Tutti”, è molto azzeccato se pensiamo che ai nastri di partenza avremo atleti che vanno dai 5 anni di Giulia Arcobasso, la prima classe 2017 che troviamo sull’elenco alfabetico degli esordienti, fino alla classe 1936 di un mito come Remo Andreolli: 81 anni di differenza!
Gare che partiranno alle ore 9 con una lunga serie di batterie. Terreno che si prevede asciutto ed anche abbastanza duro, visto che la colonnina di mercurio dovrebbe scendere sotto gli zero gradi. Cominceranno i master e poi le categorie giovanili dalle 11.15. Programma più corto perché le categorie Ragazzi/e (nati 2010/2011) correranno in un'unica gara per assegnare il titolo di campione provinciale.
Nella prova femminile gli organizzatori prevedono grande battaglia con in evidenza la triatleta spagnola Rocio BermEjo Blaya (Friesian Team), la brianzola Sara Gandolfi (Pro Sesto), Claudia Gelsomino (PBM Bovisio), Laura Ceddia (US Vedano), Giorgia Cantù (Atletica Brescia 1950) e la giovanissima Giorgia Franzolini (Euroatletica 2002), Senza dimenticare l'atleta di casa Martina Cimnaghi, la brianzola Chiara Fumagalli (I bocia Verano), Roberta Ghezzi (PBM Bovisio), Alessandra Renda (US S. Vittore Olona) e Nausicaa Taraschi (Pro Sesto).
Nella gara maschile elite, possibile scontro generazionale tra il brianzolo Carlo Bedin (Team-A Lombardia), 20 anni, ed il quarantaduenne maratoneta Salvatore Gambino (DK Runners). A rompere le uova nel paniere potrebbero inserirsi Andrea Secchiero (Polisportiva Movig). Gabriele Fusè (Ondaverde), la coppia dell'Azzurra Garbagnate Mattia Grifa e Tommaso Grassi e quella della Pro Sesto formata da Federico Castrovinci e Karim Bendahou.
Noi della Redazione di Podisti.net saremo sul posto per seguire questa festa a partire da “One-Million Photo” Roberto Mandelli al sottoscritto.
La Runcard è la Legione Straniera per gli squalificati FIDAL?
In questi giorni si è molto parlato di Alessandro Braconi, runner da 1h19 in maratonina, ma anche massaggiatore che trafficava in ormoni e steroidi, a cui è stata comminata una squalifica fino al 2058. Lui trentaseienne dovrà aspettarne altrettanti prima di tornare su una pista di atletica o ai nastri di partenza di una gara. Vista la cifra record, la notizia è stata ripresa anche da molti importanti quotidiani generalisti. Per rendere breve una storia piuttosto lunga, diciamo solo che Braconi aveva già patteggiato nel 2020 una squalifica di 12 anni che è stata successivamente triplicata.
Come ha fatto a cadere nuovamente in errore? Molto semplice, ha gareggiato nel 2021 e 2022. Ma in quali gare? Non competitive? Qualche tapasciata a premio? Manifestazioni organizzate da Enti di Promozione Sportiva non al corrente delle sanzioni inflitte dalla Federazione? No, no, in gare FIDAL…
Gare FIDAL?!? Come è possibile? Ci racconta tutto Maurizio Forella, Presidente dell’AVIS Marathon Verbania. Sul profilo ufficiale facebook della società, il massimo dirigente della società per cui Braconi è stato tesserato dal 2017 al 2019, precisa che i fatti relativi alla prima squalifica risalgono al 2016 e che venuti a conoscenza della sanzione comminata nel 2020, hanno immediatamente preso le distanze e radiato l’atleta, non permettendogli il rinnovo del tesseramento.
OK, ma allora chi ha tesserato “lo squalificato" consentendogli di correre liberamente? Molto semplice, spiega Forella, è stata la FIDAL stessa che ha accettato di tesserarlo con la Runcard nel 2021 e 2022. Eh si, la famosa Runcard, quello strumento con cui la FIDAL fa concorrenza (a voi trovare un aggettivo appropriato) alle società, offrendo un tesseramento a dei prezzi che conti alla mano le società non possono fare, visti gli obblighi in termini di affiliazioni e spese varie che sono obbligatorie se si vuole tenere aperta l’attività.
Insomma, oltre all’offerta speciale che taglia l’erba sotto i piedi a chi lavora tutti i giorni per fare crescere il movimento, oggi scopriamo che la Runcard è anche una specie di Legione Straniera del running italico che copia quel corpo d’oltremare francese dove era possibile arruolarsi con un'identità fittizia e senza dover rispondere a troppe domande sul proprio passato. Con buona pace degli strumenti informatici che sono a disposizione nell’anno di grazia 2023 e che consentirebbero un banale controllo incrociato. Ai confini della realtà.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Il Campaccio Master equivale ad un campionato italiano
Oggi 6 Gennaio 2023 si è svolta l’edizione numero 66 del Campaccio ed in accordo con il collega Maurizio Lorenzini Vi parlerò delle gare master, mentre lui si dedicherà al resto del programma ecco qui il suo pezzo. Competizioni master che quantomeno in tempi moderni hanno una storia più breve rispetto alla gara regina. Era il 2009 quando fu aperta/riaperta la partecipazione a veterani ed in generale agli “amatori”. Da allora siamo tornati qui a San Giorgio su Legnano (MI) almeno una decina di volte, mancando solo quando la nostra vecchia carrozzeria era in sosta dal meccanico. Ed è un vero peccato non partecipare, in quanto il tracciato è invitante e la qualità dei concorrenti molto alta.
Percorso bello e sostanzialmente immutato. Dopo i lavori nel parco che per una edizione avevano scombussolato le cose, sono ritornate tutte le diaboliche sette o otto salitelle che a partire da circa 800 metri dal via del giro da 2000, ti fanno diventare matto. Ultimo regalo l’aggiunta di un paio di pedane prima di tornare verso la pista.
Come da tradizione gli amatori hanno fatto da apripista in questa mattinata non eccessivamente fredda, ma con quell'umidità che sebbene non invitata ti entra nelle ossa. Alle ore 9.15 sono scattati i master maschili SM35 e 40. Ad avere la meglio sul plotone dei 75 atleti è stato Clemente Stefano del GAV Atletica Verbania col tempo di 17’55”. Essendo la distanza ufficiale 5240 metri significa un passo da 3’25” al chilometro. Non male su percorso simile e con un terreno comunque leggermente allentato. A completare il podio rispettivamente a 4 e 12 secondi, due SM40, ovvero Fabio Gala e Pierluca Armati.
Alle ore 9.55 è venuto il momento degli SM45 e 50 che su analoga distanza hanno fatto ancora meglio. Gruppone da 119 atleti. Primo Gabriele Beltrami dell’Unione Giovane Biella in 17’25” con Simone Paredi e Graziano Zugnoni rispettivamente argento e bronzo. Quarto posto per il primo SM50, l’albanese Dibra Andi del GS Parco Alpi Apuane che ha chiuso con lo stesso tempo del vincitore della prima manche. Insomma un livello tecnico veramente elevato se si pensa che oltre ad atleti esteri erano presenti rappresentanti di quasi tutte le regioni italiane. In questi casi paragonare la manifestazione ad un campionato italiano non è certo una provocazione.
Chiusura col botto alle ore 10.35, orario rispettato alla perfezione per una organizzazione che non ha mostrato punti deboli, ma non è una novità. Ben 255 i partenti per i maschi over 55 e tutte le categorie femminili. In effetti all’inizio gli ingorghi non sono mancati. Se possiamo suggerire una pista di miglioramento, una quarta batteria master o una diversa distribuzione delle categorie nelle manches esistenti potrebbe essere un’idea percorribile. Qui la distanza scendeva a 4000 metri, ovvero due giri grandi. L’over 55 Roberto Pedroncelli (GP Santi Nuova Olonio) ci ha messo 13’49”, il che vuol dire andare a 3’27” al chilometro, beato lui! Negli SM60 vittoria del prete volante, Don Franco Torresani. “Campione” SM65 Francesco Mazzilli, Giuseppe Macchi per gli SM70 e poi altri “soliti noti”, gli immarcescibili Ennio Villa (SM75), Aldo Borghesi (SM80) ed Oscar Iacoboni per gli SM85. Le signore non hanno fatto da comprimarie con Carla Primo (ASD Borgaretto 75) a chiudere al terzo posto assoluto in 14'28" ovvero 3'37" di media per questa wonder woman SF50! Complimenti anche alle migliori di categoria per le SF35 Luisa Gelmi, Cinzia Cucchi (SF40) e Francesca Durante (SF45): tutte e tre hanno viaggiato tranquillamente sotto i 4 al chilometro, come potete verificare navigando qui, sulle classifiche ufficiali. Completiamo l’elenco delle altre vincenti con Daniela Gilardi (SF55), Giordana Baruffaldi (SF60), Francesca Barone (SF65) ed Ornella Bondioni (SF70). Arrivederci all'anno prossimo, noi abbiamo già annotato il Campaccio in agenda.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Parkrun di San Silvestro: vincono Wu e Piermatteo
Ultima puntata dell’anno per il Parkrun milanese che corrispondeva con l'ultimo giorno del 2022. Dopo il pienone della vigilia di Natale, con la massiccia presenza da parte dell’Euroatletica 2002 di Paderno Dugnano, ieri al Parco Nord i numeri sono ritornati nella media, ma sempre sopra il centinaio di unità. Classica partecipazione molto eterogenea, da camminatori puri a runner di tutte le velocità e provenienze. Al via era possibile notare alcune magliette celebrative delle 50, 100 ed addirittura 250 presenze a testimoniare come se da un lato questo ritrovo del sabato richiami nuovi adepti, i fedelissimi rappresentino una garanzia di successo, insieme ai volontari. A questo proposito da segnalare la presenza del “Capitano” Marco Airaghi che malgrado in settimana sia stato colpito da un grave lutto familiare, non ha voluto mancare, ricevendo il caloroso abbraccio di tutti quelli che lo conoscono e gli vogliono bene.
Gara maschile che ha vissuto sul derby tra due insegnanti di Scienze Motorie, Gennaro Piermatteo dei Daini Carate e Roberto Lollini, all’ultima uscita con il GS Montestella prima del passaggio alla SAO Cornaredo. Dopo un primo giro appaiati, col tempo di 17’30” ha avuto la meglio per pochi secondi Piermatteo, il più esperto della coppia, uomo da 65’ sulla mezza. Soddisfatto alla fine anche Lollini. Il vincitore della categoria Elite al Club del Miglio 2022 era all’esordio ed ha dichiarato che tornerà volentieri, in quanto trova il tracciato divertente e molto allenante. Affermazione che ci trova assolutamente d’accordo. Sono 2500 metri da ripetere due volte con un bel misto di sterrato, asfalto ed anche erba, con leggeri, ma continui lievi dislivelli che se si va al massimo si sentono eccome. Terzo, ad oltre un minuto, Luca Rossetto dell’Ortica Team. Podio internazionale tra le donne, composto da Neve Wu, la sempiterna Roberta Ghezzi ed Anastasia Trifilenkova. Per i risultati in dettaglio potete cliccare qui.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Gran cross a Milano con Rondelli and friends
Si è disputata ieri, sabato 17 Dicembre, la seconda edizione del Milano Cross Challenge by Eset presso l’Ippodromo SNAI “La Maura” che per una volta, al posto dei cavalli del trotto, ha visto sfidarsi i purosangue con solo due gambe. Perché di certo la qualità dei partecipanti consente di fare questo paragone. Quando ci si mette di mezzo Giorgio Rondelli con la sua Top Training, di piè veloci se ne vedono tanti.
Giro che partiva e terminava sul fondo sabbioso della pista più piccola dell’impianto e poi si sviluppava per gran parte sul prato all’interno dell’anello, con diversi tracciati a seconda della categoria in gara. Lo spazio in questa zona verde non mancava, in quanto l’ovale del trotto ha un’estensione, in “corsia esterna”, di circa 1200 metri, quasi tripla rispetto agli anelli di atletica leggera. Però il manto erboso non era perfettamente piatto e quindi bisognava fare attenzione agli appoggi e lo sforzo necessario era superiore rispetto al solito. Distanza da percorrere che variava dai 900 metri per i più piccoli fino a 5 km per i senior che hanno corso i tre giri lunghi da oltre un miglio cadauno.
Tipica mattinata nebbiosa meneghina che all’inizio non consentiva nemmeno di seguire l’evoluzione della corsa per lo speaker Boscani alla partenza, poi un timido sole ha accompagnato le due batterie finali destinate agli assoluti.
Tra i giovani vittorie per Elena Irbetti (Atl. Spezia Duferco) e Riccardo Andreatta (Atl. Rotaliana) a livello Cadette/i mentre tra i Ragazzi/e vittoria per Andrea Lanzillotta (PBM Bovisio Masciago) e Anna Rondelli (CUS Pro Patria Milano) per la grande soddisfazione del papà/coach Giorgio.
Nella prova femminile in 15'58" ha trionfato Laura Pellicoro (Bracco), studentessa all’Università di Portland, con un finale poderoso che probabilmente ha imparato nel circuito cross dei college USA organizzato dalla NCAA. A soli 3 secondi si è classificata l’atleta di casa, se così possiamo dire, ovvero Nicole Svetlana Reina (CUS Pro Patria Milano), la migliore delle italiane agli Europei assoluti nel week-end scorso a Torino. Bronzo per Elisa Palmero (CS Esercito).
In campo maschile successo del britannico Alex George con un 13’56” che distrugge il primato della prima edizione. Sappiamo bene che fare delle comparazioni in questi casi è sempre difficile, però quest'anno hanno girato un minuto abbondante sotto i tempi del 2021. Bravissimo Samuel Medolago (Atl. Valle Brembana), staccato di soli 6 secondi, con Mattia Padovani (Atl. Lecco Colombo Costruzioni) a chiudere il podio in 14’10”. Solo quinto il campione europeo della staffetta mista di cross Yassin Bouih (Fiamme Gialle), a testimonianza del livello tecnico della competizione che ha ospitato atleti provenienti da Albania, Belgio, Gran Bretagna ed Ungheria.
Complimenti anche a tutti i master, specialmente quelli più anziani che hanno dovuto correre con gli assoluti in quanto non c'era una manche dedicata a loro. Qui trovate il link con tutti i risultati in dettaglio.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
FIDAL - Cosa succede in città? Qualcosa che non va!
“Cosa succede - Cosa succede in città? - C'è qualche cosa - Qualcosa che non va” è il ritornello del famoso brano di Vasco Rossi, una descrizione che bene si attaglia nel raccontare cosa succede nella cittadella dell’Atletica Italiana. Il motivo per questa affermazione viene dalla lettera aperta che al momento della pubblicazione vanta già 47 firme “pesanti”, quelle di Presidenti di società importanti in rappresentanza di tutta Italia a cui si aggiungono quelle di Presidenti Regionali FIDAL. Con tono molto educato, ma fermo, richiedono un confronto che da quanto abbiamo capito non sembrerebbe possibile nemmeno nelle sedi più naturali, come il Consiglio Federale. Ecco il testo dell’appello:
*LETTERA APERTA ALL’ATLETICA ITALIANA*
Cari amici,
sono passati ormai 21 mesi da quando si è insediata la nuova dirigenza al vertice federale.
Abbiamo vissuto momenti esaltanti grazie alle vittorie dei nostri straordinari atleti nelle varie competizioni internazionali, frutto del lavoro svolto da tecnici preparati e da un “sistema” strutturato in numerosi anni di lavoro.
Crediamo tuttavia, che al di là delle vittorie, esista un problema strutturale, organizzativo, di “visione” dell’atletica italiana che vada ricomposto e se possibile risolto, in funzione delle problematiche che le società stanno affrontando, dopo anni complicati dovuti alla pandemia e a tutto ciò che ha comportato, insieme alle nuove problematiche dovute ai rincari energetici.
Vogliamo quindi portare all’attenzione dell’atletica italiana, alla vigilia di un Comitato Nazionale e di un Consiglio Federale, fondamentali per i prossimi due anni di mandato, una serie di proposte. Per condividerle con i vertici federali, stimolando un maggior dialogo con gli stessi, per confrontarsi costruttivamente sul futuro della casa comune.
1) Il nuovo sistema di contributi – nella parte che riguarda le indennità chilometriche, in un momento di forti rincari sui costi del carburante – ha penalizzato fortemente le società. *Proponiamo di abolire la franchigia dei 100 chilometri che ha creato una insostenibile diminuzione dei rimborsi.*
2) C’è un evidente ritardo sui temi della formazione. Nel 2021, ad esempio, è uscito un solo numero di Atletica Studi. Nel 2022 ancora nessuno. *Proponiamo di dare mandato pieno al Consigliere Federale eletto in quota tecnici, affidandogli un budget chiaro e definito che gli permetta di rilanciare quello che è un vero orgoglio per la nostra federazione, una rivista apprezzata da tutto il mondo tecnico in Italia e non solo.*
3) Nel settore “strada”, siamo in un limbo. In Campagna elettorale si guardava con sospetto alla “Runcard”, tanto che alcuni ne chiedevano l’abolizione. In pratica, però, il problema non è stato affrontato svuotando di contenuti il progetto originario con un forte calo degli aderenti. Tutto il comparto strada, che rappresentava nel 2019 il 48% dei tesserati, ha subito una flessione del 13% e anche i tesseramenti Runcard sono notevolmente diminuiti. *Proponiamo quindi di strutturare uno settore federale specifico, dedicato alla “Strada”, con rappresentanti che operano sul campo, che risponda alle esigenze degli appassionati e degli organizzatori, decidendo in modo chiaro in merito al rilancio o all’abolizione della Runcard*.
4) La promozione del nostro sport passa attraverso l’immagine dei nostri campioni. In questa fase della nostra storia vantiamo diversi straordinari talenti, con un potenziale ritorno d’immagine stratosferico, basti pensare a come il solo Jacobs venga accolto in ogni occasione pubblica. Tutto questo, però, non ha permesso di raccogliere maggiori risorse economiche, né tantomeno in una strategia comunicativa che ci metta in contatto con le scuole e le giovani generazioni. La pandemia, paradossalmente ci ha aiutato essendo uno sport non di contatto che si pratica all’aria aperta. I numeri dei centri giovanili, una volta riaperte le altre attività a settembre, sono infatti in calo. *Proponiamo quindi una campagna di comunicazione e promozione “mirata”, nella quale i nostri campioni invitino i giovani a praticare l’atletica leggera, prima che si disperda l’effetto trainante dei risultati raggiunti.*
5) Il Calendario è complesso e al tempo stesso condizionato da quello internazionale. Sono anni che chiediamo di sfoltirlo, invece con lo sdoppiamento dei Campionati J/P e l’istituzione del Challenge, sono state inserite due manifestazioni in più. *Proponiamo la riunificazione dei Campionati J/P e al tempo stesso l’abolizione dei Challenge considerato dalle società una manifestazione inutile e costosa. Se l’intento è quello di dare una maggiore qualità ai Campionati Italiani Assoluti, si lavori sulle graduatorie. Ad esempio: i primi 16 per le corse e i primi 12 per i concorsi vengono ammessi ai Campionati Assoluti, sostituendo gli eventuali indisponibili scorrendo la graduatoria.*
6) **Il territorio reclama maggiori attenzioni. Basti pensare che il Comitato Nazionale è stato convocato due sole volte in 21 mesi. I comitati regionali, oggettivamente, fanno tanto sul territorio, supportando tecnici e società con le poche risorse che hanno a disposizione. *Proponiamo di aumentare la quota relativa al finanziamento del territorio in modo da poter sviluppare progetti per la scoperta e la crescita dei talenti, tutelando la più importante risorsa a nostra disposizione.*
Queste considerazioni intendono stimolare un confronto con e tra i vertici federali come con la base. Queste proposte e tematiche che non sono tuttavia esaustive dei gravi problemi che affliggono l’Atletica Italiana, sono poste all’attenzione generale perché, a nostro avviso, la dialettica interna dei vertici federali è evidentemente insufficiente e per lungo tempo ha bloccato la discussione sui problemi di carattere generale.
*Un esempio su tutti è quello relativo alla nomina del Direttore Generale di Roma 2024. Sono passati ormai più di due anni dal 10 novembre 2020, giorno in cui sono stati assegnati a Roma gli Europei, ed ancora oggi non abbiamo la figura fondamentale per l’organizzazione di questa manifestazione che torna dopo 50 anni in Italia.*
Auspichiamo che le società che vogliono dare suggerimenti, aderire al documento o segnalare problemi e disfunzioni, lo segnalino scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Parliamo insieme del nostro futuro!
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Cinese over50 corre la maratona in 3h28’ fumando per tutta la gara!
Articolo dedicato a coloro che si ammazzano di allenamenti, stanno attenti a quel che mangiano, non hanno mai fumato in vita loro e vanno a correre una maratona con l’obiettivo di stare sotto le tre ore e mezzo. Peccato che poi le cose prendano il verso sbagliato e l’obiettivo vada in fumo, sempre per restare in tema.
Notizie sconfortanti arrivano da Xinjiang, cittadina a noi sconosciuta e che si trova nel distretto di Jiande nella parte orientale della Cina, dove è stata recentemente corsa una maratona a cui ha partecipato anche un cinquantenne del quale non riusciamo a digitare il nominativo, utilizzando il molto più semplice soprannome con cui la notizia ha già fatto il giro del mondo. Lo “Zio Chen” ha chiuso la gara in 3h28’45” di real time (3h29’20” il crono allo sparo, un giudizioso 1h41’17” alla mezza). Di per sé già una prestazione lusinghiera per un over 50 ed un tempo che anche molti master più giovani si sognano. C’è però un dettaglio che lascia sbalorditi, Zio Chen l’ha fatta fumando una sigaretta dopo l’altra come anche parzialmente dimostrato dalle immagini… Record personale o forse assoluto della specialità, dopo due altre prestazioni analoghe (per tempi e sigarette no-stop) a 3h36 e 3h32 ed altre ultramaratone di 12h e 50 chilometri sempre con la stessa tecnica.
A questo punto forse non gli resta che provare a cambiare marca o tipo delle sigarette (più leggere? più forti? senza filtro?) per vedere se può migliorare ancora, oppure migliorare la tecnica di accensione in corsa che sembra lo costringa a rallentare leggermente.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
A Milano 5.000 runner contro ogni tipo di discriminazione
Domenica 30 Ottobre Milano ha accolto 5000 persone alla Run For Inclusion, la corsa nata per celebrare i valori di inclusività, diversità, sostenibilità e sport outdoor. Tra i partecipanti tanti appassionati di corsa, ma anche famiglie e gruppi di amici che hanno deciso di sposare i valori del progetto percorrendo a piedi il percorso: 7.24 km, con partenza dall’Arco della Pace verso tanti luoghi simboli di Milano, per sottolineare la necessità di un impegno costante verso questi temi. Il pettorale gara, elemento iconico per eccellenza di ogni corsa, è stato il manifesto e simbolo della Run: tutti hanno potuto scrivere un pensiero personale, trasformandolo in un messaggio della libertà d’espressione e inclusività. Tanti i protagonisti che hanno preso parte all’iniziativa a partire dalla testimonial Jo Squillo, cantautrice, conduttrice e attivista italiana, all'allenatore della Nazionale di Pallavolo Maschile Ferdinando De Giorgi e tre Ambassador d’eccezione: Arianna Talamona, campionessa di nuoto paralimpica e autrice di un blog di lifestyle dove affronta il tema delicato della moda per persone con disabilità, Danielle Madam, campionessa italiana di getto del peso e conduttrice tv famosa per la sua lotta contro le discriminazioni razziali ed Ethan Caspani, ragazzo trans di 24 anni diventato punto di riferimento per la difesa dei diritti LGBTQIA+. Sono stati due giorni ricchi di appuntamenti, con il ‘Village Run For Inclusion’, che per l’occasione ha trasformato l’Arco della Pace in un teatro di attività, stand informativi delle Associazioni Onlus partecipanti, DJ set, talk e interventi pensati per promuovere e approfondire i valori propri dell’appuntamento. Presenza fondamentale a supporto dell’iniziativa, alcune delle più importanti Associazioni, per celebrare l’inclusione a 360°. AGPD - Associazione Genitori e Persone con Sindrome di Down, AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla, CESVI, Associazione Famiglie per la Famiglia, Fondazione Francesca Rava, Fondazione Libellula, Pane Quotidiano Onlus, Sport Senza Frontiere e UICI - Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano hanno infatti corso insieme ai partecipanti per portare i propri messaggi al traguardo. Run For Inclusion è stato patrocinato dal Comune di Milano e realizzato e gestito in modo totalmente sostenibile per l’ambiente. Tutti gli aspetti del progetto, fin anche il coinvolgimento di partner e associazioni in linea con questa filosofia, sono stati curati con la massima attenzione al fine di garantire il pieno rispetto degli standard di sostenibilità.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Quando la corsa su strada diventa…orienteering!
Quello di cui vorremmo parlare oggi non è certo una novità. Insieme alle gare su strada sono nati gli errori di percorso. Ovviamente facendo riferimento a quelli fatti involontariamente, non ai furbetti del taglio. A proposito, quando avete segnalazioni, siamo pronti a darne notizia: scriveteci. Le conseguenze di tali sviste possono essere le più svariate. Di solito se riferite a chi è in testa alla corsa portano alla squalifica degli interessati. Più si va indietro in classifica e più può capitare che finiscano nel dimenticatoio. Ci sono singoli svarioni fino a disastri generali. Rammentiamo, qualche anno fa, una gara nelle vie centrali di una cittadina dell’alto milanese, dove la testa della corsa venne indirizzata nuovamente verso la strada da dove proveniva il grosso del gruppo, ancora compatto. Corto circuito, scontro frontale ed ingloriosa morte immediata della non competitiva che gli organizzatori avevano in realtà trasformata in una competitiva senza pagare le tasse alla FIDAL…. Probabilmente avevano risparmiato anche sugli addetti al percorso…
Ma basta chiacchiere e torniamo ai giorni nostri, dove registriamo una pericolosa tendenza allo sbaglio su questo tema, con una ripetitività sospetta e particolari inquietanti. Le manifestazioni che cadono in questi errori non sono alle prime edizioni, si tratta di gare FIDAL e non sono gestite da principianti. Aspetto ancora più eclatante, ad esserne protagoniste e quindi vittime non sono i tapascioni a fine gruppo, ma gli atleti nelle prime posizioni che in genere dovrebbero essere scortati da una staffetta. La corsa su strada si trasforma in orienteering ed alcuni atleti tra i più veloci che vogliono mantenere l’anonimato, ci hanno confessato come in alcuni contesti siano loro a gridare agli addetti in occasione degli incroci più problematici per domandare se stanno andando nella giusta direzione… Il mondo alla rovescia e in questo momento di faticosa ripresa degli eventi podistici, con numeri ancora nettamente inferiori al periodo pre pandemia, sarebbe meglio evitare questi strafalcioni. Oppure ricordare ai runner di attrezzarsi con cartina, bussola e quanto necessario per una prova di orienteering.
Rodolfo Lollini - redazione Podisti.net
A Voghera distanze spurie, record italiano negli 80m e titoli provinciali sui 1500m
Meteo perfetto sabato 15 Ottobre a Voghera (PV), con temperatura sui 20 gradi, assenza di precipitazioni ed anche di quel vento che talvolta prende d’infilata il campo giovani di via Barbieri, disturbando i mezzofondisti e rendendo “nulle” le prove dei velocisti. Il Meeting d'Autunno non prevedeva salti e lanci, ma solo corse su diverse distanze spurie come 80, 250 e 600 metri ed il campionato provinciale sui 1500. Dopo le corse destinate agli esordienti, sugli 80 metri si è registrato un nuovo record italiano, con l’atleta di casa Rosanna Rossi a fermare il cronometro sul tempo di 14”81 che migliora di quasi due secondi il primato SF65 stabilito da Vania Tassinari nel 2021 a Cesena.
Per ultimi sono scesi in campo i mezzofondisti per i 1500 metri, con serie unica al femminile che ha visto prevalere Aurora Cosca, Allieva classe 2005 dell’Atletica Vigevano, in 5’29”04, che ha preceduto in volata Ida Barone (Road Runners Club Milano) e Karin Angotti del GP Garlaschese.
Al maschile tre batterie, divise non per tempo di accredito, ma per categoria. Scelta obbligata, essendo in palio i titoli provinciali. Malgrado la premiazione solo di tesserati per la provincia di Pavia, così come al femminile, sono arrivati da fuori provincia diversi atleti che hanno approfittato di una delle ultimissime occasioni su pista proposte dal calendario. Tra gli uomini ha vinto Matteo Locatelli, anche lui della società ospitante, l’Iriense Voghera a cui vanno i nostri complimenti da condividere con i giudici FIDAL presenti. Tempo del primo 4’06.87, con il podio completato da Alessio Nicolò Guelfo (Battaglio CUS Torino) e Gabriele Ferrario (SAO Cornaredo). Per tutti i risultati in dettaglio della giornata cliccate qui.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net