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Dic 26, 2023 1523volte

Sant’Agata Bolognese celebra la 55^ “Podistica di S. Stefano”

I primi e il loro contorno I primi e il loro contorno R. Mandelli, da Italo Spina

26 dicembre – Cinquantacinque edizioni le contano pochi, in Italia: qui a S. Agata (detta “Bolognese” per distinguerla da quella sul Santerno, che sta in provincia di Ravenna e “tiene botta” come può dopo la recente alluvione), considerando le due edizioni saltate per Covid, si dovrebbe scendere per gli inizi al 1967, mentre la Polisportiva Victoria organizzatrice quest’anno ne ha compiuti sessanta.

È una gara “di confine”, tra Modena e Bologna, e negli anni ha dovuto subire concorrenze dall’uno e dall’altro capoluogo: da Bologna, per una centralissima supercompetitiva, e da Modena per le periferiche camminate di quartiere: ma se a Bologna di quella gara si ricordano solo i più anziani, a Modena nel 2023 hanno pensato saggiamente di non fare concorrenza, spostando la loro quartieriade al 31 dicembre, data in cui viceversa sono sparite sia la camminata di Crevalcore sia la maratona di Calderara (sostituita da una 7 km). Dunque oggi tutti a S. Agata, con un clima fresco ma non gelido e un sole che consentiva di mettersi in topless nel dopocorsa per cambiarsi d’abito.

Come succede da un trentennio, alla tradizionale corsa competitiva su circuito di quasi 2,7 da ripetere tre volte, si è aggiunta la serie di non competitive con lunghezza massima di 10 km, il cui valore aggiunto era rappresentato dal ritorno in grande stile dell’eroe locale Alessio Guidi, che oltre a far correre i suoi Capponi e le Galline in fuga, ha ripristinato per tutti il leggendario ristoro con spumante, che fino all’anno scorso avevamo rimpianto (vedi https://podisti.net/index.php/cronache/item/9622-ritorna-in-allegria-il-santo-stefano-santagatese-le-classifiche-possono-attendere.html). Davvero, è un bel Natale, senza Maiale.

L’impressione è stata che il più dei camminatori o non comp sia giunto da Modena, a giudicare dai tendoni soliti di Cittanova e Guglia, e quello più nuovo ma pieno di gente e di entusiasmo di Run & Fun.

A disposizione, vicino all’area tende, la palestra intitolata a “Gino Bartali – Giusto tra le Nazioni”, come se ci fosse bisogno di specificare chi era Bartali, o – addirittura – dare a intendere che la palestra gliel’hanno dedicata perché “Giusto”, altrimenti i Giri e i Tour vinti non sarebbero titolo sufficiente. Anzi, un commentatore maligno direbbe che un mezzo prete come Bartali, che offriva le maglie gialle alla Madonna, non avrebbe meritato palestre tra le Terre Rosse, specialmente perché il suo Tour vinto nel 1948 fece annullare la Rivoluzione Proletaria indetta dopo il “famoso pasticcio di luglio”, come diceva don Camillo esattamente 75 anni fa (Giovannino Guareschi La cellula di mezzanotte, 26 dicembre 1948, poi in Tutto don Camillo, 1998, pp. 315-320). Per fortuna, il Ginettaccio si è salvato in corner salvando le vite degli ebrei (e, aggiungo personalmente, salvando anche la vita di Giletta da Rovereto Secchia, col portargli in bici la medicina miracolosa), e allora, tutto finisce in gloria anche a S. Agata, e magari Elettra Lamborghini gli avrà pure concesso un reel.

Quanto alle glorie competitive, chi girava ai 5:15 /km e 180 di battito dopo 5 km (cioè quasi alla fine del secondo giro) si è visto sorpassare da un gruppetto assatanato di sei o sette ragazzotti, che filavano sotto i 3’ e stavano arrivando al traguardo dopo tre giri: ha vinto Giovanni Filippi (25 anni, Fratellanza Modena) in 23:59, 8 secondi davanti a Luis Matteo Ricciardi (imolese trentenne, già vincitore a Castel Maggiore 9 giorni fa), e 13” su Riccardo Tamassia, modenese tesserato Treviso. Il primo over 45, Fabio Perazzini da Castel S. Pietro, è 22° assoluto in 27:33; tra i 19 over 65 ha prevalso Ugo Moroni, sempre del Castel S. Pietro, in 30:26.

Prima donna assoluta in 27:59 la ventenne reggiana Elena Fontanesi (Self Montanari Gruzza), 9” davanti alla 32enne Alice Sotero (Brancaleone Asti), e 15” sulla 35enne Barbara Bressi compagna di squadra della vincitrice. C’è stata gloria anche per la reggiana Rosa Alfieri, vincitrice con 31:06 della categoria F 45-60, e la sua damigella sul podio Chiara Mezzetti, la dottoressa dietologa modenese che ha limato 14 chili ad Alessio Guidi.

Si nota un certo calo nel numero di classificati, 212 (più che dimezzati rispetto al 2017), con l’aggiunta di 80 ragazzi delle categorie giovanili, a cominciare dai nati nel 2016-2018 per finire ai più che adolescenti nati nel 2006. Qui le classifiche: https://podisti.net/index.php/classifiche/23985-55-podistica-di-s-stefano-gare-giovanili-sant-agata-bo.html?date=2023-12-26-00-00

Successo di squadra, tra i competitivi, per i Modena Runners, che con 14 hanno sopravanzato di uno i Cagnon di Pieve di Cento e il Pontelungo di Bologna, di 2 la Fratellanza Modena.

Per chi non ha vinto (danneggiato anche dalle categorie molto accorpate secondo la prassi locale: un mucchio solo per under 40, poi da 45 a 60, infine over 65; e premiazioni molto a rilento col risultato di qualche posto vuoto sui podii), gli adulti in gara nella competitiva per 10 euro hanno avuto il 40° scaldacollo personale (però griffato per l’occasione) e la 50^ bottiglietta di aceto balsamico, più un gel energetico; tradizionale la confezione di detersivo per i non competitivi da 2,50 euro. Per tutti, un buon ristoro dove i bomboloni andavano a ruba, e restava tanto gnocco, grissini, spicchi d’arancia, acqua e tè; a cui aggiungere, sui tavolini di varie società (cominciando da quelle di Alessio e da Peppino Valentini), panettoni, spumanti e bevande varie.

Adesso, cinque giorni di astinenza dagli asfalti, finché sarà un S. Silvestro moderatamente corsaiolo (qui, ma i super andranno a Bolzano o almeno... a Calderara) a instradarci adeguatamente per il cenone e i botti.

Informazioni aggiuntive

Fonte Classifica: Irunning

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