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Set 01, 2024 361volte

La diocesi di Reggio conforta i podisti residuali

La diocesi di Reggio conforta i podisti residuali R. Mandelli da Nerino Carri

31 agosto – 1° settembre. Nelle autostrade si va a passo d’uomo, e all’imbarco per lo stretto di Messina si aspettano ore (con grande gioia dei Verdi), mentre chi è rientrato nella calda Padania centrale cerca sui repertori dove possa muovere le gambe. Dal suo calendariopodismo, Giangi estrae un invito per il sottoscritto, di cui conosce la collocazione vacanziera: “potresti fermarti a Trento per la corsa il 1 settembre” (s’intende la salita al Bondone).

Eh no, sabato tiro dritto per la tangenziale di Trento (scorrevole, mentre in A 22 i tedeschi che scendono al Gardasee sono fermi), evito l’unico ingorgo endemico, tra Carpi e l’A1, cosicché alle 5 de la tarde, con una temperatura di 35 gradi, sono alle Casiglie di Sassuolo, dove la sagra della Madonna di Sotto (diocesi di Reggio, cardinal Ruini, Prodi ecc.) allestisce l’Andar per Casiglie, camminata tradizionalmente “di rientro” per gli ardimentosi, ora priva di tutta la sezione competitiva (nonché del commento di Brighenti) e con un ritrovo scomodissimo a 400 metri da iscrizioni e partenza/arrivo.

La folla non è certamente oceanica, anche perché i reggiani doc di là dal Secchia hanno la loro camminata, obbligando a una strana ripartizione anche i fotografi: il reggiano Nerino è a Sassuolo, il modenese Italo è nel reggiano. Qui comunque risultiamo in 345, con l’abituale primato del Cittanova con 64) sotto l’assistenza tecnica della Guglia di Sassuolo, su un percorso molto rinnovato (dicono, per lo stato precario di un ponticello), lungo l’asse del Secchia, in gran parte sterrato/sassoso, con saliscendi e quasi tutto al sole. Insomma, non l’ideale per invogliare a correre; e a parte i camminatori cronici, anche altri storici maratoneti (come i leggendari AlleSimo o Paolino/Maurito) si impostano sui 7:30/km, poi giunti al km 8, di fronte al traguardo, ma col tracciato che ti rimanda a nord per completare gli ultimi 3 km previsti (11 km alle cinque di un pomeriggio in agosto tra le ceramiche?), decidono di camminare e basta così.

Giangi si vendicherà mandandomi una mia foto in cui cammino appunto a 400 metri dal traguardo con una vecchia amica, assidua frequentatrice del maraturismo di Lolo, e aggiungendo l’irridente commento “Non ti sei fermato Trento TN fare Trail come mai troppo duro?”. Eh sì, per uno che 13 mesi fa ha corso la 100 km Asolo-Monte Grappa, e quattro giorni fa è salito a piedi dal passo Grosté ai rifugi Tuckett-Brentei-Alimonta in 3h45, forse salire al Bondone è troppo duro.

In compenso, AlleSimo e i Paolini mi informano sulle ultime novità tra i supermaratoneti, come il rientro di una supersqualificata che ne ha approfittato per tornare dal vecchio fidanzato, al che il penultimo compagno di-letto ha postato qualche revenge-porn (ma scusa, se ti metti con una monaca di Monza, poi ti lamenti se questa trova un Egidio meglio dotato di te?). Quanto allo sport praticato in verticale, il tema sono quei maratoneti che non stanno più nelle 7 ore e dopo l’arrivo polemizzano con l’organizzatore che li mette ftm togliendogli l’agognata “tacca”.

Si passa dal centro sportivo dove si allena il Sassuolo (neoretrocesso e che due ore dopo beccherà quattro gol in casa), e il discorso scivola su quel tal gestore dell’impianto, che dieci anni fa sparì improvvisamente lasciando in allarme “Chi l’ha visto” e nello sconforto la moglie: che non sappiamo poi quanto si sia consolata sapendo che il coniuge era “vivo, vegeto, libero” (cit. Gazzetta di Modena) ai Caraibi con una signora che sapeva come fargli passare le tristezze.

E finalmente, col sole ancora torrido, si arriva alla zona tende, ma bisogna fare altri 400 metri per il traguardo “vero”, dove le signore della Guglia servono da bere tè fresco e acqua calda; Paolino sperava di comprare gnocco fritto, ma gli dicono che ci sarà solo tra un’ora o più (scherzo da preti reggiani per farci stare a cena), e allora si torna a casa. Questo, comunque, è sport, non quello che vedremo in serata alla tv con un Napoli-Parma il cui arbitraggio fa impallidire quelli mitici di Racalbuto quando stava alle dipendenze di Moggi.

Cosicché, incontrando la mattina dopo a San Ruffino di Scandiano (sempre diocesi di Reggio), per la 27^ Camminata dei Colli, il grande scarparo juventino Pietro Boniburini, quasi quasi gli chiedo scusa per aver ricordato a volte la famosa frase attribuita all’Avvocato (“Con la quavta pavte dei dollavi che l’Intev ha speso pev pvendeve XY io ho compvato tutti gli avbitvi”). A riequilibrare la cosa provvede Angelo Giaroli (oggi è gara unica anche per i reggiani, per un totale di 500 partecipanti, ma soprattutto modenesi come mostrano i 72 del Cittanova e i 40 di Sportinsieme Formigine in testa alle classifiche), finché non si parte per una gara che l’anno scorso si doveva fare a maggio e fu fatta a giugno

https://podisti.net/index.php/cronache/item/10309-san-ruffino-quanta-gente-sui-colli-scandianesi.html :

su un tracciato piacevole tranne i primi cervellotici 3 km, un avant indrée su strada con un ridicolo giro di boa dipinto sull’asfalto al termine (e ignorato dai più); poi ripassaggio dalla zona partenza, indi su due percorsi quotati 11,5 e 8,5 (ma quello degli 8,5 è di 9,3 con 175 metri di dislivello), che sfiorano il tracciato della classica Tre croci di Scandiano e della più criticabile Scandiano-Castellarano dove quest’anno (dice ancora Paolino) a gh’era più machini che in dl’autostrèda, e quand a soun rivè me, Brighenti al m’ha fat spustèr parché a l’iva da fer i premiazioun.

Piacevoli i tratti campestri, niente traffico su quelli asfaltati e ben sorvegliati da un numero sufficiente di addetti. Doverosa la meditazione sulla lapide alla memoria di uno dei tanti preti reggiani uccisi dai partigiani dopo il 25 aprile, in quello che Guareschi definiva il Messico d’Italia per la quantità degli ammazzamenti spesso impuniti.

A reti unificate anche il nucleo dei fotografi, con Nerino Carri più sollecito a mandarci i suoi scatti (ecco la seconda cartella, pubblicata come la prima da Roberto Mandelli: https://podistinet.zenfolio.com/p1031668640 ).

Una maglietta di premio per tutti, come già ieri a Sassuolo (prezzo unificato, 3 euro a botta): ormai, prendo le misure più piccole per devolverle alla nipotina di 9 anni. Tè freddo e acqua in bottigliette a temperatura accettabile; e c’è già il gnocco fritto. Parecchi volantini in distribuzione per le non competitive reggio-modenesi delle prossime settimane, d’altronde già D’Annunzio diceva: Settembre, andiamo. È tempo di sgambare

 

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: Nerino Carri

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