Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Set 27, 2024

Manzolino (MO), la 9^ Podistica dei Somari suggella i pomeriggi d’estate 'bolognesi'

Le ghiottonerie e i ghiottoni del podismo Le ghiottonerie e i ghiottoni del podismo Roberto Mandelli

26 settembre – Rieccoci qui, come quasi ogni anno (il racconto del 2022: https://podisti.net/index.php/cronache/item/9225-manzolino-mo-la-7-podistica-dei-somari-chiude-l-estate.html ), per quella che tradizionalmente è la gara di chiusura dell’estate, ma non lo sarà quest’anno perché i modenesi hanno rinviato al 2 ottobre causa paventata alluvione (che non c’è stata, qui almeno) una stracittadina prevista il 19 settembre.

In ogni caso, Manzolino (modenese di confine, ma dalla religione e parlata bolognesi) accoglie forse 350 podisti e camminatori, secondo la falsariga già descritta anno per anno e l’abbinamento col palio dei rioni, su percorsi che ogni anno subiscono leggeri ritocchi (non nel volantino, che insiste a definirli “percosti”) e questa volta, nel giro “lungo” risultano di 6,8 km dei 7 dichiarati, in maggior parte sterrati e su gradevole fondo erboso tagliato a bella posta.

Iscrizione alla quota simbolica di 2 euro, con un ristoro intermedio (presso il solito suggestivo laghetto dei cigni) nel quale le banane erano presentate in caschi, manco fossimo a Madeira; e un ristoro finale di sola acqua fresca, ma con l’aggiunta di una appetitosa losanga di gnocco fritto, così scottante alla consegna che faccio in tempo a portarla a casa e servirla a tavola, ancora calda, al nipotino americano Mr. Alex.

Quanto ai presenti, non poteva mancare il Giuseppe Cuoghi ex hockeysta della Cavazzona e ora concittadino a Piumazzo di quel certo Valerio Massimo Manfredi archeologo che si fa credere docente universitario ma, nella realtà, è soprattutto romanziere multimilionario (che però sembra abbia una casa anche a Manzolino, nonché un pied-à-terre romano utilissimo per incontri al vertice); con lui, l’altro Giaroli (s’intende Paolo, che mi onora della sua compagnia nel primo km), Nerino Carri (finalmente pensionato con 42 anni di servizio, più altri 2 teorici per i quali una certa Coop “dimenticò” di versare i contributi), i due apaches (Mastrolia corre a torso nudo facendo strage di cuori settantenni, Rambo invece commemora le sue maratone sotto le tre ore), il principe degli scarpari Pietro Boniburini che ammira le mie Mizuno vendute da lui nel 2017 per 65 euro.
E vale la pena di ricordare il decano dei podisti, il Fregni-Bertoldino-Assantùn da Persiceto, che di anni ne assomma 99 e non va più piano di altri che il tacere è bello e sembra vengano alle corsette soprattutto per fare le scimmiette davanti all’obiettivo fotografico. Ovviamente il gruppo più numeroso è il Cittanova di Valentini con 62 iscritti, seguito dal Monte San Pietro di Bologna con 50.

“Chi ha vinto?”, mi chiede il nipotino americano (che a 4 anni gioca già i tornei di calcio nella squadra dei Green Trees, e insomma ha fissi i concetti di winner e loser, da mettere quotidianamente in palio anche per chi finisce prima il piatto di pasta asciutta): “non lo so”, è la risposta, “non mi sono informato”. In realtà hanno vinto gli “Amici del cuore” di Castelfranco Emilia, cui saranno devoluti i proventi delle iscrizioni.

Il vento stacca le prime foglie da platani o ippocastani, e sull’estate podistica bolognese, come dicono i telecronisti di calcio, anche per il 2024 cala il sipario.

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina