I Mille di Sant’Agata Bolognese
26 dicembre – Se non è la più antica d’Italia, poco ci manca: sta di fatto che alla sua 56^ edizione la Podistica di Santo Stefano ha radunato a S. Agata Bolognese 206 competitivi, per nulla spaventati dal freddo (il vero must di questa gara) e dalla quota di iscrizione di 12 euro (+ 2 sull’anno scorso, e che diventavano 17 per le last minute). L’anno scorso erano 212
https://podisti.net/index.php/cronache/item/11170-sant-agata-bolognese-celebra-la-55-podistica-di-s-stefano.html ;
non sono più i numeri pre-Covid, ma una certa compensazione viene dai non competitivi, che per 2,50 avevano a disposizione tracciati vari dai 10,4 km in giù e che (partendo quasi tutti al via ufficiale, che per l’area bolognese è una specie di miracolo) hanno intasato prima i parcheggi, ottimamente dislocati e indirizzati (ho trovato posto a quasi 1 km), poi le stradine, riempiendo l’aria gelida delle loro allegre chiacchiere.
Tra “quelli buoni”, ha vinto Luis Matteo Ricciardi (Sacmi Imola, classe ’93, secondo l’anno scorso) in 23:58 sugli 8 km, con una media cioè di 2.59/km. Per il secondo posto, Dario Fo avrebbe detto che c’è un mistero buffo, dato che è stato premiato Mattia Marazzoli (Calcestruzzi Corradini Rubiera), come da classifica cartacea; ma nel sito dei cronometristi e dell’Uisp (Irunning), 30 secondi dietro al vincitore era stato collocato, fin verso le 17, un prodigioso Alessio Abbati, maratoneta classe ’73 tesserato Modena Runners: società che registra anche il quarto posto (questa volta indiscutibile) di Riccardo Tamassia (terzo nel 2023), e fa doppietta negli M50 (in realtà, categoria accorpata tra i 45 e i 64 anni) con Fabrizio Gentile. Terzo assoluto, sia su carta sia su web, è invece il classe 2005 Nicola Morosini (US Rogno) in 24:45. Dopo le 17 la classifica è stata aggiustata anche sul web, e il buon Abbati scende al 130° posto con 35:12, contentandosi comunque di battere un’altra Marazzoli, al secolo Giulia, classe 2006 (praticamente, sua figlia).
Tra le donne ha vinto Barbara Bressi (classe 1988, Self Montanari Gruzza), terza l’anno scorso, oggi prima con 28:11 che significa 3:31/km; dopo 29” arriva Giulia Cordazzo (2002, Fratellanza Modena), mentre il terzetto è chiuso dalla classe 1980, originaria di queste parti ma tesserata Faenza 85, Fiorenza Pierli, a 49”, appena davanti all’altra Fratellanza, Aurora Imperiale, e a Demetra Tarozzi (Pontevecchio Bologna).
Confortanti le gare dei giovanissimi, divisi in varie categorie con partenze separate dopo la conclusione della gara élite:
è una tradizione che nel modenese si è persa completamente, al che seguirà la morte per estinzione del podismo nato negli anni della crisi petrolifera.
Che intanto, oggi, si è accontentato di respirare aria buona, con visione vicina sugli stagni ghiacciati, e lontana su Cimone e Cusna innevati; e dopo il traguardo, ha avuto l’omaggio dell’abituale flacone di detergente-sgrassatore (il cui prezzo copre da solo il costo dell’iscrizione); poi, in aggiunta al ristoro d’ordinanza, ha piluccato in quelli post-natalizi davanti ad alcune tende: inutile dire che il più ricco era quello del Passo Capponi, cui è stato chiesto di non allestire la solita mescita di spumante a un km dalla fine, ma si è rifatto con ogni ben di Dio nel “terzo tempo”.
Nel frattempo (come mi prega di aggiungere uno che ha sperimentato la cosa) i partecipanti alla competitiva, raggiunte le docce, trovavano l'acqua alla stessa temperatura esterna; non so se la cosa sia in relazione col mancato rinnovo della convenzione col comune, di cui parla un cartello affisso sul distributore d'acqua pubblica, ora inattivato.
Il Passo Capponi risulta terzo nella classifica per società con 52 pettorali acquistati, primo dei bolognesi (e a qualcuno la cosa rode); ma le due squadre più numerose sono modenesi, il solito Cittanova con 62 e i Runners & Friends con 56: a occhio e croce, i convenuti nella cosiddetta città della Lamborghini (che in realtà nacque e si sviluppò a Cento, parola di uno che nel 1960 guidava una Lamborghinetta) sono stati un migliaio.
Il 2024 non è finito del tutto: fra tre giorni i modenesi si ritroveranno, come ogni Natale e Pasqua, al quartiere San Lazzaro, i bolognesi a Molinella; l’ultimo dell’anno, annullata Calderara e sparita da anni Crevalcore, la scelta in regione oscilla tra Salsomaggiore e Rimini. Ma per chi non soffre di giramenti di testa, come Paolino e Maurito Malavasi, e chissà, forse pure AlleSimo, è pronto un circuito di 1000 metri a Cinisello Balsamo da percorrere 42 volte… Ad ognuno la sua croce.
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