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Mag 27, 2018 Alessio Guidi

Passatore... così non va!

Alessio Guidi Alessio Guidi Michele Trivellini

Troppe, davvero troppe biciclette e macchine al seguito dei partecipanti lungo il percorso di questa 46esima edizione della 100 Km del Passatore.
Credo che chiunque abbia partecipato alla 100 km "più bella del mondo" possa raccontare della magia del Passatore una volta scollinati dal Passo della Colla, perchè la gara si trasforma in un viaggio con se stessi al buio, ascoltando i rumori della natura, i rumori degli animali, “illuminati” dalle lucciole e, come capita spesso, anche dalla luna piena.
Questo è quello che è successo anche a me nell’edizione del 2015 ed è quello che racconto sempre quando mi chiedono che cos’è il Passatore. Invece partecipando quest’anno, la “magia” si è trasformata in una tappa del Giro d’Italia tra Firenze e la Colla e in un controesodo modello A14 in agosto tra la Colla e Faenza. In almeno 4 o 5 occasioni mi sono dovuto fermare a causa dell’incrocio simultaneo di biciclette e auto da entrambi i lati della strada, oppure quando si formavano le colonne di auto all’imbocco dei vari paesini andando verso Faenza.
Mi dispiace ma così proprio non va, il “mio problema” in gara dev’essere solo quello di come affrontare al meglio i 100 km del percorso e non quello di zigzagare tra le biciclette o stare attento a non essere investito dalle auto. Peccato, perché i volontari invece hanno fatto un gran lavoro nei vari ristori per servire ottimamente i 3.000 partecipanti e tener sempre riforniti i punti di ristoro nonostante il gran caldo, che inevitabilmente ha fatto “consumare” molto di più del solito.
Spero davvero che gli organizzatori prendano seri provvedimenti in merito agli accompagnatori per far tornare la “magia” al Passatore, altrimenti questa gara non sarà più "la più bella del mondo" ma diventerà la più pericolosa del mondo.

Passatore 2018