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Giu 02, 2018 Alessandro Anelli 3541volte

Firenze-Faenza, da 0 a 100... una promessa da rincorrere

Alessandro Anelli Alessandro Anelli Foto dell'autore

Da 0 a 100... una sfida con me stesso, un sogno da rincorrere e soprattutto una promessa da mantenere. A distanza di alcuni giorni non smetto di commuovermi ripensando al momento magico in cui, dopo 17h30m, ho tagliato il traguardo di Faenza. Niente più caldo, fatica, notte, freddo, dubbi, ansie e dolori… la dolce alba faentina ha cancellato tutto, bagnandomi gli occhi con lacrime di gioia e soddisfazione. 

Mai e poi mai avrei pensato di riuscire a concludere il Passatore. Io che fino a 4/5 anni fa neanche correvo e consideravo il podismo “una noiosa fatica”. Poi, una corsa tira l'altra, il passatempo diventa passione...5, 10, 21, 30, 42 e ora? E' una fredda sera di dicembre del 2016 quando un compagno di squadra a cui ero molto legato, già finisher del Passatore anni prima, mi lascia una proposta: "Facciamolo insieme, vedrai che bello, sarà un'esperienza di vita!". Gli dico che ci avrei pensato, in fondo non si tratta mica di una passeggiata! 

Non ho mai avuto modo di rispondergli; di lì a pochi giorni un tragico destino lo ha travolto, tradito da quelle montagne e da quella libertà che tanto amava e rincorreva. In quel momento, asciugate le lacrime, non ho esitato un secondo in più e ho deciso che mi sarei iscritto al Passatore. In quel preciso momento ho fatto una promessa a me stesso e alla memoria di Pierluigi Macchi: avrei chiuso quella gara, costi quel che costi! 

Ho dovuto attendere un anno e mezzo per coronare il mio sogno e mantenere la promessa. Nel 2017, un incidente meccanico ad un quadricipite, mi ha costretto al ritiro a Borgo San Lorenzo. Tantissima delusione ma nessun dubbio, ci avrei riprovato l'anno successivo e così è stato.

Nel 2018, una preparazione fisica e mentale più accorta mi hanno permesso di arrivare all'appuntamento carico al punto giusto, consapevole delle mie possibilità e soprattutto senza problemi fisici. Da Firenze a Borgo San Lorenzo ho corso in scioltezza, godendomi il panorama senza dare troppo peso al caldo, comunque pesante.

Sulle prime rampe della Colla la prima crisi, passata piano piano in coincidenza con il calar della sera. Lo scollinamento di metà gara è stato un primo grande traguardo psicologico. Tra l'altro ho avuto la fortuna di ricongiungermi con Fabio, Manuela e Laura, compagni di squadra e di avventura (Mario, il quarto era troppo avanti, irraggiungibile e lanciato verso il traguardo); l'unione fa la forza, avanti tutti assieme. In formazione compatta si affronta la notte facendoci coraggio l'un l'altro. Anche Marradi arriva e passa.

E' ancora lunga, ma i chilometri iniziano a calare...forza! Sempre tutti assieme raggiungiamo il km 80. Qui purtroppo finisce la strada di Emanuela e Laura (grandissime comunque), mentre Fabio - che ne ha di più di me - allunga. Resto solo, ma adesso non si molla più, Faenza è sempre più vicina.

A Brisighella le gambe si bloccano, crampi e sofferenza. Un massaggio e si riparte! Chiamo quella santa di mia moglie Jenny, mi aspetta al traguardo, mi rincuora, mi spinge e mi carica. Santa, perché la trovo al km 94, mi è venuta incontro, cammina assieme a me fino a Faenza, riaccende il mio entusiasmo e la mia determinazione. Il tempo passa, ma del tempo poco m'importa.

Ecco Faenza, ultimi due chilometri; iniziano gli applausi, i complimenti, le foto, le lacrime. Quando finalmente arrivo in vista del traguardo mi infilo una maglietta speciale, sopra c'è scritto: “GRAZIE PIER”.

Ultimi cento metri, mi sembra di volare, riesco nuovamente a correre. Alzo le braccia al cielo, sono le 8.30, ricorderò questo momento per il resto della mia vita.

Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino: Jenny, Fabio, Emanuela, Laura, Mario, tutti gli amici e compagni che mi hanno sostenuto, i miei genitori, ma soprattutto grazie a te Pier!

Promessa mantenuta, ce l'ho fatta, anzi, ce l'abbiamo fatta!

 

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