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Mag 04, 2020

Fuga di mezzanotte

I ritocchi del campanile hanno appena scandito le ore dodici. Siamo entrati nella giornata di lunedi 4 maggio 2020, quella della fase 2 e della liberazione dei runner dalle catene. La mano è già sulla maniglia della porta. Sono fuori e m’incammino verso il ritrovo dove incontrerò gli amici di sempre. Partiamo per un giretto di corsa, non ce la facevamo più. E’ una fuga di mezzanotte, ma a differenza del noto film del 1978 dove un americano scappava dalle prigioni turche, qui la sceneggiatura non è affidata ad Oliver Stone e ci sono meno colpi di scena. Però anche noi scappiamo dalla prigionia dovuta alla forzata permanenza a casa o “in prossimità” della stessa.

Subito un bel regalo. Abbiamo appena iniziato, rigorosamente ben spaziati e passa un’automobile con tre ragazze a bordo. Al posto d’insultare ci fanno i complimenti e si capisce che sono sinceri e non canzonatori. Nel giro incrociamo una ventina di altri podisti e tenuto presente che non abitiamo in una metropoli, ma in un comune da circa 20.000 abitanti, non è poi così male pensare che non siamo gli unici pazzi in giro e probabilmente non ne abbiamo incrociati degli altri.

E’ tempo di tornare a casa. Nove chilometri scarsi, non a grande velocità, ma in fondo non siamo dei campioni e la categoria è ormai over 60. Però più che sufficenti e farci finalmente riabbracciare la nostra beneamata congiunta. Si chiama Corsa.

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