Sassuolissima night: bis per 400 nostalgici. E poi?
2 settembre – Sassuolo ci ha riprovato a cinque settimane dalla camminata di S. Anna del 26 luglio http://podisti.net/index.php/cronache/item/7488-sassuolo-una-sagra-di-sant-anna-finalmente-per-tutti.html
all’incirca sullo stesso percorso (però più breve e più stradale, oltre che con arrivo-partenza spostati di 400 metri verso il centro città), e con gli stessi organizzatori, da Pippo Ansaloni alla famiglia reale Franca & Evaristo addetti alle iscrizioni. Il volantino prometteva anche lo stesso speaker Brighenti, ma così non è stato: vedete il sostituto in azione nella prima tra le foto di Teida che ci accompagneranno (n. 14: https://podistinet.zenfolio.com/p396583255 ).
Tuttavia, gli organizzatori parlano di almeno 400 iscritti, alla solita quota sociale di 2 euro cui corrisponde una bottiglia di Lambrusco dello stesso tipo già incamerato a fine luglio (oltre a una mezza minerale in funzione di ristoro).
A occhio, di questi 400 almeno 300 erano camminatori (compresa gente che fino a due anni fa correva): basta rinviare alle foto teidine da 24 a 35; più a quelle di Nerino, efficiente testimone a latere, n. 18-41): segno che la lunga pausa ‘virale’ ha inciso pure sulle prestazioni e abitudini sportive.
I primi corridori nel senso pieno del termine provano a farsi largo alle foto 36-37, 43 131 (quando vedremo camminare il professor Gualandri significherà che siamo prossimi all’Apocalisse); e bravi quei genitori che accompagnano il figlioletto in corsa (146-7, 212 di Teida; Nerino 498, 824). Inappuntabile lo stile di Eugenia Ricchetti come appare dalle foto 261 di Teida e 582 di Nerino: e con lei ci sono altre donne, che sembrano più motivate dei maschi, come la bivincitrice della maratona di Pisa Monica Bondioli della foto di Nerino 399 (guardate anche la sgnaura Cecilia della foto 423 di Teida).
Ma perché parlare male di chi cammina? (o pure di quelli che fanno yoga, compresa magari la mia ex capitana affettuosa Cristina? Vedi foto Teida 52-59). Mentre il capoluogo sta fermo (è fresca la notizia della soppressione di una non competitiva fissata in città il 15; cosicché tutto settembre scorrerà senza una sola corsa a Modena, e solo una competitiva con label Fidal nella frazione di San Donnino il 19), a Carpi e Sassuolo si corre, certo senza pretese; ma almeno, la gente riprende ad affollare le strade e i parchi, sia pur sottoponendosi al rituale obbligato e dalla dubbia utilità della compilazione dell’ennesimo modulo, in cui barri un sacco di No, al cui posto basterebbe un Sì solo: “ho il greenpass!” (Nerino foto 12-15 documenta la paziente fila per riempire le scartoffie).
Questi moduli sarebbero utili se presupponessero un successivo tracciamento: cioè, io tra una settimana mi ammalo, comunico la mia malattia agli organizzatori i quali mandano un sms di allerta a tutti gli iscritti. Cosa che ovviamente nessuno farà. Resta solo l’intento vagamente punitivo: se saltasse fuori che io ho corso con 37°6 o nei giorni precedenti ero stato in eccessiva intimità con una sieropositiva, potrei essere incriminato per false dichiarazioni o attentato alla salute pubblica. Lo trovate realistico?
Ciò premesso, il giro è totalmente in centro di Sassuolo, con partenza-arrivo nei pressi della piazza centrale dove si svolgeva la Sassuolissima classica, competitiva e no (prime 3 foto di Teida, poi 522-529 per l’addio notturno); e passaggi di poche centinaia di metri per i due parchi adiacenti al centro (chissà perché, si è preferito correre in gran parte all’esterno dello stesso parco Vistarino – eloquente la foto 39 - in cui poche settimane fa si era entrati); tracciato di 2,4 km, percorribile da una a quattro volte, con partenza libera tra le 19 e le 20.
Che altro dire, rispetto a quanto documentano le foto presenti in loco, mostrando se non altro che nei giri dal secondo in avanti (da foto 290 di Teida in poi; diciamo, dopo la prima mezzoretta di gara e fino a tarda sera) cominciano ad andare in maggioranza quelli che sollevano i piedi? Uno dei podisti fedelissimi, il Cuoghi della Cavazzona (foto 55 e 483 di Teida; 309, 653, 904 di Nerino, da cui appare che ha corso anche col buio), mi ha chiesto se torneranno mai le caratteristiche tende delle società, al cui interno ci si spogliava e si lasciavano le borse.
Mah: alla periferia nord di Sassuolo (vedere ultime foto di Teida) c’è l’annuale sagra delle Casiglie, che un tempo segnava la ripresa del podismo dopo le ferie; a Modena e a Bologna città ci sono le edizioni-principe (addirittura quella nazionale) del festival dedicato al Giornale-che-non-esiste-più: ma di gare podistiche abbinate non si sente parlare. Allora, se andiamo avanti così, gli ho risposto (e mi riferivo non al piccolo mondo del podismo, ma alla gestione in generale dell’epidemia, tra terrorismo e disinformazione, tra ordini draconiani e contrordini quasi quotidiani, tra greenpass prolungati a un anno e altri che rilasciati a giugno risultano già scaduti secondo gli scanner), le tarme o i topi faranno in tempo a rosicchiare tutte le tende e la voglia di socialità degli ex-podisti; e come diceva Gadda, l’erba che ricrescerà, la vedrà il cavallo che campato sarà.
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