Con la Maga Circe “si riparte da qui”: chapeau!
6 febbraio - Sono stati tenaci gli organizzatori della seconda edizione della “Maratona Maga Circe” e hanno vinto la scommessa di portare a compimento il primo grande evento podistico laziale del 2022 sulla piana dell’Agro Pontino. Ne va dato merito, visti tutti i lacci e laccioli derivati dall’attuale contesto che scoraggiano tali iniziative. Tre sono state le gare competitive partite da San Felice Circeo con meta alla giovane Sabaudia, con partenze scaglionate dalle ore 8,30 iniziando con la 42 km, nella bella giornata di domenica e, a seguire, la 28 e la 13 km.
Non tralascio l’aspetto materiale: la maglia tecnica mi è garbata molto, trovando originale il profilo stilizzato del nostro Belpaese con la scritta “Io riparto da qui”. Nell’aspetto pratico da segnalare la possibilità di ritirare il pettorale di gara anche domenica mattina a partire dalle ore 6,00 e i tanti torpedoni messi a disposizione per chi voleva raggiungere la partenza da Sabaudia, e viceversa una volta tagliato il traguardo. Gli scarsi primi due km circa in discesa hanno dato il veloce abbrivio sul circuito che si è sviluppato sui lunghi rettifili dei lidi di San Felice Circeo e Sabaudia e della fertile pianura circostante dove, prima della grandiosa opera di bonifica attuata durante il ventennio fascista, regnava la malaria. In prevalenza venete sono state le popolazioni che si sono insediate nell’area, e molti cognomi ne confermano l’origine. In verità, lo scenario attuale è notevolmente mutato: l’operosa e pacifica popolazione indiana, in prevalenza sikh, si è fatta carico del gravoso lavoro contadino.
Il magnifico promontorio del Circeo è risultato sempre in primo piano; si eleva a soli 541 metri, ma si ha l’impressione che sia più alto per come è slanciato: lì si può praticare arrampicata sportiva ed escursioni con viste mozzafiato a 360°. Conoscendo il posto, sconsiglio la corsa sull’affilata cresta e sui ripidissimi pendii, adatti più agli stambecchi o ai Kilian Jornet; molto meno pericoloso magari darsi al canottaggio sul lago di Sabaudia. Molto rilassante e adatta a tutti è invece la turistica passeggiata sulla bella spiaggia di Sabaudia, a partire dalla Torre Paola dove bazzicavo da bambino. Ho gradito particolarmente ai ristori la bibita della multinazionale di Atlanta.
Le note negative scaturiscono dai comportamenti di alcuni atleti che abbandonano i rifiuti (bottigliette e confezioni di alimenti energetici) lontano dai punti di rifornimento dove nessuno poi li raccoglierà (e in un paio di occasioni sono intervenuto con energici rimbrotti); e poi sono insopportabili i soliti barbogi che rasentano il patetico, ed a cui lancio un appello: siate positivi (non al tampone per carità!) e giovani nello spirito, almeno quando si gioca.
Un complimento particolare alla bella mamma che ha portato ha compimento la fatica della distanza regina spingendo il carrozzino con il suo bebè, nonché rifilandomi pure un bel distacco; e, naturalmente, all’atleta d’acciaio Giovanni Battista Torelli. Personalmente avevo messo in conto una prestazione cronometrica da trail, frequentando molto la montagna dopo aver abbandonato le impegnative sedute di allenamento stradaiole, ma sono giunto senza spremermi mezz’ora prima di quanto avessi programmato. Non pretendo di più dalla spensierata mattinata domenicale correndo la Maratona Maga Circe, e non mi addentro nelle cifre perché già comunicate. http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/8300-al-circeo-per-vincere-ci-vuole-una-fisica-bestiale.html
Per concludere, tutto è filato per il verso giusto: una organizzazione efficiente, una giornata dal sapore quasi primaverile, un paesaggio incantevole, quindi chapeau!
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