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Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

Martedì, 09 Luglio 2019 16:22

Mottola (TA) - 27^ Strapanoramica Mottolese

7 Luglio - Il fascino di Mottola e della sua Strapanoramica non possono restare indifferenti a chi ha vissuto la maggior parte delle ventisette edizioni fin qui svolte, che ne fanno una classicissima del panorama podistico pugliese.

A Mottola torno sempre volentieri, anni di Corripuglia, di duelli, di salite, di discese, di ottime organizzazioni, di pomeriggi in corsa: ricordi, tanti ricordi di una manifestazione ogni anno bella ed appassionante.

Non fa più parte del novero delle prove di Corripuglia, la sede logistica non è più in centro, ma la Strapanoramica conserva i suoi tanti aspetti positivi e francamente fa male leggere solo di 365 iscritti (per 335 arrivati): questa gara meriterebbe un numero ben più elevato di partecipanti.

Ringraziando convinta i presenti, la dinamica presidente Marisa Ciquera non si è potuta esimere nel post gara di rammaricarsi per le tante assenze, soprattutto in rapporto al grande lavoro svolto da tutti i soci della “Correre è Salute”: allo studio nuove idee per gli anni a venire, anche se francamente non è facile cambiare ciò che funziona bene…

Il quartier generale è fissato come da recente tradizione presso “Le Terrazze”, in via Matteotti, dove ampi spazi permettono di parcheggiare comodamente e di gestire in comodità le varie fasi della gara. Il panorama del quale si può godere già ripaga la presenza. Sei euro il costo dell’iscrizione che, oltre al pettorale e al chip, consente il ritiro del pacco gara caratterizzato da un utilissimo tappetino per cambiarsi nel pre e post gara con comodità. 
Notevole la presenza di liberi, oltre 300, che ricevono viceversa una maglia tecnica, che speriamo li invogli a continuare e a tesserarsi per gli anni a venire.
Giornata davvero caldissima, per fortuna spira un leggero venticello che permette a tratti di respirare: il consiglio è bere, bere tanto e non andare oltre i propri limiti su di un percorso non certamente facile.
Presenta la manifestazione Paolo Liuzzi: il caldo deve fargli bene, perché già solitamente positivo, si dimostra davvero in gran forma, commentando ogni particolare della corsa, con una verve e uno spirito che ammalia il pubblico.

Affascinante l’esposizione dei mezzi della Questura di Taranto, presente con una delegazione della Polizia Stradale e della Polizia Scientifica: tra i liberi, corre il Questore di Taranto, Giuseppe Bellassai; in più siamo a ricordare Francesco Ciquera, atleta e agente che fu tragicamente investito in servizio nel 2008, al quale è dedicato uno dei due memorial (l’altro ricorda Angelo Quarato).

Neanche troppo prolungate le operazioni di riscaldamento dei muscoli da parte degli atleti: la temperatura – siamo sui 36 gradi – non consente ulteriori sforzi e gli atleti ordinatamente completano il giro che li porta a sistemarsi dietro le transenne per una partenza ordinata e precisa. Per una maggior precisione, gli atleti organizzatori si dispongono creando un cordone umano che assicura che la linea di via non sia superata: tutto pronto, in perfetto orario, il giudice può far esplodere il colpo che dà il via alle ostilità.

Tre chilometri e gli atleti ripassano sul punto di via sull’ampia via Matteotti: eccoli, guida il gruppo Vincenzo Grieco, seguito a poca distanza da Gabriele Cangiulli, la sfida per il successo finale è affar loro. Più staccato Mino de Mito, il podio sembra essere già deciso.
Tra le donne guida Damiana Monfreda, non appare al massimo della forma, sul viso le si legge la sofferenza, ma, tranne clamorose sorprese e cedimenti, il successo dovrebbe appartenerle.

Percorso che permette di godere della visione dell’intera Mottola, dalla periferia al centro, dalle discese alle (soprattutto!) salite, in una continua contrapposizione che non permette di annoiarsi o di poter cedere.
Il tracciato, blindato al traffico, con tanto pubblico per strada o sui balconi, offre due ristori con bottigliette d’acqua: alle normali difficoltà si aggiunge anche la tradizionale scalinata, che fa bestemmiare al momento, ma che resta un piacevole ricordo a posteriori.

9500 metri circa di fatica, sudore, in un percorso quasi mai piano, e che va a favorire chi su questi tracciati ondulati si allena abitualmente, come il bravissimo Gabriele Cangiulli (Atletica Don Milani), che finalmente ritorna e torna alla grande, aggiudicandosi la gara in 32:03 per la gioia di mister Tommaso Gentile, l’inventore del miracolo Mottola nella marcia (Antonella Palmisano su tutti!).
Meno abituato alle salite, forse anche più stanco, Vincenzo Grieco, terlizzese tesserato per l’Atletica Castello di Firenze, si accontenta giocoforza del secondo posto in 32:49: bellissimo l’abbraccio tra i due dopo l’arrivo, nell’atletica vige ancora il rispetto per l’avversario.
Buon terzo posto per Mino Demito (Atl. Cisternino Ecolservizi), che chiude in 35:00, precedendo il primo master, dopo due ventenni e un diciannovenne, l’SM40 Silvano Calicchio (Montedoro Noci), quarto in 36:11. Quinto posto per il deciso Vittoriano Bianco (San Giovanni Bosco Palagianello), in 36:33, davanti al “lungo” Nicola Valentini (Taranto Sportiva), sesto in 36:42, e al coriaceo Giacomo Tanzella (Manzari Casamassima), settimo in 36:51.  Il positivo Giovanni Notarnicola (Team Pianeta Sport Massafra) è ottavo in 36:58, seguito dal tenace Vincenzo Testa (Atletica Talsano), nono in 37:03, e dal costante Salvatore Mele (Runners Ginosa), decimo in 37:08.

Al femminile, pur evidentemente provata, Damiana Monfreda (Amatori Atletica Acquaviva), mantiene il comando della corsa e si afferma in 42:23, tornando finalmente al successo; secondo posto per l’ottima Marianna Nardelli (Athletic Team Palagiano) in 43:01, e la combattiva Palma Lapadula (Polisport Ciclo Club Fasano), terza in 45:20. La ginosina di Pisa, Ilaria Pizzulli (Pisa Road Rnners Club) è quarta in 45:24, seguita dalla sempre brillante Maria Pompea Bruno (Team Francavilla), quinta in 45:45, e dall’onnipresente Mariantonietta De Tommaso (Dof Amatori Turi), sesta in 46:02. La “Runcard” Aurora Nicolò è settima in 46:24 a precedere l’ottimo duo composto da Giuseppina Russo (Atletica Talsano), ottava in 46:54, e Tundra Chiaradia (Marathon Massafra), nona in 46:56. Decima la rediviva Margherita Pignatelli (Triathlon Taranto) in 47:03.

A chiudere le graduatorie Nicola Cosimo Lippolis (San Giovanni Bosco Palagianello) e Vito Spada (Podistica Taras) in 1h15:42 in campo maschile e Tiziana Catella (Podistica Taras) in 1h17:00 in campo femminile.

Decisamente da gustare e ricordare il ristoro finale con acqua, anguria, focaccia, yogurt, gelato, il tutto servito in vassoio a persona e con possibilità di ripetere il giro! 
L’arrivo dei camminatori, la banda dei camminatori classe 1969, chiude gli arrivi; da segnalare che, in precedenza, si era svolta anche la toccante gara di 100 metri (50 più 50) di atleti diversamente… speciali!

Pronte quasi immediatamente le graduatorie, mentre gli atleti prendono d’assalto i venditori di panini, birre e di ogni forma di “integratore”; si può cominciare la cerimonia di premiazione alla presenza del giovanissimo sindaco Giampiero Barulli e dell’assessore allo sport e politiche sociali, Maria Teresa Catucci, oltre che del già menzionato questore di Taranto, Giuseppe Bellassai.
Si comincia chiaramente dai due vincitori assoluti, Cangiulli e Monfreda, che ritirano il trofeo, premi di varia natura e il paio di scarpe offerte dallo sponsor tecnico della manifestazione. A seguire la consegna dei premi ai meritevoli – i primi tre – di ciascuna fascia di età che ricevono premi tecnici o articoli di abbigliamento sportivo. Un premio va a riguardare anche i primi liberi, uomo e donna, e il vincitore della speciale graduatoria per donatori AVIS, Nicola Nicolau (Taranto Sportiva).

Ultimo atto ufficiale, la premiazione delle prime tre società per numero di arrivati complessivi: eliminatasi sportivamente la società ospitante, vince la San Giovanni Bosco Palagianello (27) su Athletic Team Palagiano (20) e Gioia Running (17), che ricevono abbndanti cesti di prodotti alimentari.  

La manifestazione è conclusa, si prosegue soltanto con l’estrazione dei biglietti vincenti dell’abbinata lotteria. Mottola è intanto fervida di vita, anche gli atleti si fermano nei vari locali.

Ennesima conferma della Strapanoramica Mottolese che ancora una volta dimostra quanto abbia a cuore gli ospiti podisti: un plauso agli organizzatori e un bravo a chi c’era! (per gli altri, la possibilità di recuperare fa un anno…)

6 Luglio - Ottima Italia nella Coppa Europa dei 10.000 metri a Londra: la squadra azzurra s’impone grazie al successo individuale di Yeman Crippa (Fiamme Oro Padova) che trionfa in 27:49.79;  completano il risultato di squadra Lorenzo Dini (Fiamme Gialle), sesto in 28:09.21, e Said El Otmani (Esercito), decimo con 28:26.02, entrambi al primato personale. 17° Daniele Meucci (Esercito) in 28:38.35.

Per l’Italia è il quinto successo maschile nella storia della Coppa Europa dopo quelli del 2002, 2013, 2015 e 2016; quello di Crippa, il secondo individuale dopo Daniele Meucci nel 2016.

In campo femminile,  l’Italia è terza  con Sara Dossena (Laguna Running) decima in 32:30.47, al primato personale (precedente di 33:11.98); Isabel Mattuzzi (Quercia Trentigrana) quattordicesima in 32:44.1. Giovanna Epis (Carabinieri) è, invece, quarta nella seconda serie in  32:59.16, personal best, con Maria Chiara Cascavilla (La Fratellanza Modena), quattordicesima in 33:47.0 (pb); Valeria Roffino (Fiamme Azzurre), diciassettesima in 33:57.85 (pb); Rebecca Lonedo (Atletica Vicentina), ventiquattresima in 35:50.45. 

Unico rammarico della serata londinese, sotto una pioggia battente sulla pista di Parliament Hill, il crono finale di Crippa, superiore al minimo di qualificazione per i mondiali di Doha (27:40.00) e persino al risultato di un anno fa quando era finito terzo: resta la netta superiorità del 22enne azzurro, non favorito certamente dal lavoro dei pacemakers e dalla pioggia.
Passati ai 5000 in 14:02, una volta usciti i pacer, è Crippa a guidare la gara, fino alla volata finale con il tedesco Amanal Petros, secondo in 27:52.25; terzo il britannico Ben Connor in 27:57.60.

Il podio a squadre è completato da Gran Bretagna (argento) e Germania (bronzo).

Le parole di Crippa: “I miei due obiettivi erano la vittoria e fare il minimo per Doha. Sono riuscito nel primo intento, purtroppo non con il tempo che volevo. Mi dispiace, la gara non è stata perfetta come lo scorso anno, le lepri sono ‘saltate’ un po’: quando ho visto 14:02 a metà gara ho capito che non ne avevano. Dal sesto chilometro in poi ci siamo dati il cambio ma non è stato abbastanza. Peccato, ma ci riproverò. Vincere è sempre bello, mi incoraggia ancora di più”.

Nella seconda serie, ottimo secondo posto con primato personale per Italo Quazzola (Casone Noceto) che chiude secondo in 28:44.97 alle spalle dell'israeliano Abuhay, primo in  28:44.74, al termine di una fantastica rimonta. Marco Najibe Salami (Esercito) è invece ventesimo in 29:50.15.

Tra le donne, la vittoria è della britannica Steph Twell in 31:08.13 che rimonta clamorosamente negli ultimi 400 metri l'israeliana Lonah Chemtai Salpeter, seconda in 31:15.78, dopo una gara sempre condotta in testa in solitaria. Terza l'altra britannica Eilish McColgan in 31:16.76. Da segnalare che la Twell non era stata schierata dalla sua Nazionale…

Nella seconda serie,vince la belga Nina Lauwaert in 32:52.29 sulla bielorussa Nina Savina, seconda in 32:52.66, e sulla turca Sevilay Eytemis, terza in 32:54.66.

Tra le squadre vince la Gran Bretagna su Spagna e (come detto) Italia.

 

30 Giugno - Edizione da record, la 44^ della Pistoia-Abetone, l’ultramaratona (organizzata dalla Silvano Fedi) di 50 chilometri con partenza da piazza Duomo a Pistoia, con circa 30  km di salita, con pendenze a tratti quasi proibitive per raggiungere quota 1388 metri del traguardo dell’Abetone; era inoltre prevista la distanza di 30 chilometri con traguardo a San Marcello Pistoiese.  

1925 i partenti da Pistoia per i vari traguardi (il precedente limite era di 1843 nel 2015), ben 968 quelli  per la 50 km (precedente 934 sempre nel 2015); 834 gli arrivati alle Piramidi, come nel 2015.

E, in più, il vincitore, il 39enne Matteo Lucchese (Avis Castel San Pietro) ottiene il terzo successo nella manifestazione (2015, 2016 e 2019), in 3h35:11, raggiungendo il primato di vittorie del russo Alexei Kononov (1995, 1996, 1997) e del rosignanese Sergio Pozzi (1980, 1981, 1982). 

Tra le donne vittoria della croata Nikolina Sustic (Mk Marjan Split), campionessa uscente e recente vincitrice del Passatore, in 4h00:28 (sesta assoluta), che non è però riuscita a battere il primato della gara detenuto dall’ungherese Simona Staicu in 3h58:19, sempre nel 2015. 

Temperatura molto alta, che causa tantissimi ritiri, con le prime fasi che registrano la battaglia tra il marocchino Jilali Jamali (Parco Alpi Apuane) e il pistoiese Massimo Mei (Atletica Castello), in gara sulla 30 chilometri. Jilali stacca Mei all’incirca al 15° km, nella “Valle del Reno”, e va a vincere in 1h56:55; secondo Mei in 1h59:18, terzo l’altro pistoiese Simone Gamenoni (La Stanca Valenzatico), vincitore nel 2018, in 2h05:22. Romina Sedoni è la prima donna in 2h32:04. 

La 50 km vive sul duello iniziale tra Lucchese ed Hajji (Atletica Castenaso) con passaggio al 14° km (Le Piastre), dopo 9 km di ascesa, in 1h01, seguiti dai lombardi Ferrari e Menegardi e dalla croata Sustic, alla quale tenta di resistere la romagnola Moroni.

Al passaggio del 30° km a San Marcello Pistoiese, Lucchese e Hajji sono ancora appaiati in 2h01, davanti a Ferrari staccato di 3 minuti, Menegardi di 8, Calzolari e la Sustic di 11’,  Bardi e Tesi di 12’.

La salita finale decide la classifica, con Matteo Lucchese che si avvia verso il successo, mentre Hajji è rimontato prima da Marco Menegardi (Bergamo Stars), il vincitore del Passatore, che termina secondo in 3h43:40, e poi da Marco Ferrari (Atl. Paratico), terzo in 3h47:32.  

Nikolina Sustic vince con distacco la gara femminile su Federica Moroni (Golden Club Rimini), seconda in 4h12:13, e sulla toscana Claudia Maretta (G.S. Lammari), terza in 4h29:09. 

Da segnalare che in gara erano rappresentate tutte le regioni italiane e ben 24 nazioni estere.

Classifiche 50 km: 

MASCHILE 1) Lucchese Matteo (Atl. Avis Castel San Pietro-BO) 3.35’11” 2) Menegardi Marco (Bergamo Stars Atletica – BG) 3.43’40” 3) Ferrari Marco (Atletica Paratico – BS) 3.47’32” 4) Hajji Mohamed (Atletica CD Castenaso – BO) 3.54’45” 5) Calzolari Alessandro (Runcard – LU) 3.56’40” 6) Maggiola Enrico (Bergamo Stars Atletica – BG) 4.06’03” 7) Benerecetti Alessandro (Tosco-Romagnola – RA) 4.08’40” 8) Rovei Giorgio (DK Runners – MI) 4.09’44” 9) Fani Roberto (Risubbiani 2008 – PO) 4.10’20” 10) Di Sandro Antonio (La Stanca Valenzatico – PT) 4.13’08” 

FEMMINILE 1) Sustic Nikolina (MK Marian Split – Croazia) 4.00’28” 2) Moroni Federica (Golden Club Intern. Rimini – RN) 4.12’13” 3) Marietta Claudia (GS Lammari – LU) 4.29’09” 4) Valgimigli Daniela (Atletica 85 Faenza – RA) 4.36’15” 5) Santini Concetta (Podistica Lucca – LU) 4.44’09”.

 

 

Venerdì, 28 Giugno 2019 22:22

Addio Vito Melito!

28 giugno - Vito Melito, ultramaratoneta mitico degli albori del podismo in Italia, nato in Campania ma oramai bolognese d'adozione, è scomparso oggi all'età di 74 anni. 

Fu protagonista delle maratone di Boston, di New York, di Ginevra, e poi soprattutto della 100 km del Passatore, da Firenze a Faenza, vinta per ben quattro volte.  

Domani, a Ferrara, prima della partenza della Diecimiglia, gli verrà tributato il saluto di tutti gli sportivi

Per ricordare meglio l’uomo e le sue imprese ci affidiamo, per il momento, alla scheda riportata sul sito www.atleticamelito.it: certi che molti amici vorranno aggiungere loro ricordi personali. 

"Vito Melito nasce ad Ariano Irpino (Avellino) il 24.4.1945; laureato in Filosofia, inizia l’attività sportiva con la maglia del C.S.I. Ariano, passa alla Ginnastica Irpina (Avellino) e poi al Cus Napoli dal 1966 al 1969. Nel decennio 1970/82 veste vari colori sociali dal Cus Bologna al Belloli di Varese, dall’Aquadela di Bologna all’Atala Sport di Padova, e nel 1983 è stato l’alfiere della Società “Atletica Acqua Cerelia” di Bologna. Ha una vasta esperienza sotto ogni punto di vista avendo al suo attivo circa 600 gare che vanno dai 100 metri ai 100 Km. Ha preso parte alle competizioni più prestigiose in ogni parte del mondo: Maratona di Enschede (Olanda) nel 1972, Maratona di Ginevra nel 1974, Maratona di Boston nel 1978, Maratona di New York nel 1979 (2h 29′ 49″), Maratona di Kosice (Cecoslovacchia) nel 1976. Vincitore di 4 edizioni della 100 Km del Passatore (Firenze-Faenza): nel 1976 (7h07’46”) 1977 (6h50’02”) 1978 (6h40’31”) 1981 (6h53’15”, che gli valse il titolo di campione mondiale).
Ha partecipato anche alla 100 Km Biel/Bienne (Svizzera) ottenendo il 4° posto, e alla 100 Km di Santander (Spagna) col 3° posto .
E’ stato primatista italiano dei 50 Km con 2h 59’44” e, come si diceva, campione del mondo della 100 Km nel 1981. Ha detenuto la migliore prestazione dei 100 Km su strada in 6h 12’55”.

LIMITI IN PISTA

1500 Mt. (4’01”) 
3000 Siepi (9’27”) 
5000 Mt (14’49”)
10.000 Mt. (30’44”) 
20 Km. (1h3’20”)
25 Km. (1h20’19”) 
30 Km. (1h37’10”)
50 Km. (2h59’44”) record italiano 
Ha disputato circa 500 gare in pista e su strada dai 1000 Mt ai 100 Km.

SU STRADA

Maratona: 2h 19′ 53”

100 Km. 6h 12′ 55”

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[F.M.] A caldo i ricordi si affollano alla mente, in disordine: due paia di scarpe comprate dal suo stand collocato al ritrovo di una gara bolognese: un paio per 30 euro, che tuttavia ha tenuto fino a percorrere una maratona; un altro ("queste le voglio buone, non bado a spese!") per 80 euro, e che di maratone ne ha corse almeno una decina. La mitica Bologna-Casaglia-San Luca che partiva dal bar Edison e lo vedeva tra gli organizzatori, come vicino di casa grazie al suo negozio Melito sport. Negozio che diventò una specie di raccoglitore delle vociferazioni e malignità sussurrate all'indomani della maratona corsa da Prodi nel 2005. E  per restare alle battute, quante ne abbiamo fatte sulla sua rivalità coi gemelli Gennari al Passatore!
Alla prossima Casaglia-San Luca, in programma tra poche settimane, mancheranno i suoi baffetti e la sua capigliatura rossiccia-ondulata, il suo accento partenopeo e il piacere di parlargli. Ma Vito sarà presente fra tutti quanti prenderanno il via.

Il risalto mediatico ha dato i suoi frutti (http://www.podisti.net/index.php/notizie/item/4269-la-bertone-costretta-per-lavoro-a-rinunciare-alla-maratona-di-doha.html): il caso Catherine Bertone è stato ieri, mercoledì 26 giugno, discusso nell’incontro che l’Assessore alla Sanità della Valle d’Aosta, Mauro Baccega, ha promosso convocando i vertici regionali della Azienda USL, assieme al Presidente valdostano della Fidal, Jean Dondeynaz, e il consigliere federale (nonché presidente del club per il quale è tesserata la Bertone), Lyana Calvesi.

Ebbene, l’Azienda USL si è impegnata nel cercare un sostituto medico per la Bertone nel reparto di pediatria dell’ospedale Beauregard di Aosta: la 47enne maratoneta dovrà attendere quindi una settimana, o poco più, per sapere se potrà allenarsi adeguatamente, usufruendo delle proprie ferie lavorative, e partecipare alla Maratona mondiale di Doha.

Catherine non è apparsa però molto ottimista: “C’è un filo di speranza che dall’8 luglio possa percorrere la prospettiva dei mondiali di Doha 2019. Ma personalmente non nutro grandi speranze che si vada in questa direzione. Lo spiraglio è veramente minimo. Ci sono 8, 10 giorni al massimo per trovare uno, se non due medici che vengano a coprire i miei turni da qua a settembre e permettermi di svolgere una preparazione adeguata per i mondiali di Doha. Dopo aver corso ai Giochi Olimpici di Rio 2016 e agli Europei  2018 di Berlino, è chiaro che nella carriera di un’atleta, completare il tris internazionale sarebbe certamente fonte di grande soddisfazione. Questi mondiali rientrano chiaramente nel mio percorso ideale, per quanto le loro caratteristiche atipiche, con gran caldo, altissima umidità e gara in notturna, determinino una serie di complicanze che obbligano ad un impegno estremo, da preparare con meticolosità. A questo si aggiunge il fatto che i mondiali sono qualificanti per i Giochi di Tokyo 2020, ma per guadagnarsi il pass il Coni chiede un piazzamento nei primi dodici, quindi i margini sono strettissimi”.

La Bertone ha svelato anche il piano B: “Se non si riesce a trovare un pediatra a sostituirmi a brevissimo, in modo da lasciarmi proseguire la preparazione per Doha, si cancellano i Mondiali dal mio calendario e si guarda alla qualificazione per Tokyo 2020 andando a cercare una maratona in autunno, quando certamente pare più facile trovare un sostituto in ospedale, per fare un tempo di cronometricamente di valore: verosimilmente la maratona di Valencia in programma il 1° dicembre”.

25 Giugno - Pubblicata sul sito della Fidal la lista dei convocati azzurri per la Coppa Europa dei 10.000 metri che si disputerà a Londra, sabato 6 luglio, in occasione della Night of the 10,000m PBs alla Parliament Hill Athletics Track.   

Il direttore tecnico delle squadre nazionali, Antonio La Torre, ha selezionato 12 atleti, 6 uomini e 6 donne: spicca la presenza di Yeman Crippa (Fiamme Oro), che un anno fa, sulla stessa pista e al debutto sulla distanza, chiuse terzo in 27:44.21. 

Da sottolineare la presenza di tre maratoneti già convocati per i Mondiali di Doha: Sara Dossena (Laguna Running), Daniele Meucci (Esercito) e Giovanna Epis (Carabinieri).

 

Ecco la lista completa: 

UOMINI

Yeman

CRIPPA

G.S. Fiamme Oro Padova

Lorenzo

DINI

G.A. Fiamme Gialle

Said

EL OTMANI

C.S. Esercito

Daniele

MEUCCI

C.S. Esercito

Italo

QUAZZOLA

Atl. Casone Noceto

Marco N.

SALAMI

C.S. Esercito

 

DONNE

Maria Chiara

CASCAVILLA

A.S. La Fratellanza 1874

Sara

DOSSENA

Laguna Running Ssd

Giovanna

EPIS

C.S. Carabinieri Sez. Atletica

Rebecca

LONEDO

Atl. Vicentina

Isabel

MATTUZZI

U.S. Quercia Trentingrana

Valeria

ROFFINO

G.S. Fiamme Azzurre

 

Martedì, 25 Giugno 2019 22:21

Modugno (BA) - 2^ Corrimodugno

23 Giugno – Dopo il positivo debutto dello scorso anno, la Corrimodugno era chiamata alla conferma: esame superato anche per questa seconda edizione, con il gradimento dei tanti partecipanti e la soddisfazione degli organizzatori, i soci della Atleticamente, guidati dal presidente David Mele.

502 gli iscritti Fidal, oltre cento i cosiddetti liberi per questa gara valida come Campionato provinciale master di 10 km su strada e come 4^ prova del Circuito provinciale “Terra di Bari”, dedicata San Giovanni e ricordante la memoria di Paola Di Ciaula, Domenico De Tullio e Nicola Mangialardi.

Con ritrovo fissato nella centralissima Piazza Sedile, la difficoltà maggiore a Modugno è trovare un parcheggio: forse favoriti dalle gite a mare, qualche posto disponibile c’era almeno per i primi arrivati…

A disposizione degli atleti alcuni bagni chimici oltre alle tante strutture pubbliche; negli spazi della vicina scuola elementare. Si definiscono rapidamente le operazioni di iscrizione (7 euro la tassa con premio di partecipazione, 6 senza), con consecutivo ritiro di pacco gara contenente diversi prodotti alimentari.

Giornata calda, ma non caldissima, l’afa si è notevolmente ridotta, spira un leggero venticello che offre un sottile beneficio anche a chi corre.

Stakanovista al massimo, anche oggi lo speaker della manifestazione è Paolo Liuzzi: come una dinamo, più è presente e più si carica, Paolo è un’autentica forza della natura che trascina il pubblico e gli atleti.

Frattanto, con la partenza prevista per le ore 18,30, gli atleti sono a riscaldare i muscoli per un'ottimale via; manca la tradizione prima griglia per i migliori della tappa precedente e gli atleti si schierano senza limitazioni, in testa spicca la presenza di qualche “lentigrado” fuori posizione.

Tutto è pronto, l’inno di Mameli risveglia l’orgoglio italico; il primo sparo dà il via al minuto di silenzio per ricordare i succitati Scomparsi, il secondo fa partire l’applauso, il terzo fa partire gli atleti.

Gli atleti invadono le strade di Modugno, il primo giro si consuma in centro: in testa da subito Redi e Colasuonno, seguono Mastrodonato e Catalano; al femminile, è avanti Miriana Parisi, seguono compatte Casaluce, Mastrorosa e Rella.

Vanno via gli atleti, proseguono il loro tour, non abbiamo notizie fino agli ultimi chilometri, quando ci comunicano che è avanti Redi.

Il tracciato, blindato al traffico, ben presidiato, certificato lo scorso anno di 10 km, non presenta particolari difficoltà altimetriche e si svolge in larga parte su strade più periferiche; i commenti saranno alla fine contrastanti, su chi ha ammirato la scorrevolezza, la precisione e l’ordine e chi preferisce strade più centrali e più “vive”. Due i ristori con bottiglie di acqua.

Abbandonata la compagnia, come un treno, Antonio Redi (Dynamyk Fitness Paolo del Colle), sempre parco, va a vincere in solitudine in 33:28; secondo posto per il bravo – prossimo papà -  Nicola Mastrodonato (Pedone Riccardi Bisceglie), in 34:26, con il grintoso Busto Trifone (Dof Amatori Turi), mai domo, terzo in 34:50.

Luigi Catalano (Amatori Atletica Acquaviva), dopo le tante siepi in pista, è quarto in 35:13, davanti al combattivo Raffaele Nanula (Atletica Trinitapoli), quinto in 35:19, e al determinato Pietro Antonio Tasmborra (Free Runners Molfetta), sesto in 35:25. Dalla Lucania con la maglia della Fiamma Palo, Antonio Francolino è settimo in 35:28, davanti all’immancabile Giuseppe Mele (Dynamyk Fitness), ottavo in 35:42,  stesso tempo del capace Michele Di Carolo (Amatori Cisternino Ecolservizi), nono; chiude Simone Colasuoono (Amatori Atletica Acquaviva), tre best, decimo in 36:21.

Tra le donne è netto il dominio di Miriana Parisi (Amatori Atletica Acquaviva), che chiude 38^ assoluta in 39:40, davanti all’esplosiva Delia Mastrorosa (Atletica Monopoli), protagonista anche su strada dopo tanta pista, seconda in 40:51; terza Raffaella Filannino (Atletica Disfida di Barletta), in 41:16.

Quarto posto appannaggio della tenace Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto), in 42:04, davanti alla decisa Maddalena Carella (La Fenice Casamassima), quinta in 42:23, e alla caparbia Rosita Rella (N.E.S.T. Lecce), sesta in 42:35. Progressione ottimale e settimo posto per Annarita Cazzolla (Bitonto Runners) in 44:00, ai danni della sempre attiva Adriana Dammicco (Atletica Bitritto), ottava in 44:01; bravissima Pasqua Chimenti (Runners del Levante) è nona in 44:22, con la fiduciaria tecnica provinciale, Roberta Fiorentino (Fiamma Giovinazzo), decima in 45:08.

478 i finisher, chiudono le rispettive graduatorie, Maria Legrottaglie (Runners del Levante) in 1h21:42 e Vincenzo Mirizzi (Atletica Bitritto), in 1h37:01.

Un buon ristoro finale con focaccia bianca, birra, pesche ed acqua permette di riprendere le forze prima delle cerimonia di premiazione finale.

Premiazioni che si svolgono in rapidità, alla presenza del locale sindaco, il dottor Magrone, con apertura riservata ai due vincitori Redi e Parisi. Per loro la consegna del trofeo, di un ricco cesto di prodotti alimentari, di un capo tecnico e della canotta celebrativa. A seguire i premi per i meritevoli di ciascuna categoria per fascia di età, con cesto di prodotti alimentari, premi tecnici e per tutti simpatico trofeo numerico, seconda la posizione.

Non manca neanche oggi l’estrazione di un pacchetto maratona per Verona o Firenze, offerto dall’ottima agenzia Vivi e Sorridi di Bari di Vito Viterbo, che premia Vincenzo Bucci dell’Atletica Amatori Corato.

Ultimo atto ufficiale, prima di alcune estrazioni che regalano premi a chi ha partecipato da libero, la speciale classifica riservata ai team per numero complessivo di arrivati: vince la Dof Amatori Turi (46) su La Pietra Modugno (38) e Amici Strada del Tesoro Bari (25), che ritirano un rimborso spese in danaro di varia entità.

Bello e toccante il rapporto di amicizia e di stima tra le due società di Modugno, La Pietra e Atleticamente, come testimoniato dai presidenti David e Domenico, che si sono anche scambiati targhe di reciproco ringraziamento.

La manifestazione è finita, l’esame è superato (da migliorare solo la zona arrivi blindandola meglio al pubblico e la zona premiazione che non permette di scattare foto decenti): i soci dell’Atleticamente Modugno possono già guardare ai prossimi traguardi, continuando anche nell’attività giovanile, che ne ha fatto dall'inizio una società all’avanguardia. 

 

 

 

 

Martedì, 25 Giugno 2019 22:11

Palagianello (TA) - 13^ Corripalagianello

22 Giugno – Anche di sera la Corripalagianello ha confermato tutte le positività emerse negli ultimi anni: organizzazione davvero al top, che ha curato al meglio gli ospiti podisti (e famiglie)… fino alla fine.

Solo i numeri non hanno dato il riscontro positivo che ci si aspettava: 660 iscritti per una prova del massimo circuito regionale su strada, il celeberrimo Corripuglia, sono davvero troppo pochi, siamo ai minimi storici degli ultimi anni.

Facile dire che ha perso chi non c’era, ma perde anche chi con tanto amore e passione ha messo in piedi un’ottima organizzazione e gira l’intera Puglia ogni domenica frequentando le altrui manifestazioni per vedere snobbata la propria.

Dispiace davvero per tutti i soci della Atletica San Giovanni Bosco, con in testa il presidente Claudio Notarangelo, che avrebbero meritato ben altra adesione per la 13^ edizione della Corripalagianello, valida appunto come 9^ tappa del Corripuglia.

Centro del paese bloccato con largo anticipo, con i vigili della Polizia locale intenti a indirizzare le auto verso le zone adibite a parcheggio. 

Rapide le operazioni di definizione iscrizioni (7 euro la tassa) e di ritiro dei pacchi gara contenenti tanti prodotti alimentari e soprattutto la confezione di buone ciliegie che piacciono a tutti.

Giornata fortemente calda, si è ridotta per fortuna l’afa mattutina, ma fa caldo, il sole domina ancora nel cielo azzurro.

Fresco e arzillo a ogni temperatura e latitudine, speaker Paolo Liuzzi comincia subito a riempire la piazza con la sua voce soave, le sue indicazioni, consigli e simpatiche battute che lo fanno così gradire in ogni dove.

La zona partenza-arrivo, dove sono posti anche i bagni chimici, ben nascosti alle spalle di quella che una volta era la locale stazione, vede già montato l’ampio palco per le premiazioni, già definita la zona ristoro, già attivo lo stand di integratori, che regala da subito forza ed energia ai già spremuti atleti.

Le operazioni di riscaldamento dei muscoli confermano, infatti, le prime sensazioni: si lotterà contro il caldo, il tracciato – pur cambiato – non promette niente di buono per fatica e sacrificio, occorrerà sudare, lottare e non mollare, sempre però nel rispetto dei propri limiti, evitando alla fine di star esausti per terra.

Prima però, spazio ai ragazzini, c’è la gara promozionale, che coinvolge tutti i giovani virgulti locali, uno spettacolo come sempre, ma soprattutto speriamo accenda la passione per la corsa, per l’atletica nei tanti piccoli atleti.

Frattanto, sul suddetto palco, miss energia Angela Azzone comincia la sua lezione fitness per guidare gli atleti a giungere al via già caldi e senza il timore di farsi male.

Ultime foto con alle spalle la mitica locomotiva; ultimi selfie di gruppo, e via a schierarsi nella propria zona di competenza, perché anche oggi la Commissione Master della Fidal regionale ha dotato i pettorali dei più prestativi di un speciale bollino distintivo che permette loro di partire in prima fascia, alle spalle dei soci della società organizzatrice che creano il cordone umano per tenere gli atleti sul punto esatto di via.

In un attimo, giunto il via libera dal tracciato, in perfetto orario, alle 19.00, parte il colpo di pistola che libera gli atleti che lasciano Piazza Giovanni Paolo II per invadere le via della città.

Tracciato duro e tecnico, con salite che seguono a salite e che aprono a salite, con due passaggi in zona centrale, fino a concludersi sul tradizionale punto di arrivo, spazioso e che permette l’arrivo laterale dei cosiddetti liberi (circa 200 i partenti).

Tracciato blindato alle auto, con due ristori di acqua, difficile ma mai banale e che riscontra il positivo riscontro dei partecipanti con la caratteristica dei gradini circa a metà distanza e il tratto finale sul polveroso (per fortuna era stato bagnato in precedenza) ponte dove una volta sfrecciavano i treni…

E a sfrecciare è ancora lui, Giuliano Gaeta, il rappresentante della Montedoro Noci ma nativo di Palo del Colle, che va a chiudere i circa 9500 metri del tracciato in 33:34, cogliendo il 5° successo stagionale, tra gli applausi convinti dell’interessato pubblico, a cominciare dal sindaco, Maria Rosaria Borracci, accompagnata dall’Assessore allo sport, Adelaide Galante.

E un boato accoglie il secondo arrivato, la star locale Mario Greco, tesserato per la società organizzatrice, atleta in metto miglioramento, atleta concreto e di poche parole, secondo in 34:20; terzo posto per il simpaticissimo Antonio Di Giulio (Atletica Pro Canosa) che continua a conquistare i primi gradini della classifica.

Giuseppe Mele (Dynamyk Fitness Palo del Colle), intramontabile, è quarto in 34:45, davanti al rapidissimo Francesco Minischetti (Running People Noicattaro), quinto in 34:47, e al potente Domenico Squicciarini (Atletica Adelfia), sesto in 35:53. Settimo in 35:55 Francesco Marotti (Giovani Atleti Bari), in crisi fisica che lo pota in ambulanza appena tagliato il traguardo ma forte nel non mollare; ottavo il regolare Michele Tedone (Amici Strada del Tesoro Bari), in 35:56, davanti al capace Domenico Rotolo (Nadir On the road Putignano), nono in 35:58, e al determinato Andrea Dettole (Atletica Pro Canosa), decimo in 36:01.

Tra le donne si afferma Viola Giustino (Giovani Atleti Bari), da sempre ai vertici del podismo pugliese, più pistaiola che stradista, oramai anche impegnata quotidianamente nel ruolo di brillante tecnico, che va a vincere in 37:13, in una gara dominata sin dall’inizio. E Viola, in un confronto tra persone semplici ed umili, va a rompere l’egemonia di Daniela Tropiano (Atletica Monopoli), che accoglie con lo stesso sorriso di quando vince il secondo posto in 38:07. In terza posizione troviamo l’ottima Luana Piscopo (Dream Team Bari), che continua la sua positivissima stagione, al traguardo in 41:23.

Quarto posto per Damiana Monfreda (Amatori Atl. Acquaviva), apparsami un po’ affaticata, in 41:48; quinto per l’energica Marilena Brudaglio (Assi Trani) in 43:14, davanti alla sempre capace Teresa Landriscina (Trani Marathon), sesta in 44:22, alla grintosa Grazia Anastasia (Podistica Grottaglie), settima in 44:23, e alla tenace Tiziana Lamacchia (La Pietra Modugno), ottava in 44:55. Sandra Barbieri (Manzari Casamassima), generosissima, è nona in 45:12, davanti al ritorno nella top ten di Erica Delfine (Amatori Putignano), decima in 45:19.

610 i finisher, chiudono le rispettive graduatorie Mario Buonsante (Amatori Putignano) in 1:20:48, imitato – in campo femminile - da Antonella Stani (Ikkos Atleti Taranto), in 1:23:57.

Ottimo il ristoro finale con gelato, albicocche banane, integratore, mozzarella, acqua: il tutto consegnato in grande abbondanza, sino ad esaurimento.

E, mentre sul palco si esibiscono ballerini del futuro, sono già pronte le classifiche e si può procedere alla cerimonia di premiazione. Alla presenza del suddetto Sindaco e dell’Assessore allo Sport, si celebra il successo di Giuliano Gaeta e di Viola Giustino, premiati con trofeo, tris di vini e paio di scarpe tecniche offerte da Top Running di Giambattista Colangelo a Castellaneta.

A seguire, salgono sul palco, i meritevoli delle varie categorie per fascia di età, premiati con confezioni di bottiglie di vino, dal tris al duo, secondo la posizione con qualche lamentela di chi è stanco di ricevere sempre vino… ogni maledetta domenica!

Dopo lo spazio ai liberi, l’ultima premiazione celebra le prime cinque società per numero cumulativo di arrivati: eliminatasi, sportivamente, la società organizzatrice, prima con 42 arrivati, vince la Nadir On the road Putignano con 41, su Amatori Putignano 37, Montedoro Noci 29, Assi Trani 28 e Atletica Monopoli 28.

La foto di Gruppo degli Organizzatori, la consegna della meritata targa al Presidente e anche la tredicesima edizione passa alla storia…

Manifestazione da elogiare in toto, gli amici di Palagianello si sono dimostrati ancora una volta attenti ad organizzare al meglio, ben sapendo cosa richiede e cosa cerca il podista. Se cambiassero i premi (bottiglie di vino) in altro, cadrebbe anche l’ultimo tabù… e allora, tranne spianare la città, non ci sarebbero altre scuse. Da parte mia felice di esserci stato ancora una volta, invitando anche gli assenti a provare questa splendida manifestazione.        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La storia si ripete: la maratoneta Catherine Bertone, selezionata per i Campionati del Mondo di Doha, è costretta a rinunciare per l’impossibilità di poter usufruire di adeguati spazi temporali di preparazione.

Infatti, la Bertone, medico pediatra, all'ospedale Beauregard di Aosta, nella vita quotidiana, non potrà lasciare la sua attività professionale nel corso dell’estate (a causa del pensionamento di una collega e del prossimo trasferimento di un'altra, nell'impossibilità di trovare un sostituto) e quindi non potrà preparare al meglio la maratona mondiale.

La notizia è stata data dal Direttore tecnico delle squadre nazionali, Antonio La Torre, nel corso della relazione al Consiglio federale, ed è stata amaramente commentata da Catherine in un'intervista radiofonica.

Ritorna la questione già evidenziata su queste pagine nel 2018 (https://www.podisti.net/index.php/notizie/item/630-catherine-bertone-in-nazionale-solo-in-ferie.html) : 

quando si evidenziò l’impossibilità per il medico Bertone, non atleta professionista, né appartenente a gruppi militari, di partecipare ai raduni nazionali per la mancata concessione di permessi e del cosiddetto part-time, e di dover per forza far ricorso alle ferie.

Dispiace che in una nazione come l’Italia dove lo sport occupa un ruolo primario della nostra vita, della nostra cultura, e proprio nei giorni in cui si esalta il calcio femminile (di cui si propone la 'professionalizzazione'), una dottoressa e mamma di 47 anni, capace ancora di essere selezionata per una maratona mondiale, ottava agli Europei dell'anno scorso, sia costretta a rinunciare perché non si può assentare dal lavoro.

Francesco Bassano, maratoneta ed ultramaratoneta campano, era stato già squalificato per 4 anni per essere risultato positivo alle sostanze: “19-Norandrosterone”DL e 19- Noretiocolanolone -Testosterone e i suoi metaboliti di origine non endogena e Eritropoietina ricombinante”, a seguito di un controllo disposto dal Ministero della Salute (SVD) ex lege 376/2000 al termine della gara podistica “Maratona - 6 ore della Reggia” svoltasi a Caserta il 18 marzo 2017 (dove aveva vinto la maratona), con la seguente sentenza: “La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico dell’atleta Francesco Antonello Bassano (tesserato FIDAL), alias Francesco Bassano, visti gli artt. 2.1, 4.2.1 delle NSA, gli infligge la squalifica di 4 anni, a decorrere dal 3 luglio 2017 e con scadenza al 3 maggio 2021, detratto il presofferto. Dispone l’invalidazione del risultato conseguito in gara. Dispone la trasmissione degli atti, per quanto eventualmente di competenza, alla PNA in sede ai sensi e per gli effetti dell’art. 3 NSA e condanna l’atleta al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfetariamente in euro 378,00”.

Anno magico, si stava prospettando quel 2017: 1.14:23 sulla mezza il 5 febbraio; 2.34:54 il 30 aprile alla maratona di Rimini, risultato che stranamente compare ancora nelle statistiche Fidal (dalle quali risulta pure che a Pisa nel 2013 aveva corso in 2.31). Non si tratta insomma di ammalati che vanno a correre durante le cure, ma di gente che corre per arrivare a premio. Curioso che, in un'intervista rilasciata nel bel mezzo delle sue imprese (ancora reperibile in rete), il 4 aprile 2017, il Bassano dichiarasse che l'unico suo additivo fosse "gel maltodestrine".

Ebbene, lunedì 17 giugno 2019, una nuova sentenza del TNA ha raddoppiato la squalifica dello stesso personaggio, portandola a 8 anni complessivi. “La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico del sig. Francesco Bassano (tesserato FIDAL), visti gli artt. 4.12, 4.12.3 delle NSA, afferma la responsabilità dello stesso in ordine all’addebito ascrittogli e gli infligge la squalifica per un ulteriore periodo di 4 anni, a decorrere dal 3 maggio 2021 e con scadenza al 2 maggio 2025. Condanna il sig. Bassano al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378,00”.
Gli articoli del NSA citati si riferiscono al divieto di partecipare alle attività sportive durante il periodo di squalifica, e alla violazione del divieto di partecipazione durante una squalifica: logico pensare che il raddoppio del periodo di pena sia stato dovuto alla partecipazione del suddetto atleta a qualche competizione, seppur da squalificato (come fece Barbi un paio d'anni fa alla Porretta-Corno alle Scale).  Non è trapelato quale gara fosse: d'altronde, se il Nostro avesse partecipato sotto falso nome, la ricerca sarebbe vana. Accontentiamoci che sia stato beccato, e vedremo se farà ricorso.

 

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