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Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

In questi giorni, in seguito alla Lucca Half Marathon, ci sono state diverse discussioni in merito al fatto che non fossero presenti atleti africani; una novità, dato che avevano sempre partecipato, e dominato, le precedenti 4 edizioni. Un diverso criterio di scelta rispetto al passato, determinato da chi oggi, rispetto a ieri, è preposto a decidere sulla questione. Razzismo? Volontà di favorire gli atleti nostrani? Altre ragioni?

Ne parliamo con il presidente della Lucca Marathon, Moreno Pagnini.

Andiamo subito ad uno dei punti principali del j’accuse: Lucca Marathon è razzista?

Buongiorno a voi, ma non scherziamo davvero, chi ha cavalcato questa cosa ha detto e scritto delle sciocchezze. Pensi che nelle ultime edizioni abbiamo avuto come volontari sul percorso dai 30 ai 40 richiedenti asilo di colore che ci hanno dato una soddisfazione enorme.

Quindi gli articoli comparsi sui giornali, che in qualche modo ipotizzano una chiusura di principio ai forti atleti africani, vanno “riequilibrati” a beneficio della verità?

Certamente sì, la verità è che ci siamo stufati di pagare cifre elevate ai manager che gestiscono questi atleti; poi mi piacerebbe anche sapere quanto veramente arriva nelle tasche di questi atleti.

Insomma, è (anche) una questione di soldi; ma dal punto di vista organizzativo, cosa prevedevate per questa edizione? c’erano sufficienti risorse per una gara di buon livello, quindi attraente come montepremi, ingaggi, etc?

Questo è l’altro punto che deve essere chiarito: come ho già detto e dichiarato ai giornali, in questa edizione non c’erano sufficienti risorse per attrarre atleti che, solo come ingaggio, costano 500-1000 euro. Quelle che avevamo le abbiamo destinate ad altre priorità. Inoltre volevamo avere una gara che fosse più attraente per gli “amatori”, bene organizzata e con più incertezza sull’esito finale; in questo senso sono certo che abbiamo raggiunto gli obiettivi. E, guarda caso, hanno vinto tre italiani con uno sprint a 4 negli ultimi 300 metri molto emozionante per gli spettatori presenti all’arrivo.

Certo che il livello, detto col massimo rispetto, è stato oggettivamente basso: il primo che vince in 1h14’, la prima in 1h21’, davvero conta così poco? Eppure un tempo a Lucca si facevano tempi ben migliori.

E le gare le vincevano sempre gli africani…invece questa mezza è stata gara aperta, veramente, a tutti quelli che volevano esserci, ed erano in tanti, 1300 iscritti per noi è stato un ottimo risultato considerato che fino a due mesi fa la corsa nemmeno dovevamo farla.

La vostra prossima manifestazione sarà la maratona di Lucca, manterrete gli stessi criteri? A proposito, non è ancora nel calendario Fidal ed il vostro sito non ne parla proprio.

Infatti ci stiamo ragionando sopra, nei prossimi giorni prenderemo una decisione, l’idea è di farla, ma non a tutti i costi, se non ci sono le risorse; sicuramente ci sarà un 10.000 metri competitivo. Come dicevo, anche la mezza era in forte discussione fino a tre mesi fa, poi la città di Lucca, le autorità, i gruppi sportivi, tutti ci hanno chiesto di farla ed ora siamo contenti di averla fatta. Comunque, se si farà, manterremo la stessa linea di comportamento tenuto in occasione della mezza.

Altro da aggiungere?

Sì, ci tengo a dire che noi alla LM non abbiamo escluso nessuno, solo non avendo dichiarato un monte premi interessante e non avendo offerto ingaggi, gli africani non sono venuti. Molto semplice. Infine, vi ringrazio per avermi contattato. 

Insomma, secondo quanto dichiarato dal presidente della Lucca Marathon il razzismo non ha niente a che vedere con le scelte fatte.

Io la leggo semplicemente come una mancanza di soldi che ha originato la decisione non solo di non invitare atleti stranieri (africani), quindi di non pagare l’ingaggio, ma nemmeno di mettere un montepremi in denaro. Tuttavia è questa seconda decisione che tiene lontani gli atleti più forti (non solo africani), perché se alle gare non riconosci ne’ ingaggio, ne’ rimborsi spese, ma metti un montepremi adeguato, gli atleti forti…arrivano, e saranno ancora più stimolati a correre veloce, perché non hanno alcun “paracadute”.

Ne consegue certamente una gara più aperta ma con valori tecnici nettamente più bassi, perché è chiaro che chi lavora non può certo allenarsi come un professionista o comunque di chi deve vivere di questo. Come appunto gli atleti africani, che si muovono nei vari paesi europei, inclusa l’Italia, e corrono per vivere, è il loro lavoro. Insomma, la questione mi pare semplice, non si tratta di negare loro la partecipazione, un cesto gastronomico o una cassa di bottiglie di vino non fanno proprio al loro caso, ma il risultato che si ottiene è proprio quello di non avere atleti africani (o comunque forti, sia chiaro). Certo che le manifestazioni di livello nazionale dovrebbero avere dei criteri che le differenziano tra loro (ad esempio premi in denaro oppure no, ma anche 100 o 1500 classificati), invece finisce tutto del calderone "bronze". E non mi pare per niente una cosa giusta. 

Ogni organizzatore ha il pieno diritto di fare le sue scelte, siano esse di principio (volontà di valorizzare gli atleti nostrani? forse) oppure determinate dalla mancanza di risorse. Tutte scelte che hanno una loro logica. Però una gara senza atleti forti, africani e non, perde molto del suo valore, questo è un dato di fatto; la competizione si abbassa di livello, invece da sempre, nello sport, il confronto è con chi è più bravo, nel caso specifico chi corre più forte.

Ma alla Lucca Marathon avranno messo in conto anche questo; piuttosto preoccupa che la mancanza di risorse metta in discussione anche la maratona, gara che nel 2017 ha compiuto 9 anni (la mezza invece era alla 4^ edizione). Va registrato che entrambe le gare sono in netto decremento: la maratona, dal 2013, ha quasi dimezzato i partecipanti classificati, la mezza è sotto del 35% nel quadriennio della sua vita (da 1770 a 1150 di quest’ultima edizione). Siccome il presidente della Lucca Marathon ipotizzava, sulla mezza, 2000 iscritti per andare bene, o almeno meglio, difficile pensare che le risorse possano arrivare da chi corre, almeno questo dice il trend attuale.

13 maggio, ore 11, uno stanco ma soddisfatto Claudio Valisa, presidente del G.S. Zeloforamagno, organizzatore dell’evento, decreta la fine della 37^ edizione della 24 x 1 ora Agap.

Un’edizione da record come numero di team presenti, 47, dove tutto è girato liscio, anche il tempo ha retto. “Lassù qualcuno ci ama”, ricordando anni con condizioni climatiche difficili. Ha vinto la formazione Don Kenya Run; allestita con questo obiettivo, centrato in pieno e mai in discussione nell’arco delle 24 ore. Non male la percorrenza totale, km 347,939. A distanza segue La Michetta, 341,366 e l’Euroatletica, 326,840.

Mi piace notare che i primi 5 team classificati hanno corso tutti con la formula tradizionale, che oggi si chiama “classica”, ovvero 24 staffettisti.

Primo team esclusivamente al femminile è La Michetta, che quindi fa quasi il pieno. Le ragazze hanno corso km 273,988 precedendo lo Zeloforamagno Girls (km 257,651) e l’Athletic Team (km 250,351). Clima come sempre di festa a questa manifestazione, dove ben si coniugano aspetti sportivi e divertimento, qualcuno corre veloce, qualcuno passeggia, molti festeggiano il semplice fatto di ritrovarsi insieme. A proposito di correre veloci, bello rivedere Tommaso Vaccina, ai box per lungo tempo; ha inanellato 43 giri, per un totale complessivo di km 17,498. Altra prestazione di rilievo da parte di Mohammed Morchid, ha volato la sua frazione ad oltre 17 km/ora, così come Salvatore Gambino.

Claudio Valisa ha ritardato di qualche minuto le premiazioni, attendeva rassicurazioni da parte del personale medico su un’atleta che aveva avuto un mancamento: complimenti per questa attenzione. Alla fine riconoscimenti per tutti, a premiare la fatica ma ancora di più la voglia di esserci.

Partita l’ormai tradizionale 24 x 1 ora a staffetta sul campo sportivo Borsellino, Peschiera Borromeo, con questa sono 37 le edizioni di una manifestazione sempre ben apprezzata e partecipata. Non è un caso che si registri il record di team presenti, sono ben 47, alcuni di questi con diverse squadre al via (ad esempio La Michetta e Ortica Team con 4 formazioni).

Sono cinque quelle composte da sole donne. Immancabile il team Erasmus, una vera e propria multinazionale, sono 10 le nazioni rappresentate, la più lontana è la Corea, perlomeno per noi italiani; tanto, di norma, scadente dal punto di vista prestativo, quanto simpatica in termini di (rumorosa) presenza.

Tra i tanti, impossibile non evidenziare il grande Marco Olmo (anche nella foto, alla partenza della prima frazione, sembra quasi chiedersi "cosa mi tocca fare"); compirà 70 anni il prossimo ottobre. Credo che mai avrei immaginato di trovarlo a correre su una pista di atletica. Alla fine della sua frazione ha dichiarato “tutta la vita meglio correre sulla sabbia, nel deserto, la pista non fa per me”. Beh, nessuna sorpresa, almeno per chi, come me, ha avuto il piacere di conoscerlo. In ogni caso si è fatto 60 minuti alla media di 4’30/km, vi pare poco?

Formula aperta, secondo disponibilità e ambizioni: si può correre in 24 staffettisti, quindi la versione tradizionale, oppure con un numero a piacere suddividendo le frazioni in 30 o 60 minuti. Alla fine le classifiche saranno separate. Non me ne vorranno i lettori se ricordo il Dream Team Podisti.Net; nel 2012 corse e vinse la 24 x 1 ora, con 24 frazionisti, stabilendo il record della gara con 360,8 chilometri percorsi (media appena sotto i 4’/km) nonostante lo scarso contributo dei redattori (e soprattutto dell’editore, che aveva cercato di impressionare presentandosi al riscaldamento con le scarpe chiodate…).

Aggiornamento ore 21

La formazione Don Kenya Run, sulla carta oggettivamente la più accreditata a vincere la gara (nonostante gli scongiuri del team manager, Matteo Vecchia), ha preso il largo, questa la classifica dopo 10 ore di gara:

1) Don Kenya Run, km 146,800

2) La Michetta, km 142.000

3) Euroatletica 2002, km 136,400

cambieranno le cose? Certamente la notte ha più volte sconvolto le graduatorie, anche se stavolta sembra piuttosto difficile, 12 giri di vantaggio sono tanta roba. A domani per gli aggiornamenti.

Domenica 6 maggio si è svolta la terza edizione della Maratona dell’Isola d’Elba.

Mi sono iscritto alla gara ben sapendo che su un tracciato del genere, con un dislivello positivo più adatto ad una gara di trail, il tempo di chiusura non era sicuramente la priorità. Ho approfittato, invece, della gara per trascorrere qualche giorno da podista turista in un gioiello del nostro panorama balneare (rivelatosi poi ancora più interessante delle aspettative) insieme alla mia famiglia. Organizzazione, a partire dalla fase di iscrizione con interessanti pacchetti in grado di soddisfare anche i palati più esigenti, assolutamente perfetta. Decidiamo quindi di arrivare sull’isola il venerdì per approfittare di qualche giorno di relax di contorno alla gara. La manifestazione prevede, oltre alla distanza regina, anche una bella mezza maratona, una 10 km competitiva e diverse gare di contorno non competitive per soddisfare un ampio panorama di persone. Ritiro del pacco gara, tra l’altro decisamente interessante con la presenza di tanto materiale tecnico grazie allo sponsor tecnico, molto veloce nonostante il numero di partecipanti alle diverse manifestazioni non sia esiguo.

Il meteo, nonostante le previsioni poco ottimistiche, sembra clemente nei giorni precedenti la gara permettendo di godere delle bellezze dell’isola, che unisce il mare e la montagna in un continuo susseguirsi di panorami da cartolina. Ne approfitto per fare una breve perlustrazione del percorso, complici i borghetti incantevoli che saranno attraversati dalla gara, e ho la conferma che correre su quelle strade sarà molto impegnativo; praticamente da Marina di Campo, punto di partenza e arrivo, fino a Chiessi, paesino incantevole dove l’organizzazione ha posizionato il giro di boa, i tratti pianeggianti sono praticamente nulli.

Il giorno della gara inizia sotto una leggera pioggerellina, che non infastidisce ma che non rende nemmeno facile affrontare un percorso così impegnativo (42 km con le scarpe umide non sono mai piacevoli) anche se rende le temperature decisamente accettabili. Per fortuna dopo la prima mezz’ora la pioggia lascia il posto ad un cielo coperto e ad una giornata fresca. Partenza comune per tutte e tre le gare competitive che poi prenderanno strade diverse lungo il tracciato. Presenti per l’occasione Carmine Buccilli sulla distanza più lunga e la mitica Valeria Straneo per un test sulla mezza maratona in vista degli appuntamenti internazionali estivi. Questo, a mio avviso, l’unico punto negativo della gara: sicuramente questi atleti portano visibilità alla manifestazione ma, di fatto, la prima posizione risulta già assegnata prima ancora di partire. E poichè questo tipo di gare ha un taglio realmente amatoriale, non essendo possibile ottenere tempi degni di nota, si toglie un po’ di interesse per chi magari ha qualche interesse di podio. Una cosa è ricevere l’iscrizione di un top runner con l’intenzione di un test particolare, un’altra è invitarne uno solo a scopo promozionale. Detto questo, se i difetti dell’organizzazione sono questi, capite bene di che livello di attenzione ai dettagli stiamo parlando. Davvero encomiabile.

Ma veniamo alla gara. Partenza comune, abbiamo detto, per tutte le competitive. Primi 7/8 km in un gomitolo mosso ma fondamentalmente pianeggiante all’interno e negli immediati dintorni di Marina di Campo. Da qui in poi si prende la bellissima strada costiera interamente chiusa al traffico che porta in direzione di Chiessi. Molti tratti con salite impegnative e discese altrettanto tecniche ben consci che la strada del ritorno vedrà gli stessi saliscendi...ma meglio non pensarci e godersi i panorami davvero mozzafiato che quella strada è in grado di regalare. La mezza a Secchetto lascia i maratoneti da soli con la loro fatica e ritorna sui suoi passi. A Chiessi, come detto, giro di boa e si fa ritorno a Marina di Campo dove, dopo un altro gomitolo, si giunge all’arrivo con un tifo quasi da stadio dei presenti. La medaglia del finisher questa volta più di altre è davvero meritata!
Per finire, ottimo e completo ristoro finale e pasta party per tutti. Che dire, se non che una manifestazione di questo tipo, con un’organizzazione degna di gare ben più blasonate, uno staff di una gentilezza e di una precisione invidiabile, e dei paesaggi del genere merita assolutamente di essere vissuta! Bravi! E speriamo di riuscire a partecipare alla prossima edizione.

Maratona, classifica maschile 1) Buccilli Carmine (2:27:27) 2) Di Paolo Maurizio (2:46:41) 3) Rigamonti Matteo (2:48:01)

Maratona, classifica femminile 1) Piastra Lorena (3:23:11) 2) Epis Alessia (3:26:49) 3) Cornolti Simona (3:36:23)

Lunedì, 07 Maggio 2018 16:19

Como - Run in' Como

Alla partenza un podista all’esordio alla mezza di Como chiede “com’è il percorso?”, un altro risponde “ondula di brutto”. Ecco, forse non è bellissimo dal punto di vista della lingua italiana ma rende bene l’idea.

Aurelio Martinelli, presidente di Aries Como, società che organizza la manifestazione, in un precedente articolo - http://www.podisti.net/index.php/in-evidenza/item/1108-la-mezza-di-como-diventa-gara-nazionale-fidal.html  - aveva riferito di alcune salitine, che in effetti ci sono, ma a mio avviso la difficoltà maggiore, per chi è abituato a correre in piano, è proprio quella di un percorso che prevede continue ondulazioni, da qui la necessità di adattare costantemente il passo.

Però… che bella questa mezza. Una spettacolare giornata di sole ha reso ancora più attraente lo scenario circostante, forse faceva un po’ caldo, anche perché probabilmente non ci siamo ancora abituati ad un’estate che non arriva mai.

I finisher 2018 sono 633, contro i 560 del 2017: un dato positivo ed in controtendenza rispetto ad un quadro generale che vede preoccupanti cali di partecipazione. Viene da dire che è stato premiato il coraggio di diventare mezza nazionale Fidal, in un periodo dove tante gare lasciano la federazione, talvolta con buoni motivi.

Ha vinto la gara Massimiliano De Bernardi, con il tempo di 1:12:49, seguito da Simone Paredi (Gruppo Bolettone – 1:14:21) e Mattia Parravicini, A.S. Canturina Pol. S.Marco, che ripete il terzo posto del 2017 ma con un tempo migliore, 1:14:53. Gara femminile vinta con relativa facilità da Giulia Merola, Atletica Cesano Maderno, tempo finale di 1:26:27; secondo posto per Ilaria Bianchi, La Recastello Radici Group (1:29:06) e terzo per Laura Brenna, Maneranners (1:29:53).

Tornando al percorso, le salite più impegnative sono al km 5 e 7, salite che poi si ritrovano al km 13 e 14,5, dato che si va e si torna sullo stesso tracciato. Ristori regolari, anche una benedetta fontanella a Cernobbio; bello il passaggio da Villa Olmo (km 1 e 20), qualche difficoltà per il fondo sassoso, ma è un tratto breve. Chi, come il sottoscritto, l’ha presa con calma, si è persino divertito, portando a casa un buon allenamento e tante belle immagini del lago e dei monti circostanti. Sono stato felice di rivedere alle gare l'amica Karen Pozzi: dopo aver fatto una bellissima bambina è tornata davvero in forma e mi sa che prossimamente si toglierà qualche soddisfazione nel crono.  

Migliorabile il servizio pacer, apparso un po’ improvvisato: chi arrivava troppo presto (con rallentamenti vistosi in prossimità dell’arrivo) rispetto al tempo previsto, chi addirittura in ritardo. Questo in base a ciò che ho visto e soprattutto ascoltato dai partecipanti. Se si vuole dare questo servizio, diventato ormai un’abitudine consolidata, ciò deve avvenire con persone esperte e soprattutto in modo organizzato, a reale beneficio di chi corre e dell’immagine della manifestazione.

Infine, la logistica: praticamente perfetta, tutta all’interno dello stadio Sinigaglia (quello del Como Calcio), difficile trovare di meglio.

Domenica, 06 Maggio 2018 22:57

Saronno (VA) - 11^ Running Day

Si è rinnovato l’appuntamento col Running Day di Saronno, giunto ormai all’11^ edizione. Una gara Fidal (nell’occasione campionato provinciale master) in serale sulla distanza di 10 km, per gli agonisti, ma anche 5 o 10 chilometri per i non competitivi.

Bello il prologo, gioiosamente riempito da bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie, che hanno corso rispettivamente per 500 e 1000 metri. Organizzazione a mio avviso molto buona, a cura del Running Saronno. Un circuito cittadino un tantino tortuoso e leggermente ondulato, ma che definirei complessivamente veloce, due giri da 5 chilometri, realmente chiusi al traffico; partenza ed arrivo nella centrale Piazza della Libertà.

Gara agonistica in questa edizione impreziosita dalla presenza di Elena Romagnolo, atleta di livello internazionale che porta in dote un palmares di tutto rispetto. Oggi più mamma che atleta, continua ad allenarsi sia pure a livelli amatoriali, ma corre ancora facilmente i 10 chilometri a 3’30/km. Il suo coach è rimasto quello di sempre, un certo Andrea Bello, che ha contribuito in modo determinante ai successi di Elena.

I risultati della gara.

Partiamo proprio dalla gara femminile, dove Elena Romagnolo (Cus Pro Patria) ha vinto in 35’12; nemmeno troppo lontana Silvia Radaelli (35’52, Bracco Atletica), ragazza in forte crescita. A chiudere il podio Silvia Zugnoni (38’46, C.S.I Morbegno). Da notare la sua categoria, SF45.
Gara maschile vinta in 33’16 con apparente facilità da Roberto Demiccoli (U.S. San Maurizio), seguito da Marco Alberio (34’14, Azzurra Garbagnate) e Ederuccio Ferraro (34’28, Podismo SP Varesotto).

Come già scritto, personalmente ho trovato molto valida la manifestazione sotto il profilo organizzativo, con tutte le difficoltà di correre in un centro cittadino il sabato sera. Forse alcuni tratti del percorso non erano illuminati… a giorno, ma del resto si correva in serale, anzi notturna, almeno nel secondo giro. Numerose le aziende presenti in piazza con gazebo, a conferire ancora maggiore importanza ad una manifestazione che credo possa crescere molto.

Infine, ma per molti versi era l’aspetto più importante della serata, sono stati assegnati i titoli provinciali sulla distanza. Ecco l’elenco completo dei nuovi campioni della provincia di Varese.

Promesse maschile, Mattia Ghisu

Seniores maschile, Giovanni Vanini; femminile, Alice Maria Clerici

Seniores maschile 35, Carmine Gallo; femminile, Marta Pigozzi

Seniores maschile 40, Sandro Cavallaro; femminile, Mara Minato

Seniores maschile 45, Stefano Moriggi; femminile Maria Cristina Guzzi

Seniores maschile 50, Emanuele Forte; femminile Stefania Pavan

Seniores maschile 55, Giacomo Lia

Seniores maschile 60, Francesco Iaderosa

Seniores maschile 65, Giuseppe Macchi

Seniores maschile 70, Giuseppe Farci

Seniores maschile 80, Alfredo Bianchetti

Sabato, 05 Maggio 2018 00:40

Presentata la 10 K di Monza

Come da tradizione ormai consolidata, è stato un…. corposo aperitivo a presentare l’11^ edizione della 10 K liberi di correre, presso Eugenio Ristorante, nel centro di Monza. Tante le presenze importanti, oltre alle autorità locali, anche una numerosa rappresentanza dei comitati Fidal Milano e Lombardia.

La gara si correrà il 12 maggio; partenza alle ore 20 della non competitiva sulla distanza di 5 chilometri ed a seguire, alle 21.30, sarà la volta della 10KChrono. 

Per maggiori dettagli sulla manifestazione si rimanda al comunicato del comitato organizzatore:

http://www.podisti.net/index.php/notizie/item/1323-la-diecikappa-n-11-torna-in-notturna.html

 

 

Domenica, 22 Aprile 2018 16:00

Cernusco Lombardone (LC) - 17^ maratonina

Non sarà una mezza da tempo, ma vale la pena correrla. E' la mia personale sintesi su questa manifestazione giunta alla 17^ edizione.

La solita organizzazione, efficace e funzionale, il solito super montepremi per le categorie amatoriali, il solito percorso, ormai super collaudato, reso più duro dal primo caldo, al quale il nostro organismo non si è ancora abituato. Certamente la situazione climatica non ha favorito grandi performance, del resto difficili su questo tracciato, ma chi voleva una gara “allenante” ha certamente, e comunque, portato a casa un ottimo risultato, a prescindere dal crono. E, aggiungo io, una bella esperienza podistica, grazie alla Polisportiva Libertas Cernuschese che, è bene ricordarlo, oltre a mettere in piedi questa manifestazione, impegna la maggior parte delle sue risorse nel settore giovanile. Già, un qualcosa che è sempre più raro riscontrare nelle associazioni sportive dilettantistiche, e proprio per questo ancora più apprezzabile.

Vince la gara maschile proprio un atleta di casa, Paolo Pizzato, in 1:14:43, davanti a Mattia Bertocchi (DK Runners), 1:15:11 e Giorgio Binaghi Campana, forte atleta dei Runners Bergamo; alla faccia della sua categoria (SM50), si prende il terzo posto del podio in 1:16:08. Inutile dire che ha stravinto la sua categoria.
Gara femminile vinta in 1:29:14 quasi in volata dalla reggiana Manuela Rebuzzi (Atletica Reggio), a suo agio anche su percorsi non proprio padani. Davvero vicina le è arrivata Alessia Colnaghi (A.L.S. Cremella), 1:29:17; a chiudere il podio col tempo di 1:33:498 è Chiara Moras (Corro Ergo Sum).

C’era anche la staffetta, la novità di questa edizione, queste le classifiche: Maschile 1) Roberto Dimiccoli-Luca Merighi, 1:11:06 2) Stefano Locatelli-Filippo Ba, 1:11:10 3) Fabio Cattaneo-Amilcare Capalbo, 1:20:31
Femminile 1) Maria Angela Palleria-Antonella Lissoni, 1:39:25 2) Letizia Gaffuri-Elisa Calastri, 1:44:41 3) Greta Cortinovis-Silvia Valtolina, 1:51:31
Mista 1)Amelia-Agodi-Davide Perego, 1:27:16 2) Claudia Redaelli-Paolo Manzoni,1:29:53 3) Victoria Dumitru-Franco Possoni, 1:31:08.

I numeri di partecipazione: tutto sommato tengono, rispetto alla scorsa edizione ed a ciò che si osserva in giro, ovvero il calo generalizzato che tocca quasi tutte le manifestazioni. Sono 255  i classificati a fronte degli oltre 300 partenti, con una percentuale di ritiri superiore alla media quasi sicuramente per la giornata piuttosto calda. Direi buona la “prima” della staffetta: 37 team partenti, 37 classificati. Tra questi anch’io con l’amico e compagno di team, Andrea Lo Faro.

Aggiungo un commento che poco c'entra con la gara ma che mi piace riportare: il collega Fabio Maderna da tempo non riesce più a correre, eppure lo si ritrova a tante gare, in veste di spettatore ad incitare tutti - ma proprio tutti - e pure di collaboratore, del resto la sua esperienza di organizzatore (Corrilambro, Trofeo Sempione) risulta molto utile. Bravo Fabio, e complimenti per la passione.

Infine, la Polisportiva Libertas Cernuschese, nel ringraziare i volontari, le istituzioni e tutti i partecipanti, dà sin d’ora l’appuntamento a tutti alla 18^ edizione, che si correrà il 31 marzo 2019.

 

 

Lunedì, 16 Aprile 2018 19:47

Seregno (MB) – 100 chilometri di Seregno

La decima edizione del trofeo Italsilva assegnava per la quarta volta il titolo italiano: nella gara maschile il vincitore è stato Matteo Lucchesi (Atletica Avis Castel San Pietro) che ha concluso la sua fatica in 7:03:08, seguito da Gianluca Tonetti, Team OTC (7:05:26) e Francesco Lupo, Atletica Imola SACMI Avis (7:13:15).

Distacchi più significativi nella prova femminile, con la nuova campionessa Cristina Pitonzo (G.S.Magnano) che completa i cinque giri da 20 chilometri in 8:32:16. Il secondo gradino del podio è di Julia Fatton (8:48:06) seguita da Daniela De Stefano, Corricastrovillari, 8:48:43.

I campioni in carica, Marco Menegardi e Chiara Milanesi, si sono ritirati nel corso della gara, parzialmente disturbata dalla pioggia. Il percorso della gara brianzola è quello solito, ormai consolidato nel tempo e considerato scorrevole, oltre a godere di un’ottima qualità organizzativa.

Queste le classifiche delle altre due gare in programma:

60 chilometri, maschile 1)Marco Ferrari, Atletica Paratico, 3:50:39; 2) Marco Serasini , ASD Tosco-Romagnola, 4.00.53; 3) Pietro Colnaghi, Merate Atletica Promoline, 4.08.57.

60 chilometri, femminile 1)Lorena Brusamento, G.S. Gabbi, 4:33:31; 2) Daniela Viccari, Monza Marathon Team, 4.52.28; 3) Sabina Bacinelli, Team OTC, 5:13:55.

Mezza maratona, maschile 1)Ahmed Nasef, Atletica Desio, 1.10.32; 2) Andrea Secchiero, Atletica Desio, 1:12:00; 3) Davide Maggi, Sport e Benessere, 1:14:30

Mezza maratona, femminile 1) Silvia Radaelli, Bracco Atletica, 1:21:24; 2) Nives Carrobbio, Atletica Paratico, 1:25:39; 3) Giulia Merola, Atletica Cesano Maderno, 1.26.05 

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