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Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

13 ottobre 2024. Semplicemente incredibile ciò che ha fatto la keniana Ruth Chepngetich, un tempo davvero difficile da credere. Eppure è così.

Il precedente record, polverizzato di quasi due minuti, apparteneva all'etiope Tigist Assefa, che lo aveva realizzato a Berlino nel 2023 (2h11'53), un tempo che sembrava già stratosferico ed invece è durato decisamente poco.   

Pazzeschi i passaggi, vedere sotto. Con 1h04'16 alla mezza, ha sfiorato il suo personale di 1h04'21 (anno 2021)... poi ha migliorato il suo primato in maratona (ottenuto nel 2022) di quasi 5 minuti.

Split Time Diff min/km km/h
05K 00:15:00 15:00 03:00 20.00
10K 00:30:14 15:14 03:03 19.71
15K 00:45:32 15:18 03:04 19.60
20K 01:00:51 15:19 03:04 19.59
HALF 01:04:16 03:25 03:07 19.27
25K 01:16:17 12:01 03:05 19.47
30K 01:31:49 15:32 03:07 19.31
35K 01:47:32 15:43 03:09 19.10
40K 02:03:11 15:39 03:08 19.16
Finish 02:09:56 06:45 03:05 19.51

 

https://podisti.net/index.php/commenti/item/12359-chicago-marathon-corsa-che-segna-la-storia.html

 

Quale miglior modo per sentire meno gli anni che passano, se non …correndoci sopra?

11 agosto 2024. Torno volentieri a correre la Pontresina Run, una gara forse meno popolare e nota della “Engadiner Sommerlauf “ (si corre lo stesso giorno, 25 chilometri da Sils a St.Moritz) ma certamente altrettanto bella. Sono 12 chilometri con dolci ondulazioni, ma anche qualche “tirone” niente male. Alla fine il dislivello è comunque trascurabile.

Insomma, un gran bel … mangia e bevi, così come lo ha definito l’amico Tommaso Ravà; a proposito, ottavo assoluto e primo di categoria, tempo 47’40, mica male.

Alla partenza ritrovi diversi amici: come già detto Tommaso Ravà, ma anche Gualtiero Falco, classe 1967, qui corre ancora poco sopra i 4’/km. C’è anche Luca Ferretti, direttore di gara di Stralugano (in calendario il 28 e 29 settembre). Doverosa la menzione per Giulia Vettor, forte atleta modenese, chiuderà con un ottimo secondo posto assoluto.

QUI CON LUCA FERRETTI

Il percorso: partenza dal centro di Pontresina e subito 5/600 metri di salita da affrontare con giudizio, seguiti da un bel tratto nel bosco. Fino al km 4 si corre bene, anche in leggera discesa, ma poi segue una prima salita, direi facile, di circa 800 metri. Successivamente si corre in falsopiano, un tratto anche aperto dove si avverte il caldo, ma è una splendida giornata, non è una cattiva idea guardarsi attorno, lo scenario è unico. E’ dal km 7 al km 8,5 che le cose si complicano un tantino: si sale quasi sempre, pochi tratti dove si riprende fiato, ma per il resto pendenze dal 10 al 15%. Non è vietato camminare.

UN BELLISSIMO TRATTO DEL PERCORSO, UNO DEI TANTI

Dopo diventa tutto più facile, certo se non ti sei giocato le gambe in precedenza. Quando esci dal bosco e vedi il lago di St.Moritz sai che non manca molto, anche se quel tratto in cui ci giri attorno sembra … non finire mai. Tuttavia bello , e poi vedi sempre l’arrivo sullo sfondo.

Arrivo che è sempre festoso, dentro il villaggio del St.Moritz Running Festival; lo speaker Christian Graf chiama tutti, uno per uno, una cosa che fa piacere e sentire importanti. Se poi parte un “happy birthday”, svanisce la fatica per fare posto all’emozione; non solo, dopo salgo sul palco delle premiazioni e ricevo un dolce tipico della zona, la Engadiner Nusstorte; la gente applaude, e non solo gli italiani.

Vielen dank Anne-Marie Flammersfeld (presidente del Comitato Organizzatore), arrivederci al 2025.

 

ANTEPRIMA SERVIZIO FOTOGRAFICO - Chissà se si viene a questa manifestazione per la corsa o per tutto ciò che succede intorno ad essa? Già, perché ci sono tante cose per cui vale la pena esserci

13 luglio 2024. Mia prima volta ad una manifestazione nata nell’anno 2000 ed ora ho capito le ragioni della tanta notorietà e del notevole apprezzamento, eppure arrivare da queste parti non è certamente comodo per la maggior parte delle persone; quindi … ancor più merito a chi ha avuto l’idea di metterla in piedi (Gerald Burger), portarla avanti nel corso degli anni e farla crescere sempre di più.

Percorso bello e vario, ma vediamolo nel dettaglio: primi 3 chilometri in leggera discesa, ma non te ne accorgi per il vento contrario. Al km 4 giri sul ponte della diga, e qui non puoi non soffermarti un istante ad osservare il panorama: a nord tutto il lago di Resia sino all’omonima cittadina, a sud l’altro lago, San Valentino alla Muta (il giorno precedente ho fatto un giro intorno, altrettanto bello anche se meno famoso). Dal quinto al nono chilometro si susseguono numerosi saliscendi, sono brevi tratti con pendenze molto contenute, si digeriscono bene. Un po’ più indigesta la salita al km 9, sono circa 300 metri ma con una pendenza media che stimo intorno al 15%; beh, non è vietato e nemmeno poco dignitoso camminare per qualche tratto. Si corre sempre a fianco del lago e la sua vista, unita a quella delle montagne circostanti, aiuta non poco, anche se fai fatica. Si passa per la cittadina di Resia e da qui, di tanto in tanto, intravedi la torre del famoso campanile parzialmente immerso nell’acqua. Mancano ancora circa quattro chilometri ma la strada tende  leggermente a scendere, anche questo aiuta. L’arrivo è davvero festoso, festosissimo, un sacco di gente che ti applaude, ti incita. A dire il vero lungo tutto il percorso i “bravo!” li ho sentiti tante volte.

Tutto molto bello.

I “dettagli”: addirittura cinque ristori, sono comunque serviti nonostante una giornata perfetta per correre, col sole spesso nascosto tra le nuvole. Davvero bello che la maggior dei volontari fossero ragazzi e ragazze, si prestavano con un entusiasmo infinito. Ristoro finale: un sacchetto con dentro un po’ di tutto (incluso un bicchiere per i liquidi, un bel risparmio di plastica) poi mele, banane e cocomeri in quantità industriale.

Bravi gli speaker Guenter e Tania, italiano, inglese e tedesco, giusto così, c’erano partecipanti di tante nazioni.


La bella, bellissima anteprima del giro del lago è stata la gara di bimbi/e ragazzi/e. E qui mi si apre il cuore, in quanto istruttore ed appassionato del settore giovanile. Ogni gara dovrebbe comprenderli, fossi nella federazione di atletica leggera lo imporrei … da regolamento.

Premiazioni rapide e poi … e poi via col terzo tempo, spettacolare, forse una delle principali ragioni del successo di questa manifestazione: si mangia, si beve, si balla, nel mentre si rivedono sul grande schermo tantissime immagini dei partecipanti in gara e gran chiusura coi fuochi artificiali, quest’ultima cosa mi mancava ad una gara podistica.


Antonino Lollo guida il gruppo al 1° km - ph Simone Marani/Racephoto.it

Per il resto la cronaca della gara LA POTETE LEGGERE QUI, mi limito a rilevare le ottime prestazioni di Sara Bottarelli e Antonino Lollo, secondi in classifica, ma anche il sesto ed ottavo posto rispettivamente per Matteo Bradanini e per l’eterno Markus Ploner, e il quarto di Giulia Sommi.


Sara Bottarelli al 14° km - ph Martino Zucchini/Racephoto.it

ANTEPRIMA SERVIZIO FOTOGRAFICO

 

 

 

Una bella corsa per aprire il ricco menù di gare Stubai Ultra Trail.

28 giugno 2024. Per la mia prima SUT (Stubai Ultra Trail) ho scelto questa distanza, la più facile all’interno del programma, sono comunque 15 chilometri e 700 metri di dislivello, che se poi ti alleni solo nella pianura padana possono diventare davvero tanti.

Il termine Sunnenseit’n deriva dal dialetto locale e si traduce più o meno “dalla parte del sole”, oppure “dal lato soleggiato” (solatìo) della valle Stubai; in effetti batte sempre il sole, e la giornata è piuttosto calda, meno male che si corre ( e cammina!) spesso all’interno dei boschi.

Partenza alle 16.00 di venerdì 28 giugno, dalla bella cittadina di Neustift (985 metri di altitudine), siamo a pochi chilometri dal confine italiano, passo del Brennero; anche per questo un po’ stupisce la scarsa presenza di partecipanti italiani. Accesso all'area partenza previa punzonatura e controllo del contenitore di liquidi, ai ristori mancheranno i bicchieri, un bel risparmio di plastica.

Il percorso e la mia personale esperienza.

Il primo chilometro è un po’ cattivello, perché superi 100 metri di dislivello per poi perderli nella successiva discesa, ma poi segue un bel tratto di circa 3 chilometri che tende sempre a scendere su sentieri di montagna in ottime condizioni, poco prima si è passati dal “lato soleggiato” della valle, dopo aver attraversato la strada statale. Una curiosità: nessuno spiegamento di forze particolari a fermare il traffico, solo qualche volontario; le persone scendono dalle macchine in diligente attesa e applaudono chi corre…chissà perché questa cosa mi colpisce.

E’ dal km 4 al km 6 che le cose si complicano parecchio, sono quasi 300 metri di dislivello, quindi una pendenza media del 15%; alla fine risulterà la parte più faticosa di tutto il percorso. Tanti gradini, benedetti o maledetti secondo i punti di vista. Da qui si susseguono salite e discese mai troppo impegnative, sempre tra 1200 e 1300 metri di altezza, sino a raggiungere il punto più spettacolare del percorso; il ponte sospeso, lungo 105 metri e alto 50. Impossibile non fermarsi ed ammirare gran parte della valle Stubai e le cime che la dominano.

Una discesa, a tratti molto ripida, riporta verso il fondo valle; ad un certo punto vedi la torre della chiesa di Neustift, saranno 500 metri in linea d’aria, pensi che ormai è fatta, ma il GPS dice che sei al km 12…invece la distanza della gara è di 15; ed infatti si torna a salire. Un bel giro panoramico dove hai sempre la cittadina poco sotto. Arrivo oltre un’ora dopo il primo, ma applausi e incitamenti non mancano, ne’ qui, ne’ lungo tutto il percorso.

Bella corsa (e camminata), davvero una bella esperienza.

PARTENZA E ARRIVO, SUNNENSEIT'N TRAIL

Ho scritto che questa Sunnenseit’n era solo un antipasto, infatti nella notte (da Innsbruck) e la mattina successiva (da vari punti della valle Stubai) sono partite tutte le altre gare: K67 (67 km, dislivello +/- 5110/2810); K31 (31 k, dislivello +/- 2630/720); K 18 (18 km, dislivello +/-1796/75); K8 (8 km, dislivello +/- 1210/35).

Tutte queste gare arrivano al ghiacciaio Eisgrat, 2900 metri di altezza; non potevo mancare ed infatti ci sono arrivato anch’io. In funivia, si intende!

Arrivederci al 2025, magari mi preparo meglio e … allungo

SERVIZIO FOTOGRAFICO 

Una storia lunga 39 anni, che puntualmente si ripete sulla pista di atletica di Saronno con numeri che crescono sempre. Condizioni meteo tutto sommato accettabili.

9 giugno 2024. Quantità e qualità per una manifestazione non competitiva che tuttavia fa registrare sempre prestazioni di buon livello. Alla fine sono stati 48 i team classificati.

Ma andiamo a vedere i risultati ed alcuni principali tempi di ottimo valore.

Vince la gara assoluta il team Agenzia Colombo Unipol Azzurra Garbagnate, 905 giri percorsi pari a km 382,296 ed una media di 3’46/km. Secondo posto per Scuderia, 897 giri, km 378,912, media 3’48/km. Terzo per Club del Mesdì/Stamperia Lipomo, 856 giri, km 361,88, media 3’59/km.

La classifica riservata ai team composti di sole donne vede al primo posto il Running Saronno,673 giri, km 283,992, media 5’04Km; segue Marciacaratesi Gazzelle, 646 giri, km 272,880, media 5'16/km, terzo Club del Mesdì, 582 giri, km 245,880, media 5’51/km.

IL TEAM RUNNING SARONNO

La frazione più veloce tra gli uomini è stato quella di Mohammed Morchid (Scuderia), che ha percorso ben km 18,209 nella sua ora di gara; invece al femminile notevole la prestazione di Barbara Bressi (Running Saronno), con km 16,001.

BARBARA BRESSI AL CAMBIO CON LA CINESE WUNG E POI IN AZIONE DURANTE LA SUA BELLA PROVA

Detto dei dati di cronaca veri e propri è doveroso raccontare anche del clima di festa che si “vive” attorno a questa manifestazione, davvero bene organizzata dal gruppo sportivo Gap Saronno. Una festa della corsa che ha visto cimentarsi anche un nutrito gruppo di bimbi da quattro anni (ma anche quelli di tre erano ben accetti); la “specialità” scelta non poteva che essere la staffetta, chissà che … non fosse una sorta di “long term planning” per garantirsi futuri atleti. Si sono divertiti un mucchio, anche nel terzo tempo, con tanto di pacco gara per ognuno dei partecipanti. Complimenti per l’iniziativa.

Premiazioni super rapide, per i primi tre gruppi classificati, ed un premio speciale per il primo gruppo composto da sole donne. A tutti i team è stato consegnato un dono in ricordo della manifestazione.

Domenica, 02 Giugno 2024 18:40

Bobbio (PC) – Bobbio Night Run

Schivata la pioggia, nonostante intorno a Bobbio sembrasse prossimo il finimondo. Si sono bagnati, ma neanche troppo, solo quelli dello staff di Atletica Piacenza, organizzatore di questa bella gara.

1 giugno. Si è corso nel centro storico e dintorni di Bobbio, siamo nella Val Trebbia. Gare competitive su una distanza di 5 e 10 chilometri scarsi, precedute dalle cosiddette ludico motorie (stessa lunghezza) ed una ridotta di 1,5 km per mamme, papà e nonni; insomma, un menù completo per soddisfare tutte le esigenze e stati di forma.

Percorso decisamente mosso, e anche qualcosa di più, perlomeno per chi vi scrive, ma del resto Bobbio (272 metri di altitudine) è adagiato su una collina. Quattro giri uguali che presentavano sostanzialmente tre parti: la prima in leggera salita, una seconda in discesa fino al punto più basso del percorso, in prossimità della strada statale e del fiume Trebbia, e una terza in salita, con alcuni (brevi) tratti impegnativi. Alla fine il GPS dice 400 metri complessivi di dislivello positivo/negativo, quindi circa 100 metri ad ogni tornata.

Il podio della classifica maschile e femminile della 10 chilometri

1- Fabio Ciati, Atletica Reggio, 30’23

2- Elia Rebecchi, Atletica Piacenza, 30’36

3- Matteo Maiocchi, Italpose, 32’15

 

1- Caterina Filippi, Atletica Reggio, 37’15

2- Marta Miglioli , Metronotte Piacenza, 37’58 

3- Roberta Leoni, Atletica Piacenza, 43’43

 

Il podio della classifica maschile e femminile della 5 chilometri

1- Gianluigi Vettemberge, Atletica Agazzano, 16’55

2- Mattia Pasquali, Run Card, 17’11

3- Dario Scaglioni, 20’48, 3C Cremona

 

1- Vittoria Marchesini, Atletica Insieme Verona, 21’21 

2- Maria Nevada, 3C Cremona, 21’55 

3- Maura Debè, Italpose, 29’35 

Ora quelli di Atletica Piacenza e Italpose, in mezzo a tante altre attività, pensano già alla prossima 5 k di Piacenza, si correrà il prossimo 24 novembre. Dopo una prima bella edizione della 4 Piazze Running (corsa il 10 dicembre 2023), capace di coniugare atletica di alto livello e una vasta partecipazione amatoriale, si ripropone a tutti con ancora maggiori ambizioni. Ci saranno novità, intanto vale la pena di appuntarsi questa data.

29 maggio 2024. Bella serata con tanta atletica di buon livello ad uno dei numerosi meeting del mezzofondo che si corrono da queste parti, l’altro centro di eccellenza è situato a Nembro, sempre nella provincia di Bergamo.

Organizzazione a cura dell’Atletica Valle Brembana e del settore tecnico Fidal Lombardia, sotto la sapiente regia di Saro Naso, docente di educazione fisica, bravo tecnico e appassionato come pochi di atletica leggera.

Segue il report completo a cura di Cesare Rizzi, addetto stampa di Fidal Lombardia.

Si comincia con il 1500 metri maschile con una serie di prestazioni da circoletto rosso. In una prima serie ben condotta da Enrico Riccobon è il duo del Gruppo Alpinistico Vertovese a dominare: sulla retta finale esce imperiosamente Alessandro Lotta (foto Davide Vaninetti/organizzatori), classe 1999, già sceso a 3:41.44 a Savona e portatosi oggi a 3:40.56, superando Sebastiano Parolini, che sfiora il PB con 3:41.95. Dietro Niccolò Galimi (Trieste Atletica) con 3:44.37 e un gran finale agguanta il personale di mezzo secondo, David Nikolli (Cento Torri Pavia) si ripropone su ottimi livelli con 3:45.25, Enrico Brazzale (Atl. Vicentina) si migliora di oltre un secondo con 3:45.46, Matteo Roda (Pro Sesto Cernusco) sfiora il PB con 3:46.04 e Matteo Bardea (Atl. Valle Brembana) si migliora con 3:46.47; in chiave Juniores Nicola Morosini (US Rogno) con 3:47.37 cresce di un secondo e mezzo restando a soli 37/100 dal minimo per i Mondiali Under 20 e Latena Cervone (Uisp Atl. Siena) si migliora di quasi 3” per scendere a 3:48.69. Nella seconda serie impresa di Marco Coppola: il 17enne siciliano della Real Paceco toglie oltre 8” al personale con una distribuzione di gara perfetta e con 3:49.54 va abbondantemente sotto lo standard europeo Under 18 ottenendo la decima prestazione italiana Allievi all time; in una serie in cui grandinano personali anche l’allievo classe 2008 Alessandro Santangelo (Virtus Lucca) con 3:55.77 va molto vicino allo standard europeo giovanile. Un eurostandard a 3:55.00 che fa da spartiacque pure per la terza serie: secondo e terzo sono due allievi, Luca Coppola (gemello di Marco a completare la festa in casa Real Paceco) che timbra 3:54.45 e Nicola Girardini (Atl. Tione) che sfiora il limite con 3:55.12. Tredici atleti sotto i 3:50, 38 sotto i quattro minuti: ripetere il 2023 pareva molto difficile, invece si è andati oltre.

Nel 1500m tirato da Sophia Favalli le grandi protagoniste sono Micol Majori (Pro Sesto Cernusco) e Livia Caldarini (Studentesca Rieti Andrea Milardi): la 25enne milanese centra lo stagionale a 4:13.08, l’under 23 reatina conquista il PB all’aperto a 4:17.92. Dietro piovono personali: Melissa Fracassini (Arcs CUS Perugia) a 4:20.15, Ilaria Bruno (Atl. Brugnera Friulintagli) a 4:21.59, Giulia Zanne (Atl. Brescia 1950) a 4:23.58, la ticinese Emma Lucchina a 4:23.93, Chiara Pizzolato (Atl. Vicentina) a 4:24.45, Martina Canazza (Bracco) a 4:25.58, Agnese Carcano (Atl. Verona Pindemonte) a 4:25.98. E in una seconda serie “leprata” alla perfezione da Milena Masolini quattro ragazze stampano il PB e la prima volta sotto i quattro minuti e mezzo: Francesca Mentasti (Pro Sesto Cernusco) a 4:27.93, Luisa Dal Molin (CUS Pro Patria Milano) a 4:28.64, la ticinese Sara Salvadè a 4:28.83 e Alessandra Pogliani (CUS Pro Patria Milano) a 4:29.73.

L’argento europeo Under 23 2023 dei 10.000m Sara Nestola (Calcestruzzi Corradini Excelsior) si invola nei 5000m: prima seguendo la pacemaker Laura Pellicoro per transiti da 3:09 ai 1000m, 6:16 ai 2000m e 9:24 ai 3000m, poi da sola, per passare in 12:34 ai 4000m e poi chiudere in modo brillante verso un PB alleggerito di 43 secondi per firmare 15:38.88. Elisa Bortoli (CS Esercito) esordisce sulla distanza in un notevole 16:17.67; dietro il 16:37.45 di Michela Moretton (Assindustria Sport) due ragazze della Bracco centrano il PB: 16:46.38 per Isabella Caposieno e 16:51.81 per Adele RoattaChiara Stefani (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter) scende anch’ella sotto i 17 minuti (16:57.03), la junior Laura Ribigini (Arcs CUS Perugia) sfiora la barriera centrando però il PB a 17:00.95; sempre in chiave Juniores infine, PB pure per Elisa Rovedatti (Atl. Valle Brembana) a 17:29.24.

Nel 5000m uomini (8:17 ai 3000m con Samuel Medolago pacemaker) il tenace brianzolo Luca Alfieri (Atl. Casone Noceto) manca con 13:55.83 il PB di un solo secondo ma si ripropone sotto i 14 minuti: alle sue spalle l’under 23 Stefano Cecere (Amatori Cisternino Ecolservizi) lima il PB di 4/100 con 14:07.49, Alain Cavagna (Atl. Valle Brembana) riacciuffa un podio che sembrava perduto con una gran volata e un crono da 14:08.63 e Konjoneh Maggi (Atl. Lecco Colombo Costruzioni) e Saverio Steffanoni (CUS Insubria Varese Como) chiudono la top five con due crono solidi quali 14:09.21 e 14:13.77.

 

SERVIZIO FOTOGRAFICO DI ROBERTO MANDELLI

Al meeting milanese si registrano migliori prestazioni italiane e tanti persona best

28 aprile 2024. Tanto per (non) cambiare a questa manifestazione i risultati sono di alto livello: a questo WMD, ormai meglio noto come “meeting Rondelli” gli atleti trovano le migliori condizioni possibili per esprimersi al massimo delle proprie capacità. Ampio merito a Giorgio Rondelli se a Milano, e proprio all’Arena, si riesce ancora a presentare atletica di alto livello, con ciò mi riferisco ovviamente alla specialità della corsa. Organizzazione a cura Top Training ASD.

Molto bella e avvincente la gara maschile sui 5.000 metri maschili, con ben 12 atleti che hanno corso sotto i 14 minuti. Vittoria del burundiano Celestin Ndikumana in 13:31.53, secondo posto e record personale in 13:34.91 per Jacopo De Marchi (Esercito), terzo l’altro atleta del Burundi, Emile Hafashimana (13:35.80). Quarto posto per un ottimo Pietro Arese (Fiamme Gialle), che abbatte di oltre 20 secondi il precedente personale, ora aggiornato a 13:37.20. Limitandoci ai primi dieci in classifica nuovo primato anche per Samuel Medolago (13:45.82-Atl. Valle Brembana), Stefano Massimi (13:52.66-Atletica Vomano), Nicolò Bedini (13:53.47-Alpi Apuane) e Nadir Cavagna (13:53.77-Fiamme Azzurre).

UNA FASE DELLA GARA SUI 5.000 METRI

La keniana Morine Michira (Run2Gether) vince con relativa facilità i 5.000 metri (15:40.88), ma buone notizie in casa Italia arrivano dal secondo posto con record personale (15:46.35) per Micol Majori (Pro Sesto Atl. Cernusco); se questi sono i primi risultati col nuovo coach Stefano Baldini ... le prospettive sono davvero interessanti. Bene anche la terza classificata, Letizia Di Lisa (Gruppo Sportivo Virtus), anche lei fissa il suo nuovo personale a 15:50.70.

Nelle prove più brevi sui 600 metri Elisa Coiro e Francesco Pernici realizzano le migliori prestazioni italiane, rispettivamente con 1:25.73 e 1.15.32.

Sui 1000 metri bella prova e record personale (2:16.73) di Catalin Tecuceanu (Fiamme Oro).

Sui 1500 metri le attese erano su Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre) e invece è arrivata soprattutto Federica Del Buono (Carabinieri), autrice di una gran prova. Dopo una gara quasi sempre di testa, a 200 metri dal traguardo viene superata da Berenice Cleyet Merle, ma reagisce con coraggio e determinazione rimontando la posizione e vince in volata col tempo di 4:05.21 sulla francese. Ho assistito a questa entusiasmante gara a fianco del suo coach Massimo Magnani; la sua personale storia è piena di atleti che ha fatto correre, e vincere, eppure al termine della prova di Federica l’emozione nelle sue parole e sul suo viso era davvero tanta. Ora avanti tutta col vero obiettivo, i 5.000 metri, e una Del Buono ritrovata e in fiducia fa ben sperare.

Ottima la prova di Marta Zenoni (LUISS), terza e nuovo record personale di 4:05.71. Quarta Battocletti (4:08.51), ci riproverà tra qualche giorno a Modena.

Gara maschile vinta in 3:39.98 da Mohamed Amin Jhinaoui (Atl. Club Alperia). Secondo e terzo posto in 3:41.30 e 3:41.74 per Ossama El Kabbouri (Firenze Marathon) e Giuseppe Gravante (Calcestruzzi Corradini), entrambi al record personale.

Gara sui 2.000 siepi appannaggio di Mohammed Jridi (5:29.78-Nissolino Sport) , davanti a Yassine Bouih (5:30.50-Fiamme Gialle).

24 aprile 2024. Fatica ad entrare nella testa di diversi atleti la normativa che prevede una regolamentazione nell’uso delle scarpe, in funzione della distanza e del terreno su cui si corre. Ma i controlli, ogni tanto, ci sono.

E’ accaduto a Sassari, lo scorso 20 aprile: la prova sui 10.000 metri, valida come campionato regionale assoluti, è stata vinta in 39’28 da Veronica Pala (ASD Ichnos), tempo che peraltro rappresenterebbe il suo primato personale.

Un controllo delle scarpe utilizzate ha portato alla successiva squalifica.

Non è dato sapere il modello “incriminato”, il cui spessore della suola era certamente superiore ai limiti consentiti. Come si può vedere da uno stralcio della lista nella foto di copertina, esistono dei limiti ben precisi, che sono (nel caso della pista): inferiore a 20 mm per distanze di gara fino a 800 metri, inferiori a 25 mm per distanze oltre 800 metri. Nel caso di corse su strada il limite massimo ammesso è di 40 mm.

Qui non si vuole entrare nel discorso sui potenziali vantaggi, ma semplicemente rammentare che ci sono delle normative da rispettare. E’ ormai difficile ignorare, quindi non sapere, di cosa stiamo parlando, dato che World Athletics pubblica settimanalmente l’elenco dei modelli consentiti.

Ecco quanto prevede la normativa Fidal

OGGETTO: Regola Tecnica 5 – Scarpe di gara
Con la pubblicazione dei Regolamenti federali per l’Attività 2024 – adeguandoci alle procedure internazionali – è stato abolito, in tutte le manifestazioni, l’obbligo del rilascio della Certificazione delle Scarpe utilizzate da parte degli atleti.

Al punto 10.14.3 delle NORME ATTIVITA’ 2024 è riportato quanto segue:

“I requisiti delle scarpe utilizzate in gara devono corrispondere a quanto previsto dall’Athletics Shoe Regulation WA. Per il rispetto delle norme il GGG effettua controlli a campione sulle scarpe utilizzate nelle manifestazioni riservate alle categorie Allievi, Junior, Promesse e Senior. Se la scarpa non è certificata nella WA Approved Shoe List o non è stata identificata, il risultato resta non ufficializzato in attesa di ulteriori accertamenti (in tal caso la scarpa può anche essere ritirata dai Giudici). Successivamente, in caso di mancata approvazione della scarpa, il risultato deve essere cancellato e l’atleta può essere squalificato. Sono escluse da queste norme le manifestazioni di corsa in montagna e trail.” 

 Fonte della notizia: onyourmarks.it

7 aprile 2024. Si è appena corsa la maratona di Milano, i risultati reali, ovvero quelli che sono pubblici a tutti, dicono di 6911 partecipanti (8.545 iscritti dichiarati) che hanno concluso la gara entro il tempo massimo ammesso di 6h30’. Decisamente un ottimo risultato in termini quantitativi, infatti migliora nettamente sia quello del 2023 (4635) che del 2022 (4935); che poi Milano meriti di più, molto di più, è un altro discorso sul quale credo siamo in molti ad essere d’accordo. Interessante il contributo dei numerosi partecipanti stranieri in versione “turistico-sportiva” (quasi 1500) che, pur avendo concluso la loro gara e vedendo registrato il proprio risultato cronometrico, secondo le vigenti normative correttamente non vengono inseriti nella classifica ufficiale.

Dal punto di vista cronometrico il risultato dei primi tre atleti maschi(2h07’12-2h07’36-2h07’52) è sostanzialmente identico a quello del 2023; leggermente peggio hanno fatto le donne, 2h26’32-2h27’12-2h30’52 contro 2h26’13-2h26’30-2h28’08 del 2023, sempre relativamente alle prime tre posizioni.

Sono quindi lontani i fasti degli anni passati, quando Titus Ekiru vinse in 2h05’05 nel 2021, o addirittura 2h02’57 del 2020 (o anche 2h19'34 della etiope Gebremaryam), tempi che proclamarono Milano come la sede “della maratona più veloce mai corsa in Italia”; purtroppo poi sappiamo come sono andate le cose, con l’atleta keniano squalificato per doping, 10 anni, mica poco. Risultati ovviamente rimossi dall'albo d'oro. Milano resta comunque saldamente al primo posto col notevole 2h03'54 del keniano Kipiego.

Fatto un minimo di cronaca, (cfr. anche https://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/11522-a-kipkosgei-e-gebeyahu-la-wizz-air-milano-marathon-2024.html vorrei soffermarmi sul montepremi, davvero ricco, 13.000 euro ai vincitori, 6500 per il secondo posto e così via, moltiplicato per due (uomini/donne) genera un totale di 56.000 euro, a cui aggiungere quello degli italiani, come vedremo più avanti). Davvero niente male, quantomeno per gli standard delle gare italiane, e tutto sommato stupisce che le prestazioni cronometriche non siano state di livello eccezionale; ciò comporta un sensibile risparmio per gli organizzatori (soprattutto al femminile), dato che il montepremi prevedeva un “malus” del 50% per prestazioni superiori a 2h10’ e 2h27’ (maschile e femminile).

La cosa che in realtà mi aveva colpito è il montepremi destinato agli italiani, che di norma è sempre stato il 25% sul totale. Salvo eccezioni.

Nell’immagine sottostante, a sinistra vedete una prima release, chiamiamola così, come appariva dal sito della società organizzatrice, che mostra (mostrava fino a pochi giorni dalla gara) un montepremi assolutamente ridicolo per gli atleti italiani, largamente al di sotto del 25%, come previsto dalle normative vigenti, almeno sino al 31/12/2023. Infatti, almeno sino al 2 aprile, il regolamento non  era approvato da Fidal, diversamente sarebbe stato pubblicato nel calendario.

Certo che un premio di 250 euro per vincere la classifica degli italiani temo non abbia sortito un enorme entusiasmo italico a partecipare. Ma veniamo alla “seconda release”, a destra nella foto; il montepremi per gli italiani sale a 1200 euro, sempre per il primo classificato e poi a scalare.

 

Il nuovo regolamento è stato poi pubblicato sul sito Fidal, quindi approvato, a pochissimi giorni dalla gara. Come si può notare il totale è di 5.000 euro, meno del 10% sul totale, quindi sempre ampiamente al di sotto del 25%. Però va bene così, perché una nuova, nuovissima norma Fidal, talmente nuova da non essere nota in prima battuta agli addetti ai lavori, prevede di poter limitare a 5.000 euro il montepremi riservato agli atleti italiani, qualora il complessivo sia superiore a 20.000 (quello di Milano Marathon è ben oltre); in realtà, come si legge, può variare da 5.000 fino al 25% della norma, pertanto Milano Marathon poteva oscillare da 5.000 a 14.000 (sempre da aggiungere la componente riservata agli italiani), ma ha scelto il “minimo sindacale”.

Quindi siamo nella regolarità e nel rispetto delle normative, tuttavia viene da chiedersi come è possibile che nessuno si fosse accorto del clamoroso errore iniziale, e se è normale cambiare un montepremi a pochi giorni dalla gara, quando è ovvio che le scelte sono ormai state fatte: del resto stiamo parlando di correre una maratona, ben poco da improvvisare. Tutto ciò certamente non avrà invogliato gli atleti italiani a partecipare.

Ora dobbiamo rilevare che ci troviamo col primo italiano e prima italiana che portano a casa 1200 euro, comunque niente male e ben più del sesto e sesta assoluta che, arrivati oltre un quarto d'ora prima, portano a casa 500 euro. Rispetto e anche invidia per i forti master Giovanni Vanini (2h25’08, nuovo personal best) e Damiana Monfreda (2h54’42),ma qualche riflessione sulla attuale formula andrebbe fatta.

Pasticciaccio montepremi Milano Marathon a parte credo che gli organizzatori dovrebbero fare qualche ragionamento sul fatto che gli atleti italiani, intendo di fascia alta e medio-alta, non si vedono proprio a questa gara, e non è certo la prima volta (escludiamo le eccezioni nel tempo ad alto livello di Yeman Crippa o Iliass Aouani). Certo, si devono fare delle scelte, ma non è bello così; oltretutto credo che ogni organizzatore di gare dovrebbe dare un contributo allo sviluppo dell’atletica italiana, favorendo la partecipazione degli atleti italiani, e la Federazione dovrebbe imporre o almeno suggerire qualcosa in questa direzione (non necessariamente attraverso il montepremi). Ma la mia è forse una visione un po’ troppo romantica, magari persino fuori luogo di questi tempi.

Sempre sul versante della “propensione” verso gli atleti italiani (dal punto di vista di chi organizza le gare e gestisce gli atleti di maggior valore) è molto interessante e meritevole di menzione quanto è accaduto alla Stramilano dove, evidentemente, qualcosa è stato ben fatto in questa direzione. Basta guardare la classifica per notare gli ottimi riscontri cronometrici, con 56 atleti sotto 1h10’, con 21 italiani ma anche 12 francesi, 6 svizzeri, etc.; alla fine il discorso non è solo quello di “favorire” gli italiani, ma di una partecipazione anche qualitativa che coinvolga una vasta platea di atleti, non solo africani.

Chiunque si intenda di atletica sa che è importante avere gare combattute a diversi livelli: se tra il primo o i primi ci sono troppi buchi rispetto a chi arriva dopo, le gare perdono di interesse. Ne risente lo spettacolo per chi guarda e non è stimolante per gli atleti stessi, cosa che invece accade se si ritrovano in un certo numero, con simili capacità, c’è maggior competizione ma anche collaborazione per correre più velocemente.

Credo che gli organizzatori dovrebbero fare qualche riflessione per avere gare più belle, a tutti i livelli, cominciando proprio dagli atleti italiani che, come dimostrato alla Stramilano, se ci sono le condizioni non corrono poi così piano.

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