Runner lombardi: obbligatoria la mascherina anche se non serve a nulla

Nel puzzle normativo legato al Coronavirus, molto complicato ed in costante evoluzione (qui un utile riassunto regione per regione), qualche ora fa è arrivato l’ennesimo tassello del mosaico, con la nuova ordinanza della Regione Lombardia datata 4/4/2020 (qui il testo completo) che “introduce l'obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe”.
Non essendoci al momento altre indicazioni, riteniamo che a questa norma debbano attenersi anche i runner, a cui l'ordinanza dedica il seguente capoverso: "resta consentito svolgere individualmente attività motoria nelle immediate vicinanze dell’abitazione in cui ha la propria dimora, residenza o domicilio e comunque a distanza non superiore a 200 metri e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona".
L'indicazione della distanza massima di 200 metri rende chiaro fino a dove è possibile correre restando vicini a casa. Al contrario nelle altre regioni che non hanno emesso specifiche ordinanze, resta valido il concetto di "in prossimità" indicato dall'ultimo DPCM - Decreto Presidenza Consiglio dei Ministri. Qui un altro nostro articolo che illustra cosa significhi "in prossimità".
A questo proposito il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, ritiene che correre con una mascherina: “Non solo è inutile ma è anche uno spreco. A parte che dà fastidio e si riempie di saliva, ma poi non serve a nulla. C’è proprio un cortocircuito in questo senso”, secondo quanto dichiarato alla Gazzetta dello Sport lo scorso 17 Marzo.